L'Italiasiconfermatra i primipaesibeneficiarinelladistribuzionedeifinanziamentieuropei per la promozionedeiprodottiagroalimentari, dentro e fuori i confinidell'Unione. Dieci i programmifinanziatidallaCommissioneUe per il Made in Italy.
La CommissioneUe ha infattidatoil via libera a sessantaprogrammidipromozione per un finanziamentocomplessivodi 94 milionidi euro, dicui circa 23 a beneficiodiprodotti made in Italy per un totaledidieciprogrammifinanziati.
Tra i beneficiaricisonocosì, per ilmercatointerno, ilConsorzio Olio Dop Chianti Classico, con un finanziamentodi700mila euro per un programmatriennaleda un milionesuimercatiitaliano, tedesco e britannico e l'Istitutovalorizzazionesalumiitaliani, che ha ottenuto un contributoUedioltre 2,2 milioni per un investimentocomplessivodi 3,2 milioni in Italia e in Germania.
FuoridaiconfiniUeinveceilCno (Consorzionazionaleolivicoltori) con 3,2 milionidifondiUe per la promozionedell'oliosuimercatiasiatici, i Consorzidituteladell'acetobalsamico, dell'Asti e del LambruscodiModena con trediversiprogrammisulmercatonordamericano e un finanziamentocomplessivodi circa 6,5 milionidi euro, a frontedi un investimentodioltre 8. E ancoratra i beneficiaritroviamol'Associazionenazionaleindustrialidistillatoridialcoliedacquaviti con oltre700mila euro sempre per ilmercatoUsa, i ConsorzidituteladiGranaPadano e Asiagoe la societàcooperativaGranlatte, holding diGranarolo, con iniziativechevannodalNord America allaNuovaZelanda per 8 milionidifondicomunitari e oltre 10 diinvestimenticomplessivi.
“Si devevalorizzareilpatrimonioforestale per unosvilupposocioeconomicosostenibiledellecomunità”cosìsièespressaLegambiente in merito al futurodeiboschiitaliani. Serve, secondo la presidentenazionaleRossellaMuroni, un'efficacepoliticanazionaleditutela e valorizzazione del patrimoniocoordinata e dilungotermine, chepossarappresentare un indirizzo per le Regioni.
Le foreste in Italia interessano un terzo del territorionazionale e deisettorieconomici ad essecollegate; ilsettoreforestaleitalianocoinvolge ad oggi circa 80.000 impreseedèilsecondosettoredell’industriamanifatturieranazionale. Malgradociò, l’Italiaimportapiùdei due terzi del propriofabbisognodimateria prima legnosa, rimanendotragliultimipaesid’Europa per iltassodiutilizzazioneannuo del propriopatrimonio (circa il 30% rispetto ad una media europea del 60%).
Ma le foreste non rappresentano solo una risorsa economica: è infatti determinante il ruolo ambientale cheesse svolgono per la difesa del suolo e la regimazione delle acque, per la tutela della biodiversità e la conservazione attiva del paesaggio storico, quello legato alla loro funzione turistico e ricreativa, nonché il contrasto dell’effetto serra, grazie all’assorbimento annuale di circa 289 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.
Proprio di conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio boschivo nazionalesiè parlato a Roma lo scorso 29 novembre nell’ambito del Forum nazionaledelleforeste, promosso da Rete Rurale Nazionale 2014-2020, PSQF e Mipaaf.
L’impatto dei cambiamenti climatici sulle foreste italiane è stato argomento di uno dei tavoli della mattinata: secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), infatti, questi determinano una riduzione dei tassi di crescita e della produttività, con cambiamenti nella composizione delle specie presenti e conseguente perdita locale di biodiversità. Queste alterazioni, che mettono a rischio il patrimonio forestale, sono state poi affrontate nel tavolo di lavoro incentrato sulla conservazione dell’ambiente e della biodiversità. L’aumento degli incendi boschivi, l’influenza delle fitopatologie e la presenza di specie aliene ha comportato un notevole danno ambientale che si è concretizzato nella perdita di diversità biologica dei suoli e di gran parte dei servizi eco sistemici forniti.
«Per garantire un futuro ai nostri boschi – ha dichiarato la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni - occorre innanzitutto sviluppare una efficace politica nazionale di tutela e valorizzazione del patrimonio forestale che sia coordinata e di lungo termine, che rappresenti un chiaro indirizzo di riferimento per le politiche delle Regioni. Bisogna valorizzare una gestione forestale sostenibile, capace di rilanciare lo sviluppo socio-economico delle popolazioni locali, soprattutto delle aree interne del nostro Paese, interessate per l’80% da territori con copertura forestale. Occorre immaginare – ha concluso Rossella Muroni - un vero e proprio progetto che valorizzi il patrimonio forestale pubblico, che interessa il 32,4% delle proprietà forestali complessive, con cui stimolare anche la partecipazione dei privati, così come emerso oggi da questo forum voluto dal Vice Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero. Un progetto da inserire in un quadro di gestione multifunzionale in grado di assicurare la tutela e la qualità delle risorse naturali legate al bosco (suolo, acqua, aria, paesaggio), garantendone il ruolo sociale, economico e ambientale, coinvolgendo le comunità locali in una strategia di sostenibilità per il lungo periodo».
Per ilcoordinamentotraCia, Confagricoltura, Copagri e Alleanzadelle cooperative del settoreagroalimentaresitrattadi «un successodellanostraazionesindacale». Il Parlamentoeuropeo ha infattivotatoieri la risoluzionechemira a contrastare la propostadellaCommissioneUesull'indebolimentocontrolli.
Il risultatofortementeauspicatodaAgrinsiemeèfinalmentearrivato. Non cisaràalcunindebolimentodeicontrollisugliagrumiprovenientidaiPaesiTerzi. Il Parlamentoeuropeo ha votatoieri, giovedì 15 dicembre, in modofavorevole la risoluzionechemira a contrastare la propostadellaCommissioneUedimodificadegliallegatiallaDirettiva 2000/29/EC.
«In questomodo-spiegailcoordinamentotraCia, Confagricoltura, Copagrie Alleanzadelle cooperative agroalimentari- simette un solidofrenoallapropostanormativadellaCommissionecheprevedeva un alleggerimentodeicontrollisull’importdiagrumiprovenientidaiPaesiTerzi, con ilpericolosorischiodiintroduzione, per ilcomparto, diparassiti come il Black Spot (la “macchianera”degliagrumi) dicuiilterritorioeuropeoèancoraindenne. Il voto in plenaria, tral’altro, èassolutamente in linea con ilrisultatoottenutodirecentenellaCommissioneAgricoltura del ParlamentoUe. Da tempo sosteniamoche non bisogna in alcunmodoabbassare la guardiaperchéc’èilrischioconcretocheilparassitafacciailsuoingresso in Ue: questocomporterebbedanniincalcolabilialleproduzioniagrumicoleeuropee».
Agrinsieme ha fin dasubitoevidenziato le criticitàcontenutenellapropostadellaCommissione, ritenendolainadeguata a contrastareilrischiofitosanitario per le produzioniagrumicole, incoerentesia con ilprincipiodiprecauzioneche con l’obiettivodirafforzare la tutelafitosanitariaalla base del nuovoRegolamentosullasanitàdellepiante.
Agrinsieme, congiuntamentealleorganizzazioniagricole e cooperative del SudEuropa, ha sostenuto con forza la propostadirisoluzioneparlamentare. «Ringraziamo, quindi, i nostrieurodeputati -conclude ilcoordinamento- per aver accolto e condiviso le preoccupazionideiproduttoriagrumicolidell’Ue e aver votato in favoredinorme e controllipiùseveri: sitrattadiunadecisionestorica.»
L’appello del presidentenazionale Dino Scanavino: «Diamo un aiutoconcretoaiproduttori del Centro Italia, comprando e consumandocibidelleareecolpitedalsisma. Si trattadi un gestosolidalefondamentale per far ripartirel’economiaagricoladiMarche e Umbria, che vale oltre 4,5 miliardi». Ciapromuovesulsuosito i prodottienogastronomicideiterritoricolpitidalterremoto, sostenendol'acquistodirettopresso le aziende.
Si avvicinaNatale e gliitalianisiincontreranno per giorniattornoallatavola. Si calcolacheognifamiglianelperiododellefestivitàspenderà, in media, unacifravicinaagli 800 euro. Tracibi e bevandesimuoveranno circa 3 miliardi. Ma quest’annoilPaese ha dovuto fare i conti con ildramma del terremoto, prima nelLazio, poi in Umbria e nelleMarche.
Tutti territorivocatiall’agricoltura e allaproduzionediciboora in ginocchio: aziendecolpite, danniincalcolabili e soprattutto la difficoltàdirimettersisubito in moto per far ripartirel’economia. Da qui l’impegnodellaCia-Agricoltoriitalianiche ha messo in campomoltissimeattività e azionisolidali per aiutareconcretamente i produttoricolpitidaquestodramma. Prima il “kit amatricianasolidale” (10milaconfezionirealizzate e tuttedistribuite), poi le casettemobili donate agliagricoltoriterremotati per lasciarlivicinoallaproprieaziende e aiproprianimali, dandocontinuità al lavoro. Adesso, attraversoilsitodiCia, un’appositasezionededicatachepromuove i prodottienogastronomicideiterritoricolpitidiMarche e Umbria, sostenendol'acquistodirettopresso le aziendeagricoleche non hannopiù un circuitodivendita e comporli in un box dell’Appennino.
«Sarebbeimportantissimo per quest’anno-affermailpresidentenazionaledellaCia, Dino Scanavino- metteredapartequalcheabitudine e tradizione. Faccio un appelloagliitalianidiscegliere, neigiornidifesta, cibiagricoli del Centro Italia, magari al posto o in aggiuntadiostriche e salmone. Se ognifamigliaconsumeràalmeno un prodottodell’Appenninodarà un contributofattivoallaripresadiqueiterritorisfortunati. Sosterràaziende e allevatorichevoglionorimaneresulterritorio per ricostruire, contribuendo a ‘salvare’ un sistemaagricolostraordinarioche, traproduzione e valoreaggiunto, vale oltre 1,5 miliardidi euro in Umbria e quasi 3 miliardinelleMarche».
«Molticolleghihannopersotutto-prosegueScanavino- casa e attività. Noidobbiamosostenerli con tutti i mezzipossibili, anche con gestisemplici. Si trattadiregionichedispongonodi un patrimonioenogastronomicodigrandetradizione e qualità. Vi invito a sentirvi tutti umbri e marchigianidurante le festivitàcondividendo a tavola i loropiattitradizionali. A Capodanno, accantoallelenticchie, mettiamoneinostrimenù pasta allanorcina e timballoascolano».
«A pochigiornidallefestivitànataliziesiconfermail trend positivodellasceltadegliitalianiditrascorrere le vacanze a direttocontatto con la terra e i suoitesori, anched’inverno. Premiatidallefamiglie e dagruppidiamicisoprattuttogliagriturismicheoffronoristorazione grazie all’ambientefamiliarechecontraddistinguequestotipodiospitalità». Lo sottolineaCosimoMelacca, presidenteAgriturist, facendoilpuntosulleprenotazionidiNatale e Capodanno.
C’èvogliadiagriturismoanched’inverno, ma è a Capodannochesiavrannoovunque i miglioririsultati con moltissimicasidi“tuttoesaurito”. Agrituristprecisache chi lavorail 25 e il 26 registra record diprenotazioni, anche se moltioperatori, soprattutto al Sud, chiudono per Natale e riaprono per la fine dell’anno. I clientidellefestesonosensibili al buoncibogenuino, allanatura, allasostenibilità e allaqualità. «La vacanza in agriturismo – mette in evidenzaCosimoMelacca - ètuttoquesto e corona ilsuccessodi un modello del ‘made in Italy’ che non invecchiamai, inventatodaConfagricoltura con la creazionediAgrituristpiùdi 50 anni fa».
Sono 21.300 gliagriturismiitaliani (+40% negliultimi 10 anni), con unacrescitadipostiletto, diristorazione, oltrechenelnumerodegliospiti, che ha incrementatol’offerta e ilfatturato. «Per le Feste – continua ilpresidentediAgriturist – la vacanza ‘green’ piacemolto, sarà per l’atmosfera o perché non siè in famiglia, ma è come se lo si fosse. Il caminoacceso, ilcaloredell’ospitalitàsono un toccasana per chi cerca un ambienteinformalelontanodalfrastuonocittadinoL’andamentofinoraèstatobuono, con picchi record nelmesediottobre e, contrariamente al solito, siècontinuato a lavorare pure a novembre, con presenzeanchestraniere».
Tuttoesauritogiàdametàottobre in Campania, non solo in Costiera, ma anchenelle zone interne, con prenotazionigiàda fine agosto. Moltobeneanche in Puglia, soprattutto per chi offreancheristorazione; tuttoesaurito a Capodanno con un soggiornomedioditregiorni. In Calabriabenegliagriturismi con ristorante, in particolare a Capodanno con ospitilocali e ilritornodiclientichehannoapprezzatol’ospitalità in estate. Ottimirisultatianche in Siciliaper tuttoilmesedidicembre; boom a Capodanno con famiglieallargatedi 15/20 persone. In lineail trend positivodiLazioe Emilia Romagna. Bene in particolarePiacenzacheattira i milanesinel week-end, anche se siriscontra, generalmente, ancora la tendenza al last minute. In Toscana, nonostantel’offertasuperi la domanda, dopoun’estatediscretasièlavoratobenefino a novembre. Capodannobuonosoprattutto per le villestoricheed i castelli non lontanidallecittàd’arte. In Veneto, dopoun’estatedecisamentemoltobuona con fortipresenzestraniere, le Festepremianosoprattutto chi ha la ristorazione. Positivirisultati in Lombardiaper la ripresadelleceneaziendali in campagna, beneilturismo locale a Natale e Capodanno, dopoun’estatemoltobuonacontraddistintadaituristiesteri. In Piemonte, dopoilpienonenell’epoca del tartufo, granderichiestasoprattutto per Capodanno in montagna, glioperatorisperanochecisia la neve. RichiestissimoilTrentinocheva verso iltuttoesaurito.
SoffronoUmbria e Marche, a causa del terremoto, anchenelle zone lontanedalsisma. L’appellodiAgrituristèdiritornare a frequentaregliagriturismi, moltodiffusi in questeregioni, evitandodiprocurareulterioridannieconomici ad un sistemagià in gravissimedifficoltà.