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Confagricoltura Pistoia - Pacchetto Giovani 2022 - PSR Toscana

Con una nota dell’ufficio tecnico Confagricoltura Pistoia illustra il bando PSR della Regione Toscana “Pacchetto Giovani 2022”. Domande dal 30.9 al 30.11 2022.

 
Un bando che «punta a sostenere l’avviamento dell’impresa agricola da parte dei giovani attraverso un premio per l’avvio della impresa e un contributo per investimenti finalizzati ad ammodernare le strutture e dotazioni aziendali e diversificare le attività agricole». 
Così un’informativa diffusa oggi dall’ufficio tecnico di Confagricoltura Pistoia sintetizza l’oggetto del bando del PSR della Regione Toscana “Pacchetto Giovani 2022” annunciandone la pubblicazione e informando i soci e tutti gli interessati che la domanda di aiuto dovrà essere presentata a partire dal 30 settembre 2022 ed entro le ore 13 del 30 novembre 2022, esclusivamente mediante il sistema informativo di Artea, l’Azienda regionale toscana per le erogazioni in agricoltura.
Nella nota informativa di Confagricoltura vengono illustrati in dettaglio i soggetti beneficiari del bando, che devono essere «giovani che si insediano per la prima volta in una azienda agricola, in forma singola (ditta individuale) o associata (società di persone, società di capitale e cooperative agricole di conduzione) e che al momento della presentazione della domanda di aiuto soddisfano» una serie di requisiti, fra i quali ricordiamo il primo: l’età compresa tra 18 anni (compiuti) e 40 anni (41 non compiuti).
Si passa poi alla descrizione dei tipi di agevolazioni previste: dal «premio di primo insediamento», pari a 40 mila euro a fondo perduto per ciascun giovane che si insedia (50 mila in aree montane), ai contributi sugli investimenti, anch’essi a fondo perduto, legati ad almeno una delle seguenti sottomisure del PSR FEASR 2014-2022: 4.1 e 6.4.
Come viene spiegato dai tecnici di Confagricoltura Pistoia, la domanda di sostegno deve essere accompagnata da un “Piano di sviluppo aziendale” e il budget complessivo del bando è di 10 milioni e 900 mila euro.
Per ulteriori informazioni rimandiamo alla nota di Confagricoltura Pistoia qua.   
 

Redazione

invasi toscani e lotta alla siccità

Nota di Coldiretti regionale sulla stima del Lamma d’oltre 16.000 piccoli invasi presenti in Toscana e alcune proposte normative alla Regione contro la siccità.

 
Sono più di 16 mila i piccoli invasi censiti in Toscana e potrebbero garantire una preziosa riserva d’acqua di 440 mmc al settore primario. Si tratta di piccoli specchi d’acqua che a causa principalmente della burocrazia e delle difficoltà di gestione sono stati chiusi o non sono più utilizzati dalle aziende agricole.
A rivelarlo è stata nei giorni scorsi Coldiretti Toscana sulla base di una relazione del Lamma, che ha stimato in 16.248 il numero di invasi su una superficie di circa 7 mila ettari distribuita su tutto il territorio regionale. La stima è stata realizzata attraverso il metodo della fotointerpretazione. 
«Abbiamo consegnato al presidente Giani – ha reso noto Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – una serie di proposte di modifica alla legge 64/2009 e alla gestione delle rocce e delle terre da scavo per semplificare quelle procedure che potrebbero mettere in condizioni almeno una parte delle aziende agricole di sfruttare gli invasi censiti già esistenti dando così una risposta immediata per garantire l’acqua alle coltivazioni quando c’è bisogno ma anche per contrastare gli incendi».
Ai fini invece della realizzazione degli invasi consortili, Coldiretti ha proposto, in occasione del tavolo tecnico regionale, di ripensare la legge regionale rivendendo le disposizioni per l’approvazione dei progetti e il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione, con relativo rilascio di concessione di derivazione. E ancora l’istituzione di una cabina di regia e della conferenza dei servizi decisoria di 90 giorni per il rilascio delle autorizzazioni, concessioni, pareri e titoli.
Coldiretti regionale dà atto alla Regione Toscana di «essere stata la prima regione in Italia ad avere approvato il fondo di rotazione da 1,2 milioni di euro per la progettazione delle opere consortili a fini irrigui ed essersi subito attivata, in prima persona con il Governatore Eugenio Giani, per una legge sullo stile del Ponte Morandi che semplifichi la realizzazione degli invasi consortili. Ci mettiamo a completa disposizione».
Molto apprezzato da Coldiretti, infine, «il pragmatismo con cui la Regione Toscana intende affrontare alcune delle problematiche più ricorrenti che bloccano la realizzazione o l’utilizzo degli invasi aziendali analizzando caso per caso, così come di affidare ai consorzi di bonifica la gestione di alcuni invasi ritenuti più strategici».
 

Redazione

alberi monumentali in Toscana

Coldiretti Toscana sulla situazione in regione dopo il quinto aggiornamento dell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia. Svetta la provincia di Prato con 21. (In foto la Roverella delle checche di Pienza, da galleria fotografica del Mipaaf).

 
Sono solo 78, su 4.006 a livello nazionale, gli alberi monumentali ufficialmente censiti in Toscana.
A fare il punto sulla situazione nella nostra regione, subito dopo l’approvazione del 5° aggiornamento dell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia (vedi), è stata qualche giorno fa una nota di Coldiretti Toscana nella quale vengono citati due esemplari particolarmente degni di nota: dall’albero più alto, una sequoia sempreverde di 54 metri (con circonferenza del fusto di 840 centimetri) che si trova in località Castello di Sammezzano nel Comune di Reggello, a quello che si trova più in alto sul livello del mare, un abete bianco del Comune dell’Abetone nella Montagna Pistoiese posizionato a 1.280 metri.
Come illustra la nota, è «sostanzialmente invariato il numero di piante inserite nel catalogo che si contraddistinguono per l'elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l'importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari».
La provincia con il maggior numero di «giganti vincolati» è Prato con 21 alberi censiti, seguita da Firenze con 19. Distanti ci sono poi Arezzo (8), Siena (8), Pistoia (7), Pisa (7), Lucca (5), Grosseto (3). Tra le specie tutelate c’è il cipresso comune, la quercia, il gelso nero e bianco, il leccio ma anche l’olivo, il tasso, il faggio, l’ippocastano, il castagno, il platano, il pino domestico, il tiglio selvatico e la tuia occidentale. Non manca l’acero, il cedro azzurro dell’Atlante e la sughera.
«Gli alberi monumentali – ha commentato il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi – inducono al rispetto e ci conducono per mano nella storia tra suggestioni, miti e leggende. Sono straordinari elementi di promozione dei territori ed insieme di biodiversità da tutelare con saggezza e da proteggere poiché sono il filo conduttore con la nostra storia».
 

Redazione

PNRR logistica mercati all'ingrosso agroalimentari - Stefano Patuanelli

Firmato dal ministro Patuanelli il decreto da 150 mln, finanziato dal PNRR, per lo sviluppo della capacità logistica dei mercati agroalimentari all'ingrosso.

 
Il ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli ha firmato il decreto per lo sviluppo della capacità logistica dei mercati agroalimentari all'ingrosso operanti nei settori agroalimentare, ittico, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, a cui sono destinati 150 milioni di euro nell'ambito della misura del PNRR "Sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo".
Lo ha reso noto il 5 agosto un comunicato stampa del Ministero delle Politiche Agricole in cui viene ricordato che «le agevolazioni sono finalizzate a finanziare la realizzazione o l'ammodernamento di infrastrutture locali mercatali volte a migliorare, a livello locale, il clima per imprese e consumatori e ad ammodernare e sviluppare la base industriale». 
In particolare, sono interessati progetti con i seguenti obiettivi:
- rendere più efficienti e incrementare la capacità commerciale e logistica dei mercati attraverso interventi volti a migliorare la capacità di immagazzinaggio, stoccaggio e trasformazione delle materie prime, e a preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive;
- ridurre l’impatto ambientale attraverso interventi di riqualificazione energetica o comunque in grado di diminuire gli impatti delle attività di commercio e di aumentare la sostenibilità dei prodotti commerciati;
- diminuire gli sprechi alimentari attraverso, ad esempio, il rafforzamento dei controlli merceologici e la distribuzione delle eccedenze alimentari;
- rifunzionalizzare, ampliare, ristrutturare e digitalizzare aree, spazi e immobili connessi alle attività e ai processi logistici delle aree mercatali;
- migliorare l'accessibilità ai servizi hub e rafforzare la sicurezza delle infrastrutture mercatali anche mediante l'utilizzo di tecnologie innovative e a zero emissioni.
I beneficiari degli investimenti sono soggetti, pubblici o privati, gestori di mercati agroalimentari all'ingrosso o altri soggetti aventi titolo alla realizzazione degli stessi interventi. Un importo pari almeno al 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Ogni progetto dovrà avere un costo complessivo non superiore a 20 milioni e non inferiore a 5 milioni. 
Le agevolazioni saranno concesse, nella forma della sovvenzione diretta, fino a un massimo di 10 milioni di euro per progetto di investimento, non superiore in ogni caso alla differenza tra i costi ammissibili e il risultato operativo dell'investimento (funding gap).
I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione saranno definiti con successivo avviso.
 

Redazione

Sul sito del MIPAAF l’elenco aggiornato degli alberi monumentali d’Italia: con 401 nuove iscrizioni il totale è di 4.006. Tra le novità, camelia e anagiride.

Con 401 nuove iscrizioni sale a oltre 4 mila, per la precisione a «4006 alberi o sistemi omogenei di alberi censiti per il particolare pregio naturale e culturale», il totale dell’Elenco ufficiale degli alberi monumentali d’Italia.
Lo ha reso noto nei giorni scorsi l’ufficio stampa del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) ricordando che l’elenco aggiornato è stato pubblicato nel sito web del MIPAAF e che in esso sono inclusi «esemplari che, lungo tutto lo Stivale, si contraddistinguono per particolari caratteristiche come l’elevato valore biologico ed ecologico per età, dimensioni, morfologia, rarità della specie o habitat per alcune specie animali, l’importanza storica, culturale o religiosa rivestita sul territorio e la capacità di caratterizzare il paesaggio sia in termini estetici che identitari».
Spiccano per numerosità, fra le nuove iscrizioni, i cedri, le querce, i platani e i faggi. E compaiono per la prima volta nell’Elenco alcune specie come l’acero palmato rosso, l’anagiride e la camelia.
Nel comunicato del MIPAAF vengono segnalati, per maestosità, il cedro del libano del Parco di Villa Mirabello a Varese, con un fusto di oltre 11 metri di circonferenza e un’ampia chioma del diametro di 36 metri dalla forma simmetrica e regolare; la farnia di Barano d’Ischia in provincia di Napoli, con una circonferenza di 8,6 metri e un’età stimata di circa 350 anni; e il castagno di Sorbo San Basile in provincia di Catanzaro, con un tronco di 8,4 metri di circonferenza, che è risalente al 1700.
L’elenco degli alberi monumentali d’Italia è frutto dell’attività di catalogazione realizzata in modo coordinato da MIPAAF, Regioni e Comuni. Quest’ultimo aggiornamento, approvato dal MIPAAF con decreto dirigenziale del 26 luglio scorso, è l’esito di cancellazioni e nuove iscrizioni proposte dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto e dalla Provincia Autonoma di Trento.
L’elenco si trova qui: Elenco degli alberi monumentali d’Italia.

Redazione