Filiera vite-vino
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Il 27 aprile breve corso online di Assoenologi su “Vino in lattina: aspetti tecnologici e tendenze di mercato” con docenti universitari. Iscrizioni entro il 26.
Le più recenti acquisizioni scientifiche sugli aspetti tecnologici dell’utilizzo delle lattine per il confezionamento del vino e il mantenimento della qualità del prodotto e sulle principali tendenze di mercato in vario modo legate alle potenzialità di diffusione di questa nuova forma di packaging.
Sono gli argomenti di cui si parlerà nel webinar organizzato da Assoenologi per giovedì 27 aprile, dalle ore 17 alle 18.30. Corso online aperto a tutte le persone interessate a conoscere meglio le caratteristiche e le potenzialità del confezionamento del vino in lattina.
Il webinar sarà articolato in due interventi distinti di due docenti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università degli Studi di Firenze:
Aspetti tecnologici:
Confezionare il vino in lattina pone delle sfide importanti per il produttore e l’enologo perché necessita di un condizionamento e di una stabilizzazione del prodotto predisposti ad hoc per tale tipologia di contenitore. Valentina Canuti, ricercatore del DAGRI nonché docente al corso triennale di laurea in “Viticoltura ed enologia” dell’Università di Firenze e al corso magistrale in “Innovazione sostenibile in viticoltura ed enologia” inter-ateneo tra Università di Firenze e Università di Pisa, illustrerà studi recenti su tali argomenti, oltre a presentare dei dati relativi alla sostenibilità dell’alluminio.
Tendenze del mercato:
Il prof. Silvio Menghini, ordinario presso il DAGRI dell’Università di Firenze dove è docente di marketing vitivinicolo e contabilità analitica e valutazione degli investimenti, proporrà un’analisi delle potenzialità di sviluppo di tale nuovo formato anche per il mercato italiano, esaminando le statistiche ufficiali relative al generale andamento dei consumi di bevande alcoliche nel nostro Paese e i risultati di una indagine diretta che, effettuata nel 2022, ha interessato un campione di oltre 500 consumatori abituali di vino.
Il termine per le iscrizioni è mercoledi 26 aprile 2023.
La quota d’iscrizione è di 45 € per i soci di Assoenologi e di Federvini e Unione Italiana Vini, mentre di 60 € per i non soci e 10 € per gli studenti universitari (vedi qua).
Ai soci Assoenologi verranno riconosciuti 4 crediti formativi nazionali. Su richiesta viene rilasciato attestato di partecipazione per accreditamento al proprio Ordine/Collegio professionale.
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A Vinitaly passato da UIV ad Alleanza delle Cooperative Agroalimentari il coordinamento del Tavolo della filiera vitivinicola nazionale: lo guida Luca Rigotti.
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A Vinitaly i dati su «vino e distribuzione moderna»: vini -6,2% in volume, +0,4% in valore (prezzi +7%), spumanti -0,5%, +6,1% (+6,6%). Attese dei big sul 2023.
«Nel primo trimestre del 2023 si prolunga il trend negativo delle vendite di vini e spumanti nella Distribuzione Moderna che ha caratterizzato il 2022, ma la recente tendenza a una progressiva diminuzione dell’inflazione fa sperare in una ripresa nella seconda parte dell’anno».
È il messaggio lanciato dalla tavola rotonda su “Vino e Distribuzione Moderna” del 3 aprile a Vinitaly, subito dopo la presentazione dei dati della “Ricerca Circana per Vinitaly”. Dai quali risulta che nel primo trimestre del 2023 le vendite di vino sono calate in volume del 6,2% mentre quelle delle bollicine dello 0,5% (dati Circana, primi 11 settimane del 2023, I+S+Lsp+Discount+ E-Commerce Panel Circana).
«Nel 2022 le vendite di vino erano scese del 5,4% e quelle delle bollicine del 5,0% - si legge nel comunicato di Vinitaly -. Le tensioni inflazionistiche hanno causato, anche nel primo trimestre del 2023, un sensibile aumento dei prezzi: +7,0% il vino e +6,6% le bollicine; il che ha portato a far registrare un aumento delle vendite a valore dello 0,4% per il vino e del 6,1% per le bollicine. I dati a valore naturalmente sono ingannevoli per via dell’inflazione, ma il canale del vino e delle bollicine nella Distribuzione Moderna rimane comunque rilevante nel mercato italiano con 800 milioni di litri venduti per un valore di circa 3 miliardi di euro nel 2022».
Come andrà il 2023? «Le possibilità di recupero del secondo semestre - ha detto nel corso della tavola rotonda Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana (già IRI) - sono legate a come e quanto si ribalteranno a scaffale i nuovi aumenti di listino e come la leva promozionale sarà utilizzata; se sarà usata più dello scorso anno da tutti i soggetti in campo, possiamo immaginare e sperare in un parziale recupero nella seconda metà del 2023».
E il consumatore medio sembra essere il primo ad augurarsi una maggiore offerta a scaffale delle bottiglie scontate: nel 2022 i litri di vino e bollicine acquistati in promozione sono diminuiti di 17 milioni di litri, per un valore di 40 milioni di euro, rispetto al 2021.
Il 2022 è complicato anche per le vendite delle bottiglie a marca del distributore (MDD), tra incremento prezzi e margini da salvaguardare, nonostante la loro convenienza: il vino è sceso dell’8,8% e le bollicine del 4,7%, a volume. Anche i vini e spumanti biologici, che rappresentano una quota minore di mercato nella Distribuzione Moderna, vedono un calo: del vino del 5,1% e delle bollicine del 4,1%.
Le aspettative del mondo della produzione e della distribuzione
I rappresentanti di Federvini, Uiv, Conad, Coop, Selex, Carrefour, Md sono intervenuti in tavola rotonda per commentare la ricerca “Circana per Vinitaly” e delineare una strategia per affrontare la situazione.
«Le cantine devono decidere con molta attenzione in quali mercati investire e con quali clienti utilizzare la leva delle promozioni per riuscire a conciliare fatturati e marginalità – ha detto il rappresentante di Federvini Mirko Baggio, responsabile vendite in gdo di Villa Sandi -. Il consumatore si è avvicinato al vino di fascia premium e la sfida nel 2023 sarà quella di riuscire ad intercettare la domanda, in crescita, di vini di fascia più alta».
Mentre per l’esponente di Unione italiana vini Luca Devigili, Business Development Manager di Banfi «l'incertezza per i mesi in divenire, quando arriveranno gli aumenti di prezzo dei listini, è alta. In questo contesto, abbiamo una certezza: se ogni singolo attore perseguirà i propri obiettivi ignorando le criticità della filiera, i problemi che affronteremo saranno ben più ampi di quelli di cui parliamo ora».
Passando alla distribuzione, Simone Pambianco, Category Manager Bevande di Conad, ha affermato che «la riduzione della spinta promozionale è da ascriversi principalmente al completarsi del fenomeno inflattivo. Per far sì che le leve pricing e promozionale non diventino la discriminante del successo, in uno scenario in mutamento degli stili di consumo, dovremmo attenderci un ridimensionamento dei costi del fattore vetro».
Francesco Scarcelli, responsabile Reparto Beverage di Coop Italia, ha detto che «il vero aumento dei prezzi a scaffale è atteso nel 2023 e speriamo sia compensato da una ripresa della promozione che va guidata: se è sana indirizza al consumo consapevole e invita a provare nuovi prodotti, se invece è eccessiva crea fidelizzazione all'evento stesso dell’offerta e non al prodotto».
«Il prezzo della bottiglia sullo scaffale è cresciuto, la promozionalità si è ridotta di circa 1 punto – ha precisato Flavio Bellotti, responsabile Category Vino del Gruppo Selex -. Dobbiamo evitare rialzi spropositati, rispettando i problemi dei consumatori, agendo maggiormente sulla leva delle promozioni e cercando di rassicurare il consumatore».
Mentre per Lorenzo Cafissi, responsabile Beverage Alcolico di Carrefour, «l'industria, assieme ai retailer, deve rispondere con strategie chiare e precise che partano dalla comunicazione del valore, passino attraverso una promozione strutturata ed in linea con i posizionamenti dei vari brand, ed arrivino a parlare, in modo più ‘pop’, al pubblico allargato che si sta dimostrando sempre più aperto ad accogliere nuovi trend di consumo».
Marco Usai, Wine Specialist di MD ha detto che «nonostante l’anno ricco di complessità, il Discount continua a registrare ottime performance nel reparto vini. MD ha registrato ottimi risultati nel segmento degli spumanti secchi, e dei vini IGT e rosè, dimostrando ancora una volta la capacità del discount di soddisfare le esigenze dei consumatori. La novità dell'anno è stata il lancio di una nuova private label di vini autoctoni, Enotrium».
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A Vinitaly Confagricoltura e Federvini sulla nuova proposta di regolamento europeo imballaggi: no al riuso al posto del riciclo e all’obbligo di minimizzazione.
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Dal 2 al 5 aprile a Verona il 55° Vinitaly, il salone internazionale dei vini e distillati: più di 4.000 aziende da 30 paesi, +43% top buyer esteri da 68 paesi.
Una cerimonia di apertura «in chiave smart (2 aprile ore 11.00) per non intralciare le agende delle oltre 4mila cantine in quartiere, ma anche quella di non inserire nel palinsesto degli appuntamenti istituzionali di Vinitaly la tradizionale cena di gala» per «privilegiare eventi in linea con la missione business di Vinitaly».
Sono due segni del «cambiamento di modello organizzativo» intrapreso dal Salone internazionale dei vini e distillati Vinitaly, la cui 55esima edizione è in programma dal 2 al 5 aprile presso Veronafiere, per rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento di servizio a sostegno di uno dei settori più strategici dell’export italiano. Così come «il record di top buyer selezionati e ospitati anche in collaborazione con Ice Agenzia»: al 15 marzo «oltre 1000 “superacquirenti” esteri di vino italiano da 68 Paesi già accreditati». Vale a dire +43% rispetto al 2022, provenienti «dagli Usa all’Africa, dall’Asia - con il grande ritorno della Cina e Giappone - al Centro e Sud America fino al Vecchio Continente tutto rappresentato e alle Repubbliche eurasiatiche».
Vinitaly 2023 si svolgerà in «un quartiere fieristico di oltre 100mila mq netti, diciassette padiglioni tra fissi e tensostrutture al completo, pronti a diventare il più grande centro b2b internazionale del vino italiano e non solo, con più di 4mila aziende in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni (dati aggiornati al 2 marzo, ndr)». Un «mega spot al vino italiano», come dicono gli organizzatori, grazie a «quasi 4miliardi di audience generata sui media in Italia e all’estero nella settimana clou della manifestazione».
Riguardo al programma, l’inizio è sabato 1 aprile con “Vinitaly OperaWine”, la «degustazione prologo con i 130 produttori portabandiera selezionati da Wine Spectator». Poi il salone conferma le sue tre principali aree tematiche (“Vinitaly Bio”, “International Wine Hall”, “Vinitaly Mixology” e “Micro Mega Wines” a cura del wine writer Ian D’Agata), il matching del “Taste and Buy” con operatori selezionati dalla rete fieristica in collaborazione con i consorzi di tutela e il “Tasting Express” con le più importanti riviste internazionali di settore. In tutto, oltre 70 le degustazioni previste dal calendario ufficiale della manifestazione (in aggiornamento su vinitaly.com). Tra queste, il «walk around tasting» (andare in giro degustando) dei Tre Bicchieri 2023 del Gambero Rosso (domenica 2 aprile) e dell’Orange Wine Festival (3 aprile) che vede la presenza di aziende top da 10 paesi, oltre al “Vinitaly Tasting - The DoctorWine Selection” a cura di Daniele Cernilli (2 e 3 aprile), ideato per i buyer e gli operatori dell’horeca, e ai focus di Young to Young ovvero: «le giovani cantine si raccontano ai giovani comunicatori, tre sessioni di degustazione con dieci giovani produttori firmate da Paolo Massobrio e Marco Gatti».
Gli operatori esteri
Tra i 68 Paesi rappresentati in questa edizione di Vinitaly, spiccano per numerosità le delegazioni di operatori e importatori profilati da Stati Uniti e Canada, a pari merito con un contingente che supera complessivamente i 200 top buyer. Ci sono nuovi arrivi dalla grande distribuzione del Midwest e dai vertici della Nabi (National association of beverage importers, l’associazione degli importatori di vino negli Usa) e ben undici referenti della Société des Alcools du Quèbec (Saq) e del Liquor control Board of Ontario (Lcbo), due dei più importanti monopoli canadesi.
Grande attesa per il ritorno della Cina che «dopo i lockdown e i divieti prolungati, è pronta a riprendersi il proprio status di colosso emergente». La selezione, realizzata dalla sede operativa di Veronafiere a Shangai unitamente agli uffici operativi della joint venture a Shenzen, porterà in fiera 130 responsabili acquisti tra cui i primi 20 importatori nazionali per volume e valore «come Cws, Interpocrom e Asc, i principali gruppi di primo livello dell’horeca, da Vino Bento a Wine Universe e Gruppo Bottega fino Lady Penguin e Vinehoo, le piattaforme di e-commerce più referenziate».
Ma ecco l’elenco dei Paesi di provenienza degli oltre 1000 top buyer selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere:
- Nord America: Usa e Canada.
- Asia: Armenia, Azerbaigian, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Georgia, Hong Kong, India, Indonesia, Kazakhistan, Kirghizistan, Malesia, Singapore, Taiwan, Thailandia, Vietnam.
- Africa: Angola, Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Kenia, Marocco, Mozambico, Nigeria, Sud Africa.
- Centro-Sud America: Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Equador, Guatemala, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Venezuela.
- Europa (inclusa area Baltica, Balcani, Scandinavia e UK): Austria, Albania, Bulgaria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Inghilterra, Lituania, Lettonia, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovenia, Svezia, Svizzera e Ungheria.
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Confagricoltura organizza il 15 marzo all’auditorium Antinori nel Chianti Classico un convegno sulla fitopatia Flavescenza dorata. Ci sono Saccardi e La Pietra.
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