Arte Verde

Marc Quinn è uno dei più importanti artisti della sua generazione per merito delle sue sculture, dei suoi dipinti e disegni, capaci di esplorare la relazione fra arte, scienza e natura e il rapporto fra il corpo umano e la percezione della bellezza. Al centro di ogni sua opera troviamo la materialità dell'oggetto, sia nella composizione degli elementi che nell'aspetto della superficie.”Held by Desire”, una serie di sculture in cui Quinn utilizza la forma di un bonsai in bronzo o in alluminio, ci richiama subito al rapporto uomo-natura. Il bonsai rappresenta infatti la natura sottomessa al desiderio dell'essere umano: le radici sono potate ed esso cresce in una forma innaturale sotto il continuo intervento umano. Le sculture di Quinn presentano così a chi osserva un momento in cui il tempo si è fermato, quasi come a significare un ritorno dei bonsai al suo stato naturale, come se potesse avere la possibilità di essere ripiantato e lasciato crescere in libertà. Anche nelle sculture di fiori Quinn cattura quello che egli descrive come la più pura e magica trasformazione della realtà nell'arte: i fiori, giunti al perfetto stato di fioritura, sono stati immersi in olio di silicone per mantenere la loro eterna immagine di bellezza. Quinn ha fatto anche largo uso di orchidee per la realizzazione di opere in bronzo di grandi dimensioni e dai colori vari. Il richiamo alla bellezza della natura è indiscutibile. 
 
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Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

Sarcasmo ed eleganza, questi i tratti distintivi dell'opera di John Currin, pittore sofisticato e dotato di una profonda conoscenza della storia dell'arte. La sua sensibilità è aggraziata e, allo stesso tempo, fortemente provocatoria come si evince dai suoi ritratti, da cui emerge un impudico realismo. La natura è spesso presente nei suoi ritratti di donne: le ambientazioni non sono mai banali e, anzi, lasciano sempre trapelare una voluttuosa sensualità, intrisa però di indifferenza. Il benessere e la prosperità nell'arte di Currin diventano, infatti, motivo di distacco, rendendo insensibili le donne ritratte.
La prima mostra personale di Currin in uno spazio pubblico italiano si trova attualmente al Museo Stefano Bardini di Firenze, dove sarà visitabile fino al 2 ottobre.
 
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testi di Anna Lazzerini

 
L'artista si è fatto conoscere negli anni per la sua grande capacità di provocazione, per il suo essere trasformista e innovatore senza mai tradire la sua anima ricca di contraddizioni armoniose. Con questo approccio, che va dal colto al surreale, Luigi Ontani include molti elementi naturali nelle sue opere: fiori che incatenano, nonostante si contraddistinguano nell'immaginario comune per la loro delicatezza, o una natura invadente e bizzarra.
L'artista ricorre spesso al proprio corpo o al proprio volto per impersonificare, tramite la fotografia, temi storici, letterari e mitologici. Contemporaneamente alle prime opere fotografiche Ontani comincia ad eseguire i primi "Tableaux vivant" e dal 1969 al 1989 ne realizza circa trenta. Fra i colori, che richiamano i paesi esotici che egli ama molto, e le immagini pungenti, possiamo scorgere quella meraviglia con cui ci si approccia alla natura e al mondo che ci circonda, tipica dell'infanzia.

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testi di Anna Lazzerini

 
 
 
 
 
L'artista norvegese dichiara il suo interesse per quello che spesso si descrive come un vuoto ideologico, apparentemente senza senso: il momento giusto prima o dopo una caduta, il cambiamento, il punto di rottura. Quello che Par Kristian Nygård intende realizzare è dunque la scena architettonica in cui culmina l'insoddisfazione collettiva. Riusciamo a comprendere bene quello che intende grazie all'opera “Not Red But Green”: un'installazione che porta l'esterno all'interno, ovvero la costruzione di tumuli erbosi all'interno della galleria di Oslo “No Place”. Un tappeto erboso sovradimensionato invade una piccola stanza a rappresentazione di un'antitesi all'ambiente organizzato architettonicamente. Ad un primo sguardo ci sembra un'opera senza significato o comunque confusa, ma l'artista ricorda che si tratta di un contrasto a tutto ciò di cui abitualmente ci circondiamo, sempre pieno di significato e personalizzato. Il prato erboso, con le sue piccole colline che salgono e scendono, rende la stanza come qualcosa di “scorretto” o “sbagliato”, ma che percepiamo giusto, in netto contrasto con l'ambiente urbano programmato e gli oggetti funzionali.
 
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testi di Anna Lazzerini

Clemence Seilles è un'artista e designer capace di dare vita a situazioni fantastiche attraverso l'uso di oggetti, spazi, performance e creazioni libere. Si definisce come una regista e spesso per realizzare le sue opere richiede la collaborazione di altri artisti e designer per la loro competenza e sensibilità. Con la realizzazione “Windscape” Clemence ha voluto omaggiare la capacità creativa di trasportarci lontano. Nelle pianure della Camargue, l'artista ha eretto un'installazione con legno, tela ed elementi del paesaggio per richiamare il tema del viaggio, sia letterale che metaforico. Inevitabile percepire un senso di leggerezza di fronte a “Windscape” che riporta il pensiero in terre lontane, visitate o anche solo sognate. 

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