LEGAMBIENTE: NEL 2024 OLTRE 40MILA REATI AMBIENTALI ALLARME ECOMAFIE

da Redazione Floraviva
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+14,4% di reati, 9,3 miliardi di giro d’affari criminale, 88 inchieste per corruzione “green”. Cemento, rifiuti e agroalimentare i settori più colpiti.

In Italia l’attacco delle ecomafie all’ambiente è in drammatica crescita. Secondo il nuovo rapporto “Ecomafia 2025” di Legambiente, presentato ieri a Roma, nel 2024 sono stati accertati 40.590 reati ambientali, pari a una media di 111 ogni giorno (+14,4% rispetto al 2023), con un giro d’affari illecito che ha toccato i 9,3 miliardi di euro. Campania, Puglia e Sicilia guidano la classifica delle regioni più colpite, mentre Napoli, Bari e Salerno risultano le prime tre province per numero di illeciti.

Aumentano anche le inchieste sulla corruzione ambientale, che nell’anno censito (1° maggio 2024 – 30 aprile 2025) sono state 88 (+17,3%), con 862 persone denunciate e 339 arresti. Le infiltrazioni mafiose si rafforzano in settori chiave come il ciclo dei rifiuti, l’abusivismo edilizio e i servizi pubblici, minacciando l’economia legale e la transizione ecologica. Dal 2010 ad oggi sono 1.560 le indagini per tangenti ambientali, con oltre 9.000 arresti.

Tra i comparti più colpiti, la filiera del cemento (33,6% dei reati totali), il ciclo dei rifiuti (+19,9%), la tutela degli animali (+9,7%) e, in forte crescita, i reati contro il patrimonio culturale e paesaggistico (+23,4%). Anche il settore agroalimentare registra un incremento delle illegalità: sebbene siano leggermente diminuiti i controlli (-2,7%), sono aumentati reati, illeciti amministrativi (+2,9%) e arresti (+11,3%).

Legambiente, che ha censito nel 2024 ben 389 clan attivi nel crimine ambientale, presenta un pacchetto di 12 proposte legislative, tra cui il recepimento della direttiva UE sulla tutela penale dell’ambiente, una legge sui delitti contro il patrimonio agroalimentare e un Piano nazionale contro l’abusivismo edilizio. “Serve un salto di qualità – afferma il presidente Stefano Ciafani – per garantire competitività, giustizia ambientale e decarbonizzazione con un Clean Industrial Deal made in Italy”.

Il dossier completo è consultabile su noecomafia.legambiente.it, con dati, tabelle, immagini e video dedicati.

Redazione Floravia