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Dal programma internazionale di breeding del frumento duro all’Icarda (International Center for Agricultural Research in dry areas - Centro Internazionale per la ricerca nelle regioni aride) nascono nuove varietà di grano duro resistenti alle alte temperature e capaci di sfamare milioni di persone.

La scoperta di questi nuovi grani risulta molto importante soprattutto per la possibilità di sfamare numerose popolazioni, a partire da quelle che vivono nel bacino del fiume Senegal fino ad arrivare, in prospettiva, a tutte quelle africane colpite dalle carestie.
Ma non solo, anche in Europa, con le temperature medie in aumento, si richiedono grani più resistenti al caldo e alla siccità.
Grazie a tecnologie come quella dell’impronta genetica, ma anche a tecniche tradizionali di selezione è stato infatti possibile sviluppare una serie di varietà di grano duro in grado di sopportare una temperatura costante di 35-40 gradi nella savana del bacino del fiume Senegal, che attraversa Mauritania, Senegal e Mali.
Le nuove varietà possono maturare in quelle particolari condizioni pedoclimatiche in appena 90 giorni: ovvero il tempo giusto per alternarsi con la coltivazione del riso, praticata per otto mesi l’anno. Per le popolazioni della regione, spesso colpite da carestie, vuol dire poter contare su più alimenti e proteine, dal momento che il grano ha un tasso proteico più alto del riso.
 
Redazione

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica l'apertura, in data odierna, della procedura di messa in vendita di 8 mila ettari della Banca nazionale delle terre agricole pronti a essere coltivati. Si tratta del primo lotto che fa parte di un’operazione complessiva da oltre 20mila ettari.

 
L’avvio è stato dato oggi dal ministro Maurizio Martina in occasione della presentazione fatta a Roma insieme al Presidente di Ismea Enrico Corali e al Direttore generale Raffaele Borriello.
La Banca nazionale delle terre agricole, gestita da Ismea, negli ultimi mesi ha registrato un boom di interesse: 137mila visualizzazioni e 16mila utenti registrati sono la concreta manifestazione dell’attenzione per questa nuova possibilità. La Banca, tutta online, è nata per consentire a chi, soprattutto giovani, cerca terre pubbliche da far tornare all’agricoltura.
«Diamo nuovo valore ai terreni pubblici – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – con un investimento su sostenibilità, economia e lavoro e per questo ai giovani interessati spettano mutui agevolati. Con la Banca nazionale delle terre agricole stiamo sperimentando una nuova forma di rivalutazione dei beni comuni, con l’obiettivo chiaro di favorire lo sviluppo di nuove realtà agricole nei territori. Le risorse che derivano dalla vendita dei terreni saranno totalmente dedicate al sostegno dei giovani agricoltori. Un lavoro che stiamo portando avanti con più strumenti, guardando soprattutto al ricambio generazionale. Abbiamo chiuso proprio in questi giorni anche il bando per il primo insediamento in agricoltura, che aiuta gli under 40 ad acquistare terreni e imprese. Più di 3mila ettari di terra e 100 nuove aziende nascono grazie ai 60 milioni di euro che abbiamo investito con Ismea. Sono semi di futuro del nostro Paese».
COME FUNZIONA
Trovare un terreno è facile come un click, visto che il sito ha le terre geolocalizzate che possono essere ricercate per Regione. Sul sito di Ismea sono disponibili tutte le informazioni, dalla posizione alle caratteristiche naturali, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Gli utenti possono consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo così fare ricerche più mirate alle esigenze produttive.
DOVE SONO I TERRENI
Nel complesso in Italia si contano ben 8.174 ettari di terreno agricolo. La Sicilia è la regione italiana più agricola con ben 1700 ettari di terreno, seguono Toscana e Basilicata con 1300 ettari, Puglia con 1200, 660 ettari in Sardegna e quasi 500 ettari in Emilia Romagna e Lazio.
COSA PRODUCONO
Le colture sono molteplici e variano dal seminativo, 3770 ettari, ai prati e pascoli con 1930 ettari, ai boschi con 800 ettari. Significativi gli ettari destinati alla coltivazione di uliveti e vigneti, rispettivamente 450 e 340 unità.
LA PROCEDURA
La procedura prevede un percorso semplice:
- Da dicembre: manifestazione d’interesse per uno o più lotti sul sito della Banca della Terra.
- Da febbraio: procedura competitiva a evidenza pubblica tra coloro che hanno manifestato interesse.
PER I GIOVANI
Possibilità di mutui a condizioni più favorevoli da parte di ISMEA se la richiesta è effettuata da under 40.
 
Redazione

Il titolare della Giorgio Tesi Group è il nuovo presidente di Coldiretti Pistoia. Fabrizio Tesi, che succede a Michela Nieri, ha dichiarato: «l’unica possibilità per uscire fuori da un periodo così delicato è rimanere uniti e coesi, nell’interesse di tutti e con il massimo rispetto reciproco».

«Faccio parte della famiglia Coldiretti da sempre. Assumere la carica di presidente provinciale mi riempie di orgoglio, consapevole della delicatezza degli impegni che mi aspettano. Ringrazio la presidente Michela Nieri, che mi ha preceduto, per il suo fondamentale contributo in un momento così particolare, per tutta l’agricoltura della nostra provincia. Nonostante i molteplici impegni che ho nell’azienda familiare, ho accettato con onore e con spirito di sacrificio di impegnarmi personalmente e di dare il mio modesto contributo a tutto il comparto agricolo, settore così importante per la nostra economia».
Questo il primo commento di Fabrizio Tesi, legale rappresentante della Giorgio Tesi Group, una delle aziende leader del distretto vivaistico ornamentale pistoiese e del settore florovivaistico a livello italiano, dopo la sua nomina alla presidenza di Coldiretti Pistoia, a quanto riportato in un comunicato stampa di poche ore fa. In esso si legge anche che il vivaismo pistoiese - che rappresenta oltre il 30% della produzione lorda vendibile dell'agricoltura della regione Toscana (la stragrande parte realizzata in provincia di Pistoia) - è in una fase nevralgica e, dopo anni di stasi, nell'ultimo anno ha visto crescere l'export; ma necessita di profonde innovazioni strutturali per mantenere un primato che è anche europeo. 
«Mi auguro di avere la collaborazione di tutti, pur in una chiara autonomia che la nostra associazione merita -ha auspicato Tesi-. La mia presidenza deve essere vista e considerata come una scelta che unisce, che aiuta a superare i contrasti e le discussioni che ci sono stati, i dualismi, le dispute tra grandi e piccoli operatori che non portano a niente. L'unica possibilità per uscire fuori da un periodo così delicato - ha concluso il presidente Coldiretti Pistoia -, è rimanere uniti e coesi, nell’interesse di tutti e con il massimo rispetto reciproco».

Redazione

I parassiti non allentano la loro presa su Ciclamino, Poinsettia, Pittosporino e altre fronde: tripidi, lepidotteri, muffa grigia, cocciniglie, fumaggini, aleurodidi, marciume radicale continuano a essere presenti in numerosi impianti. Di seguito le avvertenze colturali e fitosanitarie per contrastare la loro azione.

L’andamento meteorologico di queste ultime settimane è stato estremamente variabile: pioggia, grandine, vento, abbassamenti e rialzi termici si sono bruscamente alternati. Queste condizioni di instabilità, associate a temperature miti, non hanno troppo rallentato l'attacco di alcuni parassiti sulle principali colture di stagione. Dall'Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo arrivano dunque le avvertenze colturali e fitosanitarie del periodo.
Di seguito si riportano le problematiche di particolare rilievo suddivise per coltura, problemi emergenti ed interventi fitosanitari/colturali consigliati:
 
- Ciclamino: tripidi, lepidotteri, muffa grigia.
I tripidi stanno continuando ad infestare molti impianti e la lotta è particolarmente difficile in quanto i fiori offrono loro rifugio. Sporadicamente si rinvengono larve di lepidotteri negli impianti; restano visibili le erosioni degli attacchi pregressi. Continuare dunque a monitorare gli impianti ed eventualmente intervenire in modo mirato. Si osservano maculature sui petali, per ora limitatamente alle varietà più sensibili, causate da infezioni botritiche. Prevenire la diffusione della malattia cercando di evitare che nella coltivazione si instaurino condizioni favorevoli al patogeno; in presenza dei primi sintomi utilizzare antibotritici, di cui si è certi della selettività.
 
- Pittosporino variegato ed altre fronde: cocciniglie, fumaggini.
Le cocciniglie rappresentano il principale problema di molte specie da fronda, tra cui pittosporino, aralia e ruscus, e possono causare il disseccamento dei rami. Rappresentano un problema di difficile gestione, in quanto la lotta chimica spesso fornisce risultati solo parziali, pertanto bisogna puntare sulla prevenzione: adottare razionali tecniche colturali, favorire un equilibrato sviluppo vegetativo (tessuti consistenti e pruinosi), adeguare la densità d’impianto, tenere sotto controllo le “zone spia” (quelle in ombra, umide, poco ventilate); in presenza dei primi focolai individuare (e poi seguire) gli stadi di sviluppo dell’insetto, e per quanto possibile eliminare i rami più colpiti. Per la lotta chimica bisogna tenere presente che i più comuni anticoccidici agiscono esclusivamente (regolatori di crescita) o prevalentemente (altri) nei riguardi delle forme giovani (neanidi). Sulle melate prodotte dalle cocciniglie si osserva lo sviluppo di fumaggini: intervenire con formulati a base di sali potassici e di rame.
 
- Poinsettia: aleurodidi, marciume radicale.
Bemisia sp. continua a essere presente in numerosi impianti: continuare i monitoraggi ed adottare strategie di lotta biologico-integrata basate sull’impiego precoce di insetti utili (in questo periodo uno dei più efficaci è Eretmocerus eremicus). In presenza di forti infestazioni intervenire con insetticidi tollerati. Si osservano marciumi radicali causati da infezioni di Pythium sp.: adottare corretti piani di irrigazione e, in presenza della malattia, impiegare fungicidi specifici quali quelli a base di fenilammidi. 
 
Redazione

La Fiera di Padova, da sabato 25 a lunedì 27 novembre, diventa così per la prima volta un grande villaggio del gusto dedicato al cibo nelle sue varie declinazioni: "Stili e Sapori". Cinque padiglioni aperti a pubblico e professionisti del settore permetteranno di scoprire ingredienti, tecnologie e tendenze per mangiare bene e vivere meglio, con esperti internazionali e famosi chef.

 
Riunendo quattro saloni specializzati preesistenti che insieme compongono un mix perfetto, Stili e Sapori rappresenta una proposta inedita che prevede oltre 150 eventi (laboratori, convegni e seminari) e 400 espositori di food, beverage, health care, attrezzature professionali, ma anche di abbigliamento, accessori. Le sue anime sono: LovEat - rassegna di eccellenze enogastronomiche, Tecno&Food - salone professionale di attrezzature per la ristorazione a cui si unirà CiaoPizza, il salone curato da APES (Associazione Pizzaioli E Similari); VeganDays - il più grande festival etico d’Italia rivolto alla cultura cruelty-free e World Allergen & Smart Food Expo - salone di materie prime e prodotti finiti, tecnologie e servizi per allergie e intolleranze alimentari, integratori e medical food.
Grazie alla collaborazione con Promex e Camera di Commercio di Padova in Fiera a Stili e Sapori giungeranno buyer dalla Scandinavia (con il Norwegian Seafood Council), dall’Austria e dall’Ucraina (con la Camera di Commercio Nazionale dell’Ucraina, l’Ambasciata Ucraina in Italia e la Camera di Commercio di Zaporozhzhya). 
Protagonista e tema “culinario” di questa prima edizione sarà il baccalà, una delle eccellenze italiane. Tra i professionisti di settore che interverranno segnaliamo Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo e già ministro dell'Agricoltura italiano, Romolo Cacciatori, sommelier, formatore, nonché membro della Confraternita del Baccalà, l'on. Bartolomeo Amidei, il giornalista, scrittore e “oleologo” Luigi Caricato, ed infine la partecipazione di una delegazione norvegese composta dal foodblogger e chef di Oslo, Dag Tjersland e da Stian Mo Færsnes, cuoco della contea norvegese di Aust-Agder.
Ingresso per il pubblico: intero 10 euro, ridotto 7. Bambini fino ai 12 anni ingresso omaggio.  Per consultare il programma vai qui.
 
Redazione