Liberatevidallatecnologia per ricollegarviallanatura: questocidicono i prodotti Apple, rivisitatidaChristopheGuinet e privideiloroclassicisistemioperativi, ma rivestiticompletamentediverde. Germogli, fiori, foglie, spine e tronchiinvadono la nostratecnologia e la trasformano in un ecosistemaperfetto per le piante.
ChristopheGuinet, in arte Monsieur Plant, sièlasciatoispirare per le creazionidellaserie "Plant your Mac" dalsuoprecedenteambientedilavoro. L'artistalavorava in un'agenziacreativa dove tutti stavanoseduti, per l'interagiornata, difronteailoro Mac: questo lo ha fattorifletteresu come, spesso, cidimentichiamodellarealtàdifronteallenostremacchine. Così, “Plant your Mac” èilsuomododiricordareallepersoneche la naturaesiste, che non vadimenticata a causadellatecnologia.
TuttoillavorodiChristopheèincentratosullabellezzadellanatura, vista attraversoglioggettidicultodi tutti i giorni. La naturaèri-progettata in tutte le sue opereattraverso collage, fotografia, illustrazioni e sculture, per trionfaresull'uomo. Le opererappresentanocosì la suapassione per la culturaurbana, ma anchel'ineluttabilevittoriadellabellezza e dellaforzadellanaturasudiessa. Possiamocosìassistereallacreazionediponti“poetici”tra i prodotti del marketing, emblematici del nostro tempo, e la natura, chesempreciriporta al valore e al ciclodella vita, al quale non possiamosfuggire. Dunque: "Think Nature!".
Simon èilprimo e piùfamoso “Snow Artist”: laureato in ingegneria ad Oxford, decide piùtardidilasciareilsuoufficio per diventare un cartografo. Se ilsuolavoroconsistenelcrearemappe a partireda un territorio, la suaarte opera al contrario, ovveroadatta un luogo, in particolareterreniinnevati, ad unamappa-disegnoche ha egli ha precedentementeconcepito.
Tuttoinizianel 2004 quando, dopounagiornatatrascorsa a sciare, decide didisegnareunastella in un lagoghiacciato. Il suo forte sensodell'orientamento e la suapassione per gli sport outdoor ispiranocosì le sue creazionidineve, disegnatedaluistesso, camminando con le racchettedaneve. Le sue operecopronoun'areachevadauno a quattroettari, che, in circa dodici, dieci ore, Simon ricoprecamminandodai 20 ai 30 km nellaneve.
Le sue operesonoveri e propridisegnigeometrici, ma anche performance atletichevisto lo sforzofisicorichiesto per la lororealizzazione. Simon descrive la neve come un fogliobianco, sulqualedisegna in modonaturale. Per lui, infatti, sitrattadiriproporre in grandescalaquellochevediamo fare a tutti i bambini quandosono in vacanza in montagna: usare la nevebianca come un supportosucuidisegnare.
Con la volontàdisperimentare e diaumentare la consapevolezzadi tutti verso l'ambientechecicirconda, Simon ha riportato per provailsuolavorosuunaspiaggia, creandoglistessidisegnigeometrici ma sullasabbia. Ma le incredibilicreazioninellanevecontinuano: l'artista produce infatti circa trentaopereogniinverno.
L'artedi Dong Wenshengsfuma i confinitrapittura, installazione e pellicola per dare vita ad immaginichespessoassomigliano a fotogrammimisteriosi o partidi un film horror (l'artistarealizzainfattianche video).
La fotografiaconcettualedi Dong usaelementinaturali e architettoniciproprideigiardinicinesi, ma anchedialtripaesaggi, come un vero e propriopalcoscenico in cuiinserisceoggettichel'osservatore non siaspetterebbedivedere. Grazie ancheall'illuminazione, chel'artistaricreasulfondo, si forma unospazio quasi magicochepermetteunapuracontemplazionedellabellezza, dell'intimità e, allostesso tempo, del mistero. Questacondizionedicalma e distuporecontemporaneiinducono ad unariflessioneprofondasulvaloredella vita.
L'artistaprendendo un soggettotradizionale e trasponendolo in un ambientenaturaleinusualeintendeproprioprovocareunareazione forte in chi osserva: diverse interpretazionipossonoscaturiredalleoperedi Dong, perfinoprovocarefastidio, ma tutteaprono ad unaconsiderazionesulla vita.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaireBudin
Diana Scherer è un fotografa tedesca che vive ad Amsterdam dove lavora ispirata dal suo amore per le morfologie della natura. Sfruttando l'adattabilità della natura, Diana ha iniziato così a coltivare fiori selvatici in una serie di vasi dalle forme diverse. Da questo suo lavoro è nata “NurtureStudies” una raccolta di trentadue fotografie, realizzate tra il 2010 e il 2012, le cui protagoniste sono le piante, o meglio, le loro affascinanti radici. Vere e proprie sculture naturali vengono fuori quando Diana rimuove il vaso dalla pianta: i contorni ne evocano ovviamente la forma, ma le radici assumono una bellezza tutta loro.
L'intento di Diana, come lei stessa dichiara, è quello di esplorare la relazione che l'uomo ha con l'ambiente e il suo desiderio di controllare la natura, che si rivela alla fine comunque fallimentare. L'artista prova così ad addomesticare le radici in forme predisposte. Il lavoro di esplorazione artistica qui si intreccia con ciò che solitamente si nasconde sottoterra: le radici, che rappresentano il cervello della pianta, come ci ricorda la neurobiologia (su ogni singola punta, infatti, un gruppo di cellule comunica usando neurotrasmettitori, proprio come i nostri neuroni).
Alla fine, nonostante un meticoloso lavoro, la maggior parte delle piante fotografate sono tutt'altro che perfette e l'addomesticamento delle radici, per quanto monitorato, va incontro all'impossibilità di fondo di controllare la natura da parte dell'uomo.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaireBudin
Catherine Nelson utilizza la tecnica digitale come un pittore utilizza il suo pennello. L'artista australiana, infatti, costruisce immaginari paesaggi tramite l'ausilio di centinaia di fotografie scattate nel mondo che la circonda, ma che, grazie alla sua arte, si trasformano in paesaggi trascendentali. Lei stessa ricorda che quando ha abbracciato la fotografia, ha sentito subito che immortalare un'immagine con un obiettivo non sarebbe bastato a comunicare la sua visione personale e interiore.
Da questa esigenza espressiva nascono così serie come quella di “Future Memories”, che dispone di venti mondi fluttuanti meticolosamente creati da migliaia di dettagli assemblati.
Una vera e propria poesia visiva dunque quella che viene fuori dal lavoro di Catherine Nelson. Osservando con l'occhio e la formazione di un pittore e con anni di esperienza alle spalle (Catherine ha lavorato infatti agli effetti visivi di molti film, come “Moulin Rouge”, “HarryPotter”, “300”) la fotografia si è trasformata per lei in qualcosa di diverso dal supporto tradizionale che conosciamo. Centinaia di fotografie vengono così cucite digitalmente dall'artista per creare altri mondi possibili che vogliono ricordarci che il destino del nostro mondo risiede nella varietà ambientale e paesaggistica.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaireBudin