Filiera vite-vino

Degustazioni, pasti e tour in vigna durante la vendemmia 2022 presso le cantine associate al Movimento Turismo del Vino. Prosegue il calendario eno-astronomico.

«È stato un grande anno per il Movimento Turismo del Vino e Cantine Aperte in Vendemmia continuerà a regalare a tutti i WineLover la gioia di ritrovarsi attorno alla passione per il vino che li accomuna. E questa volta gli eno-appassionati non si limiteranno a degustare il vino, ma saranno parte attiva della sua produzione. È per questo che Cantine Aperte in Vendemmia riscuote ogni anno un grande successo, sia tra i grandi che tra i più piccoli. Non mancheranno poi le numerose attività proposte dalle cantine aderenti, che non perdono mai l’occasione di intrattenere il pubblico con iniziative culturali e non solo».
Con queste parole il presidente del Movimento Turismo del Vino (MTV), Nicola D’Auria, ha annunciato ieri l’altro l’imminente avvio, nel periodo settembre-ottobre presso le cantine associate a MTV, del programma di Cantine Aperte in Vendemmia 2022. Continua così, dopo Cantine Aperte e le serate di Calici di Stelle, il fitto calendario promosso da MTV. A Cantine Aperte in Vendemmia, che porterà nelle vigne nella fase più intensa e affascinante dell’annata vitivinicola gli appassionati di vino, spetterà il doppio compito di chiudere in bellezza l’estate e inaugurare l’autunno.
Tra gli appuntamenti proposti, degustazioni guidate, pranzi e cene in vigna, mostre e poi musica, spettacolo e tanto altro. Ma non è tutto. Dopo il grande successo riscosso durante le notti estive di Calici di Stelle continua anche il calendario eno-astronomico, centrato sui corpi celesti che continueranno a danzare nel cielo durante il periodo di vendemmia. Da segnalare la notte de’ “La Luna del Raccolto” sabato 10 settembre, in cui una luminosa luna piena regalerà momenti poetici nelle vigne. Sabato 8 e domenica 9 ottobre uno spettacolo unico, lo “Sciame Meteorico”, in programma anche venerdì 21 e sabato 22 ottobre: un’autentica pioggia di meteoriti che incanterà le Cantine Aperte in Vendemmia. Da non perdere poi la “Eclissi Parziale di Sole” martedì 25 ottobre, oltre agli altri appuntamenti con stelle, pianeti e satelliti.
Come tutti gli eventi organizzati quest’anno da MTV, anche Cantine Aperte in Vendemmia promuoverà un consumo responsabile e sostenibile del vino grazie alla partnership con Wine in Moderation e Unione Italiana Vini. L’obiettivo della sinergia è quello di incentivare il pubblico, soprattutto più giovane, ad un approccio culturale e sensibile nei confronti del vino.
I programmi regionali MTV sono in aggiornamento. Ricordiamo che la prenotazione è obbligatoria. Restate aggiornati sui canali ufficiali, a cominciare dal sito web di MTV: movimentoturismovino.it.
Hashtag: #CantineAperteinVendemmia2022 #MTVItalia #VendemmiaItaliana

Redazione

Vendemmia 2022 - mercato del vino

Il punto di Confagricoltura sull’andamento della vendemmia nelle varie regioni d’Italia. Alert di Castellucci sul mercato del vino in frenata nel medio periodo.

 
«Un calo generalizzato dei livelli quantitativi di almeno il 10%, più accentuato laddove ci sono state grandinate, mentre sulla qualità, mai come quest’anno si conferma determinante l’attenta gestione agronomica del vigneto».
Questa, in sintesi, la fotografia della vendemmia 2022 scattata l’8 agosto da Confagricoltura, in una fase cruciale per il settore vitivinicolo italiano, con alcune zone d’Italia in cui è già in corso, ma altre in cui deve iniziare e per le quali eventuali piogge entro Ferragosto potrebbero essere decisive nel definire l’esito dell’annata, visto che «siamo nel momento dell’ultima maturazione delle uve, che hanno sofferto l’estrema siccità della stagione».
Anche se, ricorda Confagricoltura, «dal 2003, l’annata che ha segnato la svolta climatica con conseguenze evidenti sulle produzioni, l’intero settore primario e il suo indotto investono affinché il comparto vitivinicolo possa affrontare senza gravi conseguenze gli effetti del cambiamento climatico. Quindi, anche di fronte a stagioni difficili come questa, la qualità non sarebbe in discussione». Ma a preoccupare, in alcune regioni, sono anche le fitopatie.
 
Situazione vigneti nelle regioni d’Italia
In Piemonte si segnala un aumento dei casi di flavescenza dorata, mentre nel nord della regione un’invasione di Popillia japonica ha defogliato estese aree vitate. La vendemmia è iniziata in anticipo per le basi spumanti in alcune zone dell’Astigiano e dell’Alessandrino. Per il Moscato si partirà intorno al 20 agosto. Sui rossi oggi impossibile fare previsioni attendibili, ma c’è ottimismo.
In Liguria l’assenza di precipitazioni fa stimare un calo dei volumi dal 20%, con punte fino al 40%, e gradazioni alte. 
In Lombardia la produzione potrebbe calare di oltre il 20%, soprattutto in alcune zone in cui ha grandinato. In una parte dell’Oltrepò Pavese, a causa di un evento meteo straordinario, ci sarà un calo di oltre il 60% del raccolto.
In Veneto i vigneti senza irrigazione sono in una situazione drammatica a cui si unisce la problematica della flavescenza dorata, in particolare per i bianchi. Il calo produttivo si attesterà sul 10%.
In Friuli Venezia Giulia la situazione vendemmiale si divide in base alla tipologia di terreni. In quelli più drenanti ghiaiosi, lo stress irriguo è maggiore, perché la forte evapotraspirazione ha limitato l’efficacia dell’irrigazione. Sulle varietà precoci si iniziano ad avere i primi arresti di maturazione da calore. Con meno acqua calerà non solo la qualità, ma anche la resa. Nei vigneti sui terreni più pesanti, invece, i danni saranno minori. 
In Trentino Alto Adige, nelle aree di fondovalle, non si evidenziano situazioni di stress, in quanto i vigneti hanno a disposizione sufficiente dotazione idrica. I vigneti di Pinot grigio e Chardonnay coltivati in queste zone non dovrebbero avere risentito del clima, se non marginalmente. Diversa è la situazione per i vigneti in pedecollina e collina: nelle vigne che hanno subito stress idrico si nota un ridotto sviluppo degli acini, con possibile calo produttivo. Saranno fondamentali un’attenta e oculata gestione delle fasi di vinificazione, a partire dalla pressatura e dalla selezione dei mosti, che consentiranno di mantenere elevata la qualità delle produzioni.
Vendemmia anticipata in Emilia-Romagna. Le stime attestano un drastico calo del raccolto nelle aree collinari con una flessione produttiva stimata nell’ordine del 25-30%, in quanto risulta più difficile irrigare. Ma a soffrire è anche la restante viticoltura in pianura, minacciata dalla carenza della risorsa idrica per le irrigazioni di soccorso e da fitopatie sempre più invasive. Qui la flessione si stima almeno del 10%.
In Toscana la totale assenza di piogge su quasi tutta la regione da circa tre mesi non consente di individuare facilmente l'andamento produttivo anche dal punto di vista qualitativo. Oltre alla perdita di peso dei grappoli, lo stress idrico sta limitando l'invaiatura in molte zone. Tutto dipenderà dalle piogge, sempre che arrivino in tempo.
In Umbria si stima un calo del 20%, ma, come in altre regioni, per i rossi è ancora presto fare previsioni attendibili. 
Nelle Marche la situazione è molto variegata, a macchia di leopardo. In alcune zone il vigneto tiene abbastanza bene, in altre c'è un forte stress idrico già da fine luglio. Ci si aspetta una diminuzione di circa il 20% dei volumi rispetto alla media. 
Nelle zone dell’Abruzzo in cui non si è potuto irrigare si potrebbe arrivare ad un decremento dei volumi produttivi delle uve del 20%. Laddove, al contrario, si è potuto irrigare, le prospettive quanti qualitative per l'annata sono ottime. Da considerare l'aumento dei costi di produzione.
In questa fase domina anche nel Lazio l’incertezza climatica che può far evolvere la stagione in estremamente positiva per quantità e qualità, o molto negativa per ambedue gli aspetti. Purtroppo le previsioni pendono per la seconda ipotesi. 
In Molise l'andamento vendemmiale è nella norma. In termini quantitativi le aziende che potevano ricorrere all’irrigazione di soccorso non sono in grande sofferenza. I vigneti in asciutta hanno qualche problema, in particolare di blocchi vegetativi. La qualità per le varietà precoci sarà buona, per quelle tardive occorre aspettare come evolverà la situazione. Dal punto di vista fitosanitario si registra solo qualche episodio di oidio sulle varietà sensibili.
Il territorio vitato della Campania è molto variegato anche sotto il profilo del clima. Difficile quindi, come per altre grandi regioni, un’unica previsione di vendemmia. Ad oggi si stimano valori produttivi in linea con l’ultimo quinquennio, ma se non pioverà nelle prossime settimane si potrebbero avere perdite fino al 10%. 
In Calabria l’annata asciutta si presenta buona dal punto di vista fitosanitario. Mancano ancora oltre 15 giorni alla vendemmia delle prime uve, e quasi 40 per le altre più tardive. Si aspetta qualche pioggia di giusta intensità per aumentare un po’ in volume i grappoli. Per chi ha avuto la possibilità dell’irrigazione di soccorso, la situazione è ottimale. 
La Basilicata alta è quasi del tutto priva di irrigazione e rappresenta il 70% del potenziale produttivo: avrà cali del 25%. Mentre per la restante parte del territorio regionale si conta di avere una produzione in crescita del 15%, perché irrigua. Anche in Basilicata vendemmia in anticipo. 
La Puglia è divisa: è iniziato in questi giorni il raccolto delle uve precoci, ma per la gran parte della vendemmia manca ancora un mese. La produzione in aridocoltura (soprattutto Salento) stima un calo del 20%, mentre è nella norma quella con irrigazione.
In Sicilia si vendemmia dagli ultimi giorni di luglio sul livello del mare con le varietà internazionali. Le abbondanti piogge autunnali hanno riempito gli invasi. Chi ha vigneti irrigui si è difeso bene dal caldo degli ultimi 50 giorni e prevede una buona qualità. In generale, comunque, la diminuzione è dell’ordine del 10%. La vendemmia si protrarrà fino a fine ottobre, pertanto il caldo e le piogge potranno ancora influenzare le attuali previsioni.
In Sardegna, anche se il mese di agosto sarà determinante, si prospetta una buona annata per quantità e qualità. Buone notizie anche dal fronte fitosanitario, perché la scarsità delle piogge non ha favorito la diffusione delle malattie della vite, quali peronospora e oidio. La mancanza d’acqua è stata in parte compensata dall’umidità, pertanto sia per i bianchi, sia per i vini rossi, le previsioni al momento sono rosee.
Da Nord a Sud incide comunque l’aumento dei costi di produzione. E ad influire sul mercato ci saranno anche le giacenze
 
Attese sul mercato del vino
«In prospettiva, alla luce della situazione economica attuale, - ha dichiarato il presidente della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura Federico Castellucci - è ragionevole immaginare nel medio periodo un rallentamento del mercato del vino, con minori scambi in volume e valore più contenuto. I consumatori potrebbero cominciare a rallentare l'acquisto di beni non di prima necessità, come il vino, anche nella grande distribuzione organizzata». 
La migliore risposta per il settore vitivinicolo italiano, secondo Confagricoltura, è essere ancora più concentrati sui mercati di esportazione, sia europei, sia di Paesi Terzi, come USA, Canada, ma anche del Sud Est asiatico, dove il nostro Paese è molto competitivo per il buon rapporto qualità/prezzo e per l’estrema varietà di prodotto, che da sempre è il punto di forza della nostra viticoltura. «La consolidata immagine del vino italiano, sostenuta da opportune campagne di comunicazione, - ha affermato Federico Castellucci - dovrebbe permetterci di affrontare positivamente questa sfida a livello internazionale».
 

Redazione

vino italiano in calo nella gdo Usa Germania Uk

Nel I semestre del 2022 netto calo di vendite di vino italiano nella grande distribuzione dei tre mercati mondiali top della domanda: Usa, Germania e Regno Unito.

 
Le vendite di vino tricolore tra gli scaffali di Stati Uniti d’America, Germania e Regno Unito hanno registrato nel primo semestre del 2022 «un calo dei volumi in doppia cifra (-10,6%) sul pari periodo dello scorso anno, per un controvalore di 2,26 mld di euro (-8,1%)».
Questi i dati dell’Osservatorio del Vino dell’Unione italiana vini (Uiv) – Vinitaly riguardanti la grande distribuzione organizzata (gdo) e i liquor store «dei tre principali mercati mondiali della domanda» resi noti nei giorni scorsi da Uiv.
«La contrazione – continua la nota di Uiv - riguarda tutte le principali denominazioni del Belpaese: negli Usa il Pinot grigio (che rappresenta quasi la metà delle vendite di vini fermi) cede in volume quasi il 3% e viene superato a valore dai concorrenti neozelandesi del Sauvignon blanc; in difficoltà anche altri alfieri storici del made in Italy nel mercato a stelle e strisce, come il Lambrusco e il Chianti, che vendono rispettivamente il 16% e l’11% in meno delle bottiglie commercializzate nel pari periodo 2021. E se negli Usa il Prosecco è stabile e si appresta ad agganciare per volume gli spumanti californiani, nell’off trade del Regno Unito è segnalato in forte calo (-18%), come pure tutte le principali produzioni: dal Pinot grigio (-9%) al Sangiovese (-22%), dal Primitivo (-18%) al Montepulciano (-15%). In controtendenza sono i rosati, che accelerano a +12%. In Germania il Primitivo, re delle vendite tricolori, cede oltre il 9% dei volumi acquistati, mentre fanno ancora peggio il Pinot grigio (-18%), il Nero d’’Avola (-24%) e il Chianti (-19%). In controtendenza invece il Grillo (+6,5%) e i rosé (+9%)».
Per il segretario generale di Unione italiana vini Paolo Castelletti: «c’è un delta rilevante tra i dati export registrati in questo avvio di anno e gli effettivi consumi riscontrati nella distribuzione organizzata che – è bene ricordarlo – nei top 3 mercati incide in media per circa il 70% delle vendite complessive di vino importato. Il timore è che la contrazione dei consumi determini un rallentamento degli ordini nei prossimi mesi, ancor più quando il peso dell’inflazione si farà sentire più nettamente anche sugli scaffali esteri, mentre si spera che il canale della ristorazione, in netta risalita, possa attenuare il più possibile l’effetto di una congiuntura che non aiuta».
Il semestre del vino italiano, si legge ancora nella nota, chiude con una performance sui volumi acquistati nell’off-trade di Usa, Germania e Uk rispettivamente a -7,5%, del -10,5% e del -14%.
Per approfondimenti e tabelle sui singoli mercati guardare la voce “Report disponibili” qui. 
 

Redazione

Nel sito web del MIPAAF è stato pubblicato il Vademecum vendemmiale ICQRF, con il Quadro sinottico, della campagna vitivinicola 2022-2023. Il link al Vademecum.

Con riferimento alla campagna vitivinicola 2022-2023 è stato pubblicato ed è disponibile a tutti nel sito web del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) il Vademecum vendemmiale dell’ICQRF (l’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari).
A renderlo noto, qualche giorno fa, un comunicato del MIPAAF in cui si ricorda che in esso «gli operatori del settore possono trovare indicazioni sui principali adempimenti a carico delle imprese, norme di riferimento e disposizioni applicative».
Il Vademecum comprende infatti «un'ampia illustrazione delle nuove norme che disciplinano le pratiche enologiche, insieme a una sezione dedicata ai documenti di accompagnamento che scortano i trasporti dei prodotti vitivinicoli, con in allegato un quadro sinottico e un'appendice illustrativa dove sono riportati casi e modalità di emissione».
Nel comunicato si avverte anche che «l'ICQRF come ogni anno intensificherà in questo periodo i controlli nel settore vitivinicolo, per prevenire e contrastare comportamenti non conformi alle disposizioni poste a tutela delle delicate fasi di raccolta e movimentazione delle uve, operazioni di trasformazione e circolazione di prodotti e sottoprodotti vitivinicoli. Le verifiche saranno effettuate su tutto il territorio nazionale e particolare attenzione sarà rivolta anche ai prodotti provenienti dall'estero. Uno specifico accento sarà posto sui controlli stradali, ferroviari e portuali».
Nel comunicato viene ricordato, infine, che «ai fini della tracciabilità di cantina e di filiera è operativo dal 2017 il registro telematico del vino, uno strumento fondamentale non solo per i controlli ma anche per le statistiche di settore, a vantaggio dell'intera filiera» e che «gli uffici dell'ICQRF restano a disposizione degli operatori per il regolare svolgimento della vendemmia».
Il Vademecum vendemmiale 2022-2023 si trova qua.

Redazione

La Regione Toscana aiuta il settore del vino con 9 mln per ammodernare le cantine e 11 mln per la promozione nei Paesi non europei. Saccardi: “un momento duro”.


Risorse europee per oltre 20 milioni di euro destinate sia ad ammodernare le cantine attraverso investimenti per la riqualificazione delle strutture di trasformazione e stoccaggio del prodotto (9 milioni), sia ad azioni e campagne per la promozione del vino toscano nel mondo (oltre 11 milioni).
Le mette a disposizione dei propri imprenditori del settore del vino la Regione Toscana attraverso due recenti bandi il cui «effetto combinato», come ha dichiarato nei giorni scorsi l’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi, «da una parte migliora il processo di produzione del vino in cantina attraverso il rafforzamento delle dotazioni aziendali, dall'altra sostiene le iniziative di internazionalizzazione delle imprese attraverso gli aiuti per la promozione verso i Paesi extra europei e i Paesi emergenti, che rappresentano nuove frontiere da conquistare e possibili nuovi sbocchi di mercato». «In un momento così duro per tutto il settore agricolo – ha spiegato l’assessora Saccardi – crisi energetica, caro-materie prime e siccità stanno mettendo a dura prova le aziende, per cui è ancora più importante il nostro intervento per aiutare chi vuol comunque continuare a migliorare la qualità del prodotto toscano ed a farla conoscere ed apprezzare nel mondo». 

Bando ‘Investimenti’
Il bando, approvato da Artea (Agenzia regionale toscana per le erogazioni in agricoltura) il 4 luglio, ha un valore complessivo di 9 milioni di euro e seleziona progetti finalizzati a rafforzare le dotazioni delle cantine aziendali e per migliorare il rendimento globale delle imprese trasformatrici di uva, per l’adeguamento alla domanda di mercato ed ottenere una maggiore competitività. In particolare, saranno ammessi a finanziamento investimenti per macchine, impianti ed attrezzature (compresi software) collegati direttamente o indirettamente alla trasformazione delle uve da vino, all’imbottigliamento, alla conservazione e all’immagazzinamento del vino; strumentazione per l’analisi dei parametri fisico/chimici dei prodotti lavorati e per il monitoraggio della qualità igienico-sanitaria e nutrizionale dei prodotti; le spese tecniche e di progettazione.
Le domande dovranno essere presentate sulla piattaforma Artea dal 1° agosto e fino al 15 novembre 2022. La graduatoria di finanziamento verrà emessa non oltre il 1° dicembre 2022. I contributi saranno erogati entro il 15 ottobre 2023. Il finanziamento sarà pari al 40% della spesa effettivamente sostenuta (IVA esclusa) per micro, piccole o medie imprese; pari al 20% per imprese intermedie (meno di 750 dipendenti o fatturato annuo inferiore ai 200 milioni di euro); pari al 19% se a far domanda è una grande impresa (con più di 750 dipendenti o fatturato annuo superiore ai 200 milioni di euro). L’importo minimo di spesa ammissibile per ciascuna domanda è pari a 12.500 euro, quello massimo è pari a 250.000 euro, a prescindere dall’importo totale del progetto presentato.
Il bando, spiega ancora una nota della Regione, prevede una serie di premialità, con punteggio maggiore attribuito, ad esempio, ad investimenti con effetti positivi in termini di risparmio energetico e sostenibilità ambientale, alle imprese condotte da giovani agricoltori (età tra i 18 e i 40 anni), ad imprese localizzate in zone ritenute ‘svantaggiate’, oppure in aree con alto valore paesaggistico o ricadenti in terreni confiscati alla criminalità organizzata. 

Bando ‘Promozione’
Le aziende del settore vitivinicolo interessate a far conoscere e promuovere il vino toscano nei Paesi non europei avranno tempo dalle ore 9 di venerdì 8 luglio alle ore 13 di giovedì 11 agosto 2022 per presentare domanda relativamente alla “Misura della promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi", inserita anch’essa nel programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo e prevista dalla Organizzazione Comune di Mercato (OCM). Il bando ha un valore complessivo di 11,351 milioni di euro, di cui circa 3 milioni prioritariamente destinati al pagamento dei saldi dei progetti relativi alle precedenti campagne. Le imprese interessate potranno presentare un proprio progetto di promozione e richiedere fino al 50% delle spese sostenute. Il contributo non sarà cumulabile con altri aiuti pubblici, ma lo stesso soggetto potrà partecipare a più progetti, purché siano rivolti a Paesi terzi o mercati di Paesi terzi diversi. Le domande dovranno pervenire alla Regione Toscana tramite il sito di Sviluppo Toscana S.p.A.
Al bando potranno partecipare le organizzazioni professionali ed interprofessionali, le organizzazioni di produttori di vino o loro associazioni di organizzazioni di produttori di vino, i consorzi di tutela, le imprese di produttori singole o associate, i soggetti pubblici con comprovata esperienza nel settore del vino e della promozione dei prodotti agricoli (ad esclusione delle amministrazioni come Regioni, Province Autonome e Comuni), le associazioni (anche temporanee) di imprese, i consorzi, le federazioni e le società cooperative e le reti di impresa.
Il limite massimo di contributo pubblico per ciascun progetto non potrà superare i 600.000 euro, il contributo minimo non potrà essere inferiore a 60.000 per progetti destinati ad un solo Paese ed a 20.000 per Paese qualora il progetto sia destinato a due o più realtà. Sono previsti limiti inferiori nel caso in cui il progetto sia rivolto a Paesi emergenti. I progetti dovranno iniziare il 1° gennaio 2023 e concludersi entro il 30 giugno 2023 (o entro il 15 ottobre 2023 se si sceglie la formula dell'anticipo).
Saranno ammesse a finanziamento le azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell'Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente; la partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale; le campagne di informazione (in particolare sui sistemi delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e della produzione biologica); gli studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione intraprese. 

Redazione

Altri 3 anni alla presidenza del Consorzio Vino Chianti per Giovanni Busi, in carica dal 2010. Primo obiettivo: aumentare le vendite fino a 1 mln di ettolitri.

«Sono onorato di questa conferma non solo per il prestigioso ruolo di guida di uno dei consorzi vinicoli più importanti del nostro Paese, ma anche perché questa elezione rappresenta il riconoscimento del buon lavoro svolto in questi mandati».
Così Giovanni Busi, due giorni fa, dopo essere stato confermato con voto unanime alla guida del Consorzio Vino Chianti, che conta 3500 aziende socie per 15 mila ettari di vigneto atto a produrre uve destinate a dare vino Chianti docg. Busi, titolare dell’azienda vitivinicola Travignoli, è dal 2010 che presiede il Consorzio Chianti. Vicepresidenti sono Ritano Baragli (cantina sociale Colli Fiorentini) e Alessandro Zanette (Gruppo Italiano Vini).
Passando alle prossime sfide che attendono il Consorzio, Giovanni Busi ha messo al primo posto la «necessità di lavorare tutti insieme per aumentare le vendite della denominazione, passando da 720.000 hl a un milione di ettolitri».
Sarà necessario per Busi un forte impegno sia per la conferma nei mercati tradizionali che sul fronte della ricerca di nuovi mercati di sbocco. «Il mondo del vino – ha detto – sta faticosamente uscendo da due anni di pandemia e, allo stesso tempo, sta affrontando un momento complicato per la guerra in Ucraina che ha mescolato le pedine sullo scacchiere mondiale dell’export. Per il Consorzio ora è fondamentale, da una parte, consolidare le nostre posizioni privilegiate su alcuni mercati e, dall’altra, trovarne di nuovi. È per questo che stiamo puntando con forza ed energia sulla promozione all’estero della denominazione. Nelle ultime settimane siamo tornati in Usa e anche in Asia, registrando ottimi contatti e la soddisfazione delle aziende che hanno partecipato ai tour».
Restano le criticità dei Paesi dell’est Europa. «Ucraina e Russia sono due mercati molto importanti per i produttori del Chianti – ha sottolineato il presidente .- Speriamo che questo conflitto finisca al più presto per evitare altri inutili morti, ma anche per permettere all’economia di ripartire». Nonostante le problematiche nell’est Europa, il Consorzio ha realizzato in questi giorni eventi promozionali a Varsavia ed a Tallin, «conscio che in quell’area le vendite del Chianti possono trovare ulteriori ed interessanti nuovi sbocchi».
«I problemi legati alla guerra – ha ribadito Busi - non riguardano soltanto la difficoltà di accesso ai mercati, ma anche e soprattutto l’impennata dei prezzi di energia e materie prime che stanno mettendo in seria difficoltà la tenuta economica delle aziende. Auspico, nel breve periodo, che il sistema bancario ci venga incontro in questa fase così delicata. Così come spero che il ministero, dopo lunga e meticolosa istruttoria regionale sul disciplinare, renda operative al più presto le proposte di modifica».

Redazione