Nikolai Astrup è un pittore norvegese del ventesimo secolo che si è fatto conoscere soprattutto grazie ai suoi paesaggi, dipingendo tutto ciò che lo circondava: dalle montagne ai campi, passando per fiumi e foreste. La personale a lui dedicata dalla Dulwich Picture Gallery di Londra, “Nikolai Astrup: Painting Norway”, ci conduce abilmente alla scoperta del suo universo. La mostra è ormai chiusa, ma da essa possiamo cogliere un aspetto nuovo dell'artista: la sua capacità di creare illusi
Marc Quinn è uno dei più importanti artisti della sua generazione per merito delle sue sculture, dei suoi dipinti e disegni, capaci di esplorare la relazione fra arte, scienza e natura e il rapporto fra il corpo umano e la percezione della bellezza. Al centro di ogni sua opera troviamo la materialità dell'oggetto, sia nella composizione degli elementi che nell'aspetto della superficie.”Held by Desire”, una serie di sculture in cui Quinn utilizza la forma di un bonsai in bronzo o in allumi
Sarcasmo ed eleganza, questi i tratti distintivi dell'opera di John Currin, pittore sofisticato e dotato di una profonda conoscenza della storia dell'arte. La sua sensibilità è aggraziata e, allo stesso tempo, fortemente provocatoria come si evince dai suoi ritratti, da cui emerge un impudico realismo. La natura è spesso presente nei suoi ritratti di donne: le ambientazioni non sono mai banali e, anzi, lasciano sempre trapelare una voluttuosa sensualità, intrisa però di indifferenza. Il ben
L'artista si è fatto conoscere negli anni per la sua grande capacità di provocazione, per il suo essere trasformista e innovatore senza mai tradire la sua anima ricca di contraddizioni armoniose. Con questo approccio, che va dal colto al surreale, Luigi Ontani include molti elementi naturali nelle sue opere: fiori che incatenano, nonostante si contraddistinguano nell'immaginario comune per la loro delicatezza, o una natura invadente e bizzarra.
L'artista ricorre spesso al proprio corpo o al p
L'artista norvegese dichiara il suo interesse per quello che spesso si descrive come un vuoto ideologico, apparentemente senza senso: il momento giusto prima o dopo una caduta, il cambiamento, il punto di rottura. Quello che Par Kristian Nygård intende realizzare è dunque la scena architettonica in cui culmina l'insoddisfazione collettiva. Riusciamo a comprendere bene quello che intende grazie all'opera “Not Red But Green”: un'installazione che porta l'esterno all'interno, ovvero la costru