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Gli agricoltori che possiedono un giro d'affari inferiore ai 7mila euro, ad esclusione di quelli che operano in zone montane, dovranno comunicare all'Agenzia delle Entrate i dati relativi alle fatture emesse e registrate. Ma la norma si configura di difficile applicazione dato che non prende in considerazione il fatto che tali soggetti non emettano fatture.
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Il Ministero delle politiche agricole comunica che, con l’approvazione definitiva di ieri, 28 novembre, alla Camera dei Deputati, il Testo unico del vino è legge. «Un risultato al quale abbiamo lavorato molto in questi mesi insieme al Parlamento e che oggi è realtà. Finalmente diamo ai produttori una sola legge di riferimento con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente» così il Ministro Martina.
«Un'operazione di semplificazione che era attesa da anni e che consente di tagliare burocrazia, migliorare il sistema dei controlli, dare informazioni più trasparenti ai consumatori. Col Testo unico possiamo contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi» sottolinea il Ministro Maurizio Martina.
«La promessa di approvare il provvedimento entro l'anno è stata mantenuta – sottolinea il Vice Ministro Andrea Olivero - grazie all’impegno dei parlamentari e al confronto costruttivo con tutti gli attori della filiera. Adesso è il momento di sfruttare le disposizioni di rilancio e semplificazione della legge per dare risposte concrete a un mondo produttivo che merita la massima considerazione per i risultati realizzati e la sua forte incidenza nello sviluppo territoriale.»
In particolare la legge si concentra su un'operazione concreta di semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un'unica legge di riferimento per il settore con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico molto importante.
Più certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l'agroalimentare italiano.
Spazio all'innovazione con la possibilità di introdurre in etichetta sistemi di informazione al consumatore che sfruttino le nuove tecnologie contribuendo ad aumentare la trasparenza.
Tra le novità apportate dalla riforma è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico.
Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione. I controlli sulle imprese del settore vitivinicolo confluiscono nel registro unico dei controlli (RUCI) a prescindere se siano o no imprese agricole.
Redazione
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La Commissione Europea, all'interno della strategia di promozione dei prodotti agricoli, ha deciso che gli agricoltori europei per il prossimo anno potranno contare su 133 milioni di euro (22 milioni in più rispetto al 2016) per la promozione dei propri prodotti fuori e dentro i confini Ue e per perseguire la ricerca di nuovi mercati.
Il nuovo budget, come spiega una nota dell'esecutivo comunitario, sarà utilizzato per cofinanziare, con tassi che vanno dal 70 all'85%, campagne di promozione, principalmente triennali, con particolare attenzione ai mercati di Cina, Medio Oriente, Nord America, Sud-Est asiatico e Giappone.
Sarà creato anche un budget ad hoc (per la cifra di 15 milioni di euro) per programmi di promozione del ruolo dell'agricoltura nella mitigazione dei cambiamenti climatici, gestiti direttamente dalla Commissione.
Il primo bando a cui si potrà fare riferimento per effettuare proposte dovrebbe essere pubblicato a gennaio 2017.
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Il convegno nazionale dedicato all'Agrobiodiversità, organizzato da Regione Toscana a Firenze, ha permesso di «evidenziare le peculiarità e anche le diverse sensibilità con cui le singole Regioni hanno affrontato questa materia, ma anche di far emergere la spinta a fare rete per meglio cogliere le opportunità che si legano alla fase attuativa della nuova legge nazionale» come ha ricordato Remaschi.
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