Filiera vite-vino
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Il 25 ottobre, all’evento annuale del Copa-Cogeca sulla vendemmia 2022, webinar sul ruolo del commercio e dell’innovazione nella resilienza della viticoltura.
“Quale ruolo per il commercio internazionale e l'innovazione nell'incremento della resilienza della viticoltura dell'Unione Europea?”.
È il titolo del workshop online organizzato dal Copa-Cogeca, soggetto di rappresentanza delle associazioni degli agricoltori europei, martedì 25 ottobre, dalle 16,45 alle 18,15, in occasione dell’evento annuale sulla vendemmia, nel corso del quale si terrà anche una conferenza stampa sulle stime della vendemmia 2022 e la situazione di mercato (ore 16-16,30).
Nel seminario del Copa-Cogeca, accessibile online sulla piattaforma multilingue Kudow, «si farà il punto sui recenti sviluppi geopolitici ed esploreranno soluzioni alle principali sfide del mercato, della regolamentazione e dei cambiamenti climatici che interessano la viticoltura». L’incontro è «strutturato attorno a tre temi: commercio internazionale, innovazione e digitalizzazione – si legge nella presentazione -. Discuteremo l'impatto delle sfide, ascolteremo le esigenze dei produttori per rispondere ad esse ed esamineremo come accordi commerciali, varietà resistenti e strumenti digitali possono mitigare i rischi e aumentare il vino resilienza del settore».
La registrazione può essere effettuata qua. Informazioni su come funziona Kudow qua.
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Dalla «magnum experience» all’abbinamento gourmet col Vin Santo, i 5 format di degustazione della Chianti Lovers Boat sul Naviglio Grande alla Milano Wine Week.
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Il 12 ottobre nella 5^ Milano Wine Week I edizione del forum Wine Agenda: a fuoco dati, temi cruciali, trend e proposte per lo sviluppo della filiera del vino.
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Per Assoenologi, Ismea e Uiv il vigneto Italia ha ben superato la siccità: uve ottime, quantità +3% su media ultimi 5 anni. Ma occhio al meteo e ai mercati.
Quantità soddisfacente e qualità sorprendente. Secondo le previsioni vendemmiali dell’Osservatorio di Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv), presentate il 14 settembre al Mipaaf, la siccità e il caldo record di quest’anno non hanno compromesso il vigneto Italia che, all’avvio della campagna vendemmiale, promette uve di qualità dal buono all’ottimo, con una quantità leggermente superiore alla media delle ultime annate.
«A garantire la tenuta del prodotto finale – si legge nella nota ufficiale - oltre alle provvidenziali piogge di agosto, il lavoro straordinario di ricerca e applicazione dei produttori su una vite sempre più resiliente alle avversità climatiche e metereologiche».
La produzione 2022 dovrebbe attestarsi intorno ai 50,27 milioni di ettolitri di vino, la stessa quantità dello scorso anno (50,23 milioni di ettolitri di vino il dato Agea 2021) e a +3% rispetto alla media del quinquennio 2017-2021, anche se rimane cruciale l’andamento meteorologico delle prossime settimane. Condizioni climatiche favorevoli alla maturazione delle uve potrebbero infatti far virare le previsioni in segno positivo, mentre un clima inadatto per le varietà tardive influirebbe negativamente sul prodotto vendemmiale.
«In termini di mercati – ha dichiarato Fabio Del Bravo, responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di Ismea - l’Italia ha chiuso la campagna 21/22 con rialzi dei listini soprattutto nei vini al vertice della piramide qualitativa. Le prime battute della nuova campagna delineano uno scenario ancora incerto dove a pesare sono le molte incognite legate anche alle tensioni sui costi e alla logistica, che già lo sorso anno avevano creato preoccupazioni agli operatori ma che ora sono ancora più pressanti. I buoni risultati produttivi stimati, a dispetto dei timori estivi sulla siccità, fanno sì che ci sarà disponibilità di prodotto di qualità anche in questa campagna e, mentre sul fronte estero la domanda sembra tenere seppur non con i brillanti risultati del 2021, su quella interna si evidenzia qualche segnale di cedimento negli acquisti presso la distribuzione moderna anche se si deve considerare il recupero del fuori casa».
«La vendemmia in corso ci sta consegnando una qualità delle uve che va da buona a ottima – ha affermato Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi -. Molto dipende dalle aree di riferimento, mai come in questa stagione il giudizio quanti-qualitativo è totalmente a macchia di leopardo e questo è dovuto essenzialmente a un clima estremo che ha pesantemente condizionato, in particolare, i mesi di maggio, giugno e soprattutto luglio con punte di calore che hanno superato i 40 gradi e una siccità tanto prolungata. Fortunatamente, in agosto, su gran parte del Paese – tranne che per qualche eccezione – sono arrivate delle piogge ‘intelligenti’ e cioè che non hanno procurato danni, così da permettere alla vite la sua ripresa vegetativa e di portare a maturazione le uve senza particolari stress. Ma a contenere gli effetti negativi dei cambiamenti climatici è stato anche l’approccio scientifico che noi enologi abbiamo messo in campo a sostegno dei vigneti. Oggi più che mai sono fondamentali scienza e ricerca nella viticoltura e in cantina, spazio ad apprendisti stregoni del vino non c’è più, se mai ci fosse stato in passato. Da qui alla fine di settembre confidiamo in un tempo soleggiato, caldo il giusto e magari accompagnato da una leggera brezza, così che le uve ancora da raccogliere possano arrivare alla perfetta maturazione così da andare a produrre vini capaci di imporsi ancora una volta sugli scenari enologici nazionali e internazionali».
Per il presidente di Uiv Lamberto Frescobaldi «la vigna si è rivelata ancora una volta il pivot della filiera, dimostrando come anche con caldo e siccità si possano fare vini di alta qualità e volumi soddisfacenti. Un plauso va poi a imprese e produttori, che una volta di più hanno aiutato le piante a fronteggiare nel migliore dei modi le avversità del clima. Ma la partita non termina con la vendemmia, perché specie in una fase congiunturale così delicata emerge sempre più la consapevolezza che si possa e si debba fare meglio sul fronte del valore del nostro vino». «Il tanto declamato record produttivo – ha sottolineato Frescobaldi - non è infatti una condizione sufficiente per generare ricchezza: le “rese valoriali” del vigneto Italia – secondo un’analisi realizzata dall’Osservatorio Uiv – registrano performance nettamente inferiori rispetto a quelle francesi, che segna una redditività tripla per ogni ettaro coltivato (16,6 mila euro vs 6 mila) e per ogni ettolitro prodotto (294 vs 82 euro). Serve fare ancora strada per garantire una remuneratività direttamente proporzionale alla qualità prodotta, con un percorso che parta da un governo del settore più razionale in materia di denominazioni di origine fino al vino comune. Dobbiamo ambire a scrivere – o riscrivere – una vera carta vocazionale dei nostri territori, ancorata a indicatori reali, con poche regole ma chiare per tutti i soggetti coinvolti, dai produttori agli enti di controllo per finire al trade e ai consumatori».
Andamento climatico e vegetativo
Con un -46% di precipitazione cumulata da inizio anno a fine luglio rispetto alla media degli ultimi 30 anni, il 2022 si è distinto come l’anno più siccitoso dal 1800 ad oggi, aggravato anche dalle temperature più calde delle ultime cinque decadi. «Una congiuntura climatica eccezionale - osservano Assoenologi, Ismea e Uiv - mitigata dalle piogge di agosto, che non ha danneggiato il vigneto Italia dove, pur mantenendo alta la soglia di attenzione al meteo delle prossime settimane, si attende un’annata più che buona con uve caratterizzate da gradazioni potenziali medio alte». Particolare attenzione è rivolta ai tenori polifenolici delle uve a bacca rossa che determinano potenziali aspettative di eccellenza per i vini da invecchiamento. Dal punto di vista fitosanitario, la situazione del vigneto italiano appare generalmente ottima, con rarissimi attacchi di patogeni.
Geografia del vigneto Italia e Europa 2022
Resta stabile anche la classifica delle Regioni italiane, capeggiata dal Veneto che, con 11,5 milioni di ettolitri, produce da solo oltre 1/5 del vino italiano. Seguono Puglia ed Emilia-Romagna, con rispettivamente 10,6 e 7,4 milioni di ettolitri, per un prodotto complessivo delle tre Regioni pari al 59% dell’intero vigneto italiano.
Sul fronte degli andamenti, la peculiarità della stagione non consente di formulare previsioni omogenee neanche nello stesso areale. Nel Nord Ovest si assiste alla importante flessione della Lombardia (-20%), seguita da quella più moderata del Piemonte (-9%) e della Liguria (-5%), mentre si stima in crescita la Valle d’Aosta (+10%). A Nord-Est segnalate in recupero rispetto allo scorso anno sia Trentino Alto Adige (+10%) che Emilia Romagna (+4%), mentre perdite di lieve entità potrebbero esserci in Veneto (-3%), con il Friuli Venezia Giulia sostanzialmente stabile. Meno variabile la situazione al Centro, dove si assiste al deciso rialzo dei volumi per Umbria (+10%) e Toscana (+12%), seguito da un più moderato aumento nelle Marche e nel Lazio (entrambe a +5%). Al Sud il lieve incremento della Puglia (+3%) si contrappone alla leggera flessione della Sicilia (-5%); si prevede una produzione stabile per l’Abruzzo, il Molise e la Calabria. In crescita anche Campania (+4%), Sardegna (+15%) e Basilicata (10%).
Per quanto riguarda la qualità, in linea generale si aspettano vini eccellenti in Trentino Alto Adige e Sicilia, mentre puntano l’asticella sull’“ottimo” Piemonte, Val d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia e Sardegna, con Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Campania, Basilicata e Calabria più caute su previsioni “buone/ottime”. “Buone” invece le attese per le etichette lombarde e venete.
Secondo le stime produttive rilevate oggi dal segretario generale dell’associazione degli imprenditori europei Ceev, Ignacio Sánchez Recarte, anche nel Vecchio Continente si registra un’alta variabilità delle produzioni dovuta al clima. Nel complesso il vigneto Europa ha tenuto, con una crescita della Francia sulla media del quinquennio (+3,5%, a 44 mln di hl), mentre scala la Spagna, dove è prevista una contrazione sul periodo del 16%. Stabili i livelli produttivi in Germania e Portogallo.
Il mercato, il primo semestre dell’export tricolore
Con la vendemmia 2022 l’Italia del vino mantiene il primato produttivo mentre quello del fatturato rimane in casa francese. Sul fronte del mercato, secondo le ultime elaborazioni su base Istat, l’Italia ha chiuso il primo semestre con il record in valore di 3,8 miliardi di euro (+13,5% sul pari periodo 2021) mentre è piatto il trend dei volumi esportati: +0,4%. I fermi e frizzanti imbottigliati segnano un +10,3% in valore ma cedono in volume l’1,2%. Inarrestabile la performance del comparto spumanti, che nella prima parte dell’anno sfiorano il miliardo di euro in valore (+25,5%), con i volumi a +10,6%. In netta crescita – soprattutto per effetto dell’inflazione – il prezzo medio che sale del 13,1% e addirittura di quasi il 18% negli Stati Uniti, il cui mercato è tenuto in piedi anche dal dollaro forte. Nel primo buyer al mondo la crescita tricolore in valore è infatti del 13,3%, con i volumi in contrazione del 3,8%.
Questo è il report completo.
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Degustazioni, pasti e tour in vigna durante la vendemmia 2022 presso le cantine associate al Movimento Turismo del Vino. Prosegue il calendario eno-astronomico.
«È stato un grande anno per il Movimento Turismo del Vino e Cantine Aperte in Vendemmia continuerà a regalare a tutti i WineLover la gioia di ritrovarsi attorno alla passione per il vino che li accomuna. E questa volta gli eno-appassionati non si limiteranno a degustare il vino, ma saranno parte attiva della sua produzione. È per questo che Cantine Aperte in Vendemmia riscuote ogni anno un grande successo, sia tra i grandi che tra i più piccoli. Non mancheranno poi le numerose attività proposte dalle cantine aderenti, che non perdono mai l’occasione di intrattenere il pubblico con iniziative culturali e non solo».
Con queste parole il presidente del Movimento Turismo del Vino (MTV), Nicola D’Auria, ha annunciato ieri l’altro l’imminente avvio, nel periodo settembre-ottobre presso le cantine associate a MTV, del programma di Cantine Aperte in Vendemmia 2022. Continua così, dopo Cantine Aperte e le serate di Calici di Stelle, il fitto calendario promosso da MTV. A Cantine Aperte in Vendemmia, che porterà nelle vigne nella fase più intensa e affascinante dell’annata vitivinicola gli appassionati di vino, spetterà il doppio compito di chiudere in bellezza l’estate e inaugurare l’autunno.
Tra gli appuntamenti proposti, degustazioni guidate, pranzi e cene in vigna, mostre e poi musica, spettacolo e tanto altro. Ma non è tutto. Dopo il grande successo riscosso durante le notti estive di Calici di Stelle continua anche il calendario eno-astronomico, centrato sui corpi celesti che continueranno a danzare nel cielo durante il periodo di vendemmia. Da segnalare la notte de’ “La Luna del Raccolto” sabato 10 settembre, in cui una luminosa luna piena regalerà momenti poetici nelle vigne. Sabato 8 e domenica 9 ottobre uno spettacolo unico, lo “Sciame Meteorico”, in programma anche venerdì 21 e sabato 22 ottobre: un’autentica pioggia di meteoriti che incanterà le Cantine Aperte in Vendemmia. Da non perdere poi la “Eclissi Parziale di Sole” martedì 25 ottobre, oltre agli altri appuntamenti con stelle, pianeti e satelliti.
Come tutti gli eventi organizzati quest’anno da MTV, anche Cantine Aperte in Vendemmia promuoverà un consumo responsabile e sostenibile del vino grazie alla partnership con Wine in Moderation e Unione Italiana Vini. L’obiettivo della sinergia è quello di incentivare il pubblico, soprattutto più giovane, ad un approccio culturale e sensibile nei confronti del vino.
I programmi regionali MTV sono in aggiornamento. Ricordiamo che la prenotazione è obbligatoria. Restate aggiornati sui canali ufficiali, a cominciare dal sito web di MTV: movimentoturismovino.it.
Hashtag: #CantineAperteinVendemmia2022 #MTVItalia #VendemmiaItaliana
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Il punto di Confagricoltura sull’andamento della vendemmia nelle varie regioni d’Italia. Alert di Castellucci sul mercato del vino in frenata nel medio periodo.
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