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Per l’Osservatorio sul vino il lieve calo produttivo nazionale non pregiudicherà il primo posto mondiale dell’Italia. Male la Toscana (-15%). Bellanova: i 600 mln a fondo perduto per la ristorazione del decreto Agosto sono una prima risposta alla crisi dei vini d’eccellenza, ora strategia di filiera per l’export. Giansanti: condividiamo l’impostazione della ministra, ma sono necessarie «rapidità decisionale e risorse adeguate».
Una produzione di vino ridotta a 47,2 milioni di ettolitri, -1% rispetto al 2019, ma tale da consentire all’Italia di mantenere il primato quale principale produttore mondiale, davanti alla Francia (45 milioni di ettolitri) e alla Spagna (42 milioni). Queste le previsioni vendemmiali 2020 illustrate ieri, alla presenza della ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova, da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini, con l’aggiunta di una ormai necessaria precisazione prudenziale: «al netto di eventuali ulteriori eventi climatici avversi».
«La geografia dell'annata produttiva – si legge nel comunicato congiunto - vede in leggero incremento il Nord (+3% sul 2019) mentre al Centro e al Sud le quantità si dovrebbero ridurre rispettivamente del 2 e del 7%. Il Veneto (+1%) rimarrà la prima regione con 11 milioni di ettolitri, seguita da Puglia (8,5) Emilia-Romagna e Abruzzo. Assieme le 4 regioni sommano i 2/3 di tutto il vino italiano. Tra le principali aree produttive, segno più per Piemonte e Trentino-Alto Adige (+5%), Lombardia e Marche (+10%), Emilia-Romagna e Abruzzo (+7%). Calo della produzione invece in Toscana e Sicilia (-15%), Friuli-Venezia Giulia (-7%) e Puglia (-5%)».
Ma a destare preoccupazioni è «la situazione economica internazionale, che registra una notevole riduzione degli scambi globali di vino (-11% a valore e -6% a volume nel primo semestre sul pari periodo 2019) e una contrazione, la prima dopo 20 anni di crescita, delle esportazioni del vino made in Italy (-4% nei primi 5 mesi), sebbene inferiore a quella dei principali competitor. Elementi questi che hanno determinato difficoltà tra le imprese e un aumento seppure contenuto delle giacenze dei prodotti a denominazione (+5% per le Do a fine luglio) con conseguente limatura dei listini di Igt, Doc e Docg».
In particolare mentre i vini più presenti nella grande distribuzione hanno tenuto, diversa è la situazione per le etichette maggiormente presenti sul circuito Horeca, che hanno visto «cali della domanda nei mesi del lockdown, con diminuzione dei listini in seguito al mancato assorbimento degli stock in cantina da parte del mercato». Per cui per «i vini da tavola si è registrata una crescita dei listini (+2,8%) a fronte di una flessione degli Igt (-3,6%) e delle Doc-Docg (-5,2%)». E preoccupazioni ci sono anche sul fronte del commercio estero che «nei primi 5 mesi dell'anno ha fatto registrare un calo del 2,8% in volume e del 4% in valore con flessioni superiori alla media per i vini Dop (spumanti compresi), con un trend in discesa anche sul fronte dei prezzi medi».
«In questo contesto economico ancora difficile – affermano Assoenologi, Ismea e Unione Vini - la vendemmia in corso rappresenta, per caratteristiche quali-quantitative, una eccellente opportunità per la ripartenza del prodotto Italia, a maggior ragione se sostenuto da una adeguata campagna nazionale e internazionale di promozione del vino del Belpaese».
«La sofferenza dovuta al blocco del settore Horeca e alla difficile ripartenza – ha fatto eco la ministra Bellanova - è emersa con grande evidenza. Ed è per questo che nel Dl Agosto abbiamo voluto con forza la misura destinata alla ristorazione del valore di 600 milioni di euro a fondo perduto, ad una sola condizione: acquisti di prodotto made in Italy. Una misura importante, capace di generare fatturato pari al quadruplo dell'importo destinato a ciascuna impresa, e che evidentemente avrà un effetto virtuoso proprio sul vino e proprio nei segmenti di eccellenza particolarmente colpiti dalla crisi. Adesso, per il rilancio puntiamo su export e internazionalizzazione, definendo strategie che dovranno vedere strettamente alleate e coese la filiera istituzionale e la filiera produttiva».
Un parere positivo alla ricetta delineata della ministra delle Politiche agricole è arrivato da Confagricoltura, che per bocca del presidente Massimiliano Giansanti ha commentato: «condividiamo la necessità di una strategia dedicata al comparto vino, condivisa con la filiera, il Mipaaf, il ministero degli Esteri e l’Ice per una ripresa forte del settore in tempi rapidi. Se l’Italia si conferma primo produttore mondiale in termini di volumi, sul fronte export sono necessarie rapidità decisionale e risorse adeguate per migliorare le performance del settore, fortemente penalizzato dal lockdown e dalla pandemia. Quindi sì ad una promozione coordinata del vino italiano nel mondo con metodi e strumenti all’avanguardia, ma anche misure più snelle per utilizzare al meglio le risorse».
«L’Horeca – ha aggiunto Giansanti - rappresenta un canale essenziale per le imprese vitivinicole e ben vengano le attenzioni per il comparto, tuttora in sofferenza». Mentre sul fronte della manodopera, le aziende di Confagricoltura ribadiscono la necessità di misure adeguate per sopperire alla mancanza di personale per la vendemmia in corso: “dalla quarantena attiva a strumenti più snelli per assumere personale: sollecitiamo un pronunciamento del Comitato Tecnico Scientifico – ha concluso Giansanti - sul protocollo definito tra le parti sociali agricole alla presenza dei ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali, Politiche Agricole e della Salute».
L.S.
Produzione italiana di vino e mosti (.000 di ettolitri)
|
2019* |
2020** |
Differenza tra 2020 e 2019 |
Var. % 2020/2019 |
Piemonte |
2.603 |
2.733 |
130 |
5% |
Valle D’Aosta |
17 |
18 |
1 |
7% |
Lombardia |
1.301 |
1.429 |
128 |
10% |
Trentino Alto Adige |
1.312 |
1.383 |
71 |
5% |
Veneto |
10.950 |
11.059 |
109 |
1% |
Friuli Venezia Giulia |
1.785 |
1.660 |
-125 |
-7% |
Liguria |
40 |
46 |
6 |
15% |
Emilia Romagna |
7.250 |
7.721 |
471 |
7% |
Toscana |
2.625 |
2.232 |
-394 |
-15% |
Umbria |
426 |
405 |
-21 |
-5% |
Marche |
816 |
898 |
82 |
10% |
Lazio |
800 |
760 |
-40 |
-5% |
Abruzzo |
3.184 |
3.400 |
216 |
7% |
Molise |
227 |
233 |
6 |
2% |
Campania |
778 |
778 |
0 |
0% |
Puglia |
8.947 |
8.499 |
-447 |
-5% |
Basilicata |
87 |
83 |
-4 |
-5% |
Calabria |
110 |
110 |
0 |
0% |
Sicilia |
3.911 |
3.325 |
-587 |
-15% |
Sardegna |
363 |
429 |
65 |
18% |
Italia |
47.533 |
47.200 |
-333 |
-1% |
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- Scritto da Andrea Vitali
Il presidente di Confagricoltura Giansanti ha accolto con favore il divieto dell’UE fino al 30 aprile 2021 all’import di agrumi dall’Argentina per prevenire la fitopatia Citrus Black Spot. Per il presidente della federazione agrumicola Diana «se la “macchia nera” si diffondesse in Europa e in Italia, provocherebbe danni irreparabili al patrimonio agrumicolo, mettendo a rischio uno dei più importanti comparti della nostra agricoltura del Meridione».
«Abbiamo sempre richiamato l’attenzione delle autorità competenti su questa grave fitopatia di cui il territorio europeo è indenne: la situazione in Argentina è assolutamente allarmante, così come in Sudafrica, Uruguay, Brasile ed anche, nel bacino mediterraneo, in Tunisia».
Redazione
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Per il presidente di Cia Toscana Brunelli «l’attuale consistenza della fauna selvatica è insostenibile», per salvare la vendemmia bisogna applicare la legge regionale sulla caccia e procedere agli abbattimenti senza aspettare l’inizio della stagione venatoria. Non si può delegare la soluzione del problema, che non riguarda soltanto gli ungulati, «ai soli cacciatori».
«Non c’è tempo da perdere sull’applicazione della legge regionale sulla caccia. E’ necessario, per salvare le produzioni agricole, prima su tutte in ordine temporale la vendemmia ormai prossima, intervenire e procedere con l’attività di abbattimento degli ungulati che stanno sempre più imperversando nelle campagne toscane».
Redazione
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Secondo l’ultimo rapporto di Confagricoltura, sottolinea Giansanti, in autunno si registrerà un incremento del 30% della povertà assoluta per effetto del Covid. L’agricoltura, che nell’emergenza ha licenziato meno degli altri settori, continuerà ad essere un indispensabile antidoto alla crisi economica. Bene in questo contesto il “piano indigenti” da 250 milioni del decreto Rilancio.
L’autunno della ripartenza si preannuncia difficile dal punto di vista economico. In Italia la povertà continua a crescere. Lo evidenzia l’ultimo rapporto del centro studi di Confagricoltura. La povertà assoluta, nell’ultimo decennio, è cresciuta del 60%, pur avendo registrato, lo scorso anno, un trend in diminuzione del 9% in confronto al 2018, ma l'effetto Covid, sottolinea l’indagine, fa prevedere un incremento del 30%, rispetto all’anno precedente.
Redazione
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In agosto nel nord del Piemonte si svolge la mostra Herbarium Vagans, a cui partecipano 45 artisti italiani e stranieri che hanno ritratto erbe officinali delle Alpi e le Prealpi. Inaugurazione l’1 agosto a Santa Maria Maggiore (sezione pittori botanici) e a Domodossola (sezione artisti contemporanei). Tra gli artisti Geetika Singh Barghava, Massimo Caccia, Michael Cailloux, Daniele Catalli, Antonio De Luca, Marie Antoinette Gorret, Paola Tassetti e Gosia Turzeniecka. L’elenco completo delle erbe e fiori dell’erbario itinerante in esposizione.
Disegni itineranti fra arte e botanica. Una grande mostra internazionale a cui partecipano diciassette pittori botanici e ventotto artisti contemporanei che hanno ritratto, ognuno secondo il proprio stile, un’erba officinale che cresce tra Alpi e Prealpi. “Herbarium vagans” è, come dice il nome stesso, un erbario itinerante: raccoglie e racconta erbe e fiori che evocano immagini, profumi e ricordi alpini.
Gli artisti coinvolti sono divisi in due sezioni: ritroviamo il tratto dei pittori botanici che portano avanti un’antica e nobile disciplina e raffigurano il mondo vegetale restando fedeli al dato naturalistico e, con loro, quello innovativo, inedito e originale di artisti contemporanei che hanno reinterpretato e riletto quello stesso mondo naturale alpino fatto di erbe, fioriture, colori, profumi d’alta e media montagna.
“Herbarium vagans” è il primo appuntamento espositivo all’interno del progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”, tre anni all’insegna del disegno e dell’arte a cura di Associazione Musei d’Ossola, Museumzentrum La Caverna di Naters e Associazione Culturale Asilo Bianco sul lago d’Orta. Le attività del primo anno di “Di-Se” hanno come focus proprio le erbe officinali e i cambiamenti climatici sulle Alpi.
Dall’1 al 30 agosto la mostra si svolge nella punta più a nord del Piemonte, nei centri storici di Santa Maria Maggiore in Valle Vigezzo (sezione pittori botanici) e di Domodossola (artisti contemporanei). L’erbario itinerante e vagante si sposterà a settembre a Orta San Giulio, nel Cusio, e con i primi freddi arriverà in Svizzera in Canton Vallese.
Le opere sono esposte su grandi pannelli affissi all’esterno e sparse nei centri storici, appese tra antiche dimore e in angoli suggestivi a volte dimenticati: una modalità di fruizione che permette non solo di goderne quanto e quando si vuole, ma anche di ovviare alle criticità che tutti conosciamo in questo periodo. E, insieme, che vuole accompagnare l’osservatore, anch’egli “vagans”, in un viaggio a piedi tra profumi, atmosfere e suggestioni alpine.
Gli artisti in mostra a Santa Maria Maggiore fanno parte di Floraviva, l’Associazione italiana pittori botanici che riunisce i più qualificati interpreti in Italia di questo genere artistico, a metà tra arte e approccio scientifico. I nomi degli artisti contemporanei esposti a Domodossola sono molti ed eterogenei, tutti chiamati a realizzare la loro opera ad hoc per questo specifico progetto. Diversi arrivano dall’estero, anche da molto lontano. Alcuni hanno esposto in importanti musei, altri collaborano con testate nazionali, alcuni si mostrano per la prima volta in pubblico, altri realizzano grossi murales e opere d’arte pubblica, alcuni sono più vicini all’arte figurativa, altri sono più criptici e hanno un segno più duro, alcuni hanno disegnato per importanti festival del cinema, altri hanno pubblicato libri e creato scenografie per il teatro. La sfida è farli dialogare tra loro e con l’osservatore che potrà ritrovare informazioni, riferimenti e nomi scientifici nel catalogo dedicato della mostra. Si tratta di pubblicazione che include i testi a cura di Valeria Tantardini, erborista, che spiegano l’utilizzo di ogni erba ritratta andando a raccontare storie, curiosità, miti popolari e leggende.
Alla Casa del Profumo Feminis-Farina di Santa Maria Maggiore ci sarà una collaborazione a quattro mani che vede esposti gioielli ispirati alla achillea montana (Achillea millefolium). Enrica Borghi è artista eclettica che, fin dagli anni ’90, lavora con plastica e materiali di riciclo per trasformare ciò che è scarto, ciò che è rifiuto e figlio della nostra società del consumo, in bellezza. Margherita Burgener è un brand di alta gioielleria di Valenza, savoir-faire orafo tramandato di generazione in generazione. In mostra gioielli ibridi, pezzi unici e irripetibili dove materiali di scarto e pietre preziose dialogano in una straordinaria sintesi tra meraviglia e rinascita.
Infine, alcuni gelatieri di Domodossola e Santa Maria Maggiore creano per l’occasione il nuovo gusto di gelato “Herbarium”, un ulteriore viaggio, questa volta gustativo, tra fiori, erbe e profumi.
L’inaugurazione è sabato 1 agosto a Santa Maria Maggiore alla Casa del Profumo Feminis-Farina alle ore 11 e a Domodossola presso il Teatro Galletti alle ore 18.
Tutti i nomi degli artisti in mostra e dell’erba o fiore ritratto sono riportati di seguito.
Artisti contemporanei ed erbe o fiori
Rojna Bagheri | Cardo mariano
Geetika Singh Barghava | Genziana gialla
Sara Boccaccini Meadows | Iperico
Massimo Caccia | Iperico
Michael Cailloux | Natura alpina
Daniele Catalli | Elicriso
Sara Conti | Garofano
Antonio De Luca | Pero corvino
Luca Di Sciullo | Stella alpina
Giacomina Ferrillo | Melo selvatico
Matteo Giuntini | Ginepro
Marie Antoinette Gorret | Papavero comune
Andrea Guerzoni | Felce maschio
Maura Milani | Epilobio
Riccardo Monte | Larice
Elisa Mossa | Fusaggine
Marta Nijhuis | Assenzio
Graziana Piantanida | Finocchio
Refreshink | Tarassaco
Luisa Rivera | Genziana gialla
Alessandra Romagnoli | Rosa canina
Paolo Stefanelli | Erba Mottolina
Paola Tassetti | Arnica
Marina Terauds | Menta piperita
Gosia Turzeniecka | Lavanda
Carlo Valsesia | Gelsomino
Walter Visentin | Timo
Ilaria Zanellato | Peonia selvatica
Tavole botaniche
Ernesta Caterina Albanese | Centauro giallo | Vulneraria
Renata Bonzo | Acero
Laura Curioni | Garofano di Elisabetta
Pierino Delvò | Barba di becco
Claudio Giordano | Semprevivo maggiore
Margherita Leoni | Rododendro
Maria Lombardi | Cardo mariano
Sabrina Luoni | Pulsatilla
Claudine Pasquin | Ranuncolo
Angela Petrini | Maggiociondolo
Silvana Rava | Narciso
Angelo Speziale | Concordia | Orchidea di Colemann
Gabriella Tesser | Felce maschio
Lisa Tommasi | Cirsio lanoso
Marina Ubertini | Carlina
Milena Vanoli | Sigillo di Salomone
Rosanna Verga Simonelli | Campanula serpeggiante
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