Arte Verde

Quando una mostra diventa un vero e proprio esperimento scientifico: ecco The Florence Experiment, il nuovo progetto site-specific dell'artista Carsten Höller e dello scienziato Stefano Mancuso, a cura di Arturo Galansino. In esposizione a Palazzo Strozzi fino al 26 agosto 2018, l'esperimento unisce in modo originale arte e scienza e coinvolge i visitatori mostrando loro l’incredibile (e spesso sottovalutata) interazione tra piante ed esseri umani.
Due monumentali scivoli colpiscono subito i visitatori: una discesa di 20 metri di altezza dal loggiato del secondo piano al cortile, da percorrere portando con sé una pianta di fagiolo (di cui si potrà vedere poi la reazione), e uno spazio laboratoriale nella Strozzina, collegato alla facciata del Palazzo. Qui si potranno veder crescere piante di glicine rampicanti disposte su strutture a forma di Y: su un braccio della Y viene rilasciata “l’aria della paura” dei visitatori che hanno visto scene di film horror, sull’altro “l’aria del divertimento” dei visitatori che hanno  invece visto scene comiche in una delle due sale cinematografiche.
Carsten Höller, artista noto per le sue riflessioni sul rapporto tra arte, scienza e tecnologia, collabora con Stefano Mancuso, fondatore della neurobiologia vegetale, che studia l’intelligenza delle piante come esseri complessi dotati di straordinaria sensibilità.
Ma come comunicano le piante? Esse sono in grado di comunicare con l’ambiente esterno attraverso i composti chimici che riescono a percepire ed emettere. The Florence Experiment ci permette dunque di leggere queste emozioni, con l'intenzione di creare una nuova consapevolezza sul modo in cui vediamo, conosciamo e interagiamo con un organismo vegetale.

Arte verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

Ana Mendieta è un'artista cubana nota soprattutto per il suo energico e combattivo spirito artistico, lei stessa si definisce una earth-body artist: questo perché riesce ad unire in modo originale e unico body art e land art, sovvertendo i gesti monumentali di quest'ultima con l'inserimento del corpo umano nel paesaggio. Mendieta lavora con la terra, realizza sculture nel paesaggio, manifestando così il suo profondo bisogno di tornare nel grembo della natura, alla ricerca di una madrepatria.
L'artista rivendica inoltre, in modo forte, la sua identità femminile e culturale con la creazione di siluetas di sangue, acqua, terra e fuoco, giocando sulla presenza e assenza del corpo della donna. Le materie naturali trattano alla perfezione i grandi temi dell'umanità, come morte, rigenerazione e desiderio. Nei suoi lavori si coglie con facilità l'interesse per le culture primitive e matriarcali che nell'immagine sinuosa di una Dea Madre hanno trovato la forza vitale della natura.

Arte verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

Hockney è sicuramente uno dei più importanti e noti artisti del nostro secolo, ne avrete sentito parlare forse anche perché proprio ieri e l'altro ieri (30 e 31 gennaio) è uscito in alcune sale cinematografiche un docufilm a lui dedicato: “David Hockney at the Royal Academy of Arts”. Illustratore, disegnatore, incisore, tipografo, fotografo e scenografo: David è uno dei massimi esponenti della pop art.
La sua curiosità e vivacità continuano ancora oggi a stupirci: la sua appassionata ricerca non smette di voler ritrarre nelle due dimensioni la volubilità del mondo che ci circonda. L'artista realizza opere di grandissimo formato, lavorando molto sulla natura e su incredibili paesaggi, è lui stesso a spiegarci che tornando all'elemento naturale è possibile rivitalizzare e arricchire il nostro pensiero visivo: qui troviamo l'infinito.
Nel ritrarre grandi paesaggi Hockney ha la capacità di svelare i piccoli dettagli della natura: i fiori e l'erba sono resi potenti, la trama dei tronchi è in evidenza e gli alti orizzonti concentrano i nostri occhi sulla terra. Hockney resta così uno dei rari artisti che ci permettono di pensare e vedere al massimo grado quello che ci circonda per ricominciare a sentire il mondo in questo modo.
 
Arte verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

Liu Bolin è l'artista cinese, performer e fotografo, conosciuto in tutto il mondo per l'utilizzo di metodi camaleontici che lo calano perfettamente nell’ambiente, dove riesce a mimetizzarsi come un vero e proprio camaleonte, anzi, come un uomo invisibile (che è infatti il suo soprannome).
Ma sparire non è il punto focale del lavoro di Liu Bolin, è soltanto il metodo che l'artista utilizza per comunicare un messaggio: è il suo modo di trasmettere i problemi, sociali e morali, che coinvolgono l'essere umano, figlio del nostro tempo. Dall'attenzione all'ambiente alla critica politica, denunciando la censura e difendendo la libertà di stampa, Liu Bolin riesce a scattare foto che ritraggono momenti ironici e, al tempo stesso, dissacranti.
I suoi camaleontici ritratti sono il frutto di un accurato body painting e di un attento gioco prospettico, tecniche che gli permettono di immergere se stesso o altri performer nella società o nell'ambiente che ci circonda alla perfezione.
 
 
Arte verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

Nell'arte di Sam Szafran ritroviamo una presenza umana furtiva all'interno della natura. I suoi dipinti, in cui il colore è declinato con risolutezza e libertà, ci trasmettono proprio questa particolare convivenza fra uomo e natura.
Dotato di una grande sensibilità, Szafran dipinge con l'utilizzo di acquerelli e pastelli dall'incredibile ricchezza cromatica. La potenza della natura è restituita proprio nella forza del colore delle sue opere: le piante invadono diversi atelier con il loro vivo verde. La potenza della vita naturale si ritrova anche nel dettaglio dei fogliami e nella prorompenza delle arborescenze, nelle opere di Szafran troviamo infatti giungle inestricabili di filodendri, cascate di foglie e veri e propri giardini sospesi.

Arte verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini