Notizie

COPA Lambert presidente - Giansanti vice

La francese Christiane Lambert rieletta presidente del COPA, che rappresenta gli agricoltori europei. Giansanti (Confagricoltura) confermato vice-presidente.

 
Il 23 settembre il Comitato delle organizzazioni agricole europee (COPA), che riunisce 60 organizzazioni dei Paesi membri della Unione Europea e 36 organizzazioni partner di altri Paesi, ha rinnovato la propria presidenza. 
Alla guida del COPA è stata confermata la francese Christiane Lambert, rieletta presidente per un secondo mandato (biennale). Confermati anche 5 dei 6 vicepresidenti, fra i quali, a rappresentare l’Italia, Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. Con lui Pedro Gallardo (ASAJA) dalla Spagna, Mladen Jakopovic (HPK) dalla Croazia,  Tim  Cullinan  (IFA) dall’Irlanda, Palle Borgström (LRF) dalla Svezia e, nuovo ingresso, Marius  Mihai  Micu (AAC) dalla Romania. 
«Sono particolarmente consapevole delle sfide che si presenteranno nei prossimi due anni – ha dichiarato Christiane Lambert, appena rieletta -. Dovremo fare i conti con molteplici crisi derivanti dalla guerra in Ucraina, dai cambiamenti climatici o dalle storiche tensioni sui prezzi dell'energia. Allo stesso tempo, il lavoro normativo attorno al Green Deal entrerà nella sua fase critica. La nostra vigilanza sarà fondamentale per evitare ostacoli all’adattamento e alla modernizzazione del settore agricolo dell'Unione Europea». «In questo contesto – ha aggiunto Christiane Lambert - intendo mantenere la rotta: l'agricoltura dell'UE ha la capacità e il dovere di perseguire il suo modello di crescita sostenibile. La crisi del Covid e la guerra in Ucraina hanno rafforzato la mia convinzione che solo conciliando queste ambizioni possiamo preservare un'agricoltura produttiva, innovativa e resiliente. Durante il mio primo mandato siamo riusciti a riportare la sicurezza alimentare all'ordine del giorno. Farò in modo che questa questione rimanga al centro delle decisioni europee e che gli agricoltori siano sufficientemente riconosciuti e presi in considerazione dai politici».
Queste le parole del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti dopo essere stato riconfermato vice presidente di COPA: «dobbiamo garantire un’azione politica che possa stabilizzare il reddito degli agricoltori e certezze nell’incrementare la potenzialità produttiva, rispondendo alle esigenze dei consumatori europei e mondiali che ci chiedono sempre più cibo, e sempre più sicuro e di qualità». «Il momento storico che stiamo attraversando – ha continuato Giansanti -, tra pandemia e conflitto russo-ucraino, con le pesanti ripercussioni economiche causate dai rincari delle materie prime, richiede da parte della UE ogni sforzo possibile per consentire alle imprese agricole, non solo di ripartire, ma anche di innovarsi, rafforzando così il nostro sistema agricolo e agroalimentare. Tutto questo sarà possibile grazie al lavoro propositivo del Coordinamento degli agricoltori europei».
 

Redazione

Idee di Cia Agricoltori Italiani regionale per aiutare l’agricoltura toscana in crisi per l’aumento dei costi di produzione: fertilizzanti +170%, gasolio +130%.

Primo, credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, incluso il riscaldamento delle colture in serra, per il 2022-2023; con incentivi fiscali sull’acquisto di mangimi, fertilizzanti, sementi e piantine. Secondo, autorizzare in sede Ue le imprese agricole a immettere in rete l’energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo. Terzo, esonero dei contributi previdenziali e credito agevolato per gli agricoltori nei territori in emergenza siccità. Quarto, ristrutturazione della rete di canali e della rete idro-potabile; e progetto infrastrutturale di piccoli invasi/laghetti attuabile con tempistiche certe e procedure semplificate.
Sono le prime quattro delle 10 proposte/richieste - articolate nei tre capitoli “emergenze”, “Pnrr” e “orizzonte Europa” - che Cia Agricoltori Italiani della Toscana ha reso pubbliche tramite una conferenza stampa e il successivo comunicato alla vigilia delle ultime elezioni politiche nazionali. Dieci idee per cercare di dare una risposta efficace alla situazione di crisi in cui versa l’agricoltura regionale, «stretta nella morsa dell’inflazione e del caro energia, gasolio e materie prime».
Dal momento che, come illustrato nel comunicato con alcuni esempi, se nel 2020 per coltivare un ettaro di cereali in Maremma servivano 878 euro, nel 2022 ce ne vogliono 1.402, con un aumento dei costi del 60%. E un’azienda vitivinicola toscana che nel 2021 per le bottiglie di vino (modello base) ha speso 188 centesimi a pezzo, quest’anno spenderà 288 centesimi, per un +53%, a causa dell’aumento dei costi energetici per la lavorazione del vetro. Mentre per la floricoltura di Pescia gli aumenti maggiori ci sono stati sul gasolio per il riscaldamento serre (+130%), sui concimi-fertilizzanti in genere (+160/170%), sul costo dell'energia, che vale per tutti i settori e arriva al raddoppio in questa fase di caro-bollette. «Mentre il costo dei fiori (in generale) – si legge - è aumentato solo del 10-15%». E a pochi giorni dalla raccolta delle olive, i frantoi - per i quali l’energia è uno dei costi principali - saranno costretti ad aumentare il costo delle moliture: «in Toscana presumibilmente si passerà da circa 16 euro per un quintale di olive frante, ad una forbice di 18-25 euro al quintale, con ripercussioni dirette per le aziende e per il consumatore finale».   
«L’agricoltura – dichiara Valentino Berni, presidente Cia Toscana - è il settore più esposto alle crisi, da quelle climatiche a quelle di mercato, eppure se ne sente parlare troppo poco. Ma quello che fa più arrabbiare è che sembra scontato aumentare i prezzi dei prodotti a causa dei rincari per qualsiasi tipo di attività; invece, l’agricoltura, stranamente, deve cercare di mantenere i prezzi ai livelli degli scorsi anni».
«Senza interventi ulteriori, però, le imprese saranno costrette a farlo, per non chiudere – ha aggiunto il direttore Giordano Pascucci -, con conseguenze immediate sulla spesa alimentare dei consumatori», per cui è necessario «un piano agricolo di rilancio per salvare famiglie, aziende e Made in Italy». Non solo aumento del prezzo della bottiglia per il vino: i concimi organici fanno segnare un +100% (da 40-50 euro a 80-100); per i concimi chimici (urea, nitrato, fosfato di ammonio) aumenti che vanno dal 140 al 200%, così come tutti gli altri trattamenti, senza considerare la fase della vendemmia, fra gasolio (+130%) ed energia elettrica.
«Per quanto riguarda i cereali, il confronto con le precedenti annate è impietoso – ha sottolineato Claudio Capecchi, vicepresidente Cia Toscana e presidente Cia Grosseto – mentre il prezzo del grano è in picchiata, i costi energetici e di produzione sono alle stelle. Basti pensare che per il costo dell’aratura ad ettaro, nel 2021, era di 150 euro oggi di 180; il concime per la semina (qli. 2,8 a ettaro) è passato da 154 euro nel 2020 a 308 quest’anno; il seme da 154 euro a 280; gli azotati da 100 euro (2020) a 240, mentre il costo della trebbiatura di un ettaro di grano è passato da 110 euro a 140 euro (2022). Tutto mentre ci sono state speculazioni sul prezzo del grano a livello internazionale e con la siccità con cui hanno fatto i conti gli agricoltori toscani».
«La floricoltura – ha commentato Sandro Orlandini, vicepresidente Cia Toscana e presidente Cia Toscana Centro (FI-PT-PO) - dopo il buon andamento del mercato e dei prezzi per l'anno 2021 e prima parte del 2022 dove ha potuto aumentare i prezzi del 15/20% sui prezzi 2019, vede in questa fase congiunturale una enorme difficoltà a vendere a prezzi che consentano la remunerazione del capitale investito, tanto che alcune aziende a fine carriera stanno smettendo di produrre e molte invece stanno dirottando verso produzioni poco energivore (gasolio-elettricità) quali in primis il verde da fronda recisa e colture floricole estive. L’agricoltura non è in grado di recuperare con le vendite gli aumenti attuali».
Da questa situazione drammatica è sorta l’esigenza di sottoporre ai politici un decalogo di proposte. Elenco che prosegue, dopo le 4 idee già elencate all’inizio, con le seguenti sei proposte.
Emergenza cinghiali:
5) Commissario straordinario per la gestione della fauna selvatica presso Palazzo Chigi con pieni poteri e coordinamento di una cabina di regia con le Regioni per riformare la legge 157/1992;
6) Superamento del regime de minimis nell’ambito del sistema di indennizzi alle imprese agricole.
Emergenza manodopera:
7) Semplificazione e maggiore flessibilità degli strumenti per il reperimento della manodopera agricola, anche attraverso l’innovazione digitale.
Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr):
8) Portare a compimento le riforme per poter ricevere nei tempi stabiliti le risorse negoziate. Facilitare le procedure per l’attuazione del Piano.
- Orizzonte Europa:
9) Contrastare i sistemi di etichettatura come il Nutriscore, che penalizzano il Made in Italy. Tutelare le eccellenze agricole italiane di fronte a ingiustificati rischi per la salute umana e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità;
10) Promuovere una politica commerciale Ue che valorizzi l’agricoltura e garantisca il rispetto della reciprocità delle regole. Impegno sui dossier strategici, dalla revisione del sistema Dop-Igp alla visione di lungo termine per le aree rurali; dalla Strategia Farm to Fork a quella della Biodiversità.
Accanto a queste dieci proposte, Cia insiste sul proprio cavallo di battaglia dello sviluppo delle aree interne, che coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie nazionale e sono legate a doppio filo con l’agricoltura italiana. «Una valorizzazione che – dice il presidente Berni - passa per la transizione digitale e la meccanizzazione agricola; incentivi a reti e distretti a vocazione territoriale; potenziamento del turismo rurale; sostegno a forme di agricoltura sociale; crescita di filiere agroenergetiche locali» con, allo stesso tempo, «una riorganizzazione dei servizi alla persona, con più infrastrutture stradali, sanitarie e scolastiche, evitando il progressivo spopolamento e abbandono di aree fondamentali per il Paese».

Redazione

Vivaismo sostenibile - mostra-mercato autunnale di piante e fiori di Firenze
Un conferenza sul vivaismo sostenibile sarà al centro della seconda giornata della Mostra-mercato autunnale di piante e fiori di Firenze, che si svolge da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre presso il Giardino dell’Orticoltura.
Alla Mostra-mercato autunnale, a cura della Società Toscana di Orticultura, partecipano «oltre 75 espositori e vivaisti specializzati nel settore del florovivaismo, dell’orticoltura, della frutticoltura, della conservazione di semi, dell’arredo esterno e da giardino, editoria e accessori». È previsto anche un vasto programma culturale composto da laboratori, seminari, conferenze, presentazioni di libri e performance aperti alla cittadinanza.
La conferenza “Vivaismo sostenibile”, in programma sabato 1 ottobre dalle ore 9,30 alle 13,30, è organizzata in collaborazione con Anci Toscana. All’incontro interverranno, oltre al presidente della Società Toscana di Orticultura Alberto Giuntoli, il presidente del Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia Francesco Ferrini, professore ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree dell’Università di Firenze, l’accademico dei Georgofili Daniele Vergari, l’agronomo Francesco Pavesi e il paesaggista Elia Renzi.
Tutta la manifestazione, sia la mostra-mercato che gli eventi culturali, è a ingresso libero. Orario continuato dalle ore 9 alle 19. Accessi da via Vittorio Emanuele II n. 4 e da via Bolognese 17. 
 

Redazione

PNRR logistica agroalimentare avviso

L'Avviso per l’accesso alle agevolazioni per lo sviluppo della logistica agroalimentare è stato pubblicato sul sito del MIPAAF. Finanziato dal PNRR con 500 mln.

 
Nel sito web del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) è disponibile l'Avviso pubblico per l'accesso alle agevolazioni per lo sviluppo della logistica agroalimentare, a favore delle imprese, in linea con le direttive fornite dal decreto del 13 giugno scorso, a cui sono destinati 500 milioni di euro nell'ambito della misura PNRR "Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo".
A renderlo noto è un comunicato del MIPAAF del 22 settembre in cui si specifica che «il nuovo strumento dei "Contratti per la logistica agroalimentare" prevede il sostegno agli investimenti finalizzati a potenziare i sistemi di logistica e stoccaggio, riducendo l'impatto ambientale e rafforzando la competitività delle imprese».
Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimenti in attivi materiali e immateriali (ad esempio locali di stoccaggio delle materie prime agricole, trasformazione e conservazione delle materie prime, digitalizzazione della logistica e altri), gli investimenti nel trasporto alimentare e gli interventi di innovazione dei processi di produzione, dell'agricoltura di precisione e della tracciabilità. In particolare «i programmi di investimento – viene precisato - potranno riguardare la creazione di una nuova unità produttiva, l'ampliamento della capacità, la riconversione o la ristrutturazione di un'unità produttiva esistente, o l'acquisizione di un'unità produttiva».
Per essere ammessi i progetti devono destinare una quota minima dell’investimento alternativamente:
- alla riduzione degli impatti ambientali e alla transizione ecologica, per almeno il 32% dell'investimento complessivo;
- o alla digitalizzazione delle attività, per almeno il 27% dell'investimento complessivo.
Possono partecipare le imprese, in forma singola o associata, anche in forma consortile, le società cooperative, i loro consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, le organizzazioni di produttori agricoli, le imprese attive nei settori pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo nonché le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.
Un importo pari ad almeno il 40 per cento delle risorse è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le agevolazioni saranno concesse sulla base di una procedura valutativa e fino ad esaurimento dei fondi disponibili.
Le domande di accesso agli incentivi, complete dei relativi allegati e documenti richiesti, dovranno essere presentate attraverso la piattaforma informatica www.invitalia.it, su cui sarà a breve disponibile una scheda informativa dettagliata e potranno essere richiesti ulteriori chiarimenti e informazioni.
La presentazione delle domande di agevolazione sarà possibile a partire dalle ore 12 del 12 ottobre e fino alle ore 17 del 10 novembre 2022.
L'Avviso e i suoi allegati sono disponibili qua
 

Redazione

Flormart caro-energia

Nella prima giornata della fiera Flormart a Padova occhi dei florovivaisti sugli aiuti di Pnrr e Bonus Verde e contro la crisi energetica. Tre aziende premiate.

 
Lo stato dell’arte del florovivaismo tra la preoccupazione per la crisi energetica e la carenza idrica e l’ottimismo per il sostegno che potrà arrivare dal PNRR e dal Bonus Verde, con un occhio alle potenzialità dell’export delle piante e dei fiori made in Italy. E poi la premiazione di alcune eccellenze del comparto.
Questi i temi al centro del convegno inaugurale di stamani e i momenti clou della prima giornata della 71esima edizione di Flormart, lo storico salone professionale internazionale del florovivaismo in corso alla Fiera di Padova fino al 23 settembre ma organizzato da Fiere di Parma. Edizione caratterizzata da 200 stand di espositori e 150 buyer esteri provenienti da 45 Paesi, grazie anche al lavoro di incoming di ICE-Agenzia. 
Dal PNRR arriveranno 330 milioni di euro per la forestazione urbana. Un altro aiuto potrebbe arrivare dalla riconferma per altri 3 anni del Bonus Verde, che finora ha consentito di creare 2,6 milioni di mq di verde nelle città. E non è tutto: come sottolineato dal ministro delle politiche agricole, che ha tagliato il nastro della manifestazione, per le aziende florovivaistiche sono stati previsti ristori per la crisi energetica fino al 30% ed è stato chiesto che la riduzione del 20% che si applica al costo del gasolio per l’autotrazione in agricoltura si applichi anche al gasolio utilizzato nelle serre vivaistiche. Inoltre il florovivaismo sarà coinvolto da protagonista nel contrasto all’emergenza ambientale e climatica dando un contributo rilevante alla forestazione urbana, che è in grado di aumentare lo stoccaggio di CO2 e assorbire le polveri sottili.
Riguardo all’export, nonostante una flessione dovuta alla guerra in Ucraina, cresce la domanda del florovivaismo italiano: l’Italia esporta piante medio-grandi riprodotte e coltivate in Italia, piante sempreverdi, piante a forma, arbusti ornamentali, rose, piante da frutto soprattutto in Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda. E i 150 top buyer esteri presenti a Flormart, molti provenienti da Europa e Medio Oriente, hanno iniziato a visitare la fiera e organizzare incontri con i produttori italiani.
Al “Premio Flormart” sono state presentate tante novità e premiate 3 aziende: la Società Agricola Romiti Vivai S.S. di Pietro & figli di Pistoia per la gamma di Lagerstroemia a fioritura precoce e foglia scura, capace di fiorire sia nei Paesi del nord Europa come in quelli mediterranei; la Saviolife S.R.L. di Viadana (Mantova) per i substrati a base di legno certificati FSC, PEFC ed utilizzabili anche in produzioni biologiche; la R3Gis S.R.L. di Bolzano per GREEN CITY, portale pubblico che informa i cittadini sul valore del verde urbano, risultato del lavoro di ricerca condotto con le Università di Firenze e Milano.
 

Redazione