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La ripresa della floricoltura nel distretto Lucca-Pistoia resa nota da Fedagripesca Toscana in occasione di un incontro per i 50 anni della cooperativa Flora Toscana. Per il direttore tecnico dell’Associazione Florovivaistica Interprovinciale Gori il calo del 20/30% del 2020 è ampiamente recuperato, mentre per il direttore di Flora Toscana Bartoli «le perdite intorno al 10%» della cooperativa nel 2020 «sono state ripianate, e siamo tornati ai livelli pre-crisi, forse di più». Trend in crescita per le piante, stabile per i fiori, prezzi in aumento.
Dopo aver azzerato il mercato durante il lockdown della primavera 2020, «la pandemia ha fatto rifiorire il pollice verde», così il settore floricolo in Toscana ha incominciato a crescere con vigore fino a ripianare le perdite del 2020. A dichiararlo il 20 settembre un comunicato di Confcooperative - Fedagripesca Toscana diffuso due giorni dopo la tavola rotonda a Pescia per i 50 anni di Flora Toscana sul tema: “Tra tradizione e innovazione, i nostri primi 50 anni. Passato presente futuro in un percorso verso nuove sfide”.
Come affermato da Stefano Gori, direttore tecnico scientifico dell’Associazione Florovivaistica Interprovinciale Lucca-Pistoia, soggetto referente del distretto che fa riferimento ai poli floricoli e florovivaistici di Pescia e Viareggio, il calo di vendite del 20-30% registrato l'anno scorso è stato ampiamente recuperato, grazie a una maggiore attenzione ai giardini privati e pubblici.
Mentre per Flora Toscana le perdite dell'anno scorso si sono attestate intorno al 10%, «ma il 2021 è stato un'annata positiva, le perdite sono state ripianate e siamo tornati ai livelli pre crisi, forse qualcosa in più», come dichiarato dal direttore generale Simone Bartoli. Il settore della produzione e della commercializzazione delle piante e dei fiori «è in ripresa e ci sono segnali positivi anche per il futuro. La pandemia ha incentivato un ritorno alla natura, spingendo molti alla cura degli spazi verdi domestici, del balcone, del giardino o in casa. Il trend in aumento per le piante, stabile per i fiori. Anche il settore degli eventi, che ha sofferto più di altri, con le riaperture di giugno è in ripartenza e registriamo numeri positivi anche nell'export, che per noi conta il 20% del fatturato. Con questo scatto in avanti del mercato, la produzione, che è stata colpita dalle gelate di aprile e ha risentito della difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, fatica a stare dietro alla domanda». I prezzi di piante e fiori sono in rialzo.
«Siamo felici di poter festeggiare questo importante traguardo di Flora Toscana guardando al futuro con una maggiore serenità – ha detto il presidente di Fedagripesca Cooperative Toscana Fabrizio Tistarelli - i numeri del comparto sono in crescita e ci fanno ben sperare». Per lui «la realtà cooperativa rappresenta un valore aggiunto e una marcia in più anche per uscire dalla crisi».
Redazione
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Secondo i dati di Comagarden, l’associazione dei costruttori di macchine per il giardinaggio, rialzo del 33,7% nel 1° semestre 2021 sul 2020, con balzi di oltre il 40% per motoseghe e robot. Intanto EIMA International, in calendario a Bologna dal 19 al 23 ottobre, annuncia 1350 espositori articolati in 13 settori di specializzazione e 5 saloni tematici e delegazioni estere da 70 Paesi.
Il boom della passione per il verde sbocciato con la pandemia si è fatto sentire anche nel mercato delle macchine e attrezzature per il giardinaggio.
Lo ha reso noto nei giorni scorsi Comagarden, l’associazione italiana dei costruttori di macchine per il giardinaggio aderenti a FederUnacoma (Federazione nazionale costruttori macchine per l’agricoltura che fa parte di Confindustria), nell’illustrare il salone tematico EIMA Green in programma dal 19 al 23 ottobre nel quartiere fieristico di Bologna nell’ambito della 44^ edizione di EIMA International, l’Esposizione Internazionale della Meccanica Agricola. Manifestazione presentata il 18 settembre durante Agriumbria da Simona Rapastella, direttore generale di FederUnacoma, che ha annunciato i seguenti numeri di EIMA: 1.350 (di cui 350 estere) case costruttrici che esporranno le loro gamme di prodotti articolati in 13 settori di specializzazione e 5 saloni tematici (Eima Componenti, EIMA Green, EIMA Energy, EIMA Idrotech ed EIMA Digital); e 70 delegazioni ufficiali di operatori della filiera provenienti dall’Europa (in rappresentanza di 25 Paesi), dalle Americhe (15 Paesi), dall’Africa (13 Paesi) nonché da Asia e Medio Oriente (17 Paesi).
Riguardo nello specifico al salone EIMA Green, dedicato alle tecnologie per il giardinaggio, le alte aspettative sono dovute ai dati record di Comagarden, su rilevamenti statistici Morgan, secondo i quali nel primo semestre di quest’anno si è avuta una crescita delle vendite nel comparto macchine e attrezzature per il giardinaggio pari a +33,7% rispetto al primo semestre del 2020. Con incrementi a doppia cifra per i decespugliatori (+21,3%) e le motoseghe (+40%) ma anche per i rasaerba e i robot che chiudono i primi sei mesi dell’anno con un attivo pari, rispettivamente, al 28,4% e al 41,6%. In controtendenza il segmento degli atomizzatori che, dopo la forte crescita del 2020 (+45%), archivia il primo semestre dell’anno con una flessione del 22%.
Secondo le previsioni di Comagarden l’effetto volano dell’affermarsi di nuovi stili di vita, quelli che valorizzano sempre di più la passione per le attività di giardinaggio e per la cura del verde, a livello sia hobbistico che professionale, dovrebbe proseguire anche nel resto del 2021 trainando ulteriormente il mercato. In un contesto così favorevole, EIMA Green sarà dunque un importante punto di rifermento per i buyer, i tecnici del giardinaggio, delle manutenzioni e dell’impiantistica sportiva, e per la vasta platea degli appassionati del verde che avranno la possibilità di toccare con mano l’ampia gamma di macchine e di tecnologie proposte dalle case costruttrici di tutto il mondo.
EIMA Green vede la presenza di circa 170 industrie espositrici in rappresentanza di 12 Paesi (oltre che dall’Italia, da Francia, USA, Spagna, Germania, Belgio, Turchia, Austria, Giappone, Regno Unito, Egitto, Repubblica Ceca, Canada), che impegnano una superficie espositiva attorno a 10 mila metri quadrati nei Padiglioni 33 e 35. Ma la presentazione delle novità di gamma non è l’unica caratteristica saliente di EIMA Green. Il salone del giardinaggio offre infatti al grande pubblico di EIMA 2021 un calendario di convegni ed eventi formativi su una vasta rosa di tematiche. Dall’innovazione tecnologica delle macchine alla progettazione del verde urbano fino alla sicurezza nell’uso dei mezzi meccanici, gli incontri di approfondimento permetteranno ai visitatori di prendere confidenza con un settore in forte sviluppo, e di immergersi nella “cultura del verde”.
Redazione
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I 21 punti del documento finale del G20 dell’Agricoltura di Firenze sottoscritto il 18 settembre dai ministri delle politiche agricole. Per Patuanelli è il momento di politiche di lungo termine che non guardino al consenso immediato e l’obiettivo della “fame zero” combinato con quello della sostenibilità ambientale richiede più cooperazione e trasferimento tecnologico tra Paesi. Grande spazio all’approccio “One Health” per la prevenzione delle epidemie e alla ricerca scientifica, a cominciare dalla genetica.
«Dobbiamo essere in grado di mettere in campo politiche che invertano la rotta in modo definitivo senza guardare al consenso e alle ricadute immediate: tutto ciò che facciamo avrà effetto tra molti anni».
L.S.
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L’annuncio dell’assessore all’agroalimentare della Regione Toscana Saccardi il 17 settembre al convegno “La salvaguardia delle foreste di fronte ai cambiamenti climatici” organizzato da ConfagricolturaToscana. Il presidente regionale di Confagri aveva chiesto sostegno per un finanziamento adeguato nel Pnrr per sostenere le attività boschive: «elemento fondamentale per trovare l'equilibrio tra le emissioni di gas serra e il fabbisogno di ossigeno».
Più manutenzione e valorizzazione del patrimonio forestale, con in particolare più prevenzione del rischio idrogeologico e del rischio incendi. Nel 2021-22 la Regione Toscana aggiungerà per le foreste 25 milioni di euro ai 134 milioni già stanziati per il periodo 2014-2020.
E’ quanto annunciato dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi il 17 settembre durante il convegno su “La salvaguardia delle foreste di fronte ai cambiamenti climatici” organizzato da Confagricoltura Toscana nello Spazio istituzionale associativo G20 Agrinsieme in piazza della Repubblica a Firenze nell'ambito del G20 dell’agricoltura. Convegno nel corso del quale il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri ha chiesto, per risolvere il problema dell’abbandono boschivo, più risorse per le attività agricole e quelle di valorizzazione del territorio: «chiediamo che la Regione faccia pressione affinché sia riconosciuto nel Pnrr un finanziamento adeguato per sostenere le attività boschive che sono elemento fondamentale per trovare l'equilibrio tra le emissioni di gas serra e il fabbisogno di ossigeno - ha detto il presidente Neri -. I temi della sostenibilità ambientale e della sicurezza sono sempre più cruciali, pertanto, a nostro avviso, serve un intervento nazionale oltre che regionale per raggiungere gli obiettivi di messa in sicurezza».
Lo stato attuale delle foreste, non solo in Toscana, subisce il progressivo abbandono soprattutto nelle aree rurali e montane innescando problematiche gravi in termini di rischio idrogeologico e per gli incendi boschivi. «E’ indispensabile dunque intervenire per mitigare il quadro complessivo dei rischi anche con azioni in cui l’ente pubblico si vada a sostituire al proprietario, spesso difficilmente individuabile – ha affermato la vice presidente regionale Saccardi – Abbiamo pertanto stabilito di incrementare la dotazione finanziaria. E’ stata una decisione frutto anche del metodo concertativo che abbiamo adottato nei rapporti fra istituzioni e associazioni di rappresentanza delle imprese per capire i veri problemi e rispondere con politiche attive di sviluppo».
A novembre sarà dunque pubblicato il nuovo bando della sottomisura 8.3 ovvero quella dedicata alla prevenzione dei rischi idrogeologico e di incendio boschivo e avrà una dotazione di 11,5 milioni di euro.
A marzo del 2022 sarà aperto il bando della sottomisura 8.6 che riguarda l’acquisto di attrezzature in campo forestale e avrà una dotazione di 5 milioni di euro. Nel frattempo è stato approvato lo scorrimento delle graduatorie per circa 8,2 milioni di euro anche per sottomisure 8.3 cioè la prevenzione rischio idrogeologico e la 8.5 cioè la valorizzazione del bosco con sentieri, rifugi, attività di ricavo non legnoso.
«La Toscana – ha proseguito Saccardi - , tra le regioni più boscate d'Italia con i suoi 110 mila ettari di foreste che valgono un quinto del demanio nazionale, ha dei doveri di fronte a questo immenso patrimonio: da un lato mettere in atto azioni di conservazione, di ripristino e di gestione sostenibile delle foreste, a beneficio dell’ambiente e dell’economia. Secondo il World Economic Forum, la buona gestione delle foreste infatti potrebbe generare 190 miliardi di euro in opportunità commerciali e 16 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo entro il 2030. Dall’altro lato dobbiamo garantire la formazione e la specializzazione degli operatori perché effettuino le operazioni in maniera corretta, ma soprattutto in sicurezza. E’ quindi una priorità tutelare i proprietari e le imprese del settore che con tanta fatica e sacrificio lavorano tutti i giorni a sviluppare questa millenaria attività forestale che ha generato e prodotto l’attuale bellezza delle nostre foreste e del nostro splendido paesaggio, valore aggiunto dell’ambiente toscano».
Redazione
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Tra i problemi messi in luce il 15 settembre all’incontro degli agricoltori e vivaisti pistoiesi di Confagricoltura con il presidente nazionale Giansanti, limiti normativi che penalizzano il ricorso alle «attività connesse» in montagna alle aziende strutturate e poi tante istanze dei vivaisti su infrastrutture idriche, manodopera qualificata, no ad applicazione brusca della direttiva sulle pratiche sleali fra florovivaisti, revisione del ddl Liuni. Presente anche il direttore del Mefit, che ha chiesto servizi per i floricoltori del mercato dei fiori di Pescia. Per Giansanti la risposta ad alcune richieste si trova nei fondi del Pnrr, mentre sui tempi di pagamento auspica una deroga all’applicazione della direttiva sulle pratiche sleali nei rapporti fra agricoltori o almeno fra florovivaisti e sul testo di Liuni ha chiesto di evidenziare meglio la centralità dell’imprenditore agricolo rispetto alle figure degli altri segmenti della filiera del verde.
«Io credo che la provincia di Pistoia sia uno di quegli straordinari interpreti del “saper fare” tutto italiano. Una provincia che si sta caratterizzando per le sue importantissime produzioni vivaistiche e che fanno sì che l’Italia sia leader in queste produzioni e soprattutto che sia leader a livello mondiale. Bisogna partire da qua perché l’Italia negli anni a venire conoscerà, secondo i grandi progetti di strategia e visione del Green Deal, degli obiettivi importanti in cui l’agricoltura pistoiese sarà straordinaria interprete. Se pensiamo al recupero delle aree verdi e forestali chi meglio della provincia di Pistoia e delle sue aziende vivaistiche è in grado di dare un contributo?».
Redazione