Bandi & Incentivi

Sino al 10 luglio 2025 le imprese toscane della filiera bosco-legno-vivaio possono accedere a contributi e finanziamenti della Legge Made in Italy per transizione green e digitale.

Le imprese toscane attive nel settore boschivo, della prima lavorazione del legno e nella vivaistica forestale hanno una nuova opportunità per innovare e crescere: grazie alla Legge 206/2023, nota come “Legge Made in Italy”, possono accedere a un pacchetto di incentivi che prevede contributi a fondo perduto dal 40% al 60% (fino al 65% in presenza di certificazioni ambientali) e finanziamenti a tasso agevolato per investimenti compresi tra i 50.000 e i 600.000 euro. L’obiettivo della misura, attuata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con le Regioni, è favorire la transizione tecnologica e sostenibile lungo la filiera del legno nazionale.

In particolare, in Toscana, regione storicamente vocata alla produzione vivaistica e forestale, le imprese possono presentare progetti per l’acquisto di macchinari, impianti per la propagazione vivaistica, tecnologie digitali, sistemi per la tracciabilità e la gestione sostenibile delle risorse forestali. Un’attenzione particolare è riservata a chi aderisce ad Accordi di Foresta o possiede certificazioni ambientali riconosciute (FSC, PEFC, ISO 14001, EMAS), che consentono di accedere a una premialità aggiuntiva del 10%.

Per il comparto boschivo e della prima lavorazione del legno, le domande possono essere presentate fino al 10 luglio 2025, mentre per la vivaistica forestale si attende l’apertura di specifici bandi regionali, a cura della Regione Toscana e di ARTEA. Si raccomanda quindi di seguire con attenzione i canali istituzionali (BURT, PSR, portale ARTEA) per non perdere il momento utile alla candidatura.

Il provvedimento rappresenta un’opportunità strategica per rafforzare la competitività del comparto florovivaistico toscano, integrando qualità, innovazione, tracciabilità e sostenibilità. Per accedervi con successo è fondamentale predisporre strategie d’investimento dettagliate e affidarsi a consulenti esperti, capaci di tradurre le esigenze aziendali in progetti solidi e coerenti con le finalità del bando.

GianLuigi Casoli

Dal 18 giugno al 31 luglio 2025 domande per StartER e Fondo Energia. Agevolazioni per serre, impianti fotovoltaici, digitale e cicli green del florovivaismo.

La Regione Emilia-Romagna rilancia due strumenti chiave per sostenere la transizione ecologica e l’innovazione nelle imprese: Fondo StartER e Fondo Energia, entrambi attivi dal 18 giugno al 31 luglio 2025. Le due misure, cofinanziate da fondi europei, si presentano come occasioni concrete anche per le imprese florovivaistiche, in particolare per le aziende che gestiscono serre, impianti produttivi e vivai in ottica sostenibile.

Fondo StartER: innovazione e nuova occupazione

Il Fondo StartER è rivolto a micro e piccole imprese iscritte da meno di cinque anni al Registro Imprese e attive in settori strategici regionali, tra cui il florovivaismo. Agevola investimenti in innovazione tecnologica, riorganizzazione aziendale e digitalizzazione, oltre a spese per la promozione e l’ampliamento dell’occupazione qualificata.

Interventi ammissibili:

  • Automazione e digitalizzazione della gestione colturale;

  • Software per tracciabilità e gestione magazzino florovivaistico;

  • Investimenti in serre intelligenti e a basso consumo.

Spese agevolabili:

  • Opere su immobili produttivi (serre, laboratori, uffici);

  • Macchinari, attrezzature, arredi e software;

  • Consulenze, marketing, fiere di settore;

  • Personale tecnico e specializzato;

  • Acquisto materiali e scorte.

Forma dell’agevolazione:
Finanziamento agevolato (mutuo chirografario) da €20.000 a €500.000, durata 18-96 mesi, con preammortamento fino a 18 mesi. È possibile accedere con Regime De Minimis o Regime di Esenzione.

Fondo Energia: fotovoltaico, biomasse e cicli green

Il Fondo Energia è aperto a imprese di tutte le dimensioni, incluse le aziende florovivaistiche con serre ad alta intensità energetica, e finanzia interventi per l’efficienza energetica, la produzione rinnovabile e l’economia circolare.

Interventi ammissibili:

  • Installazione di impianti fotovoltaici per serre e vivai;

  • Interventi di efficientamento energetico su serre climatizzate;

  • Progetti di bioenergia da scarti verdi e compostaggio;

  • Riutilizzo delle acque e sistemi per la gestione sostenibile dei rifiuti.

Spese coperte:

  • Lavori edili su immobili destinati alla produzione;

  • Macchinari, impianti, hardware e software;

  • Consulenze tecniche e progettazione.

Agevolazione finanziaria:

  • Finanziamento agevolato fino a €1.000.000, durata fino a 96 mesi;

  • Contributo a fondo perduto fino al 12,5% della quota pubblica per coprire studi preliminari, diagnosi energetiche e progettazione.

Come presentare domanda

Le domande devono essere presentate online a partire dal 18 giugno 2025, in modalità a sportello (ordine cronologico), e comunque entro il 31 luglio 2025 o fino ad esaurimento risorse. Per entrambe le misure è prevista istruttoria a cura di Artigiancredito e FinEmilia.

Un’opportunità concreta per il florovivaismo

In un contesto agricolo sempre più orientato alla sostenibilità, i due fondi rappresentano strumenti strategici per l’ammodernamento del comparto florovivaistico, specialmente per chi investe in serre efficienti, impianti rinnovabili e gestione circolare delle risorse. Coniugare risparmio energetico, innovazione e digitalizzazione significa oggi rafforzare la competitività delle aziende e rispondere con efficacia alle sfide ambientali e di mercato.

Per le imprese interessate, è consigliato attivarsi subito per valutare la fattibilità dei progetti e predisporre le domande con il supporto di consulenti e associazioni di categoria.

GianLuigi Casoli

agriturismo tech

Con una dotazione di 800 milioni di euro destinati alla riqualificazione energetica, digitale e strutturale delle imprese turistiche rurali.

Il Ministero del Turismo si prepara a lanciare l’edizione 2025 del bando FRI-TUR, denominato anche VEN-TUR, uno dei principali strumenti di incentivazione per la modernizzazione delle strutture ricettive italiane, con particolare attenzione al comparto agrituristico e multifunzionale. La misura, che sarà operativa a seguito della pubblicazione del decreto attuativo attualmente in fase di definizione, prevede una dotazione finanziaria complessiva superiore a 800 milioni di euro, tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Tra i beneficiari figurano le imprese agrituristiche e le aziende agricole che offrono ospitalità con finalità turistiche, incluse attività connesse come la ristorazione rurale, l’accoglienza didattica e la valorizzazione dei prodotti locali. Gli interventi ammissibili comprendono: riqualificazione energetica, miglioramento antisismico, abbattimento delle barriere architettoniche, restauro e risanamento conservativo, digitalizzazione gestionale e promozione, nonché il rinnovo di attrezzature e la realizzazione di piscine termali.

Il meccanismo agevolativo prevede:

  • un contributo a fondo perduto dal 5% al 30% delle spese, con maggiorazioni per Mezzogiorno e innovazione digitale;

  • un finanziamento agevolato da parte di CDP al tasso fisso dello 0,50%;

  • un finanziamento bancario obbligatoriamente associato, a tasso di mercato, per una durata complessiva da 4 a 15 anni, con un massimo di 3 anni di preammortamento.

Il bando sarà accessibile per programmi d’investimento tra 500 mila e 10 milioni di euro, da avviare entro sei mesi dalla firma del contratto di finanziamento e da completare entro 30 mesi (prorogabili a 36), con scadenza ultima fissata al 31 dicembre 2027.

Di rilievo la destinazione del 50% delle risorse agli interventi di efficienza energetica e del 40% alle imprese operanti nel Mezzogiorno, a conferma di una visione strategica rivolta allo sviluppo sostenibile e territoriale del turismo italiano.

In attesa dell’apertura ufficiale dei termini per la presentazione delle domande, le imprese del settore sono chiamate a prepararsi, valutando attentamente la propria progettualità sotto il profilo tecnico, ambientale ed economico, per cogliere appieno le opportunità di questo importante strumento di rilancio.

GianLuigi Casoli

Per le imprese boschive che fanno prima lavorazione e vivaistica forestale 25 mln €. Contributi a fondo perduto fino al 60%. Domande su Invitalia entro il 10 luglio 2025.

La filiera nazionale del legno è al centro di una nuova e concreta opportunità di sviluppo grazie alle misure previste dalla Legge 27 dicembre 2023, n. 206, nota come Legge Made in Italy. Un provvedimento che punta con decisione a valorizzare le risorse forestali italiane e a incentivare l’innovazione tecnologica e la sostenibilità lungo tutta la catena produttiva, dalla foresta alla prima trasformazione.

Gli obiettivi principali della misura sono molteplici: incentivare una gestione forestale sostenibile, che tuteli gli ecosistemi e assicuri la rigenerazione delle risorse; rafforzare la vivaistica forestale, fondamentale per i programmi di rimboschimento e l’arboricoltura; promuovere lo sviluppo delle imprese boschive e della prima lavorazione del legno, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate e la digitalizzazione dei processi.

I beneficiari sono principalmente le imprese boschive (ATECO 02.20 e 02.40.00), le aziende della prima lavorazione del legno (ATECO 16.11, 16.12, 16.21) e gli operatori della vivaistica forestale, in sinergia con le Regioni. Si tratta dunque di un intervento trasversale che coinvolge attori fondamentali della filiera, con un focus su sostenibilità e competitività.

La misura dispone di una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro, articolata in 20 milioni per il rafforzamento delle imprese della filiera legno (di cui 10 milioni a fondo perduto e 10 per finanziamenti agevolati) e 5 milioni destinati alla vivaistica forestale.

Le agevolazioni previste comprendono contributi a fondo perduto (tra il 40% e il 60% delle spese ammissibili, con percentuali superiori per le imprese certificate in sostenibilità o aderenti ad Accordi di Foresta) e finanziamenti a tasso agevolato (per investimenti eccedenti i 300.000 euro e fino a un massimo di 600.000 euro).

Gli investimenti ammissibili — da un minimo di 50.000 a un massimo di 600.000 euro — riguardano l’acquisto di macchinari e attrezzature forestali, impianti per la raccolta e lavorazione del legno e l’adozione di tecnologie digitali per la modernizzazione produttiva.

Le tempistiche di presentazione delle domande sono chiare: dal 15 maggio al 10 luglio 2025 per le imprese boschive e della prima lavorazione; per il settore vivaistico, saranno le Regioni a definire modalità e scadenze. Le richieste dovranno essere inviate tramite piattaforma Invitalia, che curerà anche l’istruttoria.

Tra i requisiti richiesti: regolare iscrizione al Registro delle Imprese e l’impegno ad avviare gli investimenti dopo la domanda, con completamento entro 12 mesi dall’ammissione al finanziamento. Alla domanda dovrà essere allegato un piano di investimento dettagliato, documentazione tecnica dei macchinari e certificazioni eventualmente possedute.

In conclusione, questa misura rappresenta una leva importante per spingere il comparto legno italiano verso una maggiore innovazione tecnologica e una maggiore sostenibilità ambientale, in linea con i principi della green economy e con le esigenze di un mercato globale sempre più orientato alla qualità e alla tracciabilità del Made in Italy.

GianLuigi Casoli

La Regione Emilia-Romagna apre un bando da 20 milioni per favorire la transizione circolare. Opportunità per il settore agricolo e agroindustriale tra riduzione rifiuti e valorizzazione dei sottoprodotti.

La Regione Emilia-Romagna ha stanziato 20 milioni di euro per sostenere l’economia circolare e la riduzione dei rifiuti nel sistema produttivo locale. Il bando, che si inserisce nel quadro della Legge Regionale n. 16/2015 e del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e delle Bonifiche 2022-2027, rappresenta un’importante occasione per le imprese agricole, florovivaistiche e agroindustriali di innovare i propri processi in ottica sostenibile. Le risorse disponibili finanzieranno progetti che puntano a prevenire, riutilizzare e riciclare i materiali, migliorando l’efficienza ambientale dei cicli produttivi. Possono partecipare micro, piccole e medie imprese, reti e consorzi, con contributi a fondo perduto fino a 500 mila euro. Il bando sarà aperto dal 26 maggio al 26 giugno 2025. Tra le opportunità per il comparto agricolo: trasformazione degli scarti organici in compost e biofertilizzanti, recupero delle acque di processo, digitalizzazione della gestione dei residui, e sviluppo di soluzioni di eco-design per il packaging. Un’occasione strategica per rafforzare la competitività della filiera verde regionale e nazionale, integrando sostenibilità e innovazione.

GianLuigi Casoli