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Confagricoltura Toscana esprime il suo cordoglio per la scomparsa dopo brevissima malattia del vicepresidente Giuseppe Bicocchi.  

Per dodici anni Bicocchi, 75 anni, residente a Scarlino (Grosseto), è stato presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena e da pochi mesi ricopriva anche il ruolo di presidente del Consorzio Agrario di Siena. L’allevamento, in particolare il mondo dei cavalli, e la cerealicoltura erano i due settori che conosceva meglio e che lo hanno visto maggiormente impegnato come imprenditore nel Senese e nel Grossetano.
“Una persona equilibrata e determinata, capace di conquistare subito la fiducia dei suoi collaboratori e l’apprezzamento di chi ha avuto il piacere di lavorare con lui - commenta il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri - Un uomo rispettoso delle norme e dei rapporti, istituzionali e personali. Alla sua famiglia e ai suoi colleghi vanno le nostre più sentite condoglianze”.

Redazione

Gli enti irrigui dovranno presentare i progetti entro settembre 2021. Il ministro delle Politiche Agricole Patuanelli: «oltre 1,3 miliardi per investimenti strategici nel settore irriguo. L'innovazione delle infrastrutture è fondamentale per affrontare il problema delle emergenze climatiche in agricoltura».

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) ha messo a disposizione degli enti irrigui in tutto più di 1320 milioni di euro destinati alla realizzazione di investimenti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue.
Lo ha reso noto ieri il Mipaaf annunciando che sono stati aggiunti 440 milioni di euro agli 880 milioni già stanziati per tale voce di investimento attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), recentemente approvato dalla Commissione europea. 
Gli enti irrigui, è precisato nella nota, dovranno presentare progetti esecutivi e definitivi entro la fine del prossimo settembre. E il decreto ministeriale prevede che i progetti di investimento debbano essere presentati attraverso la piattaforma informatica Dania (che il Mipaaf gestisce in collaborazione con il Crea) dove le Regioni hanno la possibilità di esprimere una propria valutazione in funzione delle priorità di investimento. I progetti saranno classificati in base al livello di esecutività, privilegiando gli esecutivi, all'entità del risparmio idrico, alla superficie oggetto di intervento, alle tecnologie utilizzate ed ai benefici ambientali prodotti.
«Si tratta di un piano di investimenti di grande portata - ha dichiarato il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli - con cui si affronta in maniera strutturale il problema delle emergenze climatiche in agricoltura connesse ai cambiamenti climatici e si contribuisce al rilancio dell'economia del Paese, grazie all'apertura di numerosi cantieri sull'intero territorio nazionale».
«L'innovazione delle infrastrutture – ha aggiunto Patuanelli - deve diventare il presente e il domani del comparto primario. E' mia intenzione orientare l'Agricoltura 5.0 verso obiettivi di sostenibilità in sinergia con la tutela ambientale che rappresenterà la vera spinta verso uno sviluppo che sia all'altezza delle sfide del mercato globale. Spetta ora agli enti irrigui presentare progetti di qualità e di immediata cantierabilità, in modo da soddisfare le crescenti esigenze del mondo produttivo e del Paese».

Redazione

 

 

Spighe Verdi 2021

Assegnati il 27 luglio i riconoscimenti del programma/marchio ambientale e rurale promosso da FEE – Foundation for Environmental Education insieme a Confagricoltura fra i Comuni italiani per indirizzarli a una gestione eco-sostenibile. Saliti da 46 nel 2020 a 59 del 2021 i Comuni rurali degni delle Spighe Verdi e da 13 a 14 le Regioni coinvolte, con il Piemonte primo (10 spighe verdi), le Marche al secondo posto (9) e la Toscana terza (7). Le dichiarazioni dei ministri Garavaglia (turismo) e Patuanelli (politiche agricole) e dei presidenti di FEE Claudio Mazza e di Confagri Massimiliano Giansanti. L’elenco di tutti i Comuni virtuosi.


«Come dimostra l’esperienza delle Bandiere Blu, la qualità premia sempre. Quindi, ben vengano le Spighe Verdi. Un marchio che potrà premiare quelle aree del territorio, magari meno conosciute e lontane dai flussi turistici, che potranno attrarre visitatori e diversificare così la creazione di ricchezza della zona». 
A dichiararlo il 27 luglio scorso il ministro del Turismo Massimo Garavaglia in occasione dell’annuncio online dei Comuni rurali a cui sono state assegnate le Spighe Verdi 2021, i riconoscimenti promossi da FEE – Foundation for Environmental Education insieme a Confagricoltura per diffondere nel Belpaese strategie di gestione del territorio virtuose che giovino all’ambiente e alla qualità della vita delle comunità locali (vedi). In tutto 59 località rurali che potranno fregiarsi nel 2021, anno della sesta edizione, del riconoscimento Spighe Verdi. Vale a dire quasi il 30% in più rispetto alle 46 dello scorso anno, a seguito di 18 nuovi ingressi e 5 Comuni non confermati, con le regioni coinvolte passate da 13 a 14.
«Tra l’altro – ha aggiunto il ministro Garavaglia - scelte del genere vanno nella direzione di valorizzare aree oggi meno note del Paese ed inserirsi a pieno titolo nell’azione del governo di allentare la pressione sui grandi poli di attrazione turistica. E rilanciare quel turismo lento, focalizzato sull’enogastronomia, oggi molto ricercato dai visitatori e punto di forza della nostra offerta turistica».
«Oggi la sostenibilità economica, ambientale e sociale rappresentano i cardini del dibatto in materia di Next Generation EU e di riforma della PAC – ha messo in evidenza invece il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli - ma tengo a sottolineare che sette anni fa il vostro programma ha avviato un percorso pioneristico in materia di buone prassi per lo sviluppo delle aree e delle popolazioni rurali. La partecipazione di Confagricoltura testimonia in maniera concreta il ruolo centrale del settore primario nella difesa del paesaggio, nella tutela della biodiversità e nella produzione di alimenti di qualità. A questo si aggiunge l’esperienza maturata nel tempo da FEE Italia che ha consentito di misurare la sostenibilità dei territori, sviluppando e implementando, tramite una serie di indicatori, una procedura di valutazione e monitoraggio delle azioni dei Comuni. Oggi la grande sfida dell’agricoltura è quella di produrre di più e meglio, preservando le risorse naturali e garantendo un’equa distribuzione del valore lungo la filiera».
Spighe Verdi, spiega Confagricoltura, è uno strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione. L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi enti istituzionali, tra i quali il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Ministero per il Turismo, l’ISPRA e Confagricoltura.
L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità è nata la collaborazione con Confagricoltura e gli altri partner istituzionali. Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Gli indicatori che guidano il programma sono suscettibili di variazioni in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani. Quest’anno è stato introdotto tra di essi anche AGRIcoltura100, realizzato da Confagricoltura e Reale Mutua per premiare le aziende sostenibili. 
«Registriamo quest'anno un importante aumento delle località Spighe Verdi - ha commentato Claudio Mazza, presidente della FEE Italia -. Non solo per i Comuni rurali che ottengono oggi la certificazione, ma anche per tutti i territori che hanno chiesto di avviare il percorso. Da Nord al Centro e al Sud, segno che l'attenzione e l’impegno per uno sviluppo sostenibile del territorio, la scelta di politiche di gestione rispettose dell'ambiente, la necessaria sinergia tra amministrazioni locali e agricoltori sta crescendo, così come cresce la consapevolezza che questa è l’unica via perseguibile per il nostro futuro. Un lungo e grande lavoro è stato compiuto negli anni, passo dopo passo, prima attraverso il programma Bandiera Blu e poi con Spighe Verdi, abbiamo affiancato, supportato e guidato i Comuni nel processo di cambiamento. Le località Spighe Verdi – conclude Mazza - rappresentano un'eccellenza italiana, frutto di un lavoro costante, di sensibilizzazione della cittadinanza, di formazione degli amministratori, di percorsi costruiti all'insegna della sostenibilità ambientale e di un miglioramento della qualità della vita. Un'eccellenza italiana proprio come i prodotti agricoli Dop, Igp, Doc che la nostra Italia vanta ed esporta nel mondo».  
«Il costante aumento del numero dei Comuni ‘Spighe Verdi’ – ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura - dimostra che cresce di anno in anno la sensibilità verso la sostenibilità, l’economia circolare, la valorizzazione dei prodotti tipici, l’accoglienza, ovvero i temi che caratterizzano il programma di FEE, al quale Confagricoltura collabora con convinzione dalla prima edizione. Non a caso abbiamo scommesso da tempo e crediamo profondamente nella necessità di un rilancio delle aree interne del Paese e dei centri che hanno nell’agricoltura il loro punto di forza. La pandemia ha accentuato questa convinzione e fornito ulteriori elementi per stimolare le amministrazioni pubbliche a investire in questa direzione. Il nostro settore svolge un ruolo di primaria importanza, a fianco dei Comuni, non solo nella tutela e nella valorizzazione dei territori, ma sempre più nella transizione ecologica che coinvolge anche le città rurali, con le loro imprese e comunità. Siamo fieri di essere protagonisti del programma di ‘Spighe Verdi’ nel segnare le tappe di questo cambiamento che pone al centro l’agricoltura, il paesaggio rurale e la cura del territorio».
 
Tutti i comuni virtuosi del 2021
Le Spighe Verdi 2021 sono state assegnate in 14 Regioni. Cresce il Piemonte che arriva a ottenere il maggior numero di riconoscimenti con 10 Spighe Verdi: Alba, Bra, Canelli, Centallo, Cherasco, Guarene, Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, e Volpedo. Subito dopo le Marche, con 9 località premiate: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Senigallia, Sirolo; segue la Toscana con 7 riconoscimenti: Bibbona, Castellina in Chianti, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole, Grosseto, Massa Marittima. Con 6 località seguono la Calabria e la Puglia. Per la Calabria: Belcastro, Montegiordano, Roseto Capo Spulico, Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce. Per la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni, Troia. Con 5 località segue il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Sabaudia. La Campania riceve 4 riconoscimenti Spighe Verdi: Agropoli, Capaccio Paestum, Massa Lubrense, Positano. Seguono Abruzzo e Umbria con 3 Spighe Verdi. Per l’Abruzzo: Gioia dei Marsi; Giulianova, Tortoreto; per l’Umbria: Deruta, Montefalco, Todi. Il Veneto vanta due località: Montagnana e Porto Tolle. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Emilia-Romagna (Parma), in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).  


Redazione


Assemblea Confagricoltura

Il messaggio del presidente Giansanti alla 101^ assemblea nazionale di Confagricoltura: «accrescere la sostenibilità ambientale puntando sulle innovazioni e l’applicazione del PNRR», ma l’impronta climatica dell’agricoltura europea si è già ridotta dal 1990. Il ministro Patuanelli: «più gli imprenditori saranno capaci di innovazione, più lo Stato potrà accompagnare gli investimenti». Il ministro Cingolani: «razionalizzare uso di energia, acqua e chimica, potenziare patrimonio forestale e digitalizzazione».


«Le imprese agricole sono pronte a investire per aumentare il contributo alla lotta contro il cambiamento climatico e per accrescere la sostenibilità ambientale. Gli obiettivi, però, vanno raggiunti puntando sulle innovazioni, e non solo attraverso restrizioni. Una risposta deve arrivare dalla puntuale e piena applicazione del PNRR, che ha nella transizione ecologica un punto fondamentale».
Lo ha detto il presidente Massimiliano Giansanti nella relazione di apertura della 101^ assemblea di Confagricoltura a Palazzo Della Valle, a Roma l’8 luglio scorso, a cui hanno partecipato anche il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
In un recente studio diffuso dalla Commissione Ue si rileva che l’impronta climatica dell’agricoltura europea, misurata in termini di unità di prodotto, si è ridotta a partire dal 1990. «Si tratta di risultati importanti - ha sottolineato Massimiliano Giansanti - ma sappiamo che occorre fare di più: le energie rinnovabili, con il biometano, il fotovoltaico agricolo, il biogas, possono dare nuovo slancio a modelli virtuosi in cui città e campagna si incontrano».
Altra questione di fondamentale importanza per il futuro dell’agricoltura è la nuova PAC, che entrerà in vigore nel 2023, ma per la quale già entro la fine di quest’anno gli Stati membri dovranno inviare alla Commissione europea i programmi strategici nazionali. Una novità assoluta, in quanto dovranno contenere sia le scelte sui pagamenti diretti, sia i programmi di sviluppo rurale a livello regionale.
«Abbiamo espresso e motivato le nostre riserve sull’accordo che è stato raggiunto – ha detto Giansanti - Ora c’è molto lavoro da fare e in tempi stretti, in considerazione anche del fatto che la PAC dovrà essere integrata con i progetti di investimento del Recovery Plan, senza dimenticare l’urgenza della riforma della pubblica amministrazione, della semplificazione e degli investimenti in infrastrutture e logistica».
«Più gli imprenditori saranno capaci di intercettare l’innovazione, più lo Stato potrà accompagnare gli investimenti – ha affermato il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli - Dobbiamo essere in grado di guardare sia vicino, sia all’orizzonte: nel PNRR ci sono misure pensate per fare entrambe le cose. Abbiamo compiuto delle scelte e dovremo continuare a farne, assieme ai settori produttivi di cui l’agroalimentare è uno dei massimi rappresentanti. PAC e PNRR sono le due grandi occasioni che non possiamo mancare».
«La grande sfida della sostenibilità è trovare un punto di incontro tra l’aumento della domanda di cibo nel mondo e la necessità di conservare le risorse naturali – ha aggiunto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani - L’agroalimentare può vincere questa sfida puntando sulla razionalizzazione dell’uso dell’energia, dell’acqua e della chimica, ma anche sul potenziamento del patrimonio forestale e della digitalizzazione».
Ad avviso di Confagricoltura, resta la necessità di un piano strategico di lungo periodo, che sappia valorizzare la produzione agricola e la competitività delle imprese. Una competitività che è già una realtà, ma che deve essere implementata, come è emerso dallo studio del professor Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison e docente di Economia all’Università Cattolica, sulle eccellenze agroalimentari italiane: «conoscere i propri punti di forza - ha spiegato - è fondamentale per l’elaborazione di una strategia efficace».


Redazione


Al via la 2^ edizione di Agro-social, il bando per l’agricoltura sociale innovativa e sostenibile di Confagricoltura e JTI Italia. In palio 3 premi da 40.000 euro per progetti riguardanti “imprenditoria femminile, “rilancio delle aree interne” e “sviluppo del Sud”. Iscrizioni entro il 15 luglio 2021.

C’è tempo fino a metà luglio per partecipare alla seconda edizione del premio “Agro-social - Seminiamo valore”, il programma di Confagricoltura e Japan Tobacco International (JTI) Italia che promuove lo sviluppo di attività agricole di crescita sostenibile dei territori e incentiva iniziative d’inserimento sociale e lavorativo dei soggetti e delle aree più deboli.
Il nuovo bando per il 2021 è stato presentato ufficialmente durante un evento in diretta streaming da Palazzo Valle - sede di Confagricoltura - alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, che ha introdotto con un videomessaggio i lavori, a cui hanno partecipato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il direttore Corporate Affairs & Communication di JTI Italia Lorenzo Fronteddu e il sottosegretario di stato del Mipaaf Gian Marco Centinaio. L’incontro è stato l’occasione per sottolineare «il ruolo primario dell’agricoltura nella ripresa economica del Paese e la necessità di programmare di investimenti a lungo termine, sempre più centrali per stimolare opportunità e nuovi modelli di sviluppo per le comunità locali rurali grazie a progetti concreti di impresa, sostenibilità e solidarietà per generare valore, benefici e servizi».
Questa seconda edizione del bando ha carattere nazionale ed è aperta a candidature per la realizzazione di progetti di agricoltura sociale provenienti da ogni parte di Italia. Nello specifico si rivolge a tre categorie particolarmente colpite dagli effetti della pandemia e al centro della strategia italiana del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) del Governo: l’imprenditoria femminile, il rilancio delle aree interne e lo sviluppo del Sud.
«Crediamo e investiamo da tempo nell’agricoltura sociale – ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – come modello di attività aperta non solo agli imprenditori agricoli professionali, ma anche a chi, attraverso l’agricoltura, è impegnato ad avviare modelli di sviluppo sostenibili e anche innovativi. Questa formula vincente coniuga il settore primario e il sociale, ed è stata capace di realizzare un nuovo, concreto strumento di welfare sostenibile ed efficace. Le esperienze di questi anni ci confermano che la strada intrapresa da Confagricoltura è un esempio virtuoso che genera anche reddito per le imprese».
«Insieme a Confagricoltura abbiamo avviato un modello di sviluppo virtuoso che con motivazione portiamo avanti anche in questo nuovo anno e che permette di coniugare le politiche di welfare con la crescita economica e sociale, puntando sulla capacità creativa e innovativa dei territori» ha affermato Lorenzo Fronteddu. «L’unico modo per portare a casa la sfida dei cambiamenti che abbiamo davanti e delle disuguaglianze è il dialogo costante tra imprese, territori e Istituzioni. Solo così potremo sviluppare i modelli produttivi e di consumo del futuro perché non esiste crescita se non si garantiscono sostenibilità economica, sociale e ambientale» ha aggiunto Fronteddu.
Una giuria di esperti selezionerà - in ciascuna delle categorie individuate - le tre migliori idee progettuali di agricoltura sociale presentate, premiandole con un finanziamento pari a 40.000 euro destinato a ognuno dei vincitori. Il bando è rivolto non solo alle aziende agricole, ma anche ad imprese sociali, fondazioni, start-up innovative e soggetti interessati all’agricoltura sociale, per offrire su ampia scala l’opportunità concreta di creare nuovi modelli di sviluppo per le comunità locali. È possibile accedere alla prima fase del bando candidando la propria proposta progettuale entro le ore 24 del 15 luglio 2021.
Ulteriori informazioni e il bando completo sono consultabili sul sito coltiviamoagricolturasociale.it.

Redazione