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Anniversario importante per il progetto pionieristico dedicato alle ecologie urbane e sociali: dopo il successo di Alveari Urbani, premiato a EXPO in CITTA', e il Premio internazionale Timberland, l'edizione 2018 di Green Island presenta grandi novità con il nuovo programma "Gardens" nel quartiere Isola di Milano: installazioni d'artista, eco-design, artigianato, botanica e un concorso per giovani designer di Sarajevo.

 
Gardens è il percorso botanico e sensoriale di eco-design che trasforma il quartiere Isola in un colorato giardino, a cura di Claudia Zanfi/ Atelier del Paesaggio. Si tratta dunque di un progetto proposto per la diciottesima edizione di Green Island, durante la Milano Design Week, dal 17 al 22 aprile 2018. 
Gardens sarà un percorso urbano che già promette di accendere con profumi e colori l'area milanese compresa tra la stazione Garibaldi e il quartiere Isola. Un circuito di vetrine fiorite, segnalato da indicazioni vegetali, vi condurrà lungo le vie della zona con tappa principale allo spazio di eco-design RIVAVIVA Milano, che presenterà un progetto speciale, dedicato ai designer di Sarajevo.
I temi proposti saranno tre: "la stanza dei fiori", un percorso botanico, "la stanza dei legni", percorso artigianale presso Algranti Lab, e "la stanza della creatività, percorso sensoriale presso Momo, Tiger Stazione Garibaldi e altri spazi. 
Il progetto artistico Gardens è ideato da Claudia Zanfi, storica dell'arte e paesaggista, vera anima verde ispiratrice della Milano Design Week di Zona 9, che così spiega l'obiettivo delle varie installazioni: «Fin dalla sua pioneristica nascita nel 2001, il progetto Green Island desidera riportare il cittadino a una dimensione di maggiore armonia tra design e natura; vuole essere un momento di riflessione su temi urgenti quali sostenibilitò, design, artigianato.» Green Island è infatti il primo progetto che ha portato il design per le vie del quartiere Isola, creando una rete di oltre cento realtà locali per lo sviluppo di laboratori artistici e artigianali, realizzando DID-Distretto Isola Design, vincitore del Premio Regione Lombardia per la valorizzazione del territorio.
Il progetto è realizzato in collaborazione con prestigiose istituzioni pubbliche e private, tra cui Comune di Milano; Polidesign; Legno Urbano; Atelier del Paesaggio; Isola Design District. Appuntamento con l'opening e l'aperitivo bio per lunedì 16 aprile, dalle 18 alle 20, al co/spazio eco-designi RIVAVIVA, in via Porro Lambertenghi, 18, zona Isola Milano.

Redazione

Secondo le prime anticipazioni, nel 2017 il fatturato di Royal FloraHolland è cresciuto dell’1,2% grazie a prezzi più alti del 3,9%. Le vendite all’asta, calate al 43,7%, cedono ancora quote a quelle dirette. Crescono in quantità (+0,7%) solo le piante da interno. Per il nuovo amministratore delegato Steven van Schilfgaarde: «il 2018 è l’anno della digitalizzazione nel settore florovivaistico».

 
«Stiamo chiudendo il 2017 con un fatturato di 4,7 miliardi di euro. E’ un aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Questa crescita del fatturato è dovuta a prezzi di fiori e piante più alti (+3,9% medio) nonostante la riduzione delle merci consegnate (-1,8%)».
Inizia così la nota con cui Royal FloraHolland ha anticipato nei giorni scorsi alla stampa i propri dati di bilancio del 2017. Annata che si è chiusa con il passaggio di consegne da Lucas Vos al nuovo amministratore delegato Steven van Schilfgaarde. A costui spetterà prima di tutto, stando a quanto dichiarato da FloraHolland al momento del cambio al vertice lo scorso ottobre, il compito di rendere operativa nel 2018 la strategia disegnata dal predecessore: «nell’anno in cui – come dice lui stesso – la digitalizzazione trasformerà davvero il settore florovivaistico con tutte le iniziative annunciate nel corso del 2017».
Tornando ai dati, nel 2017 Royal FloraHolland ha venduto in totale 12 miliardi di articoli. Il fatturato totale dei fiori recisi venduti tramite Royal FloraHolland è stato di 2,7 miliardi di euro. Si tratta di un aumento dello 0,4% rispetto al 2016. Il volume è però diminuito del 2,0%.
Nel comparto delle piante da appartamento, si è registrato un aumento del fatturato dell’1,1%, per un risultato di 1,6 miliardi di euro. Questo incremento è dovuto all’aumento dell’0,7% delle quantità vendute. Anche il prezzo è stato leggermente superiore rispetto allo scorso anno: + 0,4%.
Infine, riguardo alle piante da esterno, il fatturato è cresciuto del 7,1% rispetto al 2016, totalizzando 395 milioni di euro, anche se il volume è diminuito del 2,5%.
Va avanti intanto, e più speditamente di prima, il passaggio dalle vendite all’asta a quelle dirette fra coltivatori e clienti. Nel 2017 c’è stato un trasferimento del 3,7%, contro l’1,9% dell’anno precedente. Così l’anno scorso le vendite sotto l’orologio si sono fermate al 43,7% del fatturato totale di Royal FloraHolland, con le vendite dirette salite pertanto al 56,3%.
Il rapporto dettagliato con i dati definitivi sarà pubblicato più avanti nella relazione annuale.

Redazione

Un'mportante risoluzione dell'Agenzia delle Entrate che chiarisce il regime fiscale applicabile: Coldiretti Pistoia commenta così l'ottima notizia per il vivaismo pistoiese, «premiato il nostro impegno». Concimazione, zollatura, potatura e invasatura rientrano tra le attività di manipolazione delle piante ornamentali ed il regime fiscale a cui sono assoggettati i relativi ricavi è quello su base catastale, analogamente all'attività di produzione.


Concimazione, zollatura, potatura e invasatura rientrano tra le attività di manipolazione delle piante ornamentali ed il regime fiscale a cui sono assoggettati i relativi ricavi è quello su base catastale, analogamente all'attività di produzione. Lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate in una propria risoluzione, emanata il 29 gennaio 2018. Ferma restando la prevalenza della produzione propria, un vivaista produttore -che acquista piante da terzi (per ampliare la gamma produttiva), le sottopone ad attività di manipolazione e successivamente le rivende- consegue ricavi tassati su base catastale.
«Un vantaggio ed un'ottima notizia per il vivaismo pistoiese -commenta Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia- che ha visto la nostra Confederazione impegnata a tutti i livelli istituzionali, perché venisse chiarito un equivoco che ha rappresentato un freno all'attività dei nostri imprenditori».
«Le attività di manipolazione a cui si fa riferimento sono -spiega il direttore di Coldiretti Pistoia-: concimazione e inserimento all’interno del terriccio di ritentori idrici; trattamento delle zolle, al fine di eliminare gli insetti nocivi all’apparato radicale; potatura, steccatura e rinvasatura». Si tratta di attività che necessitano della perizia dell'agricoltore e che conferiscono valore aggiunto alla pianta, al pari della crescita. 
«Sono operazioni dirette a mantenere -aggiunge Ciampoli- gli alti standard qualitativi per cui le piante ornamentali pistoiesi sono famose nel mondo. Meritoria per questo di condizioni di vantaggio, anche per i benefici apportati all'ambiente dal settore che emette ossigeno già in fase di produzione».
È di pochi giorni fa l'ennesimo allarme smog in Italia. Di fronte all’evidente cambiamento del clima in atto non si può continuare a rincorrere le emergenze ma –sostiene Coldiretti – bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato capace di catturare lo smog. Le piante concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi, ma in Italia ogni abitante dispone nelle città capoluogo di appena 31 metri quadrati di verde urbano, ma la situazione peggiora per le metropoli con valori che vanno dai 22 di Torino ai 17,9 di Milano fino ai 13,6 di Napoli.
Per questo -conclude Coldiretti Pistoia- è importante la risoluzione dell'Agenzia delle Entrate, oltre alle misure di defiscalizzazione degli interventi su giardini e terrazzi, anche condominiali, previsti per il 2018 nell’ultima manovra che introduce un bonus verde del 36%. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili con un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.

Redazione

Il presidente di Cia Toscana Centro, Sandro Orlandini, risponde al segretario di Flai Cgil Baccanelli: Cia non ha criticato il salvataggio dei dipendenti di Bruschi, semmai che si siano ignorati i vivaisti creditori (oltre 30 aziende di Cia): «in realtà sono le piante da loro fornite fino al giorno prima dell’accordo Tesi-Bruschi ad aver tutelato i 42 dipendenti di Bruschi (di cui non si sa peraltro quanti siano ancora attivi)». Per il resto, Baccanelli pare sulla nostra linea di pensiero: «Bruschi dovrebbe procedere celermente a soddisfare equamente la platea di creditori; condizione necessaria per ristabilire quei principi di trasparenza, legalità e correttezza calpestati in questa vicenda».

 
Il presidente di Cia – Agricoltori Italiani Toscana Centro, Sandro Orlandini, replica alle dichiarazioni di oggi alla stampa del nuovo segretario provinciale di Flail Cgil, Francesco Baccanelli - che è intervenuto per difendere l’accordo del 2016 fra Tesi Group e Vivai Sandro Bruschi, in seguito alla crisi di Bruschi - ricordandogli che «la Confederazione italiana agricoltori non ha mai criticato il salvataggio dei dipendenti di Bruschi, ma che si siano di fatto ignorati i vivaisti creditori, che vantano crediti stimati attorno ai 10 milioni di euro. Con quali conseguenze per il distretto vivaistico ornamentale è facile immaginare, visto che la stragrande maggioranza di tali vivaisti (fra cui oltre 30 soci di Cia) è pistoiese».
«In realtà – aggiunge Sandro Orlandini – si può legittimamente sostenere che di fatto siano le piante fornite dai vivaisti creditori all’azienda di Bruschi, fino praticamente al giorno prima dell’accordo con Tesi, ad aver consentito sinora la tutela dei 42 dipendenti (di cui non si sa peraltro quanti siano effettivamente ancora attivi e che prospettive abbiano). In ogni caso non è accettabile l’idea che per tutelare i dipendenti di un’azienda si possano ignorare il dovere di onorare i debiti e il problema della sopravvivenza dei vivaisti fornitori, fra l’altro in numero di gran lunga maggiore rispetto ai dipendenti di Bruschi. Con simili premesse il distretto vivaistico sarebbe destinato ad implodere».
«Per il resto delle sue dichiarazioni al Tirreno – conclude Orlandini -, Baccanelli ci pare sulla nostra linea di pensiero: Bruschi dovrebbe procedere celermente a definire il piano di ricomposizione del debito al fine di soddisfare equamente la platea dei creditori (cosa che non ha ancora fatto nonostante che sia passato ben più di un anno). Tale ricomposizione è la condizione necessaria per ristabilire nell’ambito del distretto vivaistico di Pistoia quei principi di trasparenza, legalità e correttezza che sono stati calpestati in questa vicenda».
 
Redazione

A Ipm Essen assegnati i premi del 2018 di Aiph (l’associazione internazionale dei florovivaisti). Il “Produttore internazionale dell’anno 2018” è l’azienda leader delle orchidee Phalaenopsis, Ter Laak Orchids. Esulta Royal FloraHolland: «una pioggia di premi alle imprese olandesi».

 
Il premio “International Grower of the Year 2018” (Produttore internazionale dell’anno 2018) e la categoria “Sostenibilità” a Ter Laak Orchids. La categoria “Fiori recisi” a Jub Holland, con il 4° posto a Holla Roses. La vittoria della sezione “Inspiring Business” (business stimolante) a Kwekerij van Wijgerden.
E’ stata una pioggia di successi olandesi alle premiazioni di Aiph (l’associazione internazionale dei produttori florovivaistici) del 23 gennaio scorso nell’ambito di Ipm Essen, la fiera numero uno al mondo del settore. A sottolinearlo è stata oggi una nota di Royal FloraHolland, partner dei premi di Aiph, che ha voluto rimarcare il primato orange nel florovivaismo.
Del resto è olandese anche il presidente di Aiph, Bernard Oosterom (vedi nostra intervista), che ha così commentato i risultati dei premi: «vorrei congratularmi sinceramente con Ter Laak Orchids e con tutti i nostri vincitori, dopo quella che è stata una favolosa cerimonia di premiazione e la celebrazione del meglio del nostro settore. L'industria dell'orticoltura ornamentale può essere orgogliosa delle numerose e straordinarie imprese che contiene, leader mondiali in materia di innovazione, sostenibilità e sviluppo tecnologico».
In effetti Ter Laak Orchids può essere definita senza timore di smentite una leader mondiale dell’innovazione, grazie alle sue serre di Phalaenopsis dove tutto è automatizzato e digitalizzato, con un macchinario capace di fotografare e archiviare i dati di ogni orchidea in produzione, in uno scenario da Grande Fratello (vedi nostro servizio). Winnar Eduard ter Laak ha così commentato la vittoria: «cerchiamo ogni giorno la massima qualità. Questo è il motivo per cui investiamo continuamente in innovazioni tecniche e nello sviluppo del nostro prodotto. Lo facciamo sempre in modo sostenibile, perché il rispetto per gli esseri umani e il loro ambiente è semplicemente nella nostra natura. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti, fornitori e dipendenti per alzare l’asticella ogni giorno un po’ più in alto. Non investiamo solo nel nostro prodotto, ma anche in relazioni durature. Che i nostri sforzi siano ora premiati con questo importante premio è fantastico!».
 
Ecco l’elenco dei premi:
 
Fiori recisi
ORO – JUB Holland (Jac. Uittenbogaard & Zonen BV). – The Netherlands
ARGENTO – AYURÁ SAS Pride / Eclipse Flowers – Colombia
BRONZO – Saidi-Ronen – Israel
4° POSTO – Holla Roses – The Netherlands / Ethiopia
 
Giovani piante
ORO – Van Belle Nursery Inc. – Canada
ARGENTO – Yunnan YinMore Flower Industry Co., Ltd. – China
 
Piante e alberi
ORO – Ter Laak Orchids – The Netherlands
ARGENTO – Van Belle Nursery Inc. – Canada
BRONZO – Yunnan Weijunkai Garden Engineering Co., Ltd. – China
 
Sostenibilità
VINCITORE – Ter Laak Orchids – The Netherlands
 
Business stimolanti
VINCITORE – Kwekerij van Wijgerden – The Netherlands
 
A questo link altre informazioni e un filmato www.aiph.org/groweroftheyear .
 
L.S.