Filiera vite-vino
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L’Unione italiana vini rivela che nel 2020 i crediti non corrisposti dall’ Hotellerie-Restaurant-Café alle imprese del vino sono stati di 500 milioni di euro e che le vendite nel “fuori casa” sono diminuite tra -1,5 e -1,8 miliardi di euro. Il segretario generale Castelletti: «attivare misure di sostegno per far fronte alla sofferenza dei mancati pagamenti e strumenti a sostegno della ristorazione». Per l’Osservatorio di Uiv l’anno scorso il mercato interno ha perso in valore dieci volte di più di quanto perso dal mercato estero: -24% (Horeca -38%) contro -2,3% dell’export. Gdo a +12%.
«I lockdown hanno fortemente penalizzato la ristorazione e con essa il mondo del vino, che solo in Italia registra nell’ultimo anno crediti non corrisposti dall’horeca per 500 milioni di euro e mancate vendite nel ‘fuori casa’ per 1,5/1,8 miliardi di euro. Ora, con le riaperture a singhiozzo previste nelle bozze del Dl Riaperture, la normalità è ancora lontana e le tensioni finanziarie si fanno sempre più forti. Per questo chiediamo al Governo di attivare con il ‘Fondo filiere in crisi’ anche misure di sostegno per far fronte alla sofferenza dei mancati pagamenti e strumenti a sostegno della ristorazione».
Redazione
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La nuova coordinatrice delle Città del Vino della Toscana è Jessica Pasquini, sindaca di Suvereto (Livorno), mentre Monja Salvadori, assessora all’agricoltura del Comune di Montepulciano (Siena), è stata nominata vice-coordinatrice. Plauso dell’assessora regionale Stefania Saccardi. Nel coordinamento anche i sindaci di San Gimignano (SI) e di Montespertoli (FI). Tema caldo, sulla scia dell’esperimento del comune piemontese di Alba, la “vendemmia turistica” per rilanciare il turismo enogastronomico.
«Sono onorata di ricoprire questo ruolo perché la Toscana è una regione di eccellenza vinicola e merita un grande impegno, che porterò avanti con tutto il coordinamento. In questo contesto il mio comune, Suvereto, ha molto da dire insieme agli altri comuni della Costa degli Etruschi, che cercherò di rappresentare al meglio in piena sinergia con i colleghi per proseguire nei progetti di valorizzazione che Città del Vino mette in campo».
Con questa dichiarazione Jessica Pasquini, sindaca di Suvereto (provincia di Livorno), ha salutato la sua nomina a coordinatrice delle Città del Vino della Toscana avvenuta il 26 marzo nel corso dell’ultima assemblea dei Comuni toscani aderenti all’Associazione, tenutasi su piattaforma web per le norme anti contagio. Vice coordinatrice è stata nominata Monja Salvadori, assessora alle attività produttive e all'agricoltura del Comune di Montepulciano (Siena). Entrano nel coordinamento anche Andrea Marrucci, Sindaco di San Gimignano (Siena) e Alessio Mugnaini Sindaco di Montespertoli (Firenze).
Plauso per il «ticket tutto al femminile» da parte della vice presidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi, che ha affermato: «sono contenta che siano due donne alla guida di una realtà così importante e rappresentativa come le “Città del vino della Toscana”. E’ un ticket tutto al femminile che dice quanto, anche nella filiera vitivinicola, il ruolo delle donne appaia oggi sempre più rilevante». «Per ottomila anni – ha aggiunto - il vino è stato un ambito quasi solo maschile, ma ormai non è più così e l’immagine del vino del terzo millennio appare decisamente femminilizzata grazie al nuovo ruolo delle donne nella produzione, nel commercio e anche nei consumi. Le donne guidano oggi un terzo delle cantine italiane e il 24 per cento delle imprese commerciali al dettaglio del vino. A livello mondiale poi sono loro a comprare la maggior parte delle bottiglie ed il 40 per cento dei corsisti wine expert. La nomina di Jessica Pasquini e Monja Salvadori è quindi una felice conferma di questa tendenza».
Durante l’assemblea in cui è avvenuta la nomina di Jessica Pasquini gli amministratori pubblici intervenuti hanno manifestato «la volontà di rilanciare l’azione del Coordinamento delle Città del Vino della Toscana in stretta collaborazione con la sede nazionale di Siena». Uno dei temi che sono stati discussi è «la possibilità di attuare anche presso le aziende della Toscana la cosiddetta “vendemmia turistica”, su esempio di quanto realizzato dal Comune di Alba, Città del Vino piemontese che lo scorso autunno ha sperimentato con successo l'accordo siglato con l’Ispettorato del Lavoro locale e le associazioni di categoria per consentire ai turisti di partecipare in qualità di ospiti alla vendemmia evitando alle aziende spiacevoli conseguenze relative ad equivoci che potrebbero verificarsi in seguito a possibili controlli contro sfruttamento e lavoro nero. Un esempio, questo, di come grazie alla rete delle Città del Vino, si possano conoscere e diffondere buone pratiche tra i Comuni, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita dei territori amministrati e di favorire il rilancio del turismo enogastronomico che tutti si augurano possa ripartire al meglio quando le condizioni sanitarie lo consentiranno, si spera già da questa estate».
Tra gli altri argomenti affrontati, la possibilità di partecipare al bando per la nomina di Città Italiana del Vino 2022, vista la positiva esperienza avuta dai Comuni di Montespertoli e Montepulciano che hanno partecipato alla prima edizione del bando lo scorso anno, «grazie al quale abbiamo attivato progetti e collaborato con le aziende del nostro territorio che stiamo portando avanti», come hanno sottolineato sia il sindaco di Montespertoli Mugnaini sia l’assessora Salvadori, giudicandola «una esperienza estremamente positiva». Si è parlato inoltre del prossimo Concorso Enologico Internazionale Città del Vino, in programma a Castelvetro di Modena dal 20 al 23 maggio, al quale sono invitate a partecipare tutte le aziende vitivinicole che possono mettere in gara i loro vini.
La nuova coordinatrice entra di diritto a far parte del Consiglio Nazionale dell'Associazione Città del Vino che il prossimo mese di novembre sarà chiamato ad eleggere il nuovo presidente per il triennio 2022/2024 nel corso dell'Assemblea nazionale che si terrà a Barolo, eletta Città Italiana del Vino 2021.
L.S.
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Approvata dalla Regione Toscana la graduatoria definitiva dei progetti ammissibili al contributo nell'ambito della misura “Promozione del vino sui mercati dei Paesi Terzi” per la campagna 2020/2021.
I 13 milioni di euro messi a disposizione consentono di soddisfare tutte le domande di anticipo presentate e ritenute ammissibili, cioè 36 progetti che coinvolgono quasi 500 imprese.
Dal 2008 ad oggi ammontano a 96 milioni di euro i fondi europei che la Regione Toscana ha destinato a questa misura, attivata nell'ambito della cosiddetta "OCM Vino" (Organizzazione comune del mercato del settore vitivinicolo). La misura è finalizzata ad aumentare la competitività dei produttori di vini sui mercati extra-UE, attraverso azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità, che mettano in rilievo gli elevati standard dei prodotti dell'Unione, in particolare in termini di qualità, sicurezza alimentare o ambiente. Sono state finanziate inoltre anche la partecipazione a manifestazioni, a fiere ed esposizioni di importanza internazionale, campagne di informazione, studi per valutare i risultati delle azioni di informazione e promozione intraprese.
«Il potenziamento delle attività di promozione delle nostre imprese vitivinicole - ha detto la vicepresidente e assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi - è uno degli obiettivi primari che ci siamo posti, soprattutto considerando che quella vitivinicola è una delle filiere di traino del settore agroalimentare. Garantire il sostegno dei soggetti coinvolti, imprese e consorzi, rappresenta dunque un elemento cruciale di rilancio e ripresa, e l'obiettivo è non lasciare indietro nessuno dei mercati extra-UE, soprattutto in questa fase di particolare difficoltà legata alla pandemia da Covid-19».
Le attività previste nei progetti inizieranno a partire dal primo aprile 2021.
Redazione
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Pubblicati l’8 marzo gli elenchi delle aziende ammesse e ammissibili nelle tre sezioni (Europa 10-14 maggio, Asia & Oceania 24-28 maggio, America 7-11 giugno) della manifestazione business-to-business “BuyWine Toscana” riservata ai nostri vini Docg, Doc e Igt. Su 239 domande pervenute solo 2 esclusioni: le 87 imprese ammissibili oltre il tetto di 50 ammissioni per ogni sezione sono in lista d’attesa. Tanti servizi offerti agli operatori che partecipano all’evento.
«La grande risposta delle imprese toscane a questa iniziativa, anche in un momento così complicato per chi sta organizzando eventi business, è il miglior indicatore della vitalità del nostro sistema vitivinicolo regionale. Si tratta di un “esperimento” a cui teniamo tanto, mai tentato prima negli oltre dieci anni di BuyWine Toscana. Lo avevamo annunciato e abbiamo accettato la sfida perché l’agroalimentare toscano non si ferma: se non possono venire i compratori qui, andremo noi da loro. Oggi la tecnologia ce lo consente. Vedremo poi i risultati, ma per ora siamo al lavoro per dare un servizio (pubblico) alle nostre imprese».
Questo il commento dell’assessora all’agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi alla notizia della pubblicazione degli elenchi delle 150 aziende vinicole ammesse, su 239 richiedenti, a BuyWine 2021, la più grande iniziativa business-to-business per il settore vitivinicolo toscano, organizzata da Regione e Camera di Commercio di Firenze e riservata a imprese singole e associate che producono e commercializzano vini Docg, Doc e Igt (vedi nostro articolo).
Come si può verificare nel sito web della Regione a questo link, il decreto n. 3517 dell’8 marzo 2021 ha stabilito ed elencato le aziende ammesse alla manifestazione (50 per ciascuna delle tre sezioni in cui è articolata BuyWine: Europa 10-14 maggio, Asia & Oceania 24-28 maggio, America 7-11 giugno) e quelle ritenute ammissibili ma oltre il 50° posto, che saranno quindi inserite in una lista d’attesa e verranno chiamate in ordine di graduatoria, in caso di rinunce o scorrimenti. Su 239 che hanno fatto domanda solo 2 sono state escluse, e in uno dei casi si è trattato di rinuncia, non di mancanza dei requisiti. Nella sezione Europa, che include oltre all’Unione Europea la Svizzera e il Regno Unito, non ce l’hanno fatta 51 aziende ammissibili, perché le domande erano 101. Mentre nella sezione Asia & Oceania, composta da Giappone, Corea del Sud, Cina, Sud-est asiatico, Australia, Taiwan, Hong Kong, sono risultate ammissibili 86 imprese, cioè 36 in più del tetto previsto. Esattamente 50 invece le aziende ammissibili, e quindi ammesse, nella sezione America, comprensiva di Stati Uniti, Canada, Messico, Colombia e Perù.
I servizi offerti al BuyWine 2021
L’adesione alla manifestazione “BuyWine Toscana 2021” prevede, per gli operatori che saranno ammessi a partecipare, l’erogazione dei seguenti servizi:
- Partecipazione agli incontri B2B dell’area geografica (area) che sarà assegnata previa profilazione, scelta reciproca e creazione di un’apposita agenda di appuntamenti: gli incontri si svolgeranno in modalità digitale sulla piattaforma dedicata all’evento e personalizzata, con l’assistenza degli organizzatori, e avranno luogo, per ogni macro area, nelle date sopra indicate. Per ogni seller gli appuntamenti saranno distribuiti, indicativamente, nell’arco di 3 mezze giornate.
Per ciascuna azienda si prevede: l’accesso alla piattaforma informatica per la profilazione; un catalogo dettagliato degli operatori partecipanti (buyer) tramite la piattaforma digitale; l’incrocio delle preferenze espresse dalle aziende seller con quelle dei buyer; la creazione dell’agenda personalizzata; una stanza virtuale esclusiva, personalizzata da identificativo aziendale; l’assistenza tecnica online del personale durante gli incontri b2b.
- Invio ai buyers di campioni di vino: ciascun seller ammesso alla sessione di b2b dovrà mettere a disposizione una campionatura dei propri vini per invio ai buyers con i quali avrà appuntamento in agenda. La campionatura potrà contenere fino ad un massimo di 4 referenze, che saranno inviate ai buyer sotto forma di “Vinotte”. Ogni buyer riceverà la stessa campionatura, non sarà possibile inviare diverse etichette a diversi destinatari. Il ritiro delle bottiglie di vino presso l’azienda, il riconfezionamento e l’invio ai buyer sarà completamente a carico dell’organizzazione.
- Partecipazione al seminario preparatorio, finalizzato alla illustrazione delle caratteristiche specifiche del format dell’evento 2021 e delle attività consigliate, prima, durante e dopo gli incontri, per cercare di ottenere il massimo risultato dai meeting, con l’obiettivo di favorire l’instaurazione di rapporti commerciali, una volta terminata la manifestazione. Questo seminario avrà una durata indicativa di 1 ora 30 minuti e si svolgerà lunedì 29 marzo 2021 alle ore 15.
Redazione
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Un webinar per studenti, professionisti ed esperti del settore vitivinicolo per fare il punto su alcuni aspetti della gestione sostenibile delle vigne. Lo organizza sabato 20 marzo alle ore 10, con il titolo “Profumo DiVino: la gestione del vigneto nel prossimo decennio”, l’Istituto tecnico agrario “Dionisio Anzilotti” di Pescia in collaborazione con il Collegio interprovinciale dei Periti agrari di Lucca Pisa Pistoia Livorno e Massa Carrara e l’Associazione ex allievi dell’Anzilotti.
La partecipazione a questo seminario online, che sarà moderato dal perito agrario Pier Paolo Lorieri, è gratuita e dà diritto al riconoscimento dei crediti formativi per Periti Agrari e Periti Agrari Laureati (2 CFP). Per partecipare al webinar iscriversi qua.
Programma
Ore 10 – Saluto e benvenuto agli ospiti di Francesco Panico, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Agrario “D. Anzilotti” di Pescia (PT), e Giulia Parri, presidente del Collegio Interprovinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Lucca, Pisa, Pistoia, Livorno, Massa Carrara.
Ore 10,10 – “Gestione di due insetti dannosi nei vigneti della Doc Bolgheri: dalla chimica di sintesi al controllo biologico” di Andrea Lucchi, prof. ordinario di Entomologia generale e applicata presso il Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Pisa.
Ore 10,40 – Riflessioni: domande aperte dal pubblico.
Ore 11 – “Allelopatia: teoria o strategia agronomica per una gestione sostenibile della flora infestante? Focus sull’agro-ecosistema vigneto” di Stefano Benvenuti, ricercatore in Malerbologia del Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Pisa.
Ore 11,30 – Riflessioni: domande aperte dal pubblico.
Redazione
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L’Unione italiana vini ricorda anche il calo del prezzo medio (-5%) del vino italiano esportato in Usa e la sofferenza del Prosecco (-9%). Ma il presidente Castelletti confida nello stop alle guerre dei dazi e negli stimoli all’economia di Biden. Si spera pure nella semplificazione dell’Ocm Promozione.
L’export di vino italiano in Usa è calato nel 2020 del 6% in valore, attestandosi a 1,425 miliardi di euro, e con una significativa riduzione del prezzo medio (-5%). A soffrire sono stati soprattutto gli spumanti e in particolare il Prosecco (-9%), dopo anni di crescita. Ma sono calati anche i fermi imbottigliati (-6%).
Redazione