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Dopo due anni di attesa, arriva l'approvazione da parte della Camera della proposta di legge su “Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati”. Per l'agricoltura la preziosa opportunità di utilizzare mille ettari in coltura protetta.

La coltivazione e la lavorazione della cannabis per uso terapeutico rappresentano dunque un'opportunità per il mondo agricolo: si potrebbero generare almeno 10 mila posti di lavoro e un giro di affari di 1,4 miliardi di euro (stima Coldiretti). Un importante passo in avanti dovrebbe essere quello di creare una filiera totalmente italiana, dall'agricoltura all'industria farmaceutica, soprattutto valutando l'opzione di utilizzare per la coltivazione della cannabis le serre dismesse o abbandonate dall'ortofloricoltura.
Mario Catania, Campo progressista, ex ministro delle Politiche agricole, dichiara la propria soddisfazione per il provvedimento che, superando la demonizzazione del prodotto, porta nuova linfa al settore agricolo.
Intanto, continuano a far discutere alcuni casi di tabaccherie che espongono in vendita prodotti contenenti cannabis legale, ovvero con principio attivo Thc, ma senza effetti psicoattivi, soltanto sedativi. Se si tratta di un prodotto medicale, non deve essere venduto nelle tabaccherie, lamentano alcuni rappresentanti della Federazione Italiana Tabaccai.

Redazione

Otto milioni di euro a disposizione per promuovere il vino toscano sui mercati internazionali: questo il contenuto del bando "OCM Vino – Promozione" che si è aperto in questi giorni. Il bando, promosso dalla Regione Toscana e finanziato con le risorse comunitarie, prevede l'assegnazione di contributi per lo svolgimento di campagne di promozione dei vini toscani, sui mercati internazionali esterni all'Unione Europea.

«E' una opportunità importante per tutta la filiera vino toscano- evidenzia l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi - Questi contributi possono aiutare le nostre denominazioni a rafforzarsi sui mercati e a favorire l'apertura di nuove relazioni».
Possono partecipare al bando varie tipologie di soggetti come le organizzazioni professionali e interprofessionali, le organizzazioni di produttori di vino, i consorzi, i produttori, soggetti pubblici. La misura del contributo per la promozione sui mercati esteri è commisurata alla tipologia di azioni previste e varia da un contributo minimo di 50,000 euro e un massimo di 500mila euro.
Il contributo dovrà essere destinato a coprire fino ad un massimo del 50% delle spese sostenute per:azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale, campagne di informazione, e infine studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione.
Le domande dovranno essere presentate esclusivamente on-line, sul sistema informatico di Sviluppo Toscana S.p.A, entro e non oltre le ore 13:00 del 13 novembre prossimo.

Redazione

Si avvicina l'appuntamento dell'International Floriculture & Horticulture Trade Fair, che quest'anno si terrà dall'8 al 10 novembre all'Expo Haarlemmermeer in Olanda. La manifestazione si concentrerà sui trend, con una nuova area dedicata, e sui giovani, con due concorsi, uno per studenti e l'altro per professionisti, il Wim Hazelaar Trofee.

Si terrà quest'anno a IFTF la prima edizione della competizione fra studenti fioristi: otto giovani della MBO Westland si sfideranno fra loro venerdì 10 novembre. Non saranno però gli unici a gareggiare, si terrà infatti anche la seconda edizione del “Wim Hazelaar Trofee”: dodici partecipanti provenienti da sette Paesi diversi mostreranno le loro abilità in sette incarichi da svolgere in due giorni (le composizioni saranno realizzate infatti fra l'8 e il 9 novembre).
I fioristi che parteciparanno quest'anno al “Wim Hazelaar Trofee” sono: André Botterli Trätnes (Norvegia); Katharina Albrechtsen (Danimarca); Elise Rosen (Australia); Yoko Misumi (Giappone); Ani Poklepovic (Croazia); Eliezer Santana Martin (Spagna); Nely de Bruin (Olanda); Maarten van der Waal (Olanda); Daniëlle Adema (Olanda); Esther Wijngaarden (Olanda); Klaas Dijkstra (Olanda); Roos van Unen (Olanda). Numerose le professionalità in concorso, la gara si svolgerà infatti tra insegnanti, assistenti fioristi, freelancer e proprietari di negozi.
Un'altra novità per l'IFTF di quest'anno è poi l'area dedicata ai trend, “World of Trends” , con workshop e presentazioni che tratteranno di colore, fragranza e futuro digitale.
Michael Bourguignon aprirà il mercoledì pomeriggio, 8 novembre, con un workshop sull’e-commerce in cui racconterà la sua esperienza di fiorista a Madrid, tra opportunità e fallimenti digitali. Dopo sarà la volta di Mignon Kievit che illustrerà invece l’impatto dei colori attraverso gli anni e l’uso del colore nel suo lavoro di designer e stilista. Nell’area trend si terrà anche una dimostrazione floreale a cura di Sören van Laer, piazzatosi al nono posto durante la Florint Europacup di Genova del 2016.

Redazione

Il Bonus pubblicità è stato esteso anche alle testate online grazie al decreto legge approvato venerdì 13 ottobre dal Consiglio dei Ministri.


Grazie alla richiesta portata avanti da diverse associazioni del settore, tra cui l’Anso (Associazione stampa nazionale online) e l’Uisp (Associazione italiana stampa periodica), le testate online sono entrate a pieno titolo nel provvedimento a sostegno dell’editoria che riconosce un credito d’imposta al 75% per le imprese e i lavoratori autonomi che investono in campagne pubblicitarie su quotidiani e periodici, emittenti tv e radio locali. L'agevolazione arriva al 90% se a investire sono piccole e medie imprese, microimprese e start-up innovative. Le testate digitali dovranno però allinearsi con quanto richiesto dalla legge sull'editoria che prevete una serie di adempimenti tra cui la registrazione in Tribunale e al Roc.
«Grazie all’intervento del Ministro Lotti  – dice Marco Giovannelli, presidente Anso -, si è sbloccata una situazione che di fatto avrebbe tagliato fuori i giornali digitali dal provvedimento a sostegno dell’editoria e con il decreto approvato le testate on line vengono inserite a pieno titolo nel cosiddetto “bonus pubblicità”».
La settimana prossima il decreto, che inizialmente prendeva in esame solo stampa, radio e televisione locale, andrà in aula per la conversione in legge e sembra che le copertureper gli sgravi fiscali siano già state individuate e fissate in 20 milioni di euro per il 2017 e di 62,5 milioni per il 2018.
«È un grande successo per i nostri giornali – commenta Marco Giovannelli - un successo doppio, perché ribadisce ancora una volta che il mondo dell’editoria sta cambiando e perché, finalmente, si riconosce che i giornali digitali hanno pari dignità con gli altri media. In questi vent’anni sono nate centinaia di esperienze che con fatica e tenacia lavorano per un’informazione per lo più locale. La qualità e la professionalità sono un elemento fondante della gran parte delle nostre esperienze. Ringraziamo il ministro Lotti per aver ascoltato le nostre voci ed essersi impegnato in prima persona per questo risultato».
Ma vediamo come funzioneranno questi incentivi agli investimenti in pubblicità: prenderanno la forma di un credito di imposta riconosciuto per i soggetti che investono in campagne pubblicitarie su quotidiani e periodici, anche online,  e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1% quelli, di analoga natura, effettuati nell’anno precedente. Il credito si potrà applicare agli investimenti pubblicitari effettuati fin dal 24 giugno 2017, nella misura del 75% (fino al 90% nel caso di microimprese, pmi e start up innovative) del valore incrementale degli investimenti effettuati rispetto a quelli di analoga natura effettuati nell’anno precedente.

Redazione

Legambiente: «L’agricoltura sostenibile può essere un prezioso alleato per la lotta ai cambiamenti climatici e per incentivare un’economia sostenibile. I grandi del G7 rilancino interventi e politiche agricole e alimentari che mettano al centro sostenibilità, resilienza e cooperazione» così l'associazione ambientalista in occasione del G7 Agricoltura.

«L’agricoltura sostenibile e di qualità può dare un contributo fondamentale e diventare un prezioso alleato per contrastare i cambiamenti climatici e le altre emergenze ambientali, per garantire una produzione di cibo sana e sostenibile e per incentivare lo sviluppo di un’economia sostenibile. Per questo al G7 agricoltura i grandi della Terra non perdano questa importante occasione per ridefinire politiche agricole e alimentari che mettano davvero al centro la sostenibilità ambientale e prevedere interventi che contribuiscano alla diffusione di sistemi agricoli resilienti, sostenibili e socialmente giusti».
È questo l’appello che lancia Legambiente alla vigilia del G7 agricoltura in programma a Bergamo e che vedrà i ministri dei setti paesi più influenti del mondo confrontarsi sulla tutela del reddito dei produttori, sulla crisi del settore agricolo legato al mercato ma anche a fenomeni naturali come terremoto o alluvioni, e poi sul tema dei cambiamenti climatici e le migrazioni, la sicurezza alimentare e il cibo. Tanti e variegati i temi al centro dell’agenda dei sette ministri, ma che per l’associazione ambientalista possono avere come comun denominatore tre parole chiave: sostenibilità, resilienza e cooperazione; senza dimenticare che oltre ad un rafforzamento delle politiche agricole, è necessario definire anche una politica alimentare perché agricoltura e alimentazione vanno di pari passo. Ed è questa la direzione in cui, per Legambiente, dovrebbe andare tra l'altro la PAC, incentivando sempre di più quell’agricoltura sostenibile e di qualità, già praticata da molti agricoltori italiani ed europei attenti ai processi naturali, alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e a processi partecipati sui territori.
«Oggi la grande sfida del settore agricolo - dichiara la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni - abbraccia sempre di più il tema della sostenibilità ambientale e della capacità di resilienza. Occorre produrre meglio, rispettare l'ambiente, sprecare meno cibo e tener conto degli impatti che i cambiamenti climatici hanno sull'agricoltura. A tal riguardo è importante che, a partire dalla prossima Pac, si definiscano strategie di mitigazione e adattamento dei cambiamenti climatici prevedendo misure concrete e premialità per chi pratica biologico, biodinamico, per chi, ad esempio, introduce specie o varietà più resistenti e meno idroesigenti, faccia un uso attento dell'acqua e tuteli la biodiversità. Senza dimenticare, che occorre sostenere con maggiori convinzione le misure volte a ridurre i rischi e gli impatti dei prodotti fitosanitari come chiede la stessa Commissione Europea con la direttiva europea 128/2009 e destinare più risorse economiche per la conversione verso pratiche agricole sostenibili e misure di cooperazione e rafforzamento delle filiere agroalimentari locali».
Ad oggi, ricorda Legambiente, alla politica agricola comune è destinata la fetta maggiore del budget europeo – il 38% – con una spesa di 55 miliardi l’anno. Continuare a spendere questo denaro pubblico per l’agricoltura ha senso a condizione che l’agricoltura riesca a garantire la salubrità e qualità nutrizionale del cibo e il benessere dei cittadini, e al tempo stesso nella lotta ai cambiamenti climatici punti ad una gestione sostenibile delle risorse naturali, a partire dall’acqua attraverso la riconversione del sistema di irrigazione dei terreni agricoli puntando a sistemi innovativi, come quelli a microirrigazione e a goccia, che possono garantire almeno il 50% del risparmio di acqua utilizzata.
L’Italia ad oggi ha compiuto diversi passi avanti verso la sostenibilità dei sistemi produttivi, in particolare continua la crescita del biologico, con una fetta crescente di agricoltori che rivolgono lo sguardo a questo settore. Nel 2016 la superficie agricola coltivata a biologico ha raggiunto il 14,5% della superficie agricola nazionale, e gli operatori bio sono aumentati dell’20,3% rispetto al 2015(Sinab). La strada da percorrere è ancora molto lunga. In questo senso lasciano ben sperare le parole del ministro Martina, che nei giorni scorsi è intervenuto a Bergamo ad un incontro promosso da Legambiente e da altre associazioni ambientaliste e del biologico, dove ha sottolineato che la prossima programmazione europea dovrà integrare tre ‘A’: dovrà essere politica agricola, alimentare e ambientale. 

Redazione