Arte Verde

Qi Baishi ama dipingere le piccole e umili cose che fanno parte della vita di tutti i giorni, dagli animali domestici alle piante. Egli teorizzava che i quadri dovessero essere a metà fra la somiglianza e la dissomiglianza con la realtà. La sua prodigiosa produzione riflette una reale diversità di interessi e di esperienze, che lo ha portato a concentrarsi sulle piccole cose del mondo piuttosto che sui grandi paesaggi. La natura è il suo soggetto privilegiato: gamberetti, pesci, rane, insetti, pesche e fiori. L'inchiostro utilizzato da Qi Baishi è pesante e fa vivere i colori brillanti con pennellate vigorose. Il suo amore per la vita è evidente in ogni sua opera. Qi Baishi è morto a 93 anni, nel 1957, ma già in vita aveva ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 1953 era stato eletto presidente dell'Associazione di Artisti Cinesi. Fu attivo fino alla fine della sua lunga vita e non abbandonò mai il tipico realismo di impronta cinese, impreziosito dalla sua sensibilità e dalla variabilità dei colori. 

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Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

 

L'artista napoletano Francesco Clemente rende di nuovo omaggio a Siena, città che nel 2012 aveva dimostrato un forte interesse per la sua arte, affidandogli l'esecuzione del drappello del Palio. Sono dieci le opere inedite che l'artista espone nel Complesso Museale Santa Maria della Scala di Siena dal 29 giugno al 2 ottobre: “Fiori d'inverno a New York”. Cinque tele di grande formato realizzate da Clemente a partire dal 2010 in collaborazione con la moglie, l'attrice e coreografa, Alba Primiceri che ha selezionato alcuni fiori presenti a New York nei mesi invernali. Clemente ha poi rielaborato a livello pittorico questi fiori, utilizzando pigmenti di origine vegetale accuratamente scelti. I colori della terra nei fiori di New York si mescolano alle opere della serie dedicata all' “Albero della Vita” le cui ispirazioni provengono dalla mitologia classica e dal buddhismo, ma anche dall'immaginario contemporaneo. La natura qui richiama con evidenza la tradizione contemplativa dell’India, paese in cui l’artista ha vissuto per lunghi periodi fin dai primi anni Settanta e dove continua a soggiornare ogni tanto durante l'anno.

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testi di Anna Lazzerini

 
Cai è un artista cinese noto soprattutto per le sue performance con esplosivi e micce: egli privilegia infatti un linguaggio immediato e non ama l'opera tradizionale. Ciò che rappresenta è un fenomeno quasi nuovo nel mondo della creatività, soprattutto per il suo continuo tentativo di incrociare la sua origine cinese con la cultura occidentale. L'uomo è pensato dall'artista come parte integrante dell'universo e queste esplosioni che caratterizzano l'opera di Cai tentano di individuare le linee di energia che collegano il singolo al mondo. L'uso del fuoco ci richiama subito all'idea del distruggere per far nascere qualcosa, dell'arte come continuo divenire. Anche nella cinque opere della serie “Falling Back to Earth” si respira questa necessità di capire che posto possiamo assegnarci nel mondo. Se all'inizio queste opere erano state concepite da Cai Guo-Qiang per far comprendere al grande pubblico le questioni ambientali della Terra, esse sono poi diventate altro. Gli animali sono i protagonisti di questa serie e sono utilizzati dall'artista come metafora in quanto persino più poetici degli umani, a detta di Cai. “Heritage” (2013) vede raccolti attorno a una pozza d'acqua 99 animali di varie specie, intenti ad abbeverarsi: tutti sono sia predatori che prede e sono concentrati nella lotta per la sopravvivenza. Abbassano tutti assieme la testa per bere in una posa quasi religiosa e maestosa: evento impossibile nella realtà.

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Arte Verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin

testi di Anna Lazzerini

André Heller è celebre per la sua versatilità, si è cimentato infatti in numerosi campi dell'arte: dalla musica alla cinematografia, passando da opere artistiche per giardini (noto in Italia il giardino da lui realizzato a Gardone Riviera), sculture volanti e galleggianti, spettacoli pirotecnici e labirinti. La sua ultima opera non poteva che essere in grande stile: Anima, il giardino aperto da tre mesi a Marrakech. Il giardino si estende per due ettari e ha richiesto più anni di lavoro per la sua realizzazione. Infatti, il terreno è stato originariamente acquistato da Heller nel 2008 e, l'anno seguente, sono iniziati i lavori di costruzione degli edifici con la supervisione dell'architetto Carmen Wiederin. Nel 2010 Heller e Gregor Weiss, console onorario d'Austria, hanno dato via alla concezione vera e propria del giardino. Non solo un'esplosione di colori e di luoghi incantati, Anima è anche luogo di cultura dato che è stato pensato per ospitare numerose esposizioni. Fra queste, quella permanente del pittore Hans Werner Geerdts, che ha vissuto dagli anni'60 fino alla sua morte a Marrakech. Il programma di Anima prevede poi di cambiare le esposizioni nelle altre due sale del suo museo ogni tre mesi. Vedremo se la promessa sarà mantenuta e all'altezza delle aspettative di un grande giardino dal potente impatto visivo. 


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testi di Anna Lazzerini

Mario Irarrázabal è uno scultore cileno nato nel 1940, che giunge all'arte da una strada tutta sua, che parte dagli studi filosofia negli Usa e di teologia a Roma per poi approdare alla scultura in Germania. La sua produzione di sculture fa uso di materiali vari, come bronzo, alluminio, pietra e legno ed è tesa verso uno stile figurativo che possa comunicare la tematica cristiana-umanistica, di forte interesse per l'artista, in una veste sociale. “Mano del desierto” si trova nel deserto di Atacama, a 75 km di distanza dalla città di Antofagasta, a 1.100 metri sul livello del mare. La scultura, costruita su una base di cemento armato , ha una altezza di 11 metri e si staglia come un'imponente mano in mezzo al deserto. Secondo l'autore il messaggio dell'opera si presta a molte interpretazioni: c'è chi vi vede la vulnerabilità dell'uomo, chi la città che sta dicendo addio al viaggiatore. Secondo altri, invece, essa rappresenta le vittime di ingiustizie e torture durante la dittatura militare del 1973-1990. 

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