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Tra i problemi messi in luce il 15 settembre all’incontro degli agricoltori e vivaisti pistoiesi di Confagricoltura con il presidente nazionale Giansanti, limiti normativi che penalizzano il ricorso alle «attività connesse» in montagna alle aziende strutturate e poi tante istanze dei vivaisti su infrastrutture idriche, manodopera qualificata, no ad applicazione brusca della direttiva sulle pratiche sleali fra florovivaisti, revisione del ddl Liuni. Presente anche il direttore del Mefit, che ha chiesto servizi per i floricoltori del mercato dei fiori di Pescia. Per Giansanti la risposta ad alcune richieste si trova nei fondi del Pnrr, mentre sui tempi di pagamento auspica una deroga all’applicazione della direttiva sulle pratiche sleali nei rapporti fra agricoltori o almeno fra florovivaisti e sul testo di Liuni ha chiesto di evidenziare meglio la centralità dell’imprenditore agricolo rispetto alle figure degli altri segmenti della filiera del verde.
«Io credo che la provincia di Pistoia sia uno di quegli straordinari interpreti del “saper fare” tutto italiano. Una provincia che si sta caratterizzando per le sue importantissime produzioni vivaistiche e che fanno sì che l’Italia sia leader in queste produzioni e soprattutto che sia leader a livello mondiale. Bisogna partire da qua perché l’Italia negli anni a venire conoscerà, secondo i grandi progetti di strategia e visione del Green Deal, degli obiettivi importanti in cui l’agricoltura pistoiese sarà straordinaria interprete. Se pensiamo al recupero delle aree verdi e forestali chi meglio della provincia di Pistoia e delle sue aziende vivaistiche è in grado di dare un contributo?».
Redazione
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Al via il 16 settembre al Teatro la Pergola l’Open Forum sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, introdotto e chiuso dal Ministro delle Politiche Agricole Patuanelli. Il Vertice dei ministri dell’agricoltura del G20 si terrà il 17 e 18 settembre, con apertura a Palazzo Vecchio con Patuanelli, il ministro dell’agricoltura dell’Arabia Saudita e il direttore della Fao. Nelle piazze manifestazioni organizzate da Agrinsieme (piazza della Repubblica) e da Coldiretti (piazza Santa Croce). Il programma dettagliato del Forum.
Redazione
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Messa a punto per la prima volta da un gruppo di ricercatori austriaci e tedeschi la tecnica CRISPR-Cas9 per modificare il genoma della pianta e ottenere nuove colorazioni e tonalità. Quesa tecnica nel 2020 ha fatto vincere il premio Nobel a Jennifer A. Doudna e Emmanuelle Charpentier.
Nuove frontiere per la selezione e il miglioramento genetico si prospettano per Euphorbia pulcherrima, meglio nota come poinsettia, o stella di natale per i non addetti ai lavori. Un gruppo di ricercatori tedeschi e austriaci, coordinati dalla professoressa Heidi Halbwirth dell'Università di Vienna, è riuscito a ottenere nuove colorazioni delle brattee utilizzando la tecnologia di genome-editing CRISPR-Cas9. Questo lavoro, pubblicato quest'anno sulla rivista scientifica Plant Cell, Tissue and Organ Culture (vai all'articolo) è anche il primo caso di utilizzo della tecnologia CRISPR Cas9 su stella di natale.
Questa tecnologia - che nel 2020 ha fatto vincere il premio Nobel per la chimica alle due inventrici Jennifer A. Doudna e Emmanuelle Charpentier - permette di intervenire sul genoma di un organismo con estrema precisione. Consente infatti di modificare una sequenza di DNA in un punto preciso, ad esempio eliminando o rendendo inattivo un gene, oppure facendone attivare uno solitamente meno espresso, oppure inserendo nuove sequenze DNA. Uno tecnologia molto versatile e precisa - tanto da essere soprannominata forbice molecolare, o taglia/incolla genetico - che permette di modificare il genoma di un organismo togliendo caratteri indesiderati o inserendone altri desiderati, anche senza introdurre geni di altre specie come avviene ad esempio per gli OGM.

Nel caso della stella di natale i ricercatori hanno lavorato sulla cultivar Christman Eve, inattivando un gene che porta alla formazione di un particolare antociano, la cianidina, responsabile del colore rosso accesso delle brattee. Le piante modificate hanno prodotto meno cianidina, facendo sì che nelle brattee ci fosse una maggior concentrazione di un altro tipo di antociano, la pelargonidina, e ottenendo piante con una colorazione aranciata brillante. Una colorazione nuova che potrebbe essere anche molto interessante per il mercato nord americano e anglosassone, dove i colori aranciati sono molto apprezzati soprattutto per le festività di Halloween.
I ricercatori hanno ottenuto anche piante con picchiettature più chiare sopra brattee aranciate, ma questa colorazione non è risultata stabile, cioè quando queste piante venivano propagate, questo tipo di colorazione non rimaneva uguale, cosa che ovviamente non permette di selezionare una cultivar specifica.
Attualmente nell'Unione Europea la tecnologia CRISPR Cas9 è equiparata dal punto di vista normativo alle tecnologie OGM, e per questo le piante ottenute con questa tecnica non possono essere coltivate per scopi agricola o vivaistici, ma solo per attività di ricerca.
Comunque questo lavoro sulla stella di natale rimane interessante, anche nel caso la normativa europea rimanesse come oggi, perché è stato chiarito il ruolo della cianidina nella colorazione delle brattee. E dal momento che le piante selezionate in questo studio non sono piante OGM, cioè non hanno geni estranei al genoma della stella di natale, queste o altre nuove colorazioni potranno essere ottenute anche con i sistemi tradizionali di selezione genetica.
Matteo Giusti
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“Ismea Investe” prevede interventi fino a 20 milioni di euro per piani di investimento nella filiera agroalimentare. Il ministro Patuanelli: è «un nuovo prodotto finanziario che opera a condizioni di mercato e si rivolge alle società di capitali», una risposta «a una delle principali fragilità del sistema aziendale italiano: la sottocapitalizzazione che rappresenta un freno all'accesso al credito». Il presidente di Ismea Frascarelli: pronti ad «affiancare le istituzioni e gli imprenditori in questo percorso di crescita e a scommettere finanziariamente su progetti di sviluppo della filiera che offrano le necessarie garanzie di sostenibilità ecologica ed economica, visione strategica e coerenza rispetto alle missioni indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».
È stato lanciato ieri al Macfrut di Rimini un nuovo strumento finanziario messo a punto da Ismea per sostenere economicamente i progetti di sviluppo della filiera agroalimentare italiana. Lo strumento, denominato “Ismea Investe”, prevede interventi di equity, quasi equity, prestiti obbligazionari e strumenti finanziari partecipativi fino a 20 milioni di euro per le società di capitali che presentano piani di investimento nel settore della produzione agricola e dell'agroindustria, comprese le attività commerciali e logistiche.
Redazione
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Ok della Giunta regionale alla delibera con le modifiche presentata dall’assessora all’agroalimentare Saccardi, che dichiara: «finalmente la bussola per il settore, con precisazioni che non lasciano spazio all’ambiguità». Tra i punti chiariti, le somministrazioni di cibo e tutto il capitolo agricampeggi e ospitalità in spazi aperti.
Il nuovo regolamento dell’agriturismo in Toscana è stato approvato all'unanimità. «Un percorso lungo, condiviso, per un obiettivo molto atteso dagli addetti ai lavori, che ha prodotto diverse novità che aprono nuove opportunità di lavoro per gli agriturismi», come afferma il comunicato di ieri della Regione.
L’ok alla delibera di modifiche presentata dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi è arrivato il 30 agosto nell’ultima seduta della Giunta regionale, dopo che erano stati già raccolti i pareri favorevoli con le raccomandazioni del Consiglio delle Autonomie Locali e della seconda Commissione del Consiglio regionale. Il nuovo testo (“Disposizioni in materia di ospitalità agrituristica. Modifiche al d.p.g.r. 46/R/2004”) sarà successivamente emanato con decreto del Presidente della Giunta regionale ai sensi dell’articolo 42, comma 5 dello Statuto. (vedi).
«Il settore sentiva il bisogno di una bussola e dopo anni – ha detto Stefania Saccardi – siamo riusciti a licenziare questo utilissimo strumento, un testo netto con regole e precisazioni che non lasciano spazio all’ambiguità. Un esempio su tutti, i chiarimenti sulle somministrazioni di cibo, su cui i nostri imprenditori potranno meglio pianificare e organizzare le loro attività».
Ecco le principali:
- Le attività riferite al mondo rurale si potranno realizzare su tutto il territorio regionale e non solo nel comune di riferimento dell’agriturismo o nei comuni limitrofi. Per esempio le attività didattiche, culturali, tradizionali, di turismo religioso e culturale, ricreative, di pratica sportiva, escursionismo e di ippoturismo.
- Si semplifica la realizzazione dei servizi igienici e degli impianti sportivi ex novo rinviando solo alle regole urbanistiche del comune di riferimento.
- Viene precisato che l’attività di somministrazione pasti, degustazione e assaggi ed eventi promozionali si potrà svolgere anche in spazi aperti, oppure con asporto e consegna a domicilio.
- Potranno essere utilizzati i monolocali negli immobili esistenti che non necessitano di ristrutturazioni.
- Nelle camere potranno essere allestite cucine monoblocco senza fiamma libera.
- E a seguito delle sentenze avverse del Tar e del Consiglio di Stato viene ridisclipinata l’agrisosta camper gratuita per 24 ore, che consente alle aziende di inserirsi nei circuiti amatoriali di ospitalità dei camperisti.
Riguardo al capitolo agricampeggi / ospitalità in spazi aperti, adesso è chiaro che: potranno essere utilizzate tende, camper, roulotte e case mobili con meccanismi di rotazione in funzione, allestite dagli imprenditori in numero massimo di 12 per agricampeggio e di superficie complessiva chiusa di 70 metri quadrati e di 110 metri quadrati se comprensiva di verande e accessori, dotate internamente di servizi igienico-sanitari e di cucina.
«Finalmente - ha commentato l’assessora Saccardi a questo proposito - una regolamentazione, la prima in Italia, che chiarisce una volta per tutte cosa gli imprenditori agricoli possono realizzare nelle loro strutture nel pieno rispetto dell’ambiente e della sostenibilità e cosa no, ponendo fine all’incertezza interpretativa che tanti problemi ha causato fino ad oggi sul territorio».
Il testo del nuovo regolamento può essere letto qua.
Redazione




