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Christiana Figueres UNFCCC







Dopo oltre vent’anni di mediazione la svolta sembra imminente e il primo accordo vincolante e universale sarà probabilmente stretto in dicembre per contenere il riscaldamento del pianeta entro la soglia dei 2°C. Prima ancora di iniziare, il 30 novembre, l’appuntamento di Parigi ha ottenuto la definizione da parte della maggioranza dei Paesi dei propri impegni di contenimento dei gas che alterano il clima. È il caso di Danimarca e Svezia che hanno deciso di diventare completamente “fossil free”, o di Buthan e Costarica che intendono anticipare la fuoriuscita dai combustibili fossili al 2030.

La battaglia climatica gode al momento attuale di due punti forza: la crescita del numero delle città impegnate dal basso nella definizione di politiche di riduzione delle emissioni, e l’adozione del valore della CO2 nelle proprie scelte strategiche da parte di molte imprese. Così, Christiana Figueres, segretaria esecutiva del UNFCCC, ha twittato il suo entusiasmo, a una ventina di giorni dalla conferenza di Parigi: “Il mondo è pronto per il cambiamento”. In effetti, rispetto ad anno fa, quando importanti responsabili delle emissioni cercavano di non esporsi, considerando prioritarie le riduzioni dei Paesi industrializzati, le cose sono cambiate. Cina e Stati Uniti hanno ufficializzato il proprio impegno a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, insieme ad oltre 150 paesi, responsabili del 90% delle emissioni mondiali, rispettando così la richiesta dell’Onu di presentare i propri piani volontari di riduzione prima del 30 novembre. Mancano ancora i Paesi del Golfo, produttori di petrolio, ma sembrano ormai lontani i fallimenti dei precedenti negoziati sul clima. Nuove tecnologie e opzioni politiche possono dunque condurre verso un importante cambiamento. Centrale sarà anche il ruolo giocato dagli investimenti nelle fonti rinnovabili e nell’efficienza energetica, che permetteranno alla crescita economica di svincolarsi dal consumo di idrocarburi. Le promesse volontarie presentate all’Onu richiederanno, infatti, al settore energetico grandi investimenti nelle tecnologie pulite: come ha stimato l’International Energy Agency, si tratterà di un totale di 13.500 miliardi di dollari, da qui al 2030. Hoesung Lee, economista coreano a capo dell’Intergovernmental panel on climate change, ha espresso la sua opinione in una recente intervista, pubblicata sul Sole 24 Ore: il picco delle emissioni di gas a effetto serra dovrà essere raggiunto il prima possibile, altrimenti sarà difficile e costoso mantenere il riscaldamento globale entro il limite dei 2°C. Per raggiungere questo importante traguardo sarà necessario, sempre secondo Lee, migliorare l’efficienza energetica, affidarsi sempre di più alle fonti rinnovabili e aumentare l’assorbimento della CO2, ad esempio con riforestazione e ripristino del suolo. Inoltre un contributo decisivo sarà svolto dalle tecnologie in grado di catturare i gas a effetto serra prima del loro rilascio in atmosfera e  dai comportamenti e stili di vita, che dovranno indirizzarsi verso una riduzione dei rifiuti e un cambiamento dei modelli di consumo.




Redazione Floraviva




 

floraviva iftf 2015

Nei tre giorni della fiera, la settimana scorsa ad Aalsmeer, registrati 15 mila visitatori: ben oltre il 5% in più del 2014. Gli espositori erano 750, fra cui 470 produttori di piante e 180 di fiori recisi. Ecco gli stand e i concept giudicati migliori: le piante commestibili Citrina e per i fiori recisi Anco con Vanique.

Bilancio positivo per FloraHolland Trade Fair, tenutasi dal 4 al 6 novembre scorsi ad Aalsmeer, nel centro nevralgico del florovivaismo mondiale. I visitatori registrati sono stati 15 mila, hanno fatto sapere dalla cooperativa olandese leader del settore, e ciò significa più 1000 visitatori rispetto all’anno precedente e il record della manifestazione. «Gli espositori a mettere in mostra le loro aziende e prodottisi legge nella nota finale – erano 750, sia locali che stranieri, fra cui 470 produttori di piante, 180 produttori di fiori recisi e 50 selezionatori». Il tutto in uno spazio espositivo di circa 25 mila metri quadrati. «I produttori e i loro clienti – ha dichiarato Wilma van Straalen, manager della fiera commercialehanno ripreso a scommettere sul futuro. Gli stand erano più belli che mai e l’atmosfera di quest’anno estremamente positiva».
Nel centro della manifestazione c’era FloraHolland House con il tema scelto per questa edizione: “la casa delle opportunità”. Nel padiglione, che aveva un nuovo design, sono state proposte tre tendenze di stile e uno «strategy wall» per ispirare i visitatori. Fra i premi di quest’anno per i migliori stand ricordiamo quello a Citrina (categoria piante) e ad Anco per la categoria fiori recisi.
floraviva citrania

Lo stand di Citrina, un brand introdotto da Jack Poot all’inizio del 2015, è stato apprezzato, fra l’altro, per il logo capace di presentare magnificamente il concept: «indica perfettamente il significato di Citrina» ha commentato Inger van IJzeren di FloraHolland, aggiungendo che «il personale dello stand è sempre disponibile ed estremamente competente». In cosa consiste dunque l’idea di Citrina? «Noi produciamo piante commestibili, buone e che le persone possono mettere in cucina e coltivare e raccogliere lì – risponde Jack Poot -. Forniamo tutto l’occorrente e, se richiesto dal cliente, possiamo occuparci anche del design».

floraviva anco con vanique

Anco con Vanique No 3, che fa il verso a Chanel, ha vinto nella categoria degli stand di fiori recisi perché «ha un’immagine tremendamente chic, assolutamente fantastica», secondo Inger van IJzeren. Lo stand sembrava una elegante profumeria dove i fiori recisi, tre fiori della qualità migliore in ogni box, erano messi in mostra in modo da semplificare al massimo l’identificazione e la scelta del consumatore. «In termini di immagine – ha spiegato Danny Broeshart di Anco – non si dovrebbe notare alcuna differenza fra Chanel e Vanique».

Redazione Floraviva

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Record attendance at FloraHolland Trade Fair

In the three days of the fair, last week in Aalsmeer, recorded 15,000 visitors: well over 5% more than 2014. The exhibitors were 750, including 470 producers of plants and 180 of cut flowers. Here stands and concept judged best: Citrine edible plants and cut flowers with Anco Vanique.

Positive results for FloraHolland Trade Fair, held 4 to 6 November last in Aalsmeer, the nerve center of the horticultural world. Visitors registered were 15,000, they have made it known from the Dutch cooperative world leader in the industry, and that means more visitors in 1000 than the previous year and the record of the event. "The exhibitors to showcase their companies and products - says the final note - was 750, both local and foreign, including 470 plant producers, 180 producers of cut flowers and 50 graders." All in an exhibition space of about 25,000 square meters. "The manufacturers and their customers - said Wilma van Straalen, manager of the trade show - have begun to bet on the future. The stands were more beautiful than ever and the atmosphere of this year's extremely positive. "

In the center of the event was FloraHolland House with the theme chosen for this year: "the home of the opportunity." The pavilion, which had a new design, have been proposed three trends of style and a "wall strategy" to inspire visitors. Among this year's awards for best booth, we looked at Citrine (category plants) and Anco for the category cut flowers.
floraviva citrania
The stand of Citrine, a brand introduced by Jack Poot at the beginning of 2015, has been appreciated, among other things, for the logo capable of presenting the concept beautifully: "indicates the purport of Citrine" said Inger van IJzeren of FloraHolland, adding that "the stand staff is always available and extremely competent." What is therefore the idea of Citrine? "We produce edible plants, and good that people can get in the kitchen and there grow and harvest - Jack says Poot -. We provide everything you need and, if requested by the customer, we can also design ".

floraviva anco con vanique


Anco with Vanique No 3, which hints at Chanel, won in the category of the stands of cut flowers because "he has a picture terribly chic, absolutely fantastic," according to Inger van IJzeren. The stand looked like a stylish perfumery where cut flowers, three flowers of the highest quality in every box, were put on display in order to simplify the identification and consumer choice. "In terms of image - said Danny Broeshart Anco - you will not notice any difference between Chanel and Vanique."

Redazione Floraviva

Nota del Ministero delle politiche agricole sugli obiettivi del marchio, presentato il 19 ottobre a Expo Milano, che certificherà l’eccellenza produttiva delle imprese di punta del florovivaismo italiano. Nel consiglio direttivo dell’Associazione di tutela del marchio Vivaifiori due esponenti di spicco del vivaismo e della floricoltura toscane: il presidente di Anve Marco Cappellini e il presidente dell’Associazione Piante e Fiori d’Italia Cristiano Genovali. Il tesoriere è Marco Capelli di Florveneto.

 
E’ accaduto quasi all’ultimo minuto, ma il marchio Vivaifiori, che certificherà la sostenibilità e qualità dei processi produttivi dei florovivaisti italiani che aderiranno, ce l’ha fatta davvero a vedere la luce in tempo utile per essere presentato ad Expo Milano. Proprio come Alberto Manzo, funzionario del Mipaaf, aveva anticipato a Floraviva durante Myplant & Garden 2015, a fine febbraio 2015 (vedi “Il marchio nazionale Vivaifiori sarà lanciato ad Expo 2015…”), e poi ribadito in un’intervista del 14 settembre nel corso di Flormart (vedi “Rottamazione serre, agevolazioni al verde privato, marchio nazionale Vivaifiori…”) quando ormai in molti erano scettici circa la possibilità di portare a termine il progetto entro il 31 ottobre.
La regia di Vivaifiori non è stata assegnata all’Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia, come a suo tempo ipotizzato da Manzo, ma ad un’apposita Associazione Nazionale di Tutela del Marchio VivaiFiori di cui fa parte anche Piante e Fiori d’Italia. L’unico altro soggetto di livello nazionale entrato nell’associazione di tutela del marchio è Anve, l’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, al cui presidente Marco Cappellini è andata la vice presidenza della nuova associazione, come è stato spiegato il 19 ottobre durante una conferenza stampa nell’area lounge del Mipaaf. Il presidente dell’associazione di tutela di Vivaifiori è Catello Cafiero, del Consorzio Campano del Florovivaismo, l’altro vice presidente è Roberto Magni, del Distretto Florovivaistico Aldo Lombardo. Fanno parte dell’associazione di tutela di Vivaifiori, oltre ai soggetti già citati, altre realtà di livello regionale o locale: Cooperativa Floricoltori Riviera dei Fiori, Fiori Tipici del Lago Maggiore, Associazione Florovivaisti Florveneto e Associazione Milazzoflora. Nel consiglio direttivo della nuova associazione, insediatosi per la prima volta in fase costituente il 13 ottobre scorso,  è entrato come consigliere anche un toscano della Versilia floricola, Cristiano Genovali, presidente di Piante e Fiori d’Italia. Il tesoriere è Marco Capelli di Florveneto. Hanno contribuito alla stesura del regolamento e del disciplinare di Vivaifiori tutti i componenti del tavolo di filiera nazionale del florovivaismo e le stesse organizzazioni di categoria nazionali.
«Gli obiettivi principali del marchio Vivaifiori, che è previsto all’interno del Piano nazionale del settore promosso da Mipaaf con Ismea, - si legge in un comunicato ministeriale diffuso ieri -  sono la valorizzazione della qualità dei prodotti florovivaistici italiani (fiori recisi, piante in vaso e piante arboree ornamentali) e una maggiore riconoscibilità delle nostre produzioni sul mercato nazionale ed internazionale per favorirne la promozione e la vendita». «Questo sistema privato e volontario di qualità, che certifica il processo produttivosi legge ancora nel comunicato del Mipaaf -, permette ai produttori che operano nel florovivaismo italiano, settore che con 27mila aziende lavoro a circa 100mila addetti, di adeguarsi facilmente a qualsiasi protocollo internazionale, ampliare il bacino di riferimento e accedere così a opportunità migliori di mercato». Il marchio ‘Vivaifiori’«sarà gestito dai soggetti che aderiscono attualmente al progetto».
L’associazione di tutela di Vivaifiori, veniva precisato in un comunicato stampa di Anve all’indomani della presentazione a Expo, «è proprietaria del marchio, del disciplinare di certificazione e del regolamento di utilizzo del marchio» ed ha fra le proprie finalità «riunire, rappresentare, assistere e tutelare a livello nazionale ed internazionale gli imprenditori agricoli florovivaisti che adottano il disciplinare e utilizzano il marchio, assicurare i rapporti con l’ente di certificazione, promuovere il marchio e le aziende aderenti, assicurare ogni possibile assistenza al fine di stimolare l’adesione».
«Tutto nasce - viene ricordato nel comunicato di Anve - nel 2011, su richiesta del tavolo di filiera nazionale del florovivaismo coordinato dal Dott. Alberto Manzo, quando viene reso operativo da Ismea, su finanziamento del Mipaaf, un progetto pilota di certificazione volontaria di qualità di processo delle organizzazioni florovivaistiche e delle aziende italiane associate del nostro settore portando alla nascita del marchio Vivaifiori. Questo, nel corso degli anni, ha fatto che si potesse dimostrare e valutare la fattibilità dell’attuazione di protocolli di produzione per il miglioramento e l’ottimizzazione dei processi produttivi ponendo attenzione soprattutto agli aspetti ambientali e facendo maturare l’esperienza necessaria per immettere nel mercato questo importante prodotto».
 
 
L.S.

free plastic sea

Martedì 10 Novembre dalle ore 9.00 alle 13.30, presso il museo civico di Zoologia di Roma (Via Ulisse Aldrovandi 18) si terrà il convegno Plastic Free Sea, quantità, danni e prevenzione dei rifiuti in mare.

L’isola di plastica del Pacifico è molto lontana dalle nostre coste, eppure il problema dei rifiuti nel Mediterraneo sta assumendo proporzioni crescenti, provocando danni irreversibili all’ecosistema marino e costiero, alla fauna, alla biodiversità e, non per ultimo, all’economia. Lo dimostra l’indagine di Goletta Verde di Legambiente sulla presenza di plastica nei mari italiani, una ricerca frutto del monitoraggio di 1.500 miglia nautiche, dello screening dei rifiuti in oltre 50 spiagge del Mediterraneo e di 10 campionamenti riguardanti la presenza di microplastiche in mare. Dati che dettano l’urgenza di serie politiche di prevenzione che coinvolgano istituzioni, cittadini, aziende e associazioni di categoria, dal mondo della pesca a quello del turismo. L’obiettivo è ambizioso ma praticabile e necessario, così come impone la direttiva europea Marine Strategy agli stati membri: il raggiungimento, entro il 2020, del buono stato ecologico per le proprie acque marine.

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Redazione Floraviva

agri chef

Dopo il successo di Expo con il Primo Festival degli Agriturismi italiani, la Confederazione ripropone domani 5 novembre al Salone del turismo rurale a Verona la cucina autentica come veicolo dell’esperienza agricola. Ai fornelli per il pubblico cuochi e cuoche che vengono da Toscana, Puglia, Veneto, Umbria e Calabria e che racconteranno le loro terre attraverso le ricette di tradizione. La vicepresidente Cinzia Pagni: “Vogliamo proporre il gusto della biodiversità per offrire un’immagine autentica della ruralità e dell’esperienza di una vacanza in campagna”.

Dopo il successo del Primo Festival degli Agriturismi italiani che ha animato Expo proponendo un inedito incontro tra i cuochi di tutt’Italia e i prodotti della Lombardia, la Cia-Confederazione italiana agricoltori rilancia con un “minifestival della ruralità” organizzato a Fieracavalli, il più importante Salone europeo dedicato a tutto quanto fa campagna.
Guidata dalla vicepresidente vicaria della Cia Cinzia Pagni, domani 5 novembre alla Fiera di Verona scende in campo una squadra di sei Agrichef per raccontare con le loro ricette la biodiversità italiana e la cucina di tradizione. “Abbiamo scelto questa formula -spiega Pagni- perché ci è sembrata la più immediata per far comprendere al pubblico il valore delle nostre tradizioni gastronomiche, la complessità positiva della nostra agricoltura, la meraviglia di trascorrere una vacanza nei nostri agriturismo. Le sei aziende che si raccontano a Fieracavalli sono protagoniste dell’offerta di Turismo Verde, la nostra associazione per il turismo rurale, ma sono anche sei paradigmi di cosa intende la Cia per agricoltura: custodia e valorizzazione del territorio, enfatizzazione della biodiversità, esperienza della ruralità in un rapporto fiduciario con i consumatori ai quali garantiamo cibo buono anche da pensare”.
Ma c’è un elemento in più: “C’è la volontà di difendere e diffondere la cultura enogastronomica dei territori -continua Pagni- di esaltarne la diversità per offrire il massimo ai nostri ospiti. Ne avranno testimonianza diretta coloro i quali assisteranno al nostri minifestival della ruralità dove proporremo prodotti e ricette di Toscana, Puglia, Calabria, Veneto, Umbria. Con un importante risvolto economico: l’attività agrituristica è un importante integratore al reddito delle imprese agricole e noi vogliamo valorizzarla. In questo momento infatti è decisivo restituire non solo centralità culturale e sociale all’agricoltura ma dignità economica al lavoro e all’impresa agricola. E noi intendiamo farlo -conclude la vicepresidente della Cia- anche proponendo in via di esperienza enogastronomica i valori della campagna”.
L’appuntamento è, dunque, per domani giovedì 5 novembre alla Fiera di Verona nell’ambito di Fieracavalli. Nell’area show-cooking a partire dalle 11 e fino alle 17 ogni 40 minuti sei cuoche e sei cuochi daranno conto della loro abilità culinaria, ma anche del valore degli ingredienti usati per realizzare le ricette della tradizione.
Scenderanno in campo alle 11 Alessio Guazzini dell’agriturismo “Camporuffaldo” di Massa Marittima (Gr) che proporrà pasta con semola di grano duro antico varietà Senatore Cappelli Rose di Campo con condimento di zucchini e pinoli trifolati in un leggero soffitto di cipolla. Poi sarà il turno alle 11:40 di Federica e Giulio Sparascio dell’azienda agrituristica “Gli Ulivi di Tricase” (Le) che proporranno un classico della cucina pugliese “Ciceri e tria”. Alle 12:20 Patrizia Marcelli dell’agriturismo “Bittarelli - La Rosa dei Venti” di Castiglione del Lago (Pg) eseguirà un piatto che parla del Trasimeno: tinca affumicata del lago Trasimeno con fagiolina e cipolla. Dopo la pausa gli show-cooking riprenderanno alle 15 con Lia Galli dell’agriturismo “Villa Caprareccia” di Bibbona (Li) che servirà crema di fagioli con ravioli ripieni di pecorino e olio extravergine d’oliva. Alle 15:40 Michela Brogliato dell’agriturismo “Villa Corona” di Vicenza eseguirà una pasta e fagioli rivisitata e alle 16:20 il minifestival della ruralità si chiuderà con Mario Grillo dell’agriturismo “Fattoria Biò” di Camigliatello Silano (Cs) che offrirà caciocavallo e n'duja ovvero ‘la merenda dei briganti’.
A condurre gli show-cooking sarà Carlo Cambi, il maestro del gusto de “La Prova del Cuoco” di Rai 1 e autore de “Il Mangiarozzo”, la guida alle osterie e trattorie d’Italia strenuo difensore della cucina di tradizione e del rapporto tra piatto e campo. Sarà Cambi a illustrare gli ingredienti, le preparazioni e a testare le ricette per un giorno dedicato alla cultura dei sapori, al sapore della biodiversità sotto le insegne della Cia.

Redazione Floraviva