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Il 21 settembre a Sanremo si è svolta la 33° edizione degli Incontri Fitoiatrici: nel corso della giornata, fra i vari interventi, il dott. Bertetti ha presentato una panoramica sui nuovi parassiti riscontrati, negli ultimi tre anni, su colture aromatiche e ornamentali nel Nord Italia.

“Incontri Fitoiatrici” è stato organizzato da Agroinnova - Università di Torino, in collaborazione con IRF - Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo, il CREA-OF Orticoltura e Florovivaismo di Sanremo, e di A.N.T. – AgriNewTech., Spin off accademico dell’Università degli Studi di Torino, sono stati trattati una serie di argomenti che hanno preso in considerazione molti aspetti di interesse fitosanitario e fitoiatrico.
Dai vari interventi della giornata emerge l'importanza di investire risorse umane ed economiche in ricerche che permettano di prevedere con sufficiente anticipo i cambiamenti, consentendo di modificare le colture e/o le tecniche di coltivazione, in modo da evitare danni all’agricoltura.
Il dott. D. Bertetti, in particolare, ha presentato una panoramica su “Nuovi parassiti riscontrati su colture aromatiche e ornamentali del Nord Italia” nel corso degli ultimi tre anni, tra cui alcuni agenti di tracheofusariosi di piante succulente, specie di crescente interesse commerciale, e di verticilliosi su pelargonio; marciumi basali da Sclerotinia sclerotiorum su rosmarino e melissa, e da Phytophthora spp. su santoreggia e cappero. In particolare i marciumi basali da Phytophthora sono malattie da negli ultimi 20 anni si sono progressivamente diffuse e aggravate, forse anche in seguito ai cambiamenti climatici che hanno contribuito a creare condizioni favorevoli al loro sviluppo. Anche i mal bianchi paiono in sensibile aumento, e numerosi sono i nuovi ospiti di Botrytis cinerea.
Riportiamo dunque di seguito i nuovi parassiti fungini e batterici di piante ornamentali segnalati in Nord Italia, nel periodo 2014-2017, suddivisi per ospite, genere e specie, patogeno, luogo ritrovamento e anno di identificazione:

  • Anemone giapponese: Anemone hupehensis var. japonica, Botrytis cinerea, Piemonte, 2016;

  • Berretta del vescovo: Astrophytum myriostigma, Fusarium oxysporum f. sp. opuntiarum, Liguria, 2016;

  • Bosso: Buxus microphylla, Pseudonectria buxi (sin.: Volutella buxi), Piemonte, 2016;

  • Calendula: Calendula officinalis, Botrytis cinerea, Liguria, 2017;

  • Campanula: Campanula medium, Alternaria alternata, Piemonte, 2016;

  • Campanula: Campanula rapunculoides, Coleosporium campanulae, Piemonte, 2017;

  • Campanula a foglia di ortica: Campanula trachelium, Stagonosporopsis trachelii (= Phoma trachelii), Piemonte, 2017;

  • Cappero: Capparis sativa, Phytophthora palmivora, Liguria, 2014;

  • Cereus: Cereus peruvianus florida, Fusarium oxysporum f. sp. opuntiarum, Liguria, 2015;

  • Cotonaria: Lychnis coronaria, Rhizoctonia solani AG-1 IB, Piemonte, 2015;

  • Elicriso lucido o fiore di carta: Helichrysum bracteatum, Botrytis cinerea, Liguria, 2017;

  • Euforbia: Euphorbia mammillaris var. variegata, Fusarium oxysporum f. sp. opuntiarum, Liguria, 2015;

  • Liquidambar: Liquidambar styraciflua, Colletotrichum kahawae, Piemonte, 2016;

  • Mammillaria: Mammillaria zeilmanniana, Fusarium oxysporum f. sp. opuntiarum, Liguria, 2016;

  • Melissa: Melissa officinalis, Sclerotinia sclerotiorum, Liguria, 2014;

  • Nevina: Iberis sempervirens, Xanthomonas campestris, Liguria, 2014;

  • Origano: Origanum vulgare, Phoma multirostrata var. macrospora, Piemonte, 2015;

  • Papavero d’Islanda: Papaver nudicaule, F. oxysporum f. sp. papaveris, Liguria, 2015;

  • Pelargone: Pelargonium grandiflorum, Verticillium nonalfalfae, Liguria, 2016;

  • Phlox: Phlox paniculata, Golovinomyces magnicellulatus, Piemonte, 2016;

  • Rosmarino: Rosmarinus officinalis, Sclerotinia sclerotiorum, Liguria, 2017;

  • Salvia: Salvia dorisiana, Botrytis cinerea, Piemonte, 2016;

  • Salvia d’autunno: Salvia greggii, Colletotrichum coccodes, Piemonte, 2015;

  • Salvia: Salvia leucantha, Colletotrichum fioriniae, Piemonte, 2016;

  • Timo: Thymus × citriodorus “Aureus”, Golovinomyces biocellatus, Liguria, 2016;

  • Verbasco: Verbascum nigrum “Album”, Golovinomyces cichoracearum, Piemonte, 2016.   

Redazione

La fiera b2b del florovivaismo e del paesaggio Myplant & Garden avrà un terzo padiglione nella 4^ edizione, in calendario a Fiera Milano dal 21 al 23 febbraio 2018. Nel nuovo spazio si terrà l’evento “Garden Center New Trend” 2018. Previste aree espositive supplementari su progettazione ed edilizia green.

Myplant & Garden 2018 avrà un padiglione in più, il n. 12 di Fiera Milano, portando la superficie espositiva complessiva a 45 mila metri quadrati.
E’ la mossa, resa nota in questi giorni dagli organizzatori, con cui il salone business-to-business del florovivaismo e del paesaggio milanese, affermatosi l’anno scorso numeri alla mano (516 espositori e 13 mila visitatori nel 2017) come prima fiera professionale italiana del settore, cerca di consolidare il primato. 
«Il terzo padiglione, per il quale le adesioni delle imprese sono in crescita – annuncia un comunicato stampa -, sarà all’insegna della bellezza, e sarà arricchito da iniziative e installazioni speciali di grande richiamo e impatto estetico ed emotivo. Sarà un’area nuova, ricchissima di spunti, idee e visioni, e celebrerà il verde e i fiori, valorizzandone qualità, trasversalità e potenzialità, in un’atmosfera frizzante, vivace, dinamica». Esso sarà anche «la sede di incontri e dibattiti di grande richiamo per aziende e operatori del settore; distribuzione compresa: la nuova edizione del Garden Center New Trend troverà infatti posto in questo padiglione».
Più in generale Myplant & Garden, che propone e promuove tutta la filiera del verde attraverso i suoi 8 macro-settori (vivai, fiori, decorazione, edilizia, macchinari, servizi, tecnica, vasi), intende ribadire a febbraio 2018 il proprio ruolo di grande agorà italiana del settore dal richiamo internazionale, «favorendo la creazione di reti di relazioni, incontri e affari, anche con la partecipazione di ordini professionali (architetti, periti agrari, dottori agronomi, forestali, ingegneri, agrotecnici…), associazioni (paesaggismo, illuminotecnica, floricoltura, orto-florovivaistica, arboricoltura), università (di tutta Italia), fondazioni, PPAA, imprese, editori, municipalizzate, collettive e consorzi d’impresa, enti e centri di ricerca».
Fra le novità, previsto lo sviluppo supplementare delle aree dedicate a progettazione ed edilizia green: «un investimento strategico per il futuro dell’Italia».

L.S.

L’Italia e il bacino del Mediterraneo sono considerati dagli scienziati un hotspot, cioè un'area dove l’impatto dei cambiamenti climatici sarà maggiore e potenzialmente più disastroso. Metà del territorio italiano è infatti a rischio degrado: previsti aridità, fenomeni di desertificazione, uragani, riduzione della biodiversità e nuove malattie clima-sensibili.

Per l’Italia e il Mediterraneo è cruciale rimanere al di sotto degli 1,5 gradi di aumento della temperatura, soglia fissata dagli accordi di Parigi. Nell'area mediterranea le temperature aumentano, infatti, più di quanto avviene in media nel resto del mondo, come ha riportato Stella Bianchi, deputata Pd, nel corso di una conferenza stampa alla Camera con Antonio Navarra e Riccardo Valentini, scienziati dell’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change, organismo scientifico che risponde alla Nazioni unite), Maria Grazia Midulla (Wwf), Pippo Onufrio (Greenpeace), Edoardo Zanchini (Legambiente).
Il rischio è di una “maggiore salinità” (con risalita del ‘cuneo salino’ nei fiumi dalla ridotta portata) e di un innalzamento del livello del mare «dai 7 ai 12 centimetri da 2021 e 2050», una «marcata riduzione dei ghiacciai alpini e impatti sui bacini idrografici», un’esplosione dell’aridità e dei fenomeni di desertificazione, con «la metà del territorio italiano a rischio di degrado». Si parla poi di "medicanes", fusione tra Mediterranean e hurricanes, che testimoniano l’arrivo nel Mediterraneo degli uragani, sinora tipici del Pacifico.
A questi fenomeni vanno aggiunti una riduzione di biodiversità, che nel Bel paese si prevede doppia rispetto a quanto al resto d'Europa, un’alterazione dell’integrità degli ecosistemi marini con arrivo di specie aliene, gravi effetti sulla salute umana con nuove malattie clima-sensibili, come quelle trasmesse da insetti vettori e pesanti impatti sulle città.
Il rateo di crescita delle temperature in Italia è circa il doppio rispetto a quello globale. E’ stato già raggiunto un aumento intorno a 1,3 gradi rispetto al periodo tra 1880 e 1920 con una sostanziale riduzione delle precipitazioni. Le conseguenze: minori precipitazioni nella stagione estiva; tendenza all’aumento dell’ampiezza del ciclo stagionale con inverni anomali e estati con maggiori possibilità di ondate eccezionali di calore.
Con l’aumento delle temperature si registrano poi maggiore salinità e innalzamento del livello del Mar Mediterraneo, con effetti anche sulla circolazione tra Mediterraneo e Atlantico. Per quel che riguarda il livello del mare si rischia un possibile aumento medio dai 7 ai 12 centimetri tra il 2021 e il 2050, rispetto al periodo di riferimento 1961-1990.
L'aumento della temperatura, superiore alla media, porta ad una marcata riduzione dei ghiacciai alpini, che si sono infatti già significativamente ritirati con bilanci di massa generalmente negativi e l’estinzione dei ghiacciai più piccoli. Si riducono di conseguenza le riserve di acqua, con impatti rilevanti sui bacini idrografici montani e sul bacino del Po, sul settore agricolo, idroelettrico e sugli usi potabili dell’acqua.
Ci sono poi l’aridità e fenomeni di desertificazione, legati ad aumento delle temperature e alla diminuzione delle precipitazioni. Tutte le regioni hanno aree sensibili alla desertificazione ma con gradi di intensità e con estensione delle aree interessate diverse: oltre la metà del territorio italiano è a rischio di degrado e le regioni con aree sensibili superiori alla media nazionale sono Basilicata, Marche, Molise, Sicilia, Sardegna, Puglia e Emilia Romagna.
Sul fronte degli eventi intensi si teme un aumento della frequenza di eventi intensi che riproducono caratteristiche tipiche dei cicloni tropicali quali ad esempio la presenza di un occhio centrale relativamente calmo (Medicanes, Mediterranean hurricanes). In forte aumento anche frane e alluvioni.
A tutto ciò si aggiunge una perdita di biodiversità stimata al doppio di quanto previsto a livello europeo, dove arriva al 10%, dovuta anche all’insorgere di malattie e maggiore vulnerabilità agli agenti patogeni e ai parassiti che possono avere maggiore diffusione.

Redazione

Il Coordinamento nazionale filiera del florovivaismo e del paesaggio organizza un incontro il 27 settembre alla Camera dei deputati sulle misure di defiscalizzazione del verde privato e il tema “Il paesaggio chiama politica: economia, salute, sviluppo, occupazione e turismo per un’Italia sostenibile”. Fra i relatori, politici come Realacci, Fanucci e Susta, ed esperti come Rita Baraldi, Stefano Boeri e Nada Forbici. Invitati altri 4 ministri oltre a Martina.


Il paesaggio “chiama” la politica per chiedere misure adeguate sulle nuove aree destinate a verde privato nei centri abitati. Investire nel verde è una scelta per il futuro: il verde è vita, bellezza e salute. Ma è anche un’occasione di sviluppo. Sistemare o incrementare un giardino è un’operazione che consente di raggiungere una pluralità di obiettivi legati all’ambiente e alla salute pubblica, con notevoli ricadute anche sul piano economico e occupazionale.
Questo è l’argomento di maggiore attualità del convegno organizzato per mercoledì 27 settembre 2017 (ore 10,30) a Roma, nella Sala della Regina della Camera dei deputati, dal Coordinamento nazionale della filiera del florovivaismo e del paesaggio (Cnffp), per presentare e sostenere tre disegni di legge volti a introdurre misure di defiscalizzazione per il verde privato. Ma, come indicato nel titolo dell’appuntamento - “Il paesaggio chiama politica: economia, salute, sviluppo, occupazione e turismo per un’Italia sostenibile” -, il tema dell’incontro è più ampio e riguarda il ruolo e peso socioeconomico del verde nel suo complesso.
Infatti, anche se il termine Green Economy fa parte ormai del lessico quotidiano e ne parlano i media, i politici, gli imprenditori, i professionisti – sostiene il comunicato stampa del Cnffp -, «nel nostro Paese di azioni concrete per aumentare, gestire, migliorare il verde (quello vero, vivo, fonte di ossigeno, di bellezza, di miglioramento climatico) se ne fanno poche». L’incontro intende invece proprio illustrare «gli effetti benefici a breve e a lungo termine che hanno le azioni politiche finalizzate allo sviluppo di territori e città in cui il progetto di paesaggio è centrale». «Verde – continua il comunicato - non significa solo attenzione per l’ambiente e per il turismo, occupazione, sviluppo, maggior gettito fiscale: il verde (sia pubblico che privato) ha un’azione positiva diretta sulla qualità della vita delle persone ed anche sull’economia del Paese, perché promuove occupazione e nuovi introiti e nel lungo termine riduce i costi per la salute. E' necessario finalmente prendere atto che il verde non è solo quello dei gerani ai balconi e delle aiuole fiorite. Il verde non è un semplice estetismo che accompagna il quotidiano. Il verde è salute ed economia».
Sono previsti gli interventi e le relazioni di Maurizio Bernardo, presidente Commissione Finanze della Camera; Edoardo Fanucci, vicepresidente Commissione Bilancio della Camera, Ermete Realacci, presidente Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, Veronica Tentori, componente Commissione Attività produttive della Camera; Gianluca Susta, componente Commissione Finanze del Senato. Tutti firmatari di proposte e disegni di legge sulla detrazione delle spese per interventi di ‘sistemazione a verde' di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private.
Previsti, inoltre, i contributi di Rita Baraldi, primo ricercatore dell’Istituto di Biometereologia del Cnr di Bologna; Massimiliano Atelli, presidente Comitato verde pubblico del Ministero dell’ambiente e magistrato della Corte dei conti; Stefano Boeri, architetto urbanista; Lucio Zinni, medico di medicina generale, consiglio nazionale esecutivo Simg - Società italiana di medicina generale e delle cure primarie; Marcella Caradonna, Comitato direttivo ADR commercialisti Socio unico Consiglio nazionale. Presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti Contabili di Milano; Maurizio Tira, ordinario di tecnica e pianificazione urbanistica e rettore dell'Università degli Studi di Brescia, presidente del Centro nazionale di Studi urbanistici; e Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia e referente del Cnffp insieme al presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Mati.
Ai lavori sono stati invitati anche i ministri Maurizio Martina (Politiche agricole), Gianluca Galletti (Ambiente), Dario Franceschini (Beni culturali), Beatrice Lorenzin (Salute), Graziano Delrio (Infrastrutture).

Redazione

Il floral designer ungherese Gábor Nagy ha vinto Eurofleurs 2017, i Campionati europei per giovani fioristi di Florint (15-18 settembre Sint-Truiden). Durante la sfida hanno visto la luce 50 splendide composizioni floreali. Si conferma la supremazia della scuola ungherese, che ha vinto l’Europa Cup 2016 di Genova. [scatti di Frank Tomlinson Photography]

Un altro successo per il design floreale ungherese. A Eurofleurs 2017, i Campionati europei per giovani fioristi organizzati da Florint, l’associazione internazionale dei fioristi, a Sint-Truiden in Belgio dal 15 al 18 settembre, la vittoria è andata al floral designer Gábor Nagy, che ha preceduto il belga Sören van Laer, beniamino del pubblico di casa, e la finlandese Heli Haapatalo. Così l’Ungheria esprime in questo momento sia il campione europeo dei fioristi senior (Tamás Mezőffy, vincitore dell’Europa Cup di Florint 2016 a Genoa) sia quello dei giovani. Mentre l’Italia continua a non sfondare a livello internazionale, visto che fra i dieci giovani finalisti, che hanno creato nei giorni di prove e dimostrazioni cinquanta magnifiche composizioni floreali, non erano presenti fioristi italiani.
La vittoria di Gábor Nagy è arrivata dopo una serie di prove su vari temi (vedi nostro articolo). Il floral designer ha impressionato la giuria con l'installazione su “I peccati di Adamo ed Eva”: trasposizione floreale del peccato originale con l'utilizzo stesso del frutto proibito.
Gábor avrebbe vinto anche il secondo turno, se non fosse stato per una piccola penalità tecnica, applicata dai giudici del campionato. Di conseguenza, a vincere sul tema buffet di matrimonio è stato il talento del belga Sören van Laer, grazie ad un design accattivante.



La terza prova riguardava poi la creazione di estivi bouquet da sposa indiani: tema su cui i giovani fioristi hanno eccelso. Ma fra loro uno si è distinto, in particolare, ottenendo il punteggio più alto di tutti gli arrangiamenti realizzati per Eurofleurs 2017. È stato il bouquet da sposa del concorrente finlandese Heli Haapatalo: meraviglioso sia per l'originalità della sua forma, che per la perfezione del lavoro di progettazione.
Gli incarichi finali della quarta e quinta prova sono stati eseguiti in diretta sul palco, su una passerella, come parte della serata di intrattenimento organizzata dall'associazione belga di fioristi KUFB. I giovani fioristi hanno realizzato una decorazione per il corpo "Regina della Frutta" con fiori e frutta. Qui il concorrente belga Sören van Laer era chiaramente nel suo elemento e ha vinto con la progettazione di un vestito “Gloriosa” perfettamente eseguito con anche l'accessorio: un delizioso cappello.



Per l'ultima prova, un pezzo a sorpresa, i giovani concorrenti hanno saputo dimostrare un lodevole impegno, nonostante la tarda ora, erano già le undici di sera, e i due giorni di lavoro alle spalle. Alla fine, la giuria ha ritenuto che il bouquet di Heli Haapatalo fosse il lavoro migliore, capace di catturare lo spirito selvaggio.



Mentre il pubblico nella chiesa monumentale di Minderbroeders si godeva il live di Hozier, con la sua hit "Take Me to Church", la giuria del campionato ha lavorato in silenzio controllando tutti i punteggi assegnati. Il vincitore finale di Eurofleurs 2017 è stato così annunciato intorno a mezzanotte: Gábor Nagy aveva superato i suoi 9 giovani colleghi.
 
Redazione