Filiera vite-vino
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A Fieragricola due padiglioni uno accanto all’altro riguardanti vigneto e frutteto, nel segno della trasversalità e della biodiversità. Attilio Scienza: riguardo ai vigneti, per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, la strada è il miglioramento genetico; inoltre bisogna puntare a vini meno alcolici. La convivenza tra vigneti e alberi da frutto non ha particolari controindicazioni, ma ci vuole attenzione a non deprimere il valore dei terreni e sono necessarie strategie di marketing ad hoc. Link al programma.
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Alla soddisfazione del ministro dell’agricoltura Patuanelli sono seguite le reazioni positive di agricoltori e operatori della filiera del vino. Da un lato la nota congiunta di un raggruppamento quasi al completo delle associazioni agricole e vitivinicole italiane, fra cui Confagricoltura e Cia: «importante aver distinto tra uso e abuso di alcol». Dall’altro il comunicato di Coldiretti: «il Parlamento Ue salva 10mila anni di storia» e «un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre occupazione a 1,3 milioni di persone».
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Sono 37 i progetti ritenuti ammissibili dalla Regione Toscana nell'ambito della misura “Promozione del vino sui mercati dei Paesi Terzi” - anno 2021-2022: contributi pari a 9,4 milioni di euro che muoveranno circa 40 milioni di euro di spesa. L’assessora all’agroalimentare Saccardi: «la promozione verso paesi terzi è essenziale per acquisire nuove quote di mercato»; «ci auguriamo che non passi la linea adottata dal piano comunitario di lotta al cancro», che è anche una «minaccia concreta di colpo di spugna sul budget specifico dedicato al vino e alla sua promozione all'estero».
In tutto 37 progetti che muoveranno un totale di 40 milioni di euro di spesa. La graduatoria dei progetti ammissibili a contributo nell'ambito della misura “Promozione del vino sui mercati dei Paesi Terzi” - cioè dei paesi fuori dell'Unione europea - per l'annualità 2021-2022 è stata pubblicata nei giorni scorsi (vedi).
A questa misura, dall'anno della prima attivazione in Toscana nel 2008 nell'ambito dei fondi europei della cosiddetta "Ocm Vino" (Organizzazione comune del mercato del settore vitivinicolo) sono stati destinati complessivamente fondi per oltre 100 milioni di euro. La somma messa a disposizione per la campagna 2021-22 è pari a 9,4 milioni.
La misura mira ad aumentare la competitività dei produttori di vini sui mercati extra UE attraverso azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell'Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente. Sono oggetto di finanziamento anche la partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale, le campagne di informazione, gli studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione intraprese. Ulteriori informazioni qua.
«Il mondo toscano del vino, che ha raggiunto traguardi importanti nonostante la pandemia, - ha detto l’assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - guarda oltre la pandemia e continua a concentrarsi anche per fare promozione nei mercati esteri. L'aumento della competitività delle imprese vitivinicole resta uno dei nostri obiettivi primari e la promozione verso paesi terzi è essenziale per acquisire nuove quote di mercato».
«Ci auguriamo vivamente – ha aggiunto Saccardi - che non passi la linea adottata dal piano comunitario di lotta al cancro approvato la scorsa settimana dalla Commissione speciale del Parlamento Ue, il cosiddetto Beca, che non solo mette sul banco degli imputati il vino come alimento pericoloso per la salute con incalcolabili eventuali danni al comparto, ma si porta dietro la minaccia concreta di un colpo di spugna sul budget specifico dedicato al vino e diretto alla sua promozione all'estero. Non oso nemmeno immaginare una simile prospettiva che, se diventasse realtà, vedrebbe la Toscana in prima linea per opporvisi».
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Via libera in Conferenza Stato - Regioni a interventi per la promozione della filiera vitivinicola. Ruolo da protagonisti nelle campagne d’informazione ai consorzi di tutela di DOP, IG e attestazioni di specificità.
Nell’ultima Conferenza Stato-Regioni, due giorni fa, è stata raggiunta l'intesa sul decreto che, nell’ambito del Fondo per lo Sviluppo e il sostegno delle Filiere agricole, assegna 25 milioni di euro alla filiera vitivinicola «per la realizzazione di campagne divulgative, formative e informative con il canale HO.RE.CA e della distribuzione, e il finanziamento di campagne di informazione, azioni in materia di promozione e pubblicità».
«Il decreto – ha precisato una nota del Ministero delle Politiche Agricole - è volto a sostenere e incrementare le esportazioni dei prodotti vitivinicoli all'estero e, nel contempo, attrarre verso i prodotti vitivinicoli un sempre maggiore numero di consumatori extra-UE e accrescere la consapevolezza di un consumo di qualità dei prodotti DOP e IG, ancora in contrazione a causa della pandemia da Covid-19».
Da sottolineare che sono stati identificati quali soggetti che dovranno attuare le campagne divulgative e informative i consorzi di tutela delle DOP, delle IG e delle attestazioni di specificità, alla luce delle loro competenze e specifiche funzioni di tutela, promozione, valorizzazione e informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alle denominazioni.
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Confagricoltura organizza per le sue imprese vitivinicole tre incontri b2b con operatori della filiera del vino degli Stati Uniti (1° mercato di sbocco extra Ue) e del Regno Unito (3° mercato nonostante Brexit) per sviluppare nuovi rapporti commerciali. Posti limitati.
L'export di vino italiano ha superato 5,8 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2021: +13,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 e +10% rispetto al 2019. Negli Stati Uniti, primo mercato extra Unione europea delle produzioni vinicole italiane, le vendite hanno raggiunto 1,46 miliardi di euro, +20% rispetto al 2020 e +14% sul 2019. Il Regno Unito, che dopo la Brexit è un Paese terzo, rimane stabile al terzo posto delle esportazioni di vino italiano, dopo Germania e Usa.
A sottolinearlo è Confagricoltura in un comunicato del 28 gennaio in cui annuncia 3 incontri business-2-business online riservati alle imprese vitivinicole socie per aiutarle a sviluppare i propri canali commerciali proprio in questi due mercati consolidati ma fondamentali per l’Italia del vino: il Regno Unito e gli Stati Uniti. Gli incontri sono realizzati da Confagricoltura in collaborazione con ‘DoctorWine’ di Daniele Cernilli allo scopo di raggiungere sia nuovi consumatori attratti dai vini Made in Italy di qualità che i consumatori interessati alle novità delle nostre cantine.
Si inizia oggi 31 gennaio, alle ore 16 fino a esaurimento dei posti disponibili, con l’appuntamento con operatori professionali del Regno Unito e si prosegue il 15 e il 21 febbraio con gli operatori degli Stati Uniti. Parteciperanno importatori, distributori, agenti commerciali, ristoratori, enoteche e stampa specializzata. Si sono iscritte agli incontri aziende associate a Confagricoltura provenienti da tutta Italia.
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