Filiera vite-vino
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Il Regno Unito taglierà dal 2022 gli oneri burocratici relativi all’importazione di vini (che vale 4 miliardi di euro, di cui la metà dall’Ue). Soddisfatta Confagricoltura, che sottolinea: il mercato Uk è il 3° mercato di sbocco per i vini italiani. Intanto nel primo quadrimestre del 2021 l’export agroalimentare Ue nel Regno Unito è sceso di 800 mln di euro, mentre le esportazioni di vino sono aumentate di 140 mln di euro.
Il Regno Unito ha deciso di semplificare gli oneri burocratici relativi all’importazione di vini, che in totale ammonta a oltre 4 miliardi di euro all’anno, di cui circa la metà in arrivo dagli Stati membri della Ue.
Redazione
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La Regione Toscana ha accolto le richieste dei consorzi Brunello di Montalcino e Vino Chianti di ridurre la resa di uva destinata alla produzione di vino nel 2021. L’assessora Saccardi: «l’obiettivo è stabilizzare il mercato in un momento storico particolare». Spiega il presidente del Consorzio Vino Chianti Busi: il calo produttivo per la gelata nella vendemmia 2021 non sarà del 30% ma “solo” del 15%, intanto a giugno le vendite sono aumentate del 15% sul 2020 e i prezzi alla produzione sono saliti del 15/20%; una riduzione delle rese del 15% manterrà l’equilibrio fra mercato e produzione. Riguardo al Brunello, ci sarà una riduzione oltre il primo ettaro.
«Provvedimenti utili in questo periodo a favore dei produttori e del mercato». Così l’assessora all’agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi ha definito ieri l’approvazione, all’ultima Giunta regionale, delle delibere che disciplinano la produzione della vendemmia 2021 del Consorzio Vino Chianti e del Consorzio Brunello di Montalcino accogliendo le richiese dei due consorzi di ridurre le rese di uva destinate alla produzione.
In particolare, il Consorzio Vino Chianti ridurrà del 15% le rese ad ettaro e a ceppo dell’uva destinata a diventare vino a DOCG Chianti, anche con riferimento alle cosiddette “Sottozone” e alla menzione “Superiore”.
Il Brunello invece lascerà invariata la quantità massima di uva rivendicabile come vino a DOCG Brunello di Montalcino per il primo ettaro di vigneto e oltre il primo ettaro ridurrà da 80 a 70 q/ha. Riguardo al Consorzio del Brunello i viticoltori potranno realizzare la riduzione della resa non solo in campo, ma anche mediante il cosiddetto “declassamento” di un corrispondente quantitativo di vino classificato come vino pronto a divenire DOCG Brunello di Montalcino, prodotto nelle tre annate precedenti e giacente in azienda.
«Dopo esserci confrontati con la filiera vitivinicola regionale – ha affermato la vicepresidente Saccardi - non vi è dubbio che per entrambe le denominazioni, da anni impegnate nella costante ricerca di un equilibrio di mercato e di un buon livello di remunerazione dei prezzi, anche per la vendemmia di quest'anno occorre contenere la resa produttiva dei vini in questione. L’obiettivo: stabilizzarne il mercato attraverso un riequilibrio fra domanda e offerta in un momento storico particolare, con conseguente consolidamento dei prezzi».
A spiegare la scelta di una riduzione della resa del 15% e a fare il punto della situazione per il vino Chianti è una nota di ieri del presidente dell’omonimo consorzio, Giovanni Busi, in cui si parla di «sospiro di sollievo» per la vendemmia 2021. «Dopo la gelata del maggio scorso le piante hanno reagito bene, quindi avremo una buona produzione – dice Busi -. Non sarà un'annata eccezionale da un punto di vista quantitativo, ma il danno è minore di quello che pensavamo: la produzione sarà più scarsa del trend normale, ma rispetto alla prima stima che vedeva una riduzione media del 30-40%, ora prevediamo un -15%».
Inoltre sul fronte delle vendite di vino Chianti, le ultime notizie sono buone con un +15% a giugno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. E nell’ultimo mese si è registrato un aumento dei prezzi per la produzione del 15-20%. Quindi il presidente del Consorzio Vino Chianti dice che siamo sulla strada giusta e che la decisione presa all’ultima assemblea di giugno, che ora ha ricevuto il via libera della Regione, di ridurre le rese del 15% «non è stata fatta perché non c'è mercato per il Chianti, tutt'altro, ma per mantenerlo in equilibrio ai prezzi attuali senza creare sbalzi eccessivi». «Per fortuna il mercato sta riprendendo e il prodotto in magazzino c'è, quindi con questa decisione garantiamo un ritorno economico maggiore per la fase della produzione». Insomma, come ribadito da Busi, «l'obiettivo finale è quello di consolidare la crescita al fine di garantire alla fase della produzione una marginalità che prima non c’era».
L.S.
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Le selezioni della 29esima edizione del “Mondial des vins Extrêmes” dal 15 al 16 luglio a Sarre, in Valle d’Aosta. Quest’anno il concorso apre ai distillati eroici di varie parti del mondo. Il presidente Stefano Celi: continuiamo «a crescere», valorizziamo «autentiche isole della biodiversità viticola e paesaggi unici».
Si svolge da oggi giovedì 15 luglio (ore 14.30) a venerdì 16 luglio a Sarre (Aosta) la 29esima edizione del “Mondial des Vins Extrêmes”, unica manifestazione enologica interamente dedicata ai vini prodotti in zone caratterizzate da viticolture eroiche.
Redazione
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Alla guida del Movimento Turismo del Vino nazionale è stato nuovamente eletto nei giorni scorsi Nicola D‘Auria, presidente uscente, che ha presentato una nuova squadra per guidare il triennio di mandato. Riconfermata anche la vice presidenza del pugliese Sebastiano de Corato. Nel direttivo si inseriscono anche nuovi nomi come i consiglieri Valentina Togn, presidente del MTV Trentino AA,, Maria Paola Sorrentino, presidente del MTV Campania, Stefania Busà, presidente del MTV Sicilia e Roberta Lilliu, presidente MTV Sardegna, con Filippo Antonelli, presidente del MTV Umbria.
«Quanto fatto dal 2018 a oggi è purtroppo stato limitato dagli eventi che tutti conosciamo – ha dichiarato il neo eletto Nicola D’Auria - tuttavia sono state gettate basi importanti che, sono certo, con la nuova squadra al mio fianco porteranno al raggiungimento degli obiettivi comuni a tutte le regioni del Movimento. Perché da nord a sud siamo accomunati tutti dalla voglia di ripresa e di crescita e dal desiderio di riorganizzare al meglio la nostra capacità di accoglienza. E mi fa piacere sottolineare la forte presenza femminile all’interno del Direttivo che certamente offrirà un quid plus importante». La rivisitazione dello statuto nazionale, l’avvio di importanti relazioni con referenti istituzionali, le partnership con realtà internazionali di settore sono alcuni esempi dei passi avanti fatti dal 2018, una premessa necessaria per progredire e migliorare.
«Sono certo – ha aggiunto D’Auria - che con questa squadra, che dall’estremo nord giunge alle nostre isole principali, riusciremo a riconfigurare il Movimento come un unico organismo dinamico. Pur nelle diversità e caratteristiche proprie di ciascuna regione esistono infatti necessità comuni che il direttivo porterà avanti: dal rafforzamento dell’immagine di MTV, anche attraverso il potenziamento dei canali di comunicazione a nostra disposizione, alle azioni di marketing finalizzate all’incoming internazionale. Dallo sviluppo dei rapporti istituzionali e al rafforzamento e ampliamento delle partnership fino alla formazione in ambito di marketing dell’accoglienza in Cantina e in ambito di attività fiscali e amministrative connesse al settore del turismo enogastronomico».
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Le domande di modifica dei due disciplinari verranno adesso inoltrate al Ministero delle politiche agricole per l’esame finale e l’eventuale approvazione. Molte le modifiche per il “Valdarno di sopra”, che allargherebbe la zona di produzione e vedrebbe in etichetta anche il termine “toscano”. Per il “Nobile di Montepulciano” chiesto l’inserimento di 12 unità geografiche aggiuntive.
«Si tratta di modifiche volte a evidenziare i legami col territorio e a sostenere il processo di qualificazione dei nostri vini. Per questo, dopo averle valutate con cura, le abbiamo approvate. Speriamo che anche l’esame del Ministero produca un orientamento simile».
Così l’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi ha commentato il parere positivo della Regione Toscana nei giorni scorsi alle proposte di modifica dei disciplinari di produzione di due denominazioni di origine di vini toscani, “Valdarno di sopra” e “Vino Nobile di Montepulciano”. Via libera che rappresentano un significativo passo in avanti nell’iter per la modifica che, dopo il parere regionale, prevede l’esame nazionale: la domanda di modifica, corredata dal parere favorevole della Regione, verrà inoltrata al Ministero delle politiche agricole per l’esame finale e l’eventuale approvazione.
La proposta di modifica relativa alla denominazione “Valdarno di sopra” comporta novità di rilievo, come l’allargamento della zona di produzione, l’eliminazione del riferimento alle due sottozone attualmente presenti (Pietraviva e Pratomagno), l’introduzione di numerose tipologie di prodotto. Inoltre il Consorzio ha proposto di modificare le rese di uva ad ettaro, la gradazione alcolica minima naturale delle uve, la densità di impianto dei nuovi vigneti. Nel pacchetto di richieste figura anche la modifica dell’articolo 7, che comporterebbe l’inserimento in etichetta del termine geografico “Toscano” allo scopo di consentire una migliore identificazione dei vini con il territorio di produzione. La proposta prevede infine la modifica della denominazione da “Valdarno di sopra” a “Vald’Arno di Sopra”.
Per quanto riguarda il Vino Nobile di Montepulciano la proposta oggetto di questa richiesta riguarda la possibilità di inserire dodici unità geografiche aggiuntive introducendo in etichetta una nuova menzione che le contraddistingua, la menzione “Pieve”, denotata dal sistema di pievi che insiste sull’area interessata. Questa modifica è la terza di una serie di cambiamenti intrapresi dal consorzio e dai produttori per una migliore identificazione e qualificazione del loro prodotto.
Redazione