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- Scritto da Andrea Vitali
Bruxelles, 19 febbraio 2025 - Copa Cogeca critica la Commissione Europea: una nuova visione per l’agricoltura, ma senza certezze sui fondi. Senza un budget adeguato, la Politica Agricola Comune rischia di diventare un’illusione.
Oggi, la Commissione europea ha rilasciato un’importante comunicazione sulla politica agricola e alimentare dell’UE, delineando una visione strategica che intende rafforzare il settore primario. Il documento, seguito con attenzione dalla Presidente Ursula von der Leyen, si configura come un reset pragmatico che pone l’accento su competitività, innovazione e semplificazione delle regole. Tuttavia, resta irrisolto un nodo cruciale: il finanziamento della Politica Agricola Comune (PAC) nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP).
La comunicazione della Commissione riconosce finalmente il ruolo strategico dell’agricoltura per la sovranità alimentare europea, il contributo degli agricoltori alla lotta al cambiamento climatico e l’importanza di un comparto agricolo competitivo e innovativo. Inoltre, pone attenzione sulla necessità di armonizzare gli standard produttivi tra i paesi membri e le importazioni da paesi terzi, con un focus particolare su fitofarmaci e benessere animale.
Nonostante questi passi avanti, la mancata menzione del bilancio della PAC solleva perplessità tra gli addetti ai lavori. Lo scorso anno, il Copa Cogeca aveva già lanciato l’allarme sulla possibilità di accorpamenti dei fondi e di una gestione nazionale dei finanziamenti, una soluzione che potrebbe compromettere la stabilità del settore agricolo europeo. Inoltre, nella nuova visione della Commissione mancano riferimenti espliciti al secondo pilastro della PAC, il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), essenziale per investimenti a lungo termine.
Secondo il Regolamento (UE) 2021/2115, che disciplina la nuova PAC, è previsto un equilibrio tra i pagamenti diretti agli agricoltori e il sostegno allo sviluppo rurale. Tuttavia, l’assenza di dettagli chiari nel piano della Commissione mette a rischio questa equità e solleva dubbi sulla capacità di garantire un budget adeguato.
Il futuro della PAC richiede risorse adeguate per sostenere gli agricoltori di ogni dimensione e affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale. La richiesta è chiara: un budget post-2027 che tenga conto dell’inflazione e delle nuove responsabilità assegnate al comparto agricolo. Senza un finanziamento solido, le ambizioni della Commissione rischiano di rimanere sulla carta, lasciando gli agricoltori europei in una situazione di forte incertezza.
Un cambio di retorica non basta, sostiene Copa Cogeca, servono azioni coerenti e un impegno finanziario solido per un’agricoltura europea forte e sostenibile.
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
La Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) ha pubblicato le nuove tariffe per la diffusione di musica di sottofondo negli agriturismi, valide per il 2025.
Il compenso per il diritto d’autore è corrisposto tramite un abbonamento annuale (anno solare), da pagare anticipatamente rispetto all’utilizzo delle opere, calcolato secondo i seguenti criteri:
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Numero di posti letto o di ristorazione;
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Ubicazione degli apparecchi (luoghi comuni e/o stanze dei clienti);
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Tipo e numero di apparecchi utilizzati.
Gli agriturismi associati alla Confederazione Italiana Agricoltori (CIA), e quindi a Turismo Verde, beneficiano di una riduzione dell’8% delle tariffe stabilite dalla SIAE, confermando gli accordi precedentemente stipulati.
La scadenza per il pagamento dell’abbonamento annuale è fissata per il 28 febbraio 2025.
APPARECCHI NEI LUOGHI COMUNI Tariffa base diritto d’autore per ciascun apparecchio utilizzato negli ambienti comuni
Anno 2025
Apparecchio | fino a 30 posti letto / ristorazione | oltre 30 posti letto / ristorazione |
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Radio (FM) | € 53,60 | € 64,45 |
Apparecchi per la riproduzione audio (es. cd, usb) | € 123,25 | € 148,00 |
TV | € 169,60 | € 211,35 |
Apparecchi per la riproduzione video | € 509,40 | € 509,40 |
Importi al netto dell’I.V.A.
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Per l’utilizzo di più apparecchi dello stesso tipo (es: 2 radio, 2 cd, 2 tv, ecc.) le tariffe base sono ridotte del 10% per il secondo apparecchio e del 20% per gli apparecchi successivi.
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Per l’utilizzo di TV superiori a 40’ il compenso è maggiorato del 100%.
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In presenza di altoparlanti/monitor supplementari, agli importi indicati in tabella si applica un compenso aggiuntivo per ciascun altoparlante/monitor pari al 10% della tariffa base.
APPARECCHI INSTALLATI NELLE CAMERE DEI CLIENTI Compenso per Diritto d’Autore per gli Apparecchi installati nelle camere dei clienti:
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Per ciascuno dei primi 10 apparecchi: 10% del compenso base.
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Per ciascuno degli altoparlanti oltre il 10°: 5% del compenso base.
Nel caso in cui gli apparecchi siano installati unicamente nelle camere dei clienti (e non negli ambienti comuni), la tariffa base sarà applicata al primo apparecchio.
ABBONAMENTI STAGIONALI Per strutture che svolgono attività stagionale (inferiori all'anno), i compensi calcolati secondo i criteri suindicati sono ridotti come segue:
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Sei mesi solari: 60% dell’abbonamento annuale.
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Tre mesi solari: 40% dell’abbonamento annuale.
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Un mese solare: 20% dell’abbonamento annuale.
RIDUZIONE PER NUOVE INSTALLAZIONI Per le nuove installazioni, il compenso per il primo anno è commisurato ai mesi solari di durata dell’abbonamento, quantificando ciascun mese in proporzione.
Queste nuove disposizioni confermano il contenuto degli accordi stipulati con Turismo Verde e già applicati negli anni precedenti, garantendo continuità e vantaggi per gli operatori del settore.
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
Nuova Pasquini & Bini, azienda di Altopascio (Lucca) specializzata nella produzione di vasi in plastica rigenerata per vivaismo e arredo verde, ha acquisito il 100% di Centroplast srl, realtà di Montecarlo (Lucca) attiva nella produzione di vasi in plastica riciclata. Con questa operazione, la società, controllata dal fondo EC I di Entangled Capital sgr dal 2021, supera i 25 milioni di euro di fatturato, rafforzando la sua leadership nel settore.
Centroplast, fondata nel 1982 da Francesco e Alberto Lazzareschi per rispondere alla crescente domanda di vasi in plastica da parte del distretto vivaistico locale, ha oggi una capacità produttiva di circa 20 milioni di pezzi l’anno. Ha chiuso il bilancio 2023 con ricavi per 4,4 milioni di euro, un EBITDA di 125 mila euro e un debito finanziario netto di circa 860 mila euro. L’acquisizione permetterà di potenziare l’efficienza produttiva e consolidare la presenza nel mercato europeo.
Nuova Pasquini & Bini, nata negli anni ‘60 e rilevata nel 1998 dalle famiglie Checchi e Silvi, che hanno guidato la crescita e lo sviluppo internazionale dell’azienda, ha registrato nel 2023 un fatturato di 18 milioni di euro, con un EBITDA di circa 760 mila euro e un debito finanziario netto di 11,7 milioni. Le famiglie Checchi e Silvi, tuttora presenti nel capitale con una quota del 27% dopo l’ingresso di Entangled Capital, hanno supportato l’acquisizione, riconoscendone il valore strategico per il rafforzamento del brand.
L’operazione segna un ulteriore passo nella strategia di crescita di Nuova Pasquini & Bini, con l’obiettivo di ottimizzare le sinergie produttive e ampliare l’offerta, puntando su innovazione, sostenibilità e rafforzamento delle quote di mercato. Il settore florovivaistico italiano guarda con interesse all’evoluzione di questa acquisizione, che promette di apportare valore e nuove opportunità alla filiera.
A.V.
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Alla cerimonia d’apertura dell’IPM ESSEN 2025, il concorso IPM Novelty Showcase ha incoronato sette nuove varietà vegetali. Tra i vincitori, Hibiscus syriacus Flower Tower Ruby, Primula acaulis Flamenco Mix F1 e Sundaville® Blue.

L’IPM ESSEN 2025, la fiera leader mondiale dell’orticoltura, ha dato il via alla sua 41ª edizione celebrando l’innovazione nel settore vegetale. Durante la cerimonia d’apertura, sono stati assegnati i premi del prestigioso concorso IPM Novelty Showcase, che ha visto la partecipazione di 55 nuove varietà provenienti da 11 Paesi.
Tra le sette varietà premiate, spicca la Hibiscus syriacus Flower Tower Ruby (che vedete in home page), vincitrice di un riconoscimento speciale per la sua forma a colonna compatta, ideale per piccoli giardini e terrazze. Nella categoria Piante da fiore primaverili, il premio è andato alla Primula acaulis Flamenco Mix F1, caratterizzata da petali sfrangiati unici nel loro genere.
Nella categoria Piante da balcone e aiuola, la Sundaville® Blue ha conquistato la giuria con il suo colore che sfuma dal rosa al blu-viola.
Nella sezione Piante da interno a fogliame, ha trionfato l’Asplenium antiquum ‘Yuaspgio’ Gioia, una felce dalle foglie dentellate di un verde brillante, mentre il Musa sikkimensis Ever Red, premiato nella categoria Piante in contenitore, ha sorpreso con le sue foglie dal particolare contrasto verde e rosso castagna.
Le 55 varietà partecipanti resteranno esposte fino al 30 gennaio nel ZVG Horticulture Info Centre, dove i visitatori potranno votare la loro preferita per l’assegnazione del premio pubblico.
A.V.
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- Scritto da Andrea Vitali
Il progetto della cooperativa Toscana Giaggiolo ha rafforzato la filiera dell’iris con la prima distilleria italiana, aumentando la redditività del 35% e migliorando la sostenibilità. Un esempio per colture floricole ad alto valore aggiunto.
A oltre un mese dal riconoscimento ottenuto all’EUCAP, il progetto “Iris: il vero profumo della Toscana” si conferma come un modello virtuoso per il florovivaismo specializzato, dimostrando come l’innovazione nei processi di lavorazione possa incrementare la redditività e rafforzare le coltivazioni storiche del territorio. Cofinanziato dal PSR Toscana 2014-2022, il progetto ha coinvolto oltre 110 aziende agricole del Valdarno e del Chianti, portando alla creazione della prima distilleria italiana per l’estrazione del burro di giaggiolo, ingrediente essenziale per la cosmetica e la profumeria di alta gamma.
L’iris toscano, noto localmente come giaggiolo e simbolo di Firenze fin dal Medioevo, rappresenta una coltura di nicchia che richiede competenze specifiche e una filiera ben organizzata. Il progetto ha consentito di superare la tradizionale dipendenza dai distillatori francesi, permettendo ai produttori di lavorare direttamente il rizoma e vendere il prodotto finito a un prezzo maggiorato, con un incremento del 35% del valore di mercato.
I principali risultati ottenuti includono:
- Miglioramento delle infrastrutture produttive, con la realizzazione di un impianto di trasformazione completo di mulino, caldaia a vapore e laboratorio di analisi.
- Ottimizzazione della logistica, con la riduzione del trasporto da 150 quintali a 52 kg, contribuendo alla diminuzione delle emissioni di CO2.
- Crescita della base associativa, con l’aumento dei soci della cooperativa da 74 a 123, dimostrando un rinnovato interesse per la coltivazione dell’iris tra i giovani agricoltori.
- Incremento della qualità del prodotto, grazie a nuove tecniche di lavorazione e al miglioramento del controllo qualità.
Il successo del progetto si inserisce in un contesto di crescente attenzione alla valorizzazione delle produzioni floricole di pregio, offrendo spunti per altre realtà che operano con colture a elevato valore aggiunto, come la lavanda, il gelsomino e altre piante aromatiche destinate alla cosmetica e all’industria dei profumi.
Inoltre, la cooperativa Toscana Giaggiolo sta lavorando all'ottenimento della certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta), che contribuirebbe a rafforzare ulteriormente la filiera, garantendo maggiore tutela e riconoscibilità sui mercati internazionali.
L’esperienza del giaggiolo toscano dimostra come investimenti mirati e una gestione integrata della filiera possano favorire la competitività di colture floricole di nicchia, promuovendo allo stesso tempo la sostenibilità ambientale e la valorizzazione delle tradizioni locali.
Redazione