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Il Floral Marketing Research Fund (FMRF) ha pubblicato i dati di un nuovo studio che fornisce un'analisi dettagliata sui comportamenti assunti dai giovanissimi, appartenenti alla cosiddetta “generazione Millennial”, nel consumo e nell'acquisto di fiori.

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Lo studio FMRF, dal nome "Tattiche di marketing per aumentare gli acquisti floreali dei Millennial", è stato condotto dal Dr. Chengyan Yue dell'Università del Minnesota e finanziato da Asocolflores. L'analisi esplora così le strategie di marketing innovative e le tattiche necessarie per una migliore targetizzazione dei “Millennial”, in quanto essi rappresentano la chiave per il futuro del settore floreale.
I risultati dello studio rivelano i modi adatti ad attirare efficacemente i giovani “Millennial” verso i prodotti floreali, nonché i dati sui loro atteggiamenti, sulle loro preferenze e le loro barriere verso l'acquisto di fiori. Alcune delle importanti strategie di marketing che emergono includono: incoraggiamento alla personalizzazione del prodotto; valorizzazione dei loro soldi e uso del passaparola per generare interesse.
Ai giovani si deve dunque fornire la possibilità di organizzare i propri mazzi di fiori, in modo personalizzato, nelle modalità di consegna, nel design o nelle opzioni di sconto. Si deve poi far percepire il fiore come un prodotto alla moda e contemporaneo, adatto dunque a loro.
Per quanto riguarda invece la loro disponibilità d'acquisto si devono offrire programmi di fidelizzazione con premi e punti che non scadono. Si deve raggiungere il superamento della barriere di prezzo, offrendo ai giovani regali liberi, coupon o sconti. In quest'ottica si possono ad esempio creare dei servizi di abbonamento facili da usare. 
Come comunicare ai giovanissimi? Il passaparola e le nuove tecnologie sono gli unici mezzi: si deve mantenere una solida presenza sui social media, sviluppando applicazioni sui cellulari che possano coinvolgere i “Millennial” a utilizzare coupon, facili opzioni di pagamento e altre caratteristiche desiderabili. Gli annunci pubblicitari per colpirli devono infine contenere informazioni divertenti, uniche e interessanti sui fiori. 
 
Redazione

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È dimostrato scientificamente che un’adeguata e accorta gestione della vegetazione arborea e arbustiva in ambito urbano è in grado di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria e, quindi, di influire positivamente sul benessere della popolazione. Il CREA-VIV di Pescia ha studiato alberi e arbusti in grado di ridurre l’inquinamento.

L'ecosistema urbano è un organismo fortemente squilibrato in termini di consumo di energia e materia e di produzione di rifiuti ed emissione di inquinanti. Tale squilibrio può essere ridotto in modo significativo con l’inserimento nei tessuti urbani esistenti di elementi di attenuazione delle pressioni ambientali, prime tra tutti le piante
Con queste premesse, il CREA-VIV Pescia da diversi anni studia le capacità di specie arbustive e arboree ai fini della mitigazione dell’inquinamento atmosferico in ambiente urbano e periurbano. Lo studio è svolto attraverso la messa in opera di formazioni vegetali (barriere o cortine vegetali) in presenza di sorgenti di inquinamento da traffico veicolare, attraverso la definizione di linee guida per la progettazione di formazioni vegetali da opporre a sorgenti di inquinamento di tipo lineare. Ma anche con la valutazione dell’efficienza di diversi moduli compositivi nell’intercettare ed abbattere i flussi dinamici inquinanti e con la valutazione dell’attività fotosintetica  delle piante con metodi analitici e biometrici.
Tra le specie arbustive studiate vi sono: Ilex aquifolium; Viburnum tinus; Viburnum lucidum; Arbutus unedo; Photinia x fraseri; Laurus nobilis; Eleagnus x ebbingei; Ligustrum japonicum.
Sono stati impostati due campi di prova: uno a Pescia, lungo la Strada Provinciale di accesso al centro del paese, al Mercato dei Fiori ed alla zona delle cartiere, quindi in un punto a forte densità di traffico veicolare sia leggero che pesante; uno a Piancastagnaio, in una zona assolutamente isolata da flussi inquinanti. Sono state impiantate 25 piante per ognuna delle 8 specie in esame, disposte parallelamente al fronte stradale
Dal momento dell’impianto, sono state effettuate periodicamente le seguenti misure biometriche: altezza della pianta, larghezza della chioma e Leaf Area Index (LAI). In definitiva, sono state analizzate le diverse specie proposte dall’Azienda proponente ed è stato valutato il loro comportamento se utilizzate nella composizione di barriere vegetali atte a ridurre l’inquinamento atmosferico. Sono state analizzate diverse sostanze inquinanti (21 elementi) ed è stato studiato l’andamento nel tempo e la distribuzione nello spazio dei medesimi inquinanti. Infine, sono state studiate le relazioni tra sostanze inquinanti, specie vegetali e parametri meteorologici.
 
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(In foto: Polverimetro e misuratori dell’inquinamento atmosferico)
 
È stato possibile osservare che alcune specie non risultano idonee a causa della crescita molto lenta (V. tinus) o della vegetazione troppo rada (Ilex sp.). Specie come L. japonicum, E. x ebbingei e P. x fraseri hanno invece mostrato fin dall’inizio un notevole sviluppo e le ultime due hanno registrato anche un notevole aumento di area fogliare e di materia legnosa. È stato inoltre calcolato il deposito fogliare totale su ogni specie, e il maggior deposito è stato riscontrato in  E. x ebbingei
Gli elementi inquinanti depositati sulle foglie aumentano all’aumentare delle concentrazioni di elementi nell’aria e della velocità del vento, ma diminuiscono dopo le precipitazioni. Infatti, il deposito di inquinanti sulle foglie è progressivamente aumentato tra giugno e agosto, in un periodo in assenza di piogge, mentre è diminuito da fine agosto a ottobre, con il verificarsi dei primi eventi piovosi autunnali che, evidentemente, hanno dilavato parte degli inquinanti dalle foglie depositandoli a terra.
Le diverse specie hanno differito tra di loro nella entità della deposizione sulle foglie di 13 metalli pesanti su 21 analizzati e tutte le concentrazioni degli elementi sono variate significativamente nel corso dei successivi campionamenti. L. nobilis e A. unedo hanno presentato i minori valori di deposizione fogliare, mentre E. x ebbingei, V. lucidum e P. x fraseri hanno mostrato  il maggior numero di elementi con i più alti depositi.
Dall’analisi microscopica del PM sulle foglie, è emerso che E. x ebbingei è il miglior accumulatore di inquinanti, con lo 0.60 % dell’area fogliare coperta da PM, mentre L. nobilis, con lo 0.27 %, ha mostrato il più basso valore.
I risultati ottenuti hanno confermato l’importante ruolo che il verde urbano opera nel migliorare la qualità dell’aria e mitigare l’impatto ambientale delle attività antropiche. Oltre alla scelta della specie, risulta fondamentale una maggior conoscenza del comportamento dei flussi inquinanti e delle interazioni con il clima.
Lo studio di nuovi design d’impianto potrebbe portare ad aumentare l’efficienza della mitigazione dell’inquinamento operata dal verde e fornire informazioni utili per la progettazione del verde in ambienti urbani dei paesi mediterranei.
 
Redazione

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Life ASAP (Alien Species Awareness Program) è il progetto europeo, cofinanziato dalla Commissione Europea e di cui sono promotori Legambiente ed Ispra, nato per arginare il fenomeno e tutelare le specie autoctone “il più presto possibile”. Ammontano ad oltre 12 miliardi di euro i danni provocati in Europa ogni anno e in Italia sono più di 3000 le specie aliene che minacciano ecosistemi, salute e attività dell’uomo.

Le specie aliene invasive sono oggi responsabili della perdita di biodiversità, al pari della distruzione degli habitat, e minacciano l’esistenza di moltissime specie autoctone: danneggiano il nostro patrimonio naturale e hanno un impatto sociale ed economico stimato in oltre 12 miliardi di euro ogni anno nella sola Unione europea. E il fenomeno è in forte crescita: in Europa il numero di specie aliene è cresciuto del 76% negli ultimi 30 anni
In Italia sono presenti più di 3000 specie aliene, introdotte spesso volontariamente, di cui oltre il 15% invasive, ovvero che causano impatti (Banca Dati Nazionale delle specie alloctone). Qui, complessivamenteil numero di specie aliene è aumentato del 96% negli ultimi 30 anni
Per rispondere a questa grave e crescente minaccia le istituzioni nazionali e europee hanno adottato diverse normative, regolamenti e risoluzioni. Da queste premesse è nato il Life ASAP (Alien Species Awareness Program) il progetto cofinanziato dalla Commissione Europea di cui ISPRA è promotore insieme a Legambiente e altri autorevoli partner.
Il progetto si pone l’obiettivo di ridurre il tasso di introduzione di specie aliene invasive e mitigare i loro impatti, aumentando la consapevolezza della cittadinanza italiana. Piero Genovesi, responsabile del servizio consulenza di Ispra e project manager, evidenzia come sia necessario promuovere la partecipazione attiva della popolazione nelle attività di risposta alle specie invasive, incoraggiando comportamenti responsabili che riducano il rischio di ulteriori introduzioni indesiderate.
«L’obiettivo è quello di togliere ‘mercato’ alle specie aliene che vengono introdotte a fini commerciali - ha aggiunto la presidente di Legambiente Rossella Muroni - e per fare ciò occorrono più informazione e maggior consapevolezza. È fondamentale che le persone sappiano che anche un acquisto incauto può contribuire ad aggravare il fenomeno della perdita di biodiversità, all’alterazione degli equilibri ecosistemici e sanitari. Per questo il progetto Life Asap ci vedrà impegnati in tante attività di informazione nelle scuole e nei parchi, ma anche negli aeroporti e negli zoo, senza tralasciare le amministrazioni pubbliche e gli enti attivi nel trasporto e controllo delle merci». 
Il progetto Life ASAP coinvolgerà un gran numero di attori implicati a vario titolo nella gestione delle specie aliene promuovendo, attraverso incontri, seminari e tavole rotonde, l’adozione di codici di condotta volontari e di buone pratiche sulle specie invasive per cacciatori, pescatori sportivi, florovivaisti, commercianti di pet, professionisti (progettisti del verde) e delle linee guida sulle gestione delle specie aliene invasive nelle aree protette in almeno quattro Parchi Nazionali
 
Redazione

 

vannucci

L’elezione del nuovo consiglio per il biennio 2017-2018 dell’Associazione Vivaisti Italiani conferma la sua squadra dirigenziale: Vannino Vannucci è ancora il presidente, coadiuvato dai vicepresidenti Daniele Dolfi e Romeo Trinci. Tre nuovi consiglieri eletti.

A completare il nuovo consiglio i consiglieri Giovanni Giusti, Giorgio Innocenti, Giancarlo Romiti e tre nuovi eletti: Marco Bessi, Francesco Vignoli e Andrea Zelari
L’Associazione Vivaisti Italiani è così di nuovo al lavoro per delineare i dettagli del programma 2017-2018. Nata nel 2014, l'Associazione tutela gli interessi del settore, favorendone i rapporti con i suoi soci, le istituzioni, le associazioni di categoria e con tutto il territorio in generale.
 
Redazione

floradecora

Dal 27 al 31 gennaio 2017, la fiera leader internazionale “Christmasworld” metterà in scena nella prestigiosa sede di Messe Frankfurt, luogo delle fiere europee più importantitutte le decorazioni stagionali e gli addobbi per feste più attuali. Quest'anno si aggiungerà nel padiglione 11.1 “Floradecora”: un'offerta straordinariamente ‘fresca’ composta da fiori recisi e piante ornamentali.

«Questo connubio innovativo e originale genererà nuove opportunità per il commercio», ha affermato Eva Olbrich, direttrice di Christmasworld, Messe Frankfurt Exhibition GmbH, esprimendo grande soddisfazione sulla nuova manifestazione “Floradecora” che si svolgerà in parallelo a “Christmasworld”
I fiori recisi e le piante ornamentali rappresentano il completamento perfetto dell’ampia offerta di prodotti decorativi stagionali di “Christmasworld” e sono la risposta di Messe Frankfurt Exhibition GmbH alle nuove richieste dei clienti nei settori: negozi di fioristica, boutique del regalo, negozi di mobili, ristorazione, settore alberghiero, negozi di generi alimentari, discount, garden center e centri specializzati del fai-da-te
«Fondamentale, inoltre, è che a Floradecora è possibile ordinare tutti i prodotti in esposizione, sia in grandi che in piccoli quantitativi», ha dichiarato l'olandese Ronald van den Breevaart di Green Team Consultancy, consulente di Floradecora. L'esperto ha aggiunto, inoltre, che Floradecora è una fiera in cui possono effettuare ordini sia esperti di piante, che aziende alle prime esperienze nel business dei fiori freschi. Tutto ciò che si può ammirare è anche ordinabile.
I coltivatori di fiori, i produttori, i rivenditori di fiori all’ingrosso, gli importatori/esportatori, le cooperative di distribuzione, i consorzi così come le aziende di confezionamento sono sempre più interessate ad avere accesso al commercio in grossi volumi e a nuovi canali di vendita come supermercati, centri per il fai-da-te, garden center, così come negozi di mobili e arredamento, dekor store e boutique del regalo. Proprio a questo nuovo mercato dei fioriconvenience la fiera Floradecora offre un terreno interessante per tutti i canali distributivi dalle prospettive più diverse: fiori e piante già confezionati, così come concept di vendita stagionali che possono essere integrati direttamente nell’assortimento e venduti con facilità – per esempio interi espositori o carrelli.
 
Redazione