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distretto florovivaistico di Saonara - Flormart
«Lo stand del Distretto florovivaistico di Saonara sarà al centro dell’area espositiva di Flormart e rappresenterà per le aziende del territorio una vetrina unica per incontrare gli operatori del settore presenti in fiera e i 90 operatori esteri da 32 paesi che arriveranno grazie alla collaborazione con ICE Agenzia».
È quanto si legge in una nota diffusa ieri dalla Camera di Commercio di Padova in cui viene ricordato che la provincia padovana, grazie al suo distretto di Saonara risalente al 1820 e formato da 40 aziende florovivaistiche, ha il primato nel comparto florovivaistico veneto. 
«Con un valore della produzione pari a 182 milioni di euro, 2490 ettari di superficie per 1,9 miliardi di pezzi prodotti all’anno – viene sottolineato nella nota - la produzione florovivaistica veneta rappresenta il 7% della produzione italiana».
 

Redazione 

Memorial Vannucci Piante - Albiera Antinori - Luca Telese

Al 23° Memorial Vannucci premio alla presidente di Marchesi Antinori. Fra gli ospiti Enrico Loccioni, Gianfausto Ferrari ed Emanuele Sacerdote. Presenta Telese.

 
Un’occasione d’incontro tra esponenti di spicco dell’imprenditoria, della cultura e dello sport per gettare sempre nuovi sguardi sull’attualità.
Questo lo spirito del Memorial Vannucci Piante, la cui 23esima edizione si svolge domani mattina, sabato 17 settembre, presso il Pistoia Nursery Campus (con ingresso riservato agli invitati ma diretta sulla pagina Facebook di Vannucci Piante a partire dalle ore 9), e in particolare del forum “Grandi imprese familiari italiane”. 
A introdurre il forum domani sarà lo scrittore e imprenditore Emanuele Sacerdote, fondatore della boutique di consulenza strategica Soulside, alle 9,30.  
Seguirà una lectio brevis di Albiera Antinori, presidente di Marchesi Antinori, che riceverà il premio del Memorial Vannucci 2022. Poi interverranno gli imprenditori Enrico Loccioni e Gianfausto Ferrari
Da mezzogiorno spazio a Vannucci Sport, con la presenza, fra gli altri, di Maria Sole Ferrieri Caputi, il primo arbitro donna della serie A, e del presidente dell’Aia Alfredo Trentalange.
A presentare l’incontro, come di consueto da qualche anno, il giornalista Luca Telese.
 

Redazione

La produzione e la qualità del settore florovivaistico dell’agricoltura passa anche sull’intensità del riscaldamento nelle serre, il quale deve essere costante e può influire (e non poco) sui costi in bolletta.

Le temperature nelle serre
Il settore florovivaistico è in costante diffusione. Le serre da coltivazione rappresentano una delle parti fondamentali del settore agricolo in tutto il globo. Coltivare in serra difatti è una tecnica tramite la quale è possibile sfornare ogni anno prodotti di qualità in ogni periodo dell’anno. Ma coltivare in serra non è così semplice. Vanno ricreati ambiente e microclima rispettando le condizioni climatiche come temperatura e umidità. Il minimo errore può essere fatale e si può buttare un raccolto intero. Per questo non ci si può permettere una riduzione del flusso di luce nei periodi di “giorno”. Le luci e le temperature devono garantire stabilità.
A causa del caro bollette che ha impattato in Europa a causa del triste conflitto tra Russia e Ucraina i prezzi di luce e  gas sono schizzati alle stelle. Questo ha fatto si che numerose aziende, settore florovivaistico compreso, abbiano dovuto chiudere. È pertanto fondamentale eseguire una giusta lettura del contatore e dopo di ché verificare che non ci siano offerte migliori sul mercato che possano aiutarci a spendere di meno. Sono ormai numerosi i fornitori di energia che elargiscono offerte utili al risparmio.
Questo porterà una piccola boccata d’aria nei fondi delle aziende, grandi e piccole, le quali anche utilizzando le più recenti tecnologie di riscaldamento basate su energie rinnovabili, vanno incontro a consumi difficili da sostenere.

I consumi energetici nel settore florovivaistico
Una delle cause principali dell’alto consumo di energia nelle serre è appunto il riscaldamento generato da caldaie. Questa è la motivazione per la quale nei Paesi più freddi d’Europa e del mondo si registrano consumi energetici nel settore florovivaistico più alti. In Italia, nei costi totali di fine anno, il consumo di energia per azienda è di circa il 30-40%. Significa che in alcuni casi, quasi la metà delle spese di gestione aziendale, sono dovuti dal consumo di energia. È chiaro che bisogna intervenire. Da una parte i governi devono trovare una soluzione sul costo dell’energia; dall’altra ogni cittadino deve trovare il modo di risparmiare. Ad inizio attività, prima di eseguire una voltura o un subentro, è importante verificare le offerte presenti sul mercato ed eseguire un approfondito discorso di confronto prezzi energetici al fine di prendere la scelta migliore.
Nei Paesi più caldi, l’estate la storia del consumo energetico non cambia. A quel punto ci sarà la necessità di immettere sul mercato prodotti freschi e di qualità, i quali richiederanno un intervento dal punto di vista del raffrescamento artificiale al fine di mantenere le caratteristiche dei prodotti. Eccoci quindi di nuovo da capo dal punto di vista dei consumi energetici. Essi sono costanti e non calano mai.

Soluzioni per risparmiare nel settore florovivaistico
Ci sono diverse soluzione che si possono adottare per cercare di ridurre sprechi e consumi inutili ed eccessivi. L’utilizzo di caldaie a biomassa (o pompe di calore geotermiche) incidono meno sul totale della bolletta di fine anno. Anche l’utilizzo di fonti rinnovabili come il fotovoltaico sono ottimi espedienti per risparmiare. Basti pensare appunto alle regioni di Italia dove il sole batte forte molti mesi l’anno per immaginare un possibile reale su costi e consumi. Non sottovalutare assolutamente la coibentazione delle serre. La dispersione energetica costa, e non poco.
Inoltre la domotica può venirci incontro anche questa volta. Grazie alla tecnologia è possibile installare sistemi di controllo e programmazione delle temperatura e dell’umidità. Oppure sistemi di accumulo del calore. Tutti questi sistemi sono gestibili da remoto tramite smartphone. Ti basterà semplicemente scegliere un operatore internet per il tuo dispositivo e prima di attivarlo verificare la copertura di rete della zona della tua serra e della tua abitazione. A quel punto potrai gestire il tuo impianto a distanza e regolare sprechi e consumi ottimizzando al massimo l’utilizzo dell’energia nel tua serra.

Redazione

foreste toscane - piano di lavoro e delle attività

Le risorse del “Piano di lavoro e delle attività” saranno destinate ai piani forestali d’indirizzo, certificazioni, prevenzione incendi e recupero castagneti.

 
Gli obiettivi principali su cui la Regione Toscana focalizzerà l’appena approvato “Piano di lavoro e delle attività” sono la certificazione e pianificazione delle superfici forestali. 
A renderlo noto ieri un comunicato della Regione in cui si specifica che il Piano, contenente le attività che saranno avviate nel 2022 per l’attuazione della Strategia Forestale Nazionale, avrà una dotazione di 3 milioni di euro, che sarà replicata negli anni futuri grazie alle risorse messe a disposizione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF).
Dei 3 milioni di euro, oltre 1 milione sarà indirizzato alla «predisposizione dei Piani forestali di indirizzo territoriale, strumenti innovativi introdotti dal Testo unico forestale del 2018, a partire dalle aree che afferiscono alla Strategia nazionale delle aree interne, e al completamento della pianificazione delle superfici del patrimonio agricolo forestale che costituiscono il 10% dell’intera superficie forestale regionale».
«Altri 300 mila euro – continua la nota regionale - sono destinati alla certificazione di una prima parte della superficie forestale di proprietà regionale mediante i due sistemi PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) e FSC (Forest stewardship Council®)».
Per la vicepresidente e assessora all’agricoltura regionale la certificazione forestale rappresenta un impegno e una garanzia per la promozione e applicazione di una gestione corretta dei boschi e della tracciabilità dei materiali legnosi fino al prodotto finito, oltre a rappresentare un utile strumento volontario di marketing che permette di attribuire maggiore competitività ai prodotti forestali e alle filiere. 
In Toscana le foreste che hanno ricevuto il riconoscimento della certificazione della gestione forestale sostenibile (dati forniti da FSC® Italia e da PEFC Italia) sono in aumento: da circa 18.800 ettari nel 2016 a circa 23.100 ettari nel 2019; e riguardano sia proprietà pubbliche sia private. L’obiettivo della Regione è quello di raggiungere la certificazione di oltre 1 milione di ettari di foreste entro il 2024.
Una parte rilevante delle risorse disponibili per il 2022, pari a più di 1,1 milioni di euro, sarà invece destinata a «interventi selvicolturali di prevenzione degli incendi e ad azioni di ripristino delle aree percorse dal fuoco e danneggiate dalle fitopatie che saranno attuati dalle Unioni di Comuni».
Saranno poi destinati ulteriori 260 mila euro a un incremento delle risorse messe a bando per il recupero dei castagneti da frutto.
E ulteriori risorse andranno alla formazione in ambito forestale e all’avvio della stesura della cartografia forestale regionale. 
 
Redazione
aziende florovivaistiche MIPAAF
Un intervento da 25 milioni di euro a favore delle aziende del settore florovivaistico per contrastare gli effetti del rincaro dei prezzi energetici degli ultimi mesi, derivanti dal quadro di instabilità internazionale dovuto alla guerra in Ucraina. 
È stato trasmesso al Ministero degli Affari Regionali per l'acquisizione dell'intesa da parte della Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto, a firma del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che interviene a sostegno dei maggiori costi energetici sostenuti dalle imprese florovivaistiche, a valere sul “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura”.
«Il contributo, pari a 25 milioni di euro – specifica il comunicato del MIPAAF - è concesso, a sovvenzione diretta, alle imprese florovivaistiche che abbiano sostenuto nel periodo marzo-agosto 2022 costi superiori di almeno il 30% rispetto a quelli sostenuti nello stesso periodo dello scorso anno, per la gestione delle attività produttive, svolte essenzialmente in serra, per l'acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda». L’obiettivo è salvaguardare la competitività del settore ed evitare chiusure o l’arresto della produzione per assenza di liquidità, con sensibili impatti sull'occupazione.
«In base alle stime Istat – continua la nota ministeriale - il provvedimento dovrebbe coinvolgere oltre 8 mila imprese florovivaistiche, per un totale di circa 8814 ettari di superfici a serre o con strutture protette, che necessitano a seconda delle esigenze, sia di raffrescamento che di riscaldamento».
 

Redazione