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Il consigliere regionale della Toscana Marco Niccolai ha proposto di «dichiarare subito lo stato di crisi» per il florovivaismo toscano e di «individuare le risorse nel Piano di sviluppo rurale». Niccolai ricorda che Campania e Liguria, nostre concorrenti nella floricoltura, si sono già mosse in tale direzione.
Una dichiarazione dello stato di crisi del florovivaismo da parte della Regione sarebbe «di vitale importanza»: costituirebbe «un primo ma importante passo perché, al netto delle decisioni del Governo nazionale, aprirebbe lo spazio ad una serie di misure concrete da mettere in campo subito, grazie ai fondi del Piano di sviluppo rurale, che significano per la Toscana decine e decine di milioni di euro».
L.S.
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- Scritto da Andrea Vitali
Cambia programma per il Coronavirus il 71° Flormart, il salone di Padova dedicato a florovivaismo, verde e paesaggio, rinviato al 22-24 settembre 2021. Il 1° dicembre 2020 “solo” un “City Forum” articolato in un’edizione molto interattiva di EchoTechGreen, nell’evento sulle piante aromatiche Erbaleforum e nella piattaforma Gpp Lab. Il 29 aprile, prima tappa del roadshow online, dibattito sulle azioni di sostegno alle aziende florovivaistiche per uscire dalla crisi causata dall’epidemia.
«Siamo al fianco delle 24mila imprese florovivaistiche italiane che affrontano un anno nero. Tutte le aziende sono alle prese con un periodo emergenziale senza precedenti e riteniamo che, mantenendo vivo il dialogo con tutti gli operatori, la cosa più utile sia rivolgere tutte le nostre energie a progettare un’edizione 2021 nel segno dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, vero trampolino di lancio per la ripresa. A dicembre 2020 con Flormart City Forum inizieremo a svelare il progetto del 2021».
L.S.
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- Scritto da Andrea Vitali
Avviso alle aziende del presidente dell’Associazione vivaisti italiani Magazzini, che ha invitato i soci a stare attenti ai contatti con soggetti estranei al settore e a evitare canali alternativi e proposte d’aiuto poco chiare per risolvere i problemi di liquidità. Avi è in dialogo con i vari livelli di governo per ottenere sostegno il più velocemente possibile.
Prima l’allerta dei vertici della polizia di stato a fine marzo, poi due giorni fa l’allarme del procuratore capo di Firenze in un’intervista del Tgr Rai Toscana: le mafie hanno molta liquidità a disposizione e possono prendere di mira gli imprenditori piegati dall’emergenza Coronavirus, infiltrandosi nei settori più colpiti dalla crisi. Tra questi c’è senz’altro il florovivaismo, che stava ripartendo dopo un periodo in cui c’erano già stati problemi di liquidità, soprattutto a seguito del fallimento di un’importante azienda del Distretto vivaistico ornamentale pistoiese.
Pertanto, su suggerimento anche delle forze dell’ordine, il presidente dell’Associazione vivaisti italiani (Avi) Luca Magazzini ha deciso di inviare ieri l’altro un avviso alle aziende socie in cui si raccomanda di «prestare molta attenzione nei confronti di soggetti non conosciuti ed estranei al mondo produttivo vivaistico che si offrano per trovare soluzioni alla mancanza di liquidità o ad altre problematiche aziendali attraverso canali alternativi ai normali circuiti istituzionali e bancari». «Le scorciatoie poco chiare – ha sottolineato Magazzini - sono infatti quasi sempre sinonimo di illegalità o di zone grigie foriere di problemi ancora più gravi di quelli che si vorrebbero risolvere».
Luca Magazzini ha colto l’occasione per ricordare ai soci vivaisti che Avi «si sta impegnando, in un serrato e costruttivo dialogo con i vari livelli di governo, per rendere il meno dolorosa e più veloce possibile questa crisi che ha investito come uno tsunami il nostro settore a seguito dell’epidemia da Coronavirus, proprio nel momento in cui sembravamo aver imboccato con più decisione la via del rilancio sia a livello internazionale che nazionale».
Redazione
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Rivolto al Commissario all'Agricoltura Wojciechowski, un appello per salvare il florovivaismo europeo dalla crisi da Covid-19 è stato inviato il 10 aprile da 9 grandi organizzazioni della filiera (7 internazionali con base in Europa, 1 francese e 1 olandese) fra cui l’ENA. Tra le richieste a breve termine, liquidità e compensazioni dell’80% dei costi di produzione e smaltimento dei prodotti invenduti; a medio-lungo termine, statistiche annuali della Commissione europea e linea di bilancio per la promozione di piante e fiori, considerato il loro ruolo non solo ornamentale: nel mitigare cause ed effetti del cambiamento climatico e per il contributo alla salute e qualità della vita dei cittadini.
«Necessità di misure straordinarie per sostenere il settore dei fiori e delle piante vive perché sopravviva alla crisi da Covid-19».
E’ l’oggetto della lettera congiunta inviata il 10 aprile scorso al Commissario europeo all’Agricoltura e allo sviluppo rurale Janusz Wojciechowski da un gruppo di 9 grandi organizzazioni (7 internazionali, 1 francese e 1 olandese) con sede in Europa e che rappresentano tutti i segmenti e comparti del settore “Fiori e piante vive” (l’intera filiera florovivaistica) nell'UE. Settore o filiera che abbraccia i fiori recisi, le piante da interno ed esterno a scopo ornamentale e per finalità ecologiche, il materiale di propagazione e i bulbi e che coinvolge migliaia di aziende che danno lavoro a 760 mila persone (di cui 335 mila nella produzione) per un giro d’affari stimato attorno ai 48 miliardi di euro.
Lorenzo Sandiford
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Pubblicate sul sito del Ministero delle Politiche agricole le “Linee guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli alberi monumentali”. Sono ormai ben 3226 gli alberi considerati monumenti e inclusi nell’elenco ufficiale a cura della Direzione generale Foreste su segnalazione delle regioni. Nel sito del Mipaaf si trova anche la Circolare del 5 marzo 2020 n. 461 sui procedimenti amministrativi per tutelarli.
La gestione degli alberi monumentali in Italia ha coordinate di riferimento sempre più definite. Dopo essere state approvate il 31 marzo scorso col Decreto dipartimentale n. 1104, le “Linee guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli alberi monumentali” sono state pubblicate all’inizio di questa settimana sul sito web del Ministero delle Politiche agricole e sono da ora in poi accessibili a tutti.
Le "Linee guida" sono consultabili al seguente link.