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- Scritto da Andrea Vitali
In un anno «segnato da siccità, alluvione e incendi con danni per oltre 400 milioni», secondo Coldiretti, l’agricoltura toscana si è fermata a 2,35 miliardi di plv (contro i 2,60 del 2016). Stabili, nonostante il lieve calo della floricoltura, le produzioni del settore florovivaismo, in cui si è visto però un +10% delle vendite. Cresce dell’8% l’agriturismo. A -30% la produzione d’olio. Sopra la media nazionale le aziende di giovani e donne.
Un anno drammatico per le campagne toscane, segnate da eventi calamitosi che hanno inciso pesantemente sulle produzioni: la siccità ha lasciato ferite profonde, stimate dalla Regione in 428 milioni di euro, colpendo un po’ tutti i settori e in particolare seminativi, ortofrutta, miele ma anche vino ed olio.
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- Scritto da Andrea Vitali
Creato il primo elenco ufficiale degli alberi monumentali d’Italia: sono 2407, di cui 2080 (sez. 1) già formalizzati e 327 (sez. 2) in via di iscrizione. Spicca la Sardegna con 285 fra alberi e sistemi omogenei d’alberi. La Toscana, che può vantare il celebre gruppo di cipressi di S. Quirico d’Orcia, è però solo terzultima, e presto sarà ultima perché Molise (51) e Umbria (54) ne hanno diversi nella sez. 2. Al vertice della nostra regione la Provincia di Prato (21, tutti a Montemurlo), seguita da quella di Firenze. Nemmeno uno in provincia di Pistoia, la patria del più importante distretto vivaistico ornamentale. La specie più rappresentata è il leccio (Quercus ilex), seguito dal Cupressus sempervirens.
«Questo primo elenco rappresenta uno strumento utile per diffondere la conoscenza di un patrimonio naturale e culturale collettivo di inestimabile valore. Gli alberi monumentali hanno un forte valore identitario per molte comunità e per questo vogliamo promuovere e valorizzare la loro conoscenza tra i cittadini».
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Si è svolto questa mattina al Roma Eventi Fontana di Trevi il confronto su “Forum Pac Post 2020. Le tre A italiane: Agricoltura, Ambiente, Alimentazione”. Si è trattato di un momento di approfondimento del Mipaaf sul futuro di alimentazione e agricoltura, partendo dal dibattito aperto sulla dotazione di una nuova Politica agricola comune europea post 2020.
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L’Associazione internazionale dei produttori del florovivaismo (Aiph) ha riconosciuto ufficialmente Flormart quale fiera internazionale di settore. Aiph promuoverà la partecipazione delle aziende associate di tutto il mondo all’edizione 2018 del salone padovano, in cui sarà lanciato un premio su piante e alberi, piante giovani, sostenibilità e innovazione. Andrea Olivi: «un pilastro fondamentale per lo sviluppo futuro della mostra e opportunità di networking su scala internazionale».
L’organizzazione mondiale dei produttori del settore florovivaistico (International Association of Horticultural Producers, in sigla Aiph) ha dato il suo via libera ufficiale a riconoscere Flormart “fiera internazionale del florovivaismo di classe D”, secondo quanto previsto dal regolamento di Aiph. La prossima edizione di Flormart, il salone del florovivaismo, architettura del paesaggio e infrastrutture verdi di Padova, che si terrà dal 19 al 21 settembre 2018, si preannuncia così sempre più internazionale e dovrebbe ospitare quindi, accanto agli espositori del settore vivaistico ornamentale italiani, un numero maggiore di produttori provenienti dall’estero, un po’ come accadeva ai tempi d’oro della manifestazione.
A comunicare la notizia nei giorni scorsi alla stampa è stata Aiph stessa, che ha precisato che il via libera al ruolo internazionale di Flormart è stato deciso dall’assemblea generale del 26 settembre (tenutasi a Taichung nell’ambito del 69° congresso annuale dell’organizzazione) e che Aiph promuoverà attivamente la partecipazione dei suoi membri di tutto il mondo all’evento fieristico padovano. Il segretario generale di Aiph Tim Briercliffe e il presidente di Geo Spa (la società che organizza Flormart) Andrea Olivi, come è riportato nel comunicato, hanno poi siglato il 18 ottobre a Padova un accordo che prevede l’affiliazione di Flormart ad Aiph.
«Aiph è lieta di aver dato l’approvazione a Flormart, che è adesso la seconda fiera ad aver ottenuto tale riconoscimento - ha dichiarato Tim Briercliffe -. Non vediamo l’ora di sostenere la fiera nel 2018 e di aiutare così questo evento in rapida crescita a crescere ulteriormente e a diventare ancor più internazionale».
Flormart prevede di realizzare nella prossima edizione un padiglione dell’innovazione in cui le aziende potranno mostrare nuovi sistemi e tecnologie di produzione per l’agricoltura smart, la rigenerazione urbana e progetti di città verdi e sostenibili. Inoltre verrà lanciato un nuovo premio incentrato su piante e alberi, piante giovani, sostenibilità e innovazione, organizzato in collaborazione con Aiph.
«La nostra missione – ha commentato Andrea Olivi - è sostenere l'industria orticola migliorando la qualità, la sostenibilità e l'innovazione nelle aziende. Lavoriamo su un progetto continuativo di promozione del settore per tutto l'anno. Organizzeremo diversi eventi incentrati sulla riqualificazione urbana in Italia insieme al Ministero dell'Ambiente italiano per migliorare la comunicazione sulle infrastrutture verdi nelle città. Durante l'anno verranno organizzati incontri di lavoro per aziende italiane e straniere in paesi esteri selezionati per sviluppare opportunità di mercato. Credo che la partnership con Aiph rappresenti un pilastro fondamentale per lo sviluppo futuro della mostra e opportunità di networking su scala internazionale».
Redazione
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- Scritto da Andrea Vitali
L’Associazione di florovivaisti Asproflor, nel ricordare che il 12 dicembre è il “Giorno della Poinsettia”, comunica che in Italia sono più di 18 milioni le stelle di Natale vendute nelle feste del 2017, in lieve aumento rispetto al 2016. I prezzi variano da 2 a 25 euro, ma alcune piante speciali arrivano a 100/140 euro. Vanno anche i colori alternativi al tipico rosso. Alcuni consigli per il mantenimento delle poinsettie.
«Nel calendario non convenzionale delle festività il 12 dicembre è indicato come il “Giorno della Poinsettia”. In particolare negli Stati Uniti, il cosiddetto “Poinsettia Day” viene celebrato già dal 1852. Anche in Italia e in altri Paesi europei, la giornata dedicata al noto fiore invernale sta guadagnando seguaci». E questo crescente interesse è un bene per il nostro florovivaismo, visto «il ruolo importante di questa pianta nelle produzioni» italiane.
A sostenerlo è l’associazione di florovivaisti Asproflor con una nota in cui comunica alcuni dati sulle vendite in Italia di poinsettie o stelle di Natale, le piante protagoniste nelle nostre case nel periodo natalizio accanto agli alberi. Durante queste festività, fa sapere Asproflor, le piante di Poinsettia prodotte e vendute sono stimate in oltre 18 milioni e «i prezzi, considerate le moltissime pezzature, che vanno dal vasetto micro di 6 cm al 14/18 cm e più, partono dai 2/2,50 a 10/25 €. Per arrivare fino ai 100/140 € per forme particolari ad alberetto o a piramide».
I produttori di Asproflor «rilevano che le vendite sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e che al tipico colore rosso si sono aggiunti il bianco, il salmone, l’arancione, il burgundy, il rosa, il bianco e rosa, il rosso puntinato ecc.». Inoltre invitano ad acquistare poinsettie prodotte in Italia, per avere una buona e lunga fioritura, dal momento che «la stella di Natale è una pianta molto sensibile al freddo e mal sopporta i lunghi viaggi».
Un modo anche per sostenere un settore quale il florovivaismo che «in Italia conta 25.000 aziende attive nella produzione di fiori e piante che generano un fatturato di 1 miliardo e 800 milioni di euro», produzione che «avviene su una superficie di circa 30mila ettari, impiegando circa 120mila unità produttive»; mentre «l’intero indotto […], che è di 47.400 aziende, sviluppa un fatturato di circa 4 miliardi di euro rappresentando oltre il 6% della Plv agricola». Un settore che, sottolinea Asproflor, non solo è in grado nello specifico di soddisfare pienamente la domanda interna di stelle di Natale, ma che in generale, grazie a un export di piante che vale 690 milioni di euro, genera un saldo attivo fra import ed export di 180 milioni, nonostante la crisi e nonostante che importiamo 320 milioni di euro di piante solo dall’Olanda e 190 milioni da altri Paesi.
Le origini del nome Poinsettia
Il “Giorno della Poinsettia” coincide con la commemorazione della morte del primo ambasciatore americano in Messico e grande appassionato di piante, Joel Roberts Poinsett. Nel 1828 Poinsett scoprì la poinsettia selvatica in Messico e fu talmente affascinato dalla sua bellezza che la importò negli Stati Uniti e la battezzò con il suo nome. Il nome Poinsettia venne utilizzato anche in lingua tedesca e in breve tempo la pianta dalle prominenti brattee rosse si diffuse in tutto il continente.
Consigli di Asproflor per il mantenimento delle stelle di Natale
Tenere la pianta al caldo e in ambiente luminoso, concimarla con prodotti a base di potassio e fosforo ogni 15 giorni per tutto il periodo delle vegetazione, innaffiarla con moderazione. In primavera, quando ha posato le foglie, va potata e rinvasata con terriccio soffice e drenante, tenuta all’esterno per tutta l’estate e ritirata a fine settembre in un locale caldo e con luminosità naturale, condizione questa fondamentale per riottenere una stupenda fioritura.
Redazione




