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Il Mipaaf rende noto che si è tenuto il tavolo di coordinamento ortofrutta per affrontare le problematiche relative al settore ed in particolare la situazione di crisi derivante dal calo delle quotazioni di alcuni prodotti quali albicocche, pesche e nettarine.

Al Tavolo di coordinamento il vice ministro Andrea Olivero ha presentato un sintetico quadro della situazione, con particolare riferimento alle basse quotazioni registrate per le produzioni frutticole, in particolare pesche nettarine e albicocche, illustrando i provvedimenti finora messi in campo dal Governo e le prospettive per i prossimi mesi. Ha altresì annunciato che il ministro Martina intende emanare, nel mese di settembre, il Decreto per la costituzione del Tavolo Ortofrutticolo Nazionale.
Il Tavolo avrà, inoltre, il compito di avviare una seria ed approfondita riflessione sulla programmazione e pianificazione delle produzioni anche attraverso il catasto frutticolo, promuovere azioni strutturate per sviluppare l’export e la promozione e migliorare la tracciabilità del prodotto ortofrutticolo italiano. Le differenti organizzazioni presenti e le Regioni hanno rappresentato la necessità di interventi emergenziali per dare un aiuto concreto alle imprese colpite dalla grave crisi di mercato e, insieme, di mettere in atto strategie di uscita dalla situazione difficile venutasi a creare ormai da diversi anni nel settore.
In conclusione il vice ministro Olivero e il direttore generale dott. Assenza hanno indicato alcune strategie a breve termine per venire incontro alle esigenze manifestate dal settore:
- ritiro di una ulteriore quota di 1500 tonnellate di pesche e nettarine, in aggiunta a quelle ritirate nelle settimane scorse, nel quadro del regolamento attualmente in vigore sull’embargo russo previa consultazione delle Regioni. I prodotti ritirati saranno destinati in via prioritaria agli indigenti;
- azione comune con la Spagna per sollecitare nuovi interventi eccezionali alla Commissione Europea, al fine di poter disporre di quote ulteriori per il ritiro di pesche e nettarine nell’ambito dei regolamenti sull’embargo russo;
- potenziamento dei controlli sul settore ortofrutticolo ed in particole sul settore peschicolo per evitare frodi in relazione alla provenienza del prodotto.
Oltre a queste azioni si prevede, con il Tavolo Ortofrutticolo Nazionale, di poter avviare a partire dal prossimo autunno una sistematica attività di pianificazione tra istituzioni, organizzazioni agricole e dell’intera filiera volta ad affrontare gli aspetti critici che rendono il settore debole, in particolare nell’export.
 
Redazione

 

Gli apicoltori italiani di Unaaapi lanciano l'allarme: le api, impazzite per il clima, non solo non producono miele (stimata fino a -80% la produzione 2017), ma non riescono nemmeno a fornire il loro determinante servizio di impollinazione all'agricoltura.

Il disastro ambientale si rischia così non soltanto sul fronte miele, ma anche su quello agricoltura. I fiori, vista la siccità, non secernono più nettare e polline e le piante sono in una situazione di perenne sofferenza. 
Le api, già duramente colpite da anni dal fenomeno della moria causato dai pesticidi, ora devono fronteggiare un clima anomalo. Giuseppe Cefalo, presidente di Unaapi, sottolinea che se la produzione fosse anche solo dimezzata come nel 2016 potremmo essere contenti. Il disastro è invece totale: per quest'anno si arriva a meno di un terzo del raccolto. 
Secondo le stime degli apicoltori non si arriverà neanche a 90.000 quintali di miele, su una media di 230.000. Vista la situazione, al fine di arginare il rischio di un import di miele di dubbia provenienza e qualità, gli apicoltori chiedono all'Unione Europea l'introduzione di etichette rintracciabili come per il latte.
 
Redazione

All'edizione di quest'anno del concorso "Comuni fioriti" presenti Montecarlo (Lucca), Fivizzano (Massa-Carrara) e Castellina in Chianti (Siena). Premiazione 11 e 12 novembre a Spello (Perugia). Asproflor candida Grado (Gorizia) alla competizione mondiale di città fiorite e Faedo (Trento) e Pomaretto (Torino) a quella europea.

Sono 150 i comuni italiani che partecipano al concorso nazionale “Comuni Fioriti 2017” promosso dall’Associazione nazionale produttori florovivaisti (Asproflor) con l’obiettivo di valorizzare sul territorio nazionale il turismo del verde, le tipicità locali e la sostenibilità ambientale. Tra questi hanno aderito anche tre paesi toscani: Montecarlo in provincia di Lucca, Fivizzano in quella di Massa Carrara e Castellina in Chianti nella provincia di Siena.
La nuova edizione della manifestazione è stata presentata oggi in una conferenza stampa a Torino nella sede del Palazzo della Regione Piemonte. «Ringrazio le amministrazioni comunali che scelgono di partecipare al concorso, nonostante le molte difficoltà che affrontano, e rendono accogliente il proprio comune – ha detto l’assessore all’agricoltura piemontese Giorgio Ferrero -. Con questa iniziativa possono abbellire con il verde e in alcuni casi riporre rimedio alla cementificazione con costi contenuti, ottenendo effetti immediati sulla bellezza del paesaggio locale». 
Il presidente di Asproflor Renzo Marconi ha affermato che «anche quest’anno si conferma l’eccezionale successo di un’iniziativa che vede città virtuose in tutta Italia che condividono il motto “Fiorire e accogliere”, per promuovere il territorio e puntare su un marketing turistico innovativo, privilegiando la sinergia tra ambiente, accoglienza e itinerari naturali».
Nei prossimi giorni una giuria di professionisti dell’associazione Asproflor andrà nei comuni partecipanti per la valutazione e l’assegnazione del riconoscimento di “Comune fiorito”. Ai Comuni sarà consegnato il tradizionale cartello giallo da apporre all’ingresso della città.
La premiazione nazionale si svolgerà a Spello, in provincia di Perugia, l’11 e il 12 novembre 2017.
Asproflor propone inoltre due candidati per partecipare alle competizioni di città fiorite a livello europeo e un candidato per la competizione a livello mondiale, scegliendo tra le città che si sono distinte nel concorso italiano dell’anno precedente. Per il 2017 saranno Faedo (TN) e Pomaretto (TO) ad essere candidate al concorso europeo “Entente Florale Europe” e Grado (GO) sarà candidata al concorso mondiale “Communities in Bloom”.
 
Redazione

L'acqua (e i sali disciolti all'interno) al posto del terriccio: è il concetto alla base della coltivazione idroponica applicato ad un prototipo di serra urbana, inaugurato in piazza Ghiberti a Firenze e che, a seguire, sarà ospitato presso l'Istituto Agrario delle Cascine. Un progetto sviluppato dal centro Abita della Facoltà di architettura in partnership con l'azienda agricola Cammelli e finanziato da Regione Toscana con i fondi destinati alla ricerca agroalimentare. 

L'obiettivo è la riqualificazione di aree inutilizzate, con un sistema innovativo, temporaneo, reversibile ed autosufficiente. Il prototipo, realizzato materialmente dall'Idromeccanica Lucchini, è stato presentato oggi nel corso del convegno internazionale Med Green Forum.
«Il progetto URCA – sottolinea la vice presidente della Toscana Monica Barni - è uno dei diciassette finanziati nell'ambito dell'avviso pubblico dedicato ai progetti di ricerca nel settore agroalimentare adottato nel 2013. Siamo molto soddisfatti come Regione Toscana nel presentare oggi questo prototipo di serra e siamo convinti di aver contribuito ad animare con questo bando il settore agroalimentare coniugando le esigenze delle imprese con l'innovazione apportata dalle università e dai centri di ricerca». «Il prototipo di serra idroponica presentato oggi – aggiunge - rappresenta un'innovazione importante ed ambiziosa, un punto di incontro fra la riqualificazione di aree marginali e un'agricoltura all'avanguardia». «Continueremo con le nostre azioni - conclude - a promuovere l'incontro fra la ricerca, l'innovazione e le imprese perché la capacità di un'azienda, di una società e di una economia di imparare continuamente è la chiave per lo sviluppo».
La coltivazione idroponica è stata riscoperta nel 1930 dall'Università di Berkley in California, anche se applicata di fatto solo di recente; ma il concetto è assai più antico ed è quello che già usavano gli antichi babilonesi nei loro giardini pensili o i popoli che vivono in montagna attorno al lago Titicaca in Perù e nel Mianmar, dove i giardini vengono coltivati sulla superficie dell'acqua, sopra paglia imbevuta o strati di giacinto.
Nell'idroponica, come in questi laghi di montagna, le piante vivono sopra l'acqua con le loro radici appese nel flusso di una soluzione nutriente. Il segreto è sostituire sali minerali e ossigeno che via via vengono assorbiti e consumati e bilanciarli nella proporzione, in modo da massimizzare produzione, velocità di crescita e qualità. Serve alla fine anche meno acqua rispetto alle coltivazioni in terra, visto che quella utilizzata può essere ‘ricaricata' e rimessa in circolo. Un'opportunità in più per giardini urbani e per gli orti sociali cittadini.
 
Redazione

Primo semestre con il segno "più" per l'industria delle macchine agricole. In base alle elaborazioni di FederUnacoma su dati del ministero dei Trasporti, tra gennaio e giugno in Italia sono stati immatricolati 9.978 trattori, con un aumento del 9,7% rispetto allo stesso periodo 2016.

A livello regionale le migliori performance sono arrivate dal Veneto, con 1.419 mezzi registrati (+38,6%), e dal Piemonte con 1.330 (+9,7%). A seguire, Lombardia con 912, anche se in leggera flessione rispetto all'anno scorso (-1%), Emilia Romagna con 812 trattori (+13,4%) e Puglia con 804 (+18,6%).
Molto positivo l'andamento anche in Toscana, dove nei primi sei mesi dell'anno sono stati immatricolati 706 trattori (+69,7%), Lazio con 599 (+27,2%), Campania con 580 (+33,3%), Friuli Venezia Giulia con 323 mezzi (+36,3%). Di segno ancora positivo il trend in Umbria con 267 unità registrate (+39,1%), Abruzzo con 263 (+6,5%) e Sardegna con 187 (+14%).
Poche le regioni con il segno "meno": oltre alla Lombardia, la Calabria è scesa a 284 trattori registrati (-12,9%), la Basilicata a 131 (-12,1%), le Marche a 178 (-25,8%), il Molise a 57 (-3,4%). Discorso a parte per la Sicilia, che con 505 trattori immatricolati ha praticamente dimezzato il numero di immatricolazioni (-50,6%), ma dopo un 2016 che aveva fatto registrare un boom di vendite, grazie alla leva dei fondi ad hoc attivati con il Programma di sviluppo rurale regionale.
Tra gennaio e giugno di quest'anno sono risultate in buona progressione anche le altre tipologie di macchine. Le mietitrebbiatrici, nel complesso, hanno fatto segnare un incremento del 14,1% con 186 unità immatricolate, le trattrici con pianale di carico del 5,3% con 416 unità, i rimorchi del 3,5% salgono a quota 4.755. Bene anche i sollevatori telescopici con un +16,8% e 472 mezzi immatricolati.
FederUnacoma, federazione delle imprese costruttrici di macchine agricole, per il giardinaggio e movimento terra, sottolinea che i bandi regionali per l'assegnazione dei fondi comunitari relativi ai Programmi di sviluppo rurale hanno incentivato gli acquisti da parte degli agricoltori. Inoltre l'attivazione delle procedure per i fondi Inail stanziati, volta a favorire il rinnovo del parco macchine nazionale, potrà ulteriormente contribuire a questa fase positiva del mercato. 
 
Redazione