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Dopo i rialzi di inizio anno, causati dalle forti ondate di maltempo con neve e gelo, i mercati all'ingrosso segnalano quotazioni in graduale discesa. Si è toccato l'aumento più alto in vent'anni di serie storiche Istat, ma già da aprile i prezzi dovrebbero rientrare nella norma.
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La Fiera Foodex di Tokyo (7-10 marzo 2017) è la più importante manifestazione fieristica agroalimentare del Giappone, nonché evento di grande richiamo commerciale e la principale iniziativa di diffusione e promozione dell’agroalimentare per tutta l’Area Asia Pacifico, con oltre 76.000 visitatori professionali e 3.200 espositori registrati nella scorsa edizione.
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Secondo Cia-Agricoltori italiani le rivelazioni Istat evidenziano tutte le difficoltà delle aziende, alle prese con problemi noti e irrisolti. Il 2016 è l'anno "nero" per il settore che ha perso in un anno lo 0,7% del suo valore aggiunto, facendo registrare, dopo finanza e assicurazioni, la peggiore performance tra le attività economiche nazionali.
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A Myplant & Garden Roberto Magni, vicepresidente dell’Associazione di tutela del marchio VivaiFiori, ha annunciato i controlli per i certificati di processo aziendale destinati a organizzazioni e/o imprese del florovivaismo italiano. Per ora tra gli 8 soci nessuna singola azienda ed è stato accreditato un solo ente terzo: Certiquality. Si lavora al riconoscimento reciproco con certificazioni internazionali come GlobalGap.
Sono questi al momento gli otto soci, fra cui tre organizzazioni florovivaistiche di livello nazionale e nessuna singola azienda, dell’Associazione nazionale di tutela del marchio VivaiFiori su cui la settimana scorsa, durante la conferenza stampa di Anve a Myplant & Garden, è stato fatto il punto della situazione. A parlarne è intervenuto uno dei due vicepresidenti, Roberto Magni (l’altro è il presidente di Anve Marco Cappellini), che ha annunciato il completamento delle fasi di sperimentazione e di definizione legale del marchio, e l’inizio della fase operativa con l’avvio degli audit (controlli) da parte di Certiquality di Milano (e di altri enti terzi di certificazione che saranno eventualmente accreditati) e il conseguente rilascio dei primi certificati di processo aziendale a marchio VivaiFiori.
«VivaiFiori – ha detto Roberto Magni, che è anche presidente del Distretto florovivaistico alto lombardo – è un marchio privato registrato, volontario e di processo. Ovvero non intende certificare l’origine italiana di prodotti florovivaistici ma i processi di produzione delle aziende florovivaistiche. VivaiFiori certifica l’adozione volontaria di un sistema di verifica aziendale il cui fine è garantire il miglioramento dell’attività produttiva e l’ottimizzazione delle risorse verso la sostenibilità». Questo certificato di processo, ha aggiunto Magni, è rivolto solo alle aziende di produzione del florovivaismo italiano, ma comprende tutti i comparti produttivi: tutti i tipi di piante (floricoltura in vaso, fiori recisi e fronde, piante ornamentali da esterno) e tutti tipi di coltivazione (dalle colture protette a quelle all’aperto).
«Per poter accedere alla certificazione VivaiFiori - ha spiegato Magni a Floraviva –, essere socio dell’Associazione nazionale di tutela del marchio VivaiFiori è un requisito essenziale». Questa condizione può essere soddisfatta dalle aziende in due modi: diventando socie direttamente oppure in quanto membri di associazioni o cooperative che sono o diventano socie dell’Associazione di tutela VivaiFiori, che detiene ormai sia la gestione che la proprietà del marchio. Ovviamente la via maestra per ottenere il marchio da parte delle aziende più piccole è attraverso organizzazioni florovivaistiche che le rappresentino, perché l’adesione e gli audit hanno dei costi, che nel caso delle organizzazioni vengono spalmati su più imprese (basti pensare che ogni anno gli audit vengono eseguiti solo su un campione di imprese pari alla radice quadrata del numero di aziende di ogni organizzazione, per cui se si tratta di 50 aziende il controllo verrà effettuato su 7).- Dettagli
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