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Il 30 Dicembre mattina a Pescia, nella sede del Mercato dei fiori della Toscana, riunione del comitato del distretto floricolo Lucca-Pistoia sulla situazione dei due mercati distrettuali. Il pomeriggio assemblea aperta degli iscritti al Mefit sulle conseguenze organizzative del progetto che prevede lo spostamento in una tensostruttura esterna delle contrattazioni di fiori e piante. A entrambi gli appuntamenti sarà presente il sindaco Oreste Giurlani.
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- Scritto da Andrea Vitali
	
	L'energia elettrica costerà meno anche per le piccole e medie imprese dei 16 comuni geotermici della Toscana. Lo stabilisce il nuovo protocollo d'intesa tra Regione e Enel Green Power che sancisce quanto già stabilito a maggio 2013: Enel si impegna a praticare un'offerta di energia elettrica con una riduzione fino al 10% in bolletta per le PMI dei territori geotermici. In pratica sarà un prezzo dell'energia allineato a quelli che Enel pratica già ai grandi clienti industriali.
	"Un'offerta molto importante – ha commentato il presidente Enrico Rossi - perché assieme a quella già praticata a prezzi vantaggiosi per il calore, rappresenta una forma di attrazione per le imprese in queste aree, compensando così nei fatti i maggiori costi legati alla logistica".
	Altro aspetto rilevante del protocollo, Enel Green Power si è impegnata a realizzare e cedere gratuitamente ai Comuni di Santafiora e Arcidosso una piscina geotermica come ulteriore forma di compensazione a seguito della realizzazione della centrale di Bagnore 4. La piscina riscaldata con l'energia geotermica sarà realizzata in località Aiole, al confine tra Arcidosso e Santa Fiora, sul versante grossetano del Monte Amiata. Il progetto prevede la costruzione di una struttura di 1.850 metri quadrati con copertura in legno lamellare ed esterni interamente in vetro e tre vasche, una semiolimpionica da 25×16,8 metri, una per bambini e la terza dedicata a fitness, acquagym e riabilitazione. La piscina avrà un costo complessivo di circa 2 milioni di euro, interamente coperti da Enel.
	"Ringraziando Enel per questi interventi – ha concluso Rossi – auspichiamo che anche altre realtà produttive del settore energia possano praticare offerte simili in quelle aree o in altre perché il tema del costo dell'energia è fattore concorrenziale ormai strategico per l'impresa toscana, come dimostra del resto la richiesta avanzata al ministro Guidi riguardo la vicenda ex Lucchini per il quale il 22 dicembre saremo a Roma".
	
	Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
	
	Dal 1 gennaio 2016 la Toscana sarà una Regione diversa: una Regione più presente nei territori, che avrà più contatti diretti con i cittadini, più vicina, anche fisicamente, agli abitanti di ogni parte della Toscana. Ma sarà anche una regione - intesa stavolta con la "r" minuscola, non come ente ma come somma dei vari livelli di governo - più semplice: una regione dove le (ex) addizionali provinciali saranno uguali dalla Lunigiana a Grosseto e dal Mugello alla costa e dove anche procedure e prassi saranno le stesse. Con meno rompicapi e burocrazia per aziende e citta dini. Prendiamo il caso dei regolamenti venatori: oltre novanta testi che oggi si accavallano ed erano diversi da provincia a provincia diventeranno , dal 1 gennaio, un solo regolamento.
	La Regione Toscana da gennaio cambia infatti pelle e forma. La giunta ha concluso nella riunione di oggi gli ultimi adempimenti. Il nuovo ente che nasce dalla riforma istituzionale assorbirà parecchie competenze delle ex Province. "Riuniremo la filiera di più settori ora spezzettati - sottolinea il presidente della giunta, Enrico Rossi - e sarà una grande sfida, a vantaggio dei cittadini, e un salto di qualità".
	La Regione erediterà anche parte degli uffici di quelle città - stanze e dipendenti, un migliaio dei quattromila (o poco meno) che vi lavorano oggi – e gestirà, fino almeno al 2018 in attesa dell'approvazione della riforma costituzionale, anche i centri per l'impiego con i loro sessanta sportelli e mille operatori, tra interni e esterni,sparsi sui territori. La Regione non sarà più solo un ente di legislazione e programmazione ma anche un ente che gestirà direttamente molte funzioni.
	La Toscana è stata la prima Regione a dotarsi di una legge di riordino per risolvere il nodo del riassorbimento delle funzioni e del personale delle Province. Lo ha fatto in due tempi, rispettando la scadenza del 31 ottobre. E' stata anche la prima Regione a firmare una convenzione con il Ministero del lavoro per la gestione dei centri per l'impiego ed è stata trovata pure una soluzione per la polizia provinciale, che conta in tutta la Toscana circa 170 guardie, che non sarà sciolta e si occuperà di controlli sulla viabilità provinciale e regionale e su altre materie (sempre adesso regionali) come caccia, pesca e agricoltura.
	Cosa cambia 
Formazione, agricoltura e difesa del suolo sono tra le competenze di cui la Regione tornerà ad occuparsi direttamente. Si occuperà anche di caccia e pesca. Avrà competenze in materia di rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell'aria e delle acqua. Si occuperà ancora di inquinamento acustico ed energia, dell'osservatorio sociale e delle autorizzazioni come Aia, Vas, Via e Aia, delle aree protette e, in parte, delle sale dei centri operativi antincendio boschivo. Il Genio Civile sarà presente nei territori e competente per progettazione, manutenzione e polizia idraulica. Quanto alle strade regionali, progettazione e realizzazione di opere strategiche saranno regionali mentre la manutenzione rimarrà alle Province. Sono 1003, ad oggi, i dipendenti che arriveranno in Regione: ne erano stati annunciati 1014 a fine ottobre, poi qualcuno ha ottenuto il trasferimento presso uffici di altri enti o dello Stato, c'&e grave; stato anche un decesso e così il numero si è ridotto. Di questi 20 sono dirigenti. Altre funzioni passeranno invece dalle Province ai Comuni e Unioni di Comuni, come il turismo o la forestazione. E con loro 214 dipendenti.
	Qualche esempio
 Di fatto la Regione scriverà le leggi ma rilascerà anche le autorizzazioni, chiudendo un cerchio ideale. A tutto vantaggio di una semplificazione delle burocrazia. E' il caso dell'ambiente e dell'energia. Dal primo gennaio un imprenditore che volesse richiedere una qualsiasi autorizzazione ambientale avrà lo stesso modulo da compilare, una stessa procedura da seguire, stessi tempi e stesse modalità di risposta, in qualsiasi luogo della Toscana si trovi. Senza che per i cittadini cambi il riferimento sul territorio, che sarà sempre lo sportello Suap. Entro il 2016 l'intero processo sarà anche informatizzato e per i cittadini sarà sufficiente collegarsi ad un portale web per ricevere comodamente a casa l'autorizzazione richiesta. Per i parchi e le aree protette una gestione unitaria in capo alla Regione garantirà invece una visione d'insieme importante per la difesa della biodiversità. Un alt ro esempio virtuoso arriva dalla difesa del suolo. Torna in Regione la progettazione e realizzazione delle opere idrauliche di seconda e terza categoria, la manutenzione e anche i controlli. Questo dovrebbe aiutare a velocizzare la realizzazione delle opere e lo stesso accadrà per la viabilità regionale.
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Efficientamento energetico delle imprese toscane, è stata annunciata stamani l'uscita di un nuovo bando da 3 milioni di euro che prevede una priorità per le ditte colpite da eventi calamitosi: oltre la metà delle risorse in campo, ovvero 1,9 milioni di euro, saranno destinate a quelle imprese che sono state danneggiate dalle alluvioni o i tornadi che si sono abbattuti negli ultimi tempi sulla nostra regione.
	Questo è il secondo bando destinato alle imprese dopo un primo già concluso da 3 milioni di euro che ha permesso di finanziare 51 progetti.
	Legati alla nuova programmazione dei Fondi europei 2014-2020 per la parte relativa all'efficientamento energetico, la Regione Toscana dispone di poco meno di 70 milioni di euro, fatto salvo un bando già concluso da 4 milioni di euro per l'efficientamento dei sistemi produttivi con il quale vengono finanziati 44 progetti.
	Per il prossimo futuro è allo studio la possibilità di finanziare anche gli interventi di efficientamento nelle scuole.
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
I prezzi agricoli invertono la marcia a novembre, portandosi per la prima volta dopo 10 mesi, al di sotto dei livelli registrati nel 2014. Lo segnala l’Ismea sulla base dell'Indice dei prezzi agricoli all'origine, che si è portato a 113,9 (2010=100) facendo registrare una flessione del 4,3% su ottobre e del 2,3% su novembre 2014.
	Sempre a novembre, i prezzi al consumo dei beni alimentari e delle bevande, alcolici inclusi, risultano – sulla scorta dei dati divulgati dall'Istat - in crescita dello 0,4% su base mensile e dell'1,6% se rapportati ai livelli dell'anno scorso, in lieve decelerazione rispetto al più 1,8% di ottobre.
	L'Indice "core" dell'Ismea – calcolato per evidenziare la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando dall'indicatore i prodotti ortofrutticoli, più volatili e maggiormente influenzati da fattori stagionali – a novembre si colloca a 112,9 (2010=100) a conferma di una dinamica mensile negativa (-1,9%), anche se più attenuata rispetto a quanto evidenziato dall’indice complessivo. Il confronto su base annua segnala invece una tendenza deflativa più marcata di quella indicata dall’indice complessivo (-4,1% sul livello di novembre 2014).
	Nel comparto vegetale che fa segnare nel suo complesso un meno 6,9% sul mese precedente, pesano le significative flessioni degli olii di oliva (-17,7%) e ortaggi (-16,8%), in un contesto non favorevole neanche per la frutta (-3,1%). Positiva al contrario la variazione su base mensile per i cereali (+1,7%), semi di soia (+3,8%) e per i vini, che mettono a segno un più 2,3%, consolidando la tendenza positiva emersa con la nuova campagna produttiva.
	L’insieme della zootecnia chiude il mese con una nuova flessione dei prezzi all’origine dell’1,9%, dopo la parentesi rialzista del bimestre settembre-ottobre, a causa dell’affondo dei listini del bestiame vivo (-4%), solo in parte controbilanciata dalla progressione dello 0,4% dei lattiero caseari.  Tra gli animali vivi si segnalano pesanti riduzioni a carico dei suini (-6,9%) e degli avicoli (-9,5%), a fronte di lievi adeguamenti al ribasso per i bovini (-0,1%), e di incrementi per gli ovi-caprini (+6%) e conigli (+2%).  Flettono lievemente su base mensile anche le uova (-0,2%). 
	Su base annua, l’indice elaborato dall’Ismea arretra del 2,3%, con flessioni di pari entità da parte sia del comparto vegetale che zootecnico. Nell’ambito delle coltivazioni arretrano su base annua i prezzi degli olii di oliva (-16,8%), della frutta (-7,1%), dei cereali (-6,9%) e, in misura inferiore, dei vini (-0,9%).  Solo per gli ortaggi e i semi di soia il confronto con novembre 2014 risulta positivo, con un più rispettivamente dell’11,8% e del 2,2%.
	Nell'aggregato zootecnico, il bestiame vivo risulta nel complesso allineato ai valori di un anno fa (+0,2%), mentre rimane per i lattiero caseari un divario negativo con il 2014 (-3,4%). A novembre, conclude l'Ismea, la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intera annata 2015 risulta pari all’1,7%, mentre quella calcolata a partire dall'Indice core, si conferma negativa (-3,6%).
	
	Redazione Floraviva

