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enrico rossi

Dal 1 gennaio 2016 la Toscana sarà una Regione diversa: una Regione più presente nei territori, che avrà più contatti diretti con i cittadini, più vicina, anche fisicamente, agli abitanti di ogni parte della Toscana. Ma sarà anche una regione - intesa stavolta con la "r" minuscola, non come ente ma come somma dei vari livelli di governo - più semplice: una regione dove le (ex) addizionali provinciali saranno uguali dalla Lunigiana a Grosseto e dal Mugello alla costa e dove anche procedure e prassi saranno le stesse. Con meno rompicapi e burocrazia per aziende e citta dini. Prendiamo il caso dei regolamenti venatori: oltre novanta testi che oggi si accavallano ed erano diversi da provincia a provincia diventeranno , dal 1 gennaio, un solo regolamento.
La Regione Toscana da gennaio cambia infatti pelle e forma. La giunta ha concluso nella riunione di oggi gli ultimi adempimenti. Il nuovo ente che nasce dalla riforma istituzionale assorbirà parecchie competenze delle ex Province. "Riuniremo la filiera di più settori ora spezzettati - sottolinea il presidente della giunta, Enrico Rossi - e sarà una grande sfida, a vantaggio dei cittadini, e un salto di qualità".
La Regione erediterà anche parte degli uffici di quelle città - stanze e dipendenti, un migliaio dei quattromila (o poco meno) che vi lavorano oggi – e gestirà, fino almeno al 2018 in attesa dell'approvazione della riforma costituzionale, anche i centri per l'impiego con i loro sessanta sportelli e mille operatori, tra interni e esterni,sparsi sui territori. La Regione non sarà più solo un ente di legislazione e programmazione ma anche un ente che gestirà direttamente molte funzioni.
La Toscana è stata la prima Regione a dotarsi di una legge di riordino per risolvere il nodo del riassorbimento delle funzioni e del personale delle Province. Lo ha fatto in due tempi, rispettando la scadenza del 31 ottobre. E' stata anche la prima Regione a firmare una convenzione con il Ministero del lavoro per la gestione dei centri per l'impiego ed è stata trovata pure una soluzione per la polizia provinciale, che conta in tutta la Toscana circa 170 guardie, che non sarà sciolta e si occuperà di controlli sulla viabilità provinciale e regionale e su altre materie (sempre adesso regionali) come caccia, pesca e agricoltura.
Cosa cambia 
Formazione, agricoltura e difesa del suolo sono tra le competenze di cui la Regione tornerà ad occuparsi direttamente. Si occuperà anche di caccia e pesca. Avrà competenze in materia di rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell'aria e delle acqua. Si occuperà ancora di inquinamento acustico ed energia, dell'osservatorio sociale e delle autorizzazioni come Aia, Vas, Via e Aia, delle aree protette e, in parte, delle sale dei centri operativi antincendio boschivo. Il Genio Civile sarà presente nei territori e competente per progettazione, manutenzione e polizia idraulica. Quanto alle strade regionali, progettazione e realizzazione di opere strategiche saranno regionali mentre la manutenzione rimarrà alle Province. Sono 1003, ad oggi, i dipendenti che arriveranno in Regione: ne erano stati annunciati 1014 a fine ottobre, poi qualcuno ha ottenuto il trasferimento presso uffici di altri enti o dello Stato, c'&e grave; stato anche un decesso e così il numero si è ridotto. Di questi 20 sono dirigenti. Altre funzioni passeranno invece dalle Province ai Comuni e Unioni di Comuni, come il turismo o la forestazione. E con loro 214 dipendenti.
Qualche esempio
 Di fatto la Regione scriverà le leggi ma rilascerà anche le autorizzazioni, chiudendo un cerchio ideale. A tutto vantaggio di una semplificazione delle burocrazia. E' il caso dell'ambiente e dell'energia. Dal primo gennaio un imprenditore che volesse richiedere una qualsiasi autorizzazione ambientale avrà lo stesso modulo da compilare, una stessa procedura da seguire, stessi tempi e stesse modalità di risposta, in qualsiasi luogo della Toscana si trovi. Senza che per i cittadini cambi il riferimento sul territorio, che sarà sempre lo sportello Suap. Entro il 2016 l'intero processo sarà anche informatizzato e per i cittadini sarà sufficiente collegarsi ad un portale web per ricevere comodamente a casa l'autorizzazione richiesta. Per i parchi e le aree protette una gestione unitaria in capo alla Regione garantirà invece una visione d'insieme importante per la difesa della biodiversità. Un alt ro esempio virtuoso arriva dalla difesa del suolo. Torna in Regione la progettazione e realizzazione delle opere idrauliche di seconda e terza categoria, la manutenzione e anche i controlli. Questo dovrebbe aiutare a velocizzare la realizzazione delle opere e lo stesso accadrà per la viabilità regionale.

Redazione Floraviva

fotovoltaico

Efficientamento energetico delle imprese toscane, è stata annunciata stamani l'uscita di un nuovo bando da 3 milioni di euro che prevede una priorità per le ditte colpite da eventi calamitosi: oltre la metà delle risorse in campo, ovvero 1,9 milioni di euro, saranno destinate a quelle imprese che sono state danneggiate dalle alluvioni o i tornadi che si sono abbattuti negli ultimi tempi sulla nostra regione.

Questo è il secondo bando destinato alle imprese dopo un primo già concluso da 3 milioni di euro che ha permesso di finanziare 51 progetti.
Legati alla nuova programmazione dei Fondi europei 2014-2020 per la parte relativa all'efficientamento energetico, la Regione Toscana dispone di poco meno di 70 milioni di euro, fatto salvo un bando già concluso da 4 milioni di euro per l'efficientamento dei sistemi produttivi con il quale vengono finanziati 44 progetti.
Per il prossimo futuro è allo studio la possibilità di finanziare anche gli interventi di efficientamento nelle scuole.

Redazione Floraviva

agroalimentare

I prezzi agricoli invertono la marcia a novembre, portandosi per la prima volta dopo 10 mesi, al di sotto dei livelli registrati nel 2014. Lo segnala l’Ismea sulla base dell'Indice dei prezzi agricoli all'origine, che si è portato a 113,9 (2010=100) facendo registrare una flessione del 4,3% su ottobre e del 2,3% su novembre 2014.

Sempre a novembre, i prezzi al consumo dei beni alimentari e delle bevande, alcolici inclusi, risultano – sulla scorta dei dati divulgati dall'Istat - in crescita dello 0,4% su base mensile e dell'1,6% se rapportati ai livelli dell'anno scorso, in lieve decelerazione rispetto al più 1,8% di ottobre.
L'Indice "core" dell'Ismea – calcolato per evidenziare la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando dall'indicatore i prodotti ortofrutticoli, più volatili e maggiormente influenzati da fattori stagionali – a novembre si colloca a 112,9 (2010=100) a conferma di una dinamica mensile negativa (-1,9%), anche se più attenuata rispetto a quanto evidenziato dall’indice complessivo. Il confronto su base annua segnala invece una tendenza deflativa più marcata di quella indicata dall’indice complessivo (-4,1% sul livello di novembre 2014).
Nel comparto vegetale che fa segnare nel suo complesso un meno 6,9% sul mese precedente, pesano le significative flessioni degli olii di oliva (-17,7%) e ortaggi (-16,8%), in un contesto non favorevole neanche per la frutta (-3,1%). Positiva al contrario la variazione su base mensile per i cereali (+1,7%), semi di soia (+3,8%) e per i vini, che mettono a segno un più 2,3%, consolidando la tendenza positiva emersa con la nuova campagna produttiva.
L’insieme della zootecnia chiude il mese con una nuova flessione dei prezzi all’origine dell’1,9%, dopo la parentesi rialzista del bimestre settembre-ottobre, a causa dell’affondo dei listini del bestiame vivo (-4%), solo in parte controbilanciata dalla progressione dello 0,4% dei lattiero caseari.  Tra gli animali vivi si segnalano pesanti riduzioni a carico dei suini (-6,9%) e degli avicoli (-9,5%), a fronte di lievi adeguamenti al ribasso per i bovini (-0,1%), e di incrementi per gli ovi-caprini (+6%) e conigli (+2%).  Flettono lievemente su base mensile anche le uova (-0,2%). 
Su base annua, l’indice elaborato dall’Ismea arretra del 2,3%, con flessioni di pari entità da parte sia del comparto vegetale che zootecnico. Nell’ambito delle coltivazioni arretrano su base annua i prezzi degli olii di oliva (-16,8%), della frutta (-7,1%), dei cereali (-6,9%) e, in misura inferiore, dei vini (-0,9%).  Solo per gli ortaggi e i semi di soia il confronto con novembre 2014 risulta positivo, con un più rispettivamente dell’11,8% e del 2,2%.
Nell'aggregato zootecnico, il bestiame vivo risulta nel complesso allineato ai valori di un anno fa (+0,2%), mentre rimane per i lattiero caseari un divario negativo con il 2014 (-3,4%). A novembre, conclude l'Ismea, la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intera annata 2015 risulta pari all’1,7%, mentre quella calcolata a partire dall'Indice core, si conferma negativa (-3,6%).

Redazione Floraviva

dino scanavino

Dino Scanavino, presidente della Confederazione italiana agricoltori, riguardo all’accordo globale sul clima di Parigi: “serve l’impegno di tutti i Paesi per contenere il riscaldamento. Quello agricolo è uno dei settori in prima linea per la lotta ai cambiamenti climatici. Salvaguardare il suo ruolo è, quindi, una scelta obbligata”.

“Considerando i precedenti fallimenti e viste le differenti posizioni negoziali di partenza, è fondamentale che a Parigi si sia arrivati a un accordo di massima. Positivo l’obiettivo di lungo termine che prevede che l’aumento della temperatura media globale rimanga al di sotto dei 2 gradi centigradi e che si proseguano gli sforzi per limitare il riscaldamento globale a meno 1,5° C rispetto alla media preindustriale. Altro elemento importante è il processo di revisione degli obiettivi, seppur volontari, che dovrà svolgersi ogni 5 anni”.
Così il presidente della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, ha commentato l’accordo globale sul clima siglato a Parigi nell’ambito di COP21. “Sul fronte della riduzione delle emissioni di Co2 – ha aggiunto Scanavino - la doppia pressione che ha visto da un lato i Paesi più colpiti dall’impatto del cambiamento climatico rivendicare impegni chiari, dall’altro le economie emergenti premere per posticipare qualsiasi intesa, ha prodotto un risultato che potremo definire ‘a luci e ombre’, considerando che nell’accordo non risulta l'obiettivo delle riduzioni entro il 2050. Il capitolo del sostegno finanziario, poi, è stato affrontato direttamente solo nella parte introduttiva prevedendo, nell'ambito delle decisioni non vincolanti, l'invito ai Paesi sviluppati a incrementare il loro livello di supporto e raggiungere l'obiettivo di fornire insieme 100 miliardi di dollari l'anno in finanziamenti per il clima entro il 2020”.
“Adesso, nella consapevolezza che molto e di più si sarebbe potuto ottenere - ha continuato Scanavino -, è opportuno che la via tracciata a Parigi per contenere il riscaldamento globale sia perseguita con impegno da tutti i Paesi. Quello agricolo, in particolare, è uno dei settori in prima linea per la lotta ai cambiamenti climatici”.
“Ma il cambiamento climatico e l’impoverimento delle risorse naturali – ha sottolineato Scanavino - rappresentano per l’agricoltura anche sfide di enorme portata. Se da un lato la produzione di cibo dovrà saper ridurre il suo impatto, dall’altro dovrà sapersi adattare ai cambiamenti del clima per non mettere a rischio la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare. In tale ambito è necessario valorizzare sempre di più il ruolo attivo che i terreni agricoli, i pascoli e i boschi svolgono nell’assorbimento della Co2, ma anche definire sistemi agricoli aperti all’innovazione e accessibili alle economie povere del Pianeta”.
“Sfide inedite e difficili – ha concluso Scanavino - che pongono l’agricoltura al centro del futuro. Salvaguardare il suo ruolo e quello delle imprese che ne fanno parte, rappresenta una scelta obbligata per l’intera società”.
 
Redazione Floraviva

piergiorgio benvenuti

"Sono numerosi gli appelli che stiamo lanciando in vista del Natale per rispettare la natura, ed invitare tutti a regalare giochi ai bambini che possano essere educativi e non prodotti con materiali nocivi o pericolosi". E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale del Movimento Ecologista, Ecoitaliasolidale.

"Il primo invito è quello di scegliere l'utilizzo di alberi naturali ed acquistati da venditori autorizzarti, non alberi con le radici recise e  di curarli adeguatamente durante la permanenza nelle nostre abitazioni. L’albero naturale solitamente proviene da coltivazioni dedicate e spesso situate in zone collinari o montane altrimenti destinate all’abbandono e al conseguente degrado idrogeologico”.
“Invitiamo quindi – prosegue Benvenuti – di non acquistare alberi di natale sintetici, magari da venditori abusivi, alberi in plastica pericolosi per la salute che solitamente provengono dalla Cina con importazioni clandestine. Sono alberi finti,  di plastica che non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione ed il successivo trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente”.
“Le altre iniziative  sono denominate ”Difendiamo l’ecosistema giocando” ed il “Il presepe naturale”, rivolgendoci soprattutto ai genitori ed agli educatori che attraverso esempi positivi possano veicolare principi di rispetto verso l’ambiente. Con l’iniziativa  “Difendiamo l’ecosistema giocando”, invitiamo a regalare per le feste natalizie giochi e videogiochi progettati per insegnare la difesa della natura, l’ambiente e la salvaguardia degli animali che rischiano l’estinzione. Mettendo al bando ogni gioco violento o composto da materiale non conforme alle leggi vigenti che in alcuni casi puo’ risultare pericoloso o nocivo per i  bambini”.
 “Infine invitiamo, proprio in questi giorni, soprattutto i genitori a creare insieme ai loro bambini il Presepe, utilizzando il più possibile prodotti che si trovano in natura come il muschio, le bacche, il legno, la frutta secca,  o comunque materiali di recupero e che si possono  riciclare, senza diventare immediatamente rifiuto”.
 “Le nostre iniziative hanno duplici aspetti, di sicurezza, di legalità, a difesa dell’ambiente e contribuire a diffondere la cultura e l’educazione ambientale soprattutto fra i giovanissimi che sono fortemente attratti dai simboli della Festa,  come l’albero, il Presepe, i regali”.

Redazione Floraviva