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"La riduzione delle emissioni di gas serra, dei consumi energetici e l'aumento dell'energia da fonti rinnovabili sono temi di stretta attualità che la Regione Toscana pone fra le priorità di questo mandato. Ritengo imprescindibile il confronto e la collaborazione con le categorie e gli operatori del settore, al fine di ottimizzare l'azione di governo e l'impiego di risorse. Ringrazio CNA per la disponibilità dimostrata".
Lo ha detto l'assessore regionale all'ambiente e all'energia Federica Fratoni al termine dell'incontro che ha avuto stamani con i rappresentanti di CNA Toscana del settore installazione e manutenzione impianti. L'incontro si è concluso con l'impegno a collaborare su temi importanti per il comparto.
Nella fase finale della passata legislatura infatti hanno concluso il loro iter alcuni provvedimenti di notevole rilevanza per il settore installazione e manutenzione impianti: PAER (Piano ambientale ed energetico), Regolamento di attuazione dell'articolo 23 sexies della L. R. 39/2005 (Disposizioni in materia di energia).
"Il PAER, strumento di programmazione in grado di sviluppare investimenti stimati in circa 2,9 miliardi di euro nel periodo 2014-2030 – ha dichiarato il presidente CNA Installazione e Impianti Toscana, Maurizio Narra - ha un valore straordinario per il tessuto imprenditoriale regionale. Inoltre, per il Regolamento di attuazione del DPR 74/2013 e le sue linee attuative, è necessario rendere il più possibile omogeneo un meccanismo che in Toscana ha visto una situazione articolata e non semplice per le imprese, ma anche per i cittadini. Per CNA è importante un serio impegno per rendere costi e modalità di gestione di questa partita realmente simmetrici in tutta la regione".
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Il "modello di orto urbano toscano" si configurerà come un insieme di appezzamenti di terreno (o di coltivazioni fuori-terra) collegati dentro un sistema in cui sono inseriti servizi, spazi comuni, punti di aggregazione ed in cui la presenza delle persone non si limita allo svolgimento delle cure colturali nel "proprio" appezzamento, quanto a condurre una vita sociale volta anche allo scambio di informazioni, all'aggiornamento delle conoscenze, al confronto con le altre persone e le altre generazioni. Gli orti potranno diventare anche punti di riferimento importanti per la coltivazione di germoplasma di antiche varietà locali e saranno collegati ad altre strutture dove possono essere condotti corsi di aggiornamento, riunioni, momenti di studio e di confronto, momenti conviviali."
Un ruolo fondamentale sarà attribuito ai giovani. "Per questo – ha continuato l'assessore – l'iniziativa fa parte di Giovanisì, ma verranno coinvolti anche l'associazionismo e le scuole. Se le persone anziane sono sempre richiamate positivamente dall'idea di avere un "proprio" appezzamento di terreno per produrre fiori e vegetali e per passare il tempo libero, i giovani potranno essere il motore di iniziative comuni di crescita e sviluppo di tutta la struttura. Per i giovani l'orto urbano, e la sua gestione da Associazioni che coinvolgano i giovani, può essere un importante banco di prova e di inserimento nel tessuto connettivo della propria città, nonché di volontariato."
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Venerdì prossimo a Firenze la Scuola cani guida per ciechi di Scandicci, che dal 1979 è gestita direttamente dalla Regione Toscana, e l'Unione italiana ciechi e ipovedenti della Toscana organizzano la decima Giornata nazionale del cane guida.
L'iniziativa, presentata stamani da Paola Garvin, responsabile del settore, e da Antonio Quatraro, presidente Uic Toscana, in compagnia dei veri protagonisti, cioè i cani guida, vuole far conoscere ai cittadini l'importanza che un cane guida ha per chi non vede, le leggi che tutelano l'uso di un cane guida, e le opportunità di movimento che questi cani consentono alle persone con disabilità visiva.
Nel corso della mattina di venerdì saranno sensibilizzati al tema i ragazzi della scuola media Dino Compagni e dell'istituto superiore Elsa Morante nel corso di incontri con alcuni istruttori della Scuola, insieme a un rappresentante dell'Uic e a un disabile visivo, accompagnato dal suo fedele amico a quattro zampe.
Nel pomeriggio dalle 16 alle 18, la scena si sposterà in piazza della Repubblica, alla presenza degli addestratori della scuola, dei non vedenti coi loro cani e delle famiglie affidatarie dei cuccioli.
"La Scuola di Scandicci – afferma l'assessore a salute, sociale e sport Stefania Saccardi – svolge una funzione fondamentale per agevolare la vita non soltanto di persone con disabilità visiva ma anche di bambini, anziani, disabili. I cani guida sono compagni fedeli e alleati preziosi per superare gli ostacoli della vita quotidiana. Dunque è molto importante poter contare su famiglie affidatarie per il primo anno di vita dei cuccioli. E' una bella esperienza che richiede amore, dedizione, generosità e un po' di tempo libero, ma che per tutto l'occorrente e le indicazioni necessarie è costantemente supportata e seguita".
I cuccioli della Scuola, generalmente labrador e golden retriever, dopo circa due mesi dalla nascita, e dopo che ne è stata verificata con alcuni test la predisposizione, sono affidati a famiglie volontarie che provvedono ad abituarli alle situazioni quotidiane più disparate, la cosiddetta fase di socializzazione ed educazione. Il periodo di 'affido' dura un anno, poi il cucciolo rientra alla Scuola per l'addestramento prima della consegna. Durante l'affido viene fornito gratuitamente alla famiglia tutto il necessario: cibo, vaccinazioni, visite periodiche, accessori, oltre all'assicurazione per danni contro terzi, aiuto e consigli di ogni tipo.
La Scuola ogni anno è in grado di addestrare e consegnare a persone con disabilità visiva più di venti cani. Dalla Scuola inoltre escono cani che vengono impiegati anche per la pet therapy e come ausilio a disabili motori. Per informazioni si può contattare la Scuola allo 055 4382855.
Redazione Floraviva
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Favorire la creazione, ed il consolidamento, di nuove imprese. E' questo l'obiettivo comune dei tre bandi che mettono a disposizione ben 21 milioni di euro e che la Toscana si appresta ad aprire entro pochi giorni, il prossimo 15 ottobre per la precisione. I tre bandi, che si inseriscono all'interno del PORCreO Fesr 2014-2020, ovvero il Programma Operativo Regionale Crescita e Occupazione, e del più ampio Progetto Giovanisì, riguardano in particolare i settori manufatturiero, turismo, commercio, terziario e start up innovative ad alto contenuto tecnologico.
"Questi bandi – ha spiegato il presidente Enrico Rossi – danno attuazione a 2 dei 25 punti che stanno alla base di questa legislatura, in particolare il 12, che punta a dare un aiuto a chi vuole creare una piccola e micro impresa, ed il 20, lanciato per creare piccole officine in grado di offrire servizi personalizzati di fabbricazione digitale per imprese e artigiani. Vogliamo dare un sostegno concreto a chi ha intenzione di mettersi in gioco con proposte innovative, ma anche a chi lo ha già fatto e cerca di ampliare o consolidare la propria attività".
"Con questi bandi – ha detto l'assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – vogliamo creare azioni combinate che vanno nella direzione di affiancamento e avvicinamento dei giovani al sistema produttivo e potenziare una politica di integrazione con i sistemi formativo e delle politiche giovanili. E' ormai chiaro che la crisi che si è aperta qualche anno fa ha carattere strutturale, di sistema. La via d'uscita? Diventa indispensabile innovare la fase della progettazione, creare una visione condivisa dove concentrare gli investimenti. Per troppo tempo c'è stato troppo timore a inserire i giovani nel mondo delle attività produttive e invece deve partire da loro nuova spinta per rilanciare il sistema economico toscano".
I primi due bandi prevedono un pacchetto di misure per sostenere l'avvio di micro e piccole imprese giovanili nel commercio, turismo e terziario e nel manufatturiero. Il sostegno avviene attraverso il microcredito (con una dotazione finanziaria di quasi 12,5mln di euro) e voucher (più di 4,2mln) per l'acquisizione di servizi di consulenza e supporto all'innovazione utili alla creazione e allo svolgimento dell'attività d'impresa. Prevista anche l'eventuale concessione di garanzie regionali per agevolare l'accesso al credito e per investimenti connessi alla fase di avvio dell'impresa, oltre che per favorire il consolidamento di impresa.
Il terzo bando finanzia progetti di investimento per l'avvio di imprese giovanili innovative in vari settori dell'industria, del manifatturiero, del commercio e del terziario, nonché i Fab Lab, spazi condivisi per la fabbricazione digitale. La dotazione finanziaria iniziale è di 4,3mln di euro messi a disposizione attraverso finanziamenti agevolati e voucher.
Per tutti e tre i bandi i destinatari sono micro e piccole imprese giovanili costituite nei due anni precedenti alla data di presentazione della domanda di accesso all'agevolazione e persone fisiche che costituiranno micro o piccole imprese innovative e giovanili entro sei mesi dalla data di notifica del provvedimento di concessione sempre che non abbiano un'età superiore a 40 anni al momento della costituzione dell'impresa stessa.
Le domande vanno presentate online sul sito di Toscanamuove (soggetto gestore del bando), fino ad esaurimento del plafond messo a disposizione. Tutte le informazioni QUI
Redazione Floraviva
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A Castel del Giudice in Molise i secondi Stati Generali delle Comunità dell’Appennino convocati da Slow Food Italia dal 16 al 18 ottobre
Sono le terre alte più bistrattate del nostro Paese, eppure rappresentano l'anima dell'Italia. Sono gli Appennini che, secondo uno studio realizzato da Slow Food Italia, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Unisg) e Università degli Studi del Molise (Unimol), vivono una grave crisi demografica e un preoccupante abbandono del territorio, nonostante siano state colpite, al pari delle aree metropolitane più popolose e sviluppate, dalla perdita di suolo dovuta alla cementificazione, quadruplicata nei fondovalle negli oltre 50 anni presi in esame.
È questo il quadro allarmante al centro degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino, convocati per la seconda assemblea nazionale da Slow Food Italia dal 16 al 18 ottobre a Castel del Giudice (Is) in Molise. Agricoltori, allevatori, artigiani, rappresentanti di consorzi provenienti da tutta la fascia appenninica, si riuniranno in una tre giorni di lavori per rilanciare una nuova stagione di rinascita sociale, economica e culturale dei territori della dorsale italica a partire dalla tutela della biodiversità. Lungi dal voler essere considerate “marginali”, le Comunità della dorsale appenninica si riuniscono per condividere una nuova idea di montagna, muovendo da due grandi temi drammaticamente attuali – quello dei giovani e quello del lavoro – e costruire un’economia locale di nuova concezione, profondamente legata alle radici culturali, produttive e socioculturali di un territorio.
I progetti degli enti locali e le buone pratiche delle aziende più virtuose, i segnali di speranza che arrivano dai tanti giovani che, segnando un’inversione di tendenza, scelgono le aree appenniniche come sede della loro attività e luogo in cui vivere, saranno presentati come esempi da condividere e replicare dalla Liguria alla Sicilia.
A Castel del Giudice sarà rilanciata Resistenza Casearia, la piattaforma di Slow Food che si arricchisce di una nuova ambiziosa iniziativa, la rete dei caseifici di montagna per sostenere chi rifiuta le scorciatoie della modernità continuando, testardamente, a produrre formaggi in condizioni non facili rispettando naturalità, tradizione, gusto.
Il programma degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino è articolato in quattro commissioni che si terranno nella giornata di sabato 17 che si dedicheranno al confronto sui temi che stanno emergendo come prioritari: dal Piano di Sviluppo Rurale alla semplificazione burocratica, dalla gestione della fauna selvatica, dei parchi e delle foreste, al turismo sostenibile, dalla viabilità e il recupero dei borghi, alle nuove “start up”, dalle relazioni sociali tra abitanti di diverse fasi di età e tanto altro. Domenica 18 invece si terrà la plenaria di chiusura per condividere i documenti messi a punto dalle commissioni di lavoro e presentare lo studio I comuni e le comunità appenninici: evoluzione del territorio realizzato da Slow Food, Ispra, Unisg, Unimol.
Il programma in dettaglio e i materiali delle passate edizioni
Redazione Floraviva