Filiera vite-vino
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Il 13 e 14 novembre a Livorno il Wine Destinations Italia a cura della Scuola Europea Sommelier livornese: un appuntamento con 59 produttori di vino toscani e 13 conferenze per fare il punto sulle prospettive dell’enoturismo, che vede la Toscana prima meta italiana. Assessore regionale al turismo Marras: «il turismo legato all'enogastronomia è in netta ripresa». Assessora Saccardi: «per far diventare la produzione del vino anche un fattore di attrazione turistica è importante l’attenzione al tema della sostenibilità». Grazie a Treedom parte dei ricavi sarà impiegata per piantare alberi utili a compensare la CO2 generata dall’evento.
Cinquantanove protagonisti del vino toscano per un evento che vuole contribuire al rilancio dell’enoturismo regionale. Con incontri sulla situazione attuale e le prospettive del settore ma anche la possibilità di acquistare vere e proprie «Wine Experience» capaci di legare il vino ai tanti territori toscani presenti, da vivere nei prossimi mesi presso le aziende partecipanti.
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In base a dati preliminari dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, la produzione nel 2021 è calata rispetto alla media ventennale per gli effetti dei cambiamenti climatici. Coldiretti sottolinea che l’Italia rimane al 1° posto, mentre la Francia con -27% sul 2020 viene sorpassata dalla Spagna. Come cambiano le caratteristiche dei vini e la distribuzione dei vigneti in Italia in seguito all’aumento della temperatura.
«La produzione mondiale di vino è scesa nel 2021 a 250,3 milioni di ettolitri, il 7% in meno rispetto alla media dell’ultimo ventennio, per il crollo dei raccolti nei principali Paesi produttori quali Italia, Spagna e Francia, a causa delle gelate primaverili tardive e delle condizioni meteo complessivamente sfavorevoli».
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La 12^ edizione di BuyWine Toscana, vetrina internazionale dedicata ai vini DOC, DOCG e IGT della nostra regione, si terrà l’11-12 febbraio 2022 a Firenze. Iscrizioni online fino al 15 novembre: saranno ammesse al massimo 200 aziende. L’assessora regionale all’agroalimentare Saccardi: «con questo bando altra risposta concreta alle imprese vitivinicole toscane, specialmente le micro, piccole e medie». Nell’11^ edizione 4100 assaggi di 886 etichette di vini da parte di 138 buyers di 38 Paesi.
Dopo i risultati delle edizioni 2020 e 2021, riconfermata anche per il 2022 l’organizzazione di BuyWine Toscana, la vetrina internazionale dedicata ai vini DOC, DOCG e IGT. Giunta alla dodicesima edizione, la manifestazione si terrà nei giorni 11 e 12 febbraio 2022 a Firenze, presso il Padiglione Spadolini della Fortezza da Basso.
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È stato firmato nei giorni scorsi dal ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli il decreto di nomina dei componenti del “Comitato Nazionale Vini Dop e Igp” per il prossimo triennio.
«Il Comitato, organo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), ha competenza in materia di tutela qualitativa dei vini Dop e Igp e della loro valorizzazione commerciale – come sottolineato in una nota del Mipaaf del 15 ottobre -. E' previsto, infatti, il suo intervento nella procedura di esame delle domande di protezione e modifica dei disciplinari di produzione dei vini Dop e Igp».
Il Comitato Nazionale Vini, che ha poteri consultivi e propositivi, sarà presieduto dal Prof. Attilio Scienza. Sono 19 i membri, scelti tra esperti e rappresentanti di enti e organizzazioni di categoria e professionali della filiera vitivinicola.
I componenti nominati in rappresentanza del Mipaaf sono il dott. Michele Alessi, il sig. Andrea Rossi e il dott. Luca Lauro Marco; in qualità di esperti in campo tecnico-scientifico-legislativo il dott. Michele Zanardo (già presidente del Comitato per il precedente triennio, «a cui va un particolare ringraziamento da parte del Ministro»), la dott.ssa Graziana Grassini e il dott. Gianluigi Biestro; in rappresentanza e in qualità di coordinatore delle Regioni e delle Province Autonome il dott. Francesco Asaro e il dott. Igor Gladich.
Ad essi si aggiungono la dott.ssa Rosanna Zari, esperta nel settore vitivinicolo di qualità in rappresentanza dell'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali, il dott. Giuseppe Salvini in rappresentanza delle Camere di Commercio, il dott. Paolo Brogioni in rappresentanza dell'Associazione enologi enotecnici italiani, il dott. Alberto Mazzoni in rappresentanza dei consorzi volontari di tutela, il dott. Francesco Ferreri, la dott.ssa Palma Esposito e la dott.ssa Martina Bernardi in rappresentanza delle organizzazioni agricole, la dott.ssa Valentina Sourin e il dott. Stefano Sequino in rappresentanza delle organizzazioni di tutela delle cantine sociali e cooperative agricole e il dott. Gabriele Castelli e il sig. Paolo Castelletti in rappresentanza delle organizzazioni degli industriali vinicoli.
«Quando il Comitato tratta questioni attinenti a una denominazione di origine o a una indicazione geografica tipica – ricorda la nota del Mipaaf - partecipa alla riunione un rappresentante della Regione o Provincia autonoma interessata, nonché un rappresentante del Consorzio di tutela autorizzato, a testimonianza del sostegno che il Ministero dà alla valorizzazione dei forti legami con il territorio che ha questa tipologia di prodotti, uno dei fiori all'occhiello del Made in Italy».
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A Veronafiere dal 17 al 19 ottobre in esposizione 400 aziende in rappresentanza del vino d’Italia. Attesi, oltre a selezionati operatori di gdo, enoteche e horeca italiane, 200 buyer da 35 nazioni cruciali. Maurizio Danese: dalle fiere b2b le pmi «ricavano il 50% delle proprie esportazioni» e ciò «si riflette perfettamente nel comparto vino, autentico campione di made in Italy con una bilancia commerciale attiva per 6,5 miliardi l’anno, il cui tessuto connettivo è rappresentato da piccole e micro-imprese». Debutta l’area tematica “Mixology”. In contemporanea Enolitech, Sol&Agrifood e 18-19 ottobre Wine2Wine business forum. La fotografia di mercato del vino italiano: le vendite a valore nei top 13 mercati chiuse nei primi 7 mesi 2021 in crescita dell’11,1%, anche nei prezzi medi netta ripresa sull’ultimo anno (+8%) e riparte la domanda mondiale trainata dal +16% degli Usa.
«Una tre giorni di business e di servizio per accelerare la ripresa del settore sui principali mercati obiettivo e per fare il punto sul futuro del vino italiano anche alla luce dei nuovi trend di acquisto e consumo».
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I rappresentanti del tavolo del settore vitivinicolo hanno incontrato il ministro delle Politiche Agricole Patuanelli e il sottosegretario Centinaio sulle principali criticità della filiera del vino, fra cui la campagna contro l’alcol tout court dell’OMS e il rischio esclusione del vino dai sostegni alla promozione. Patuanelli: non possiamo permettere «che vi siano elementi che vadano a incidere su un settore centrale della politica economica del Paese» e con riferimento al Prosek croato «non si può istituzionalizzare l'Italian Sounding».
Le problematiche legate al rischio di esclusione dei prodotti vitivinicoli dall'accesso ai fondi di promozione previsti dalla nuova riforma europea dei prodotti agricoli, la definizione del programma di promozione istituzionale del vino italiano nel mondo, lo standard value e la questione del Prošek croato.
Così una nota del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha riepilogato i temi al centro del tavolo della filiera vitivinicola convocato ieri l’altro in videoconferenza dal ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e a cui hanno preso parte il sottosegretario con delega al vitivinicolo Gian Marco Centinaio, i presidenti di Assoenologi, Cia, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini, Unione Italiana Vini e il coordinatore gruppo vino di Alleanza delle Cooperative Italiane. Come sottolineato nel comunicato congiunto di ieri l’altro dei soggetti della filiera del vino, durante l’incontro è stato chiesto al Governo italiano «un intervento forte a difesa del settore vitivinicolo», messo a rischio su più fronti.
A cominciare dal «piano di lotta contro il cancro sviluppato in sede europea e il rapporto di implementazione della strategia alcol dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che contengono proposte in grado di arrecare seri pregiudizi al vino italiano». «Nel documento presentato – spiega la filiera del vino - la Commissione indica alcune azioni che intende mettere in campo per raggiungere l’obiettivo di riduzione del consumo dannoso di alcol. Il piano è anche supportato da un progetto di relazione parlamentare che inasprisce ulteriormente le indicazioni della Commissione e che rischia di dare legittimità politica alle stesse. L’OMS, inoltre, nel piano di azione dedicato, intende ridurre del 20% il consumo di alcol (e non il consumo ‘dannoso’ di alcol) entro il 2030». «Entrambi i documenti – continua il comunicato congiunto - sono in una fase piuttosto avanzata della discussione: è fondamentale che l’Italia porti avanti con atti ufficiali, in tutte le sedi opportune, istanze di equilibrio, buon senso e ragionevolezza, elementi che da sempre contraddistinguono la posizione italiana, evitando raccomandazioni fiscali e normative di tipo proibizionistico che, lungi dal colpire l’abuso, hanno il potenziale di infliggere un danno ingiustificato a un settore fiore all’occhiello dell’agroalimentare del nostro Paese e che penalizzano proprio il consumo moderato di vino, uno dei componenti principali della dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità».
L’altro tema urgente è quello della promozione. «In Europa – afferma la filiera del vino - è stata avviata una riforma che rischia di escludere i prodotti vitivinicoli dalla possibilità di accedere al budget dedicato alle attività promozionali in Europa e nel mondo». Abbiamo chiesto «al ministro Patuanelli grande attenzione affinché il settore non sia escluso dai progetti che hanno permesso, negli anni, di raggiungere risultati importanti in termini di valore e di export». Le stesse organizzazioni della filiera vitivinicola hanno inoltre ribadito la «necessità di essere coinvolte nella definizione del piano nazionale di comunicazione istituzionale per il settore che il Mipaaf ha deciso di adottare».
Quindi è stata affrontata la questione del Prosek croato, sulla quale la Filiera ha apprezzato il sostegno del Governo e la costituzione di un gruppo di lavoro dedicato. «Ora – è stato detto - è necessario uniformare gli argomenti a difesa compatta del rigetto del riconoscimento della menzione tradizionale croata».
Infine sono state messe in evidenza «le imminenti scadenze riguardo l’OCM vino e lo standard unico sulla sostenibilità, nonché le difficoltà rispetto ai pagamenti sullo stoccaggio, riduzione delle rese e concessione delle nuove autorizzazioni».
«Il Mipaaf e tutto il Governo – è stata la risposta a tali istanze della filiera da parte del ministro Stefano Patuanelli nel suo intervento al tavolo - non possono permettere che vi siano elementi che vadano a incidere su un settore centrale della politica economica del Paese». Quanto alla promozione del vino all'estero, Patuanelli ha ribadito che «non si può mettere in discussione il valore della sana promozione del vino. Bisogna informare il consumatore e accrescere la sua consapevolezza al consumo. Il tema della promozione è centrale perché il consumatore va informato e non condizionato. E' la stessa battaglia che portiamo avanti contro il Nutriscore, un sistema che condiziona anziché informare». Infine, per quanto riguarda la questione della registrazione della menzione del Prošek croato, il Ministro ha sottolineato che «non si può istituzionalizzare l'Italian Sounding».
«E' necessario andare in Europa tutti con la stessa voce - ha aggiunto il sottosegretario Gian Marco Centinaio -. Abbiamo deciso di dare una impostazione giuridica a questa partita che riguarda tutte le denominazioni. Se si cede sul Prošek rischiamo di aprire una falla in tutte le denominazioni italiane ed europee».
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