Filiera vite-vino
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
I Georgofili organizzano il 9 maggio un incontro (anche online) sulla Flavescenza dorata e i vettori coinvolti nella sua epidemiologia. Iscriversi entro l’8.
Un’occasione di aggiornamento scientifico sull’emergenza fitosanitaria della Flavescenza dorata, per avviare un percorso di informazione e interlocuzione rivolto al mondo tecnico del comparto viticolo e per promuovere il trasferimento alle aziende e al territorio sia dei risultati maturi della ricerca, sia degli indirizzi di “lotta obbligatoria” definiti dai competenti servizi fitosanitari.
È la giornata di studio che l’Accademia dei Georgofili, su proposta del suo Comitato Consultivo sui problemi della difesa delle piante, organizza martedì 9 maggio, dalle ore 14,30 alle 18, nella propria sede centrale, presso le Logge Uffizi Corti di Firenze, ma anche online, con il titolo “Aggiornamenti sulla flavescenza dorata e i vettori coinvolti nella sua epidemiologia”.
«La Flavescenza dorata – si legge nella presentazione dell’incontro di studio - si è diffusa in Europa e in Italia a partire dalla metà del secolo scorso grazie all’arrivo in Europa del cicadellide neartico Scaphoideus titanus, strettamente associato alla vite e vettore primario dei fitoplasmi “agenti” della malattia», dove “fitoplasma” è la denominazione generica di una categoria di microorganismi fitopatogeni responsabili di alcune malattie delle piante coltivate. «Negli ultimi anni – continua la presentazione - questa fitoplasmosi ha mostrato una preoccupante recrudescenza epidemica, verosimilmente dovuta a più fattori del sistema “vite-fitoplasmi-vettori” e alle sue interazioni con l’agro-ecosistema vigneto». Un ruolo non secondario in questa diffusione, viene specificato, lo hanno avuto i cambiamenti climatici e la contrazione della farmacopea (elenco dei medicamenti) ammessa dalla legislazione vigente.
La giornata di studio, che sarà aperta dai presidenti dei Collegi degli agrotecnici e dei periti agrari e del Consiglio dell’Ordine degli agronomi (Conaf) e che vedrà fra i relatori anche il direttore del Servizio Fitosanitario Centrale Italiano Bruno Faraglia, è rivolta in particolare ai «tecnici delle scienze agrarie, iscritti agli ordini e ai collegi di riferimento», che sono «riconosciuti da tempo come le figure più prossime a quelle del “consulente fitosanitario” previsto, con ampi compiti di sostegno e miglioramento delle aziende, dal quadro legislativo europeo volto a una progressiva riduzione dei prodotti fitosanitari di sintesi e alla diffusione di una “viticoltura di precisione”».
L’evento è valido per il riconoscimento dei Crediti Formativi Professionale (CFP) per gli iscritti agli albi degli ordini e collegi sopra citati come segue: l’evento è accreditato di 0,375 CFP ai sensi del regolamento Conaf; ai periti agrari e periti agrari laureati che parteciperanno saranno riconosciuti 3 CFP; agli agrotecnici e agrotecnici laureati che parteciperanno saranno riconosciuti i CFP dietro presentazione dell’attestato di partecipazione.
La partecipazione potrà avvenire solo compilando entro le ore 14 di lunedì 8 maggio 2023 del seguente form. Le iscrizioni per la partecipazione in presenza saranno accolte compatibilmente con la capienza della sala. Per la partecipazione on-line gli interessati, una volta fatta la registrazione, riceveranno le credenziali di accesso alla piattaforma web.
Programma
Ore 14.30 - Apertura dei lavori
- Massimo Vincenzini, Presidente Accademia dei Georgofili
- Lorenzo Gallo, Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati
- Maresa Novara, Collegio Nazionale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati
- Sabrina Diamanti, Presidente Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali
Ore 14.50 - Relazioni
Coordinatore dei lavori: Piero Cravedi - Presidente Comitato Consultivo sui problemi della difesa delle piante dell'Accademia dei Georgofili
- Marta Martini - Università di Udine
“Flavescenza dorata: potenzialità offerte dalle nuove tecnologie molecolari per lo studio di una fitoplasmosi riemergente della vite”
- Cristina Marzachì - CNR-IPSP di Torino
“Flavescenza dorata: novità sulle interazioni tra fitoplasma, pianta e vettore e nuove possibili strategie di difesa da un fitoplasma riemergente della vite”
- Alberto Alma - Accademia dei Georgofili, Università di Torino; Elena Gonnella - Università di Torino
“I vettori: dinamica del ruolo nella epidemiologia della Flavescenza dorata”
- Bruno Faraglia - Accademia dei Georgofili, Servizio Fitosanitario Centrale Italiano - MASAF
“Flavescenza dorata, malattia causata da un organismo nocivo da quarantena: misure di emergenza e norme europee”
- Francesco Faggioli e Luca Ferretti - CREA-DC Laboratorio nazionale di riferimento “Area virus, viroidi e fitoplasmi”
“Il contributo della Rete Nazionale dei Laboratori nell’ottimizzazione e armonizzazione della diagnosi di Flavescenza dorata e altri giallumi della vite”
Ore 17.30 - Interventi e Discussione
Ore 18.00 - Termine dei lavori
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Organizzazione internazionale della vigna e del vino: nel 2022 il balzo dei prezzi ha frenato i consumi, ma è salito a un livello record il valore dell’export.
L’anno scorso è stato caratterizzato da un'inflazione elevata e da interruzioni della catena di approvvigionamento globale. In questo contesto, molti mercati hanno registrato un aumento significativo dei prezzi del vino, che hanno portato a una leggera diminuzione dei volumi consumati in tutto il mondo. Tuttavia il valore complessivo delle esportazioni mondiali di vino è il più alto mai registrato.
Così, qualche giorno fa, l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv) ha sintetizzato l’andamento del settore vinicolo a livello internazionale nel 2022. Un’annata in cui la produzione mondiale di vino è stata di 258 milioni di ettolitri, con un leggero calo dell’1% rispetto al 2021. Ciò perché, nonostante che la siccità e le ondate di calore della primavera ed estate scorsa facessero prevedere risultati negativi, spiega Oiv, il volume del raccolto in Europa è stato superiore al previsto, mentre nell’emisfero australe la produzione si è attestata sul livello medio atteso.
Le esportazioni mondiali di vino nel 2022 hanno subito un forte impatto a causa dell’elevata inflazione e delle interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali che hanno portato a un significativo rallentamento dei trasporti via mare. Questa combinazione di fattori ha portato a un volume complessivamente inferiore di vino, esportato però a un prezzo medio molto più alto (+15% rispetto al 2021), con un valore delle esportazioni globali di vino stimato a 37,6 miliardi di euro, la cifra più alta mai registrata.
La stima di Oiv del consumo mondiale di vino nel 2022 è pari a 232 milioni di ettolitri, con un calo di 2 milioni di ettolitri rispetto al 2021 (quasi -1%). Il motivo, sottolinea l’Oiv, è l'impennata dei costi di produzione e distribuzione, che ha provocato un significativo aumento dei prezzi del vino per i consumatori. In questo contesto, tuttavia, l’Oiv riferisce che i comportamenti di consumo del vino nazionali sono stati piuttosto eterogenei tra le varie aree geografiche.
Infine Oiv rende noto che la superficie viticola mondiale è rimasta stabile nel 2022 a 7,3 milioni di ettari: -0,4% rispetto all’anno precedente. Una stabilizzazione complessiva risalente al 2017, che però nasconde evoluzioni eterogenee nei principali Paesi produttori di vite.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Il 27 aprile breve corso online di Assoenologi su “Vino in lattina: aspetti tecnologici e tendenze di mercato” con docenti universitari. Iscrizioni entro il 26.
Le più recenti acquisizioni scientifiche sugli aspetti tecnologici dell’utilizzo delle lattine per il confezionamento del vino e il mantenimento della qualità del prodotto e sulle principali tendenze di mercato in vario modo legate alle potenzialità di diffusione di questa nuova forma di packaging.
Sono gli argomenti di cui si parlerà nel webinar organizzato da Assoenologi per giovedì 27 aprile, dalle ore 17 alle 18.30. Corso online aperto a tutte le persone interessate a conoscere meglio le caratteristiche e le potenzialità del confezionamento del vino in lattina.
Il webinar sarà articolato in due interventi distinti di due docenti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università degli Studi di Firenze:
Aspetti tecnologici:
Confezionare il vino in lattina pone delle sfide importanti per il produttore e l’enologo perché necessita di un condizionamento e di una stabilizzazione del prodotto predisposti ad hoc per tale tipologia di contenitore. Valentina Canuti, ricercatore del DAGRI nonché docente al corso triennale di laurea in “Viticoltura ed enologia” dell’Università di Firenze e al corso magistrale in “Innovazione sostenibile in viticoltura ed enologia” inter-ateneo tra Università di Firenze e Università di Pisa, illustrerà studi recenti su tali argomenti, oltre a presentare dei dati relativi alla sostenibilità dell’alluminio.
Tendenze del mercato:
Il prof. Silvio Menghini, ordinario presso il DAGRI dell’Università di Firenze dove è docente di marketing vitivinicolo e contabilità analitica e valutazione degli investimenti, proporrà un’analisi delle potenzialità di sviluppo di tale nuovo formato anche per il mercato italiano, esaminando le statistiche ufficiali relative al generale andamento dei consumi di bevande alcoliche nel nostro Paese e i risultati di una indagine diretta che, effettuata nel 2022, ha interessato un campione di oltre 500 consumatori abituali di vino.
Il termine per le iscrizioni è mercoledi 26 aprile 2023.
La quota d’iscrizione è di 45 € per i soci di Assoenologi e di Federvini e Unione Italiana Vini, mentre di 60 € per i non soci e 10 € per gli studenti universitari (vedi qua).
Ai soci Assoenologi verranno riconosciuti 4 crediti formativi nazionali. Su richiesta viene rilasciato attestato di partecipazione per accreditamento al proprio Ordine/Collegio professionale.
Per infoQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
A Vinitaly passato da UIV ad Alleanza delle Cooperative Agroalimentari il coordinamento del Tavolo della filiera vitivinicola nazionale: lo guida Luca Rigotti.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
A Vinitaly i dati su «vino e distribuzione moderna»: vini -6,2% in volume, +0,4% in valore (prezzi +7%), spumanti -0,5%, +6,1% (+6,6%). Attese dei big sul 2023.
«Nel primo trimestre del 2023 si prolunga il trend negativo delle vendite di vini e spumanti nella Distribuzione Moderna che ha caratterizzato il 2022, ma la recente tendenza a una progressiva diminuzione dell’inflazione fa sperare in una ripresa nella seconda parte dell’anno».
È il messaggio lanciato dalla tavola rotonda su “Vino e Distribuzione Moderna” del 3 aprile a Vinitaly, subito dopo la presentazione dei dati della “Ricerca Circana per Vinitaly”. Dai quali risulta che nel primo trimestre del 2023 le vendite di vino sono calate in volume del 6,2% mentre quelle delle bollicine dello 0,5% (dati Circana, primi 11 settimane del 2023, I+S+Lsp+Discount+ E-Commerce Panel Circana).
«Nel 2022 le vendite di vino erano scese del 5,4% e quelle delle bollicine del 5,0% - si legge nel comunicato di Vinitaly -. Le tensioni inflazionistiche hanno causato, anche nel primo trimestre del 2023, un sensibile aumento dei prezzi: +7,0% il vino e +6,6% le bollicine; il che ha portato a far registrare un aumento delle vendite a valore dello 0,4% per il vino e del 6,1% per le bollicine. I dati a valore naturalmente sono ingannevoli per via dell’inflazione, ma il canale del vino e delle bollicine nella Distribuzione Moderna rimane comunque rilevante nel mercato italiano con 800 milioni di litri venduti per un valore di circa 3 miliardi di euro nel 2022».
Come andrà il 2023? «Le possibilità di recupero del secondo semestre - ha detto nel corso della tavola rotonda Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana (già IRI) - sono legate a come e quanto si ribalteranno a scaffale i nuovi aumenti di listino e come la leva promozionale sarà utilizzata; se sarà usata più dello scorso anno da tutti i soggetti in campo, possiamo immaginare e sperare in un parziale recupero nella seconda metà del 2023».
E il consumatore medio sembra essere il primo ad augurarsi una maggiore offerta a scaffale delle bottiglie scontate: nel 2022 i litri di vino e bollicine acquistati in promozione sono diminuiti di 17 milioni di litri, per un valore di 40 milioni di euro, rispetto al 2021.
Il 2022 è complicato anche per le vendite delle bottiglie a marca del distributore (MDD), tra incremento prezzi e margini da salvaguardare, nonostante la loro convenienza: il vino è sceso dell’8,8% e le bollicine del 4,7%, a volume. Anche i vini e spumanti biologici, che rappresentano una quota minore di mercato nella Distribuzione Moderna, vedono un calo: del vino del 5,1% e delle bollicine del 4,1%.
Le aspettative del mondo della produzione e della distribuzione
I rappresentanti di Federvini, Uiv, Conad, Coop, Selex, Carrefour, Md sono intervenuti in tavola rotonda per commentare la ricerca “Circana per Vinitaly” e delineare una strategia per affrontare la situazione.
«Le cantine devono decidere con molta attenzione in quali mercati investire e con quali clienti utilizzare la leva delle promozioni per riuscire a conciliare fatturati e marginalità – ha detto il rappresentante di Federvini Mirko Baggio, responsabile vendite in gdo di Villa Sandi -. Il consumatore si è avvicinato al vino di fascia premium e la sfida nel 2023 sarà quella di riuscire ad intercettare la domanda, in crescita, di vini di fascia più alta».
Mentre per l’esponente di Unione italiana vini Luca Devigili, Business Development Manager di Banfi «l'incertezza per i mesi in divenire, quando arriveranno gli aumenti di prezzo dei listini, è alta. In questo contesto, abbiamo una certezza: se ogni singolo attore perseguirà i propri obiettivi ignorando le criticità della filiera, i problemi che affronteremo saranno ben più ampi di quelli di cui parliamo ora».
Passando alla distribuzione, Simone Pambianco, Category Manager Bevande di Conad, ha affermato che «la riduzione della spinta promozionale è da ascriversi principalmente al completarsi del fenomeno inflattivo. Per far sì che le leve pricing e promozionale non diventino la discriminante del successo, in uno scenario in mutamento degli stili di consumo, dovremmo attenderci un ridimensionamento dei costi del fattore vetro».
Francesco Scarcelli, responsabile Reparto Beverage di Coop Italia, ha detto che «il vero aumento dei prezzi a scaffale è atteso nel 2023 e speriamo sia compensato da una ripresa della promozione che va guidata: se è sana indirizza al consumo consapevole e invita a provare nuovi prodotti, se invece è eccessiva crea fidelizzazione all'evento stesso dell’offerta e non al prodotto».
«Il prezzo della bottiglia sullo scaffale è cresciuto, la promozionalità si è ridotta di circa 1 punto – ha precisato Flavio Bellotti, responsabile Category Vino del Gruppo Selex -. Dobbiamo evitare rialzi spropositati, rispettando i problemi dei consumatori, agendo maggiormente sulla leva delle promozioni e cercando di rassicurare il consumatore».
Mentre per Lorenzo Cafissi, responsabile Beverage Alcolico di Carrefour, «l'industria, assieme ai retailer, deve rispondere con strategie chiare e precise che partano dalla comunicazione del valore, passino attraverso una promozione strutturata ed in linea con i posizionamenti dei vari brand, ed arrivino a parlare, in modo più ‘pop’, al pubblico allargato che si sta dimostrando sempre più aperto ad accogliere nuovi trend di consumo».
Marco Usai, Wine Specialist di MD ha detto che «nonostante l’anno ricco di complessità, il Discount continua a registrare ottime performance nel reparto vini. MD ha registrato ottimi risultati nel segmento degli spumanti secchi, e dei vini IGT e rosè, dimostrando ancora una volta la capacità del discount di soddisfare le esigenze dei consumatori. La novità dell'anno è stata il lancio di una nuova private label di vini autoctoni, Enotrium».
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali