Arte Verde
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- Scritto da Andrea Vitali
Abélanet è uomo di natura e appassionato di land art, come lui stesso si definisce. Nasce come architetto e declina la sua passione per la creazione artistica attraverso l’anamorfosi, spaziando dalla scenografia di teatro e cinema alla scultura. Oltre l’ovvio e il primo sguardo, l’anamorfosi sorprende e ci conduce nel mondo dell’illusione. Ecco allora che Abélanet porta la finzione nella realtà: giardini e spazi diventano terreni di gioco, a cui ognuno di noi è chiamato a partecipare, anche la stessa natura. L’artista afferma infatti di voler lasciare ad essa la libertà di vivere la sua vita, ovvero di prendere “naturalmente” il sopravvento sulla creazione. Come accade nell’opera “Gouttes à Doutes”, dove le vecchie pietre del castello di Angers in Francia si svegliano e nello spazio verde loro sottostante prende vita un’anamorfosi di cui si scopre il significato solo se la si guarda dalla giusta angolazione. O ancora, “L’arbre au cœur de la ville”: opera richiesta dalla città di Parigi che desiderava realizzare un giardino temporaneo, capace di aumentare la consapevolezza del ruolo della natura in città. Abélanet ha realizzato così un anamorfosi assiale in 3D, composto da volumi coperti con alberi ed erba per un’installazione di 120 metri di lunghezza e 25 di larghezza. Per Abélanet l’elemento principale resta comunque il suo spettatore: senza di lui e le emozioni che manifesta, il suo lavoro non sarebbe lo stesso.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin
testi di Anna Lazzerini (da Ginevra)
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- Scritto da Andrea Vitali
Hernan nasce nel 1978 a Miami, in Florida, ed oggi lavora nel suo studio a Detroit, in Michigan, con grande successo. Le sue opere si contraddistinguono per la fusione riuscita fra un antico immaginario e il mondo della letteratura decadente del 19esimo secolo, in particolare riferimento a Oscar Wilde e Joris-Karl Huysman. Ecco allora che storie di adolescenti, solitamente dall’aspetto androgino, hanno come sfondo fitti e lussureggianti paesaggi tropicali. Su una superficie espressionista, Hernan dipinge impacciati e insicuri giovani che si trovano ad affrontare il passaggio all’età adulta. Richiamandosi così a grandi temi dell’arte per invitarci a una nuova interpretazione, Hernan Bas fa scoprire a chi osserva le sue opere un senso di liberazione, che, legato all’identità nascente dei giovani che ritrae, si richiama soprattutto all’atto creativo in sé.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin
testi di Anna Lazzerini (da Ginevra)
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- Scritto da Andrea Vitali
L’architetto svedese Bertil Harström forma questo gruppo di designers con l’idea di costruire rifacendosi sempre al posto in cui ci si trova, sviluppando forti collegamenti con le origini. Questa è la filosofia che Inredningsgruppen adotta per lavorare per interni e per la costruzione di edifici. L’architettura incontra l’arte nell’abilità di questo architetto svedese. Come accade in “The Bird’s Nest”: un nido di modern design che accoglie al suo interno una camera. Nel bel mezzo della natura di Harads, in Svezia, troviamo il “Treehotel”, un originale hotel creato per fornire ai propri ospiti l’esperienza unica di pernottare nella natura incontaminata, sugli alberi, senza perdere il comfort moderno. Architettura, arte, natura e valori ecologici convivono insieme nel nido-camera di Inredningsgruppen. L’evidente contrasto fra esterno e interno è creato dalla sola scala che separa i nidi fra loro vicini e dai rami degli alberi che nascondono alla perfezione le discrete finestre. L’interno invece è stato progettato con alti standard e può ospitare fino a una famiglia con due bambini.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin
testi di Anna Lazzerini (da Ginevra)
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Alice, laureata in filosofia, e David, architetto, danno vita a un duo artistico davvero particolare, capace di dare vita ad arte plastica piena di significato. I Bertizzolo utilizzano forme geometriche e le ripetono all’interno di uno spazio, creando entità sorprendenti. Donando sempre l’illusione del naturale attraverso materiali del tutto industriali, i due riescono a disorientare la nostra percezione della realtà richiamando continuamente l’ambiente circostante, naturale, sociale e culturale. Come accade nell’opera “Pappus lactés” la cui idea di base è quella di un campo di denti di leone (tarassaco) posti su diverse scale di grandezza. Se osserviamo l’installazione da lontano, essa non ci appare chiaramente, sembrandoci, ad un primo sguardo, un paesaggio urbano con lampioni residenziali posti in mezzo a un campo. Ma avvicinandoci, possiamo cominciare a distinguere dei petali e poi, poco dopo, capire che si tratta di fiori immensi, dei tarassachi, i cui petali sono formati da bottiglie di latte vuote. Il famoso fiore su cui si deve soffiare per esprimere un desiderio è qui rivisitato in un modo tutto originale, ispirato a una leggenda della regione francese dell’Alvernia. Il campo di denti di leone è stato abilmente posizionato da Alice e David Bertizzolo vicino a un incrocio di mandrie: così, la notte, le mucche passano da qui e, ignare, creano uno spettacolo di luci, dovuto all’accensione dei fiori al loro passaggio. Gli artisti non impongono dunque la loro visione artistica sulla natura, ma lasciano che sia essa a disporre della loro arte.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin
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Anish Kapoor, dopo numerosi riconoscimenti, è oggi uno dei più influenti scultori della sua generazione. Soprattutto noto per le sue sculture pubbliche, dalle forme e dall’ingegneria insolite, l’artista si destreggia fra vari tipi di arte. Anish utilizza infatti più materiali: legno, gesso, granito, calcare, marmo, immense pelli in pvc. Questi sono impiegati nella realizzazione di forme enigmatiche o geometriche, non semplicemente dipinte, ma impregnate di pigmenti coloratissimi, quasi a negare l’idea di una superficie esterna. Il colore si rivela così molto importante nella visione artistica di Anish: l’immaginario cromatico indiano, che lo riporta alle sue origini, dipinge colori caldi e con una propria luminosità. Il rosso della passione e del sole che tramonta, ma anche del sangue che scorre dentro di noi; il blu della spiritualità con cui l’artista smaterializza le forme per renderle impalpabili. Se negli anni ’80 predominavano le forme geometriche che salivano dal pavimento e sembravano fatte di puro pigmento, negli ultimi dieci anni le sculture rosso sangue di cera invadono le superfici, rompendo la quiete della natura. Fra le opere più note a livello internazionale di Kapoor ci sono gli specchi concavi o convessi i cui riflessi attraggono e ingoiano lo spettatore.
Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin
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