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- Scritto da Andrea Vitali
Ecco la «proposta di Agrinsieme» al Comitato del Distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia del 30 dicembre scorso. L’attuale mandato del Comitato e del presidente è scaduto il 30 novembre 2014 e alcuni dei 65 soggetti locali fondatori non esistono più. Nel documento Si chiede, entro gennaio o al massimo un trimestre, una verifica sui componenti del distretto, il rinnovo degli organismi e la relazione annuale.
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- Scritto da Andrea Vitali
Secondo le stime di Turismo Verde-Cia, durante il lungo week-end di fine anno saranno oltre 700 mila gli ospiti nelle strutture ricettive in campagna. Mentre l’allarme terrorismo taglia le vacanze all’estero, gli agriturismi mettono a segno l’incremento più alto dall’inizio della crisi. Merito dei prezzi stabili, dei “pacchetti” creati ad hoc per le festività, del fondamentale aspetto enogastronomico, ma anche dell’inquinamento record che spinge le famiglie a cercare aria pulita in mezzo al verde. Già oggi quattro agriturismi su cinque dichiarano il “tutto esaurito” per il periodo dal 31 dicembre al 3 gennaio.
In queste festività segnate dalla paura di attentati terroristici, che mettono un freno ai viaggi all’estero facendo partire solo due italiani su dieci, l’agriturismo in controtendenza fa il pieno di prenotazioni a Capodanno. Tra il 31 dicembre e il 3 gennaio, le presenze stimate nelle strutture ricettive agricole supereranno le 700 mila unità, tra chi sceglierà il soggiorno in campagna per 2-3 giorni e chi punterà sulle “fattorie” soltanto per il cenone dell’ultimo dell’anno o il pranzo del primo gennaio. E’ quanto afferma Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia-Agricoltori Italiani, che ha effettuato un monitoraggio su un campione di aziende associate sul territorio nazionale.
Le preoccupazioni legate all’allarme terrorismo, ma anche le temperature anomale e quasi primaverili con nevicate ridotte anche in alta quota, stanno “tagliando” sia le vacanze oltreconfine che la classica settimana bianca -spiega Turismo Verde- e chi decide di partire lo fa seguendo tre direttrici ben precise: località vicine, soggiorni brevi e prezzi accessibili. Tutti elementi che premiano la scelta dell’agriturismo, con un aumento previsto dell’8%, il più alto dall’inizio della crisi.
Complici i listini rimasti pressoché stabili con la possibilità di veri e propri “pacchetti feste”, ma anche la voglia di respirare aria “buona” e pulita rispetto all’inquinamento record registrato in questi giorni in città, soprattutto nelle metropoli come Roma e Milano praticamente “chiuse per smog” -osserva Turismo Verde Cia- la domanda di agriturismo cresce e già oggi quattro aziende su cinque dichiarano il “tutto esaurito”. In realtà la tendenza positiva è già cominciata a Natale, ma il “pienone” sarà concentrato nel lungo fine settimana di Capodanno.
E a trascorrere la notte più lunga dell’anno nella tranquillità delle campagne ci saranno anche tantissimi giovani, in aumento del 10% sul 2014 -continua l’associazione agrituristica della Cia-. Una scelta ben precisa, quindi, da parte degli “under 40”, sia sotto il profilo economico che “ludico”. Da una parte, infatti, gli agriturismi costano molto meno dei ristoranti pur mantenendo altissima la qualità dei cibi. Dall’altro, sono sempre di più i giovani che preferiscono passare il 31 dicembre a degustare prodotti enogastronomici tipici e tradizionali, con menù attenti al territorio e alla stagionalità, piuttosto che a partecipare a caotiche serate in piazza e per locali.
In Italia -ricorda Turismo Verde Cia- gli agriturismi toccano 21.744 unità, per un totale di 232.580 posti letto e 423.777 coperti a tavola.
Redazione Floraviva
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Il 30 Dicembre mattina a Pescia, nella sede del Mercato dei fiori della Toscana, riunione del comitato del distretto floricolo Lucca-Pistoia sulla situazione dei due mercati distrettuali. Il pomeriggio assemblea aperta degli iscritti al Mefit sulle conseguenze organizzative del progetto che prevede lo spostamento in una tensostruttura esterna delle contrattazioni di fiori e piante. A entrambi gli appuntamenti sarà presente il sindaco Oreste Giurlani.
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L'energia elettrica costerà meno anche per le piccole e medie imprese dei 16 comuni geotermici della Toscana. Lo stabilisce il nuovo protocollo d'intesa tra Regione e Enel Green Power che sancisce quanto già stabilito a maggio 2013: Enel si impegna a praticare un'offerta di energia elettrica con una riduzione fino al 10% in bolletta per le PMI dei territori geotermici. In pratica sarà un prezzo dell'energia allineato a quelli che Enel pratica già ai grandi clienti industriali.
"Un'offerta molto importante – ha commentato il presidente Enrico Rossi - perché assieme a quella già praticata a prezzi vantaggiosi per il calore, rappresenta una forma di attrazione per le imprese in queste aree, compensando così nei fatti i maggiori costi legati alla logistica".
Altro aspetto rilevante del protocollo, Enel Green Power si è impegnata a realizzare e cedere gratuitamente ai Comuni di Santafiora e Arcidosso una piscina geotermica come ulteriore forma di compensazione a seguito della realizzazione della centrale di Bagnore 4. La piscina riscaldata con l'energia geotermica sarà realizzata in località Aiole, al confine tra Arcidosso e Santa Fiora, sul versante grossetano del Monte Amiata. Il progetto prevede la costruzione di una struttura di 1.850 metri quadrati con copertura in legno lamellare ed esterni interamente in vetro e tre vasche, una semiolimpionica da 25×16,8 metri, una per bambini e la terza dedicata a fitness, acquagym e riabilitazione. La piscina avrà un costo complessivo di circa 2 milioni di euro, interamente coperti da Enel.
"Ringraziando Enel per questi interventi – ha concluso Rossi – auspichiamo che anche altre realtà produttive del settore energia possano praticare offerte simili in quelle aree o in altre perché il tema del costo dell'energia è fattore concorrenziale ormai strategico per l'impresa toscana, come dimostra del resto la richiesta avanzata al ministro Guidi riguardo la vicenda ex Lucchini per il quale il 22 dicembre saremo a Roma".
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Dal 1 gennaio 2016 la Toscana sarà una Regione diversa: una Regione più presente nei territori, che avrà più contatti diretti con i cittadini, più vicina, anche fisicamente, agli abitanti di ogni parte della Toscana. Ma sarà anche una regione - intesa stavolta con la "r" minuscola, non come ente ma come somma dei vari livelli di governo - più semplice: una regione dove le (ex) addizionali provinciali saranno uguali dalla Lunigiana a Grosseto e dal Mugello alla costa e dove anche procedure e prassi saranno le stesse. Con meno rompicapi e burocrazia per aziende e citta dini. Prendiamo il caso dei regolamenti venatori: oltre novanta testi che oggi si accavallano ed erano diversi da provincia a provincia diventeranno , dal 1 gennaio, un solo regolamento.
La Regione Toscana da gennaio cambia infatti pelle e forma. La giunta ha concluso nella riunione di oggi gli ultimi adempimenti. Il nuovo ente che nasce dalla riforma istituzionale assorbirà parecchie competenze delle ex Province. "Riuniremo la filiera di più settori ora spezzettati - sottolinea il presidente della giunta, Enrico Rossi - e sarà una grande sfida, a vantaggio dei cittadini, e un salto di qualità".
La Regione erediterà anche parte degli uffici di quelle città - stanze e dipendenti, un migliaio dei quattromila (o poco meno) che vi lavorano oggi – e gestirà, fino almeno al 2018 in attesa dell'approvazione della riforma costituzionale, anche i centri per l'impiego con i loro sessanta sportelli e mille operatori, tra interni e esterni,sparsi sui territori. La Regione non sarà più solo un ente di legislazione e programmazione ma anche un ente che gestirà direttamente molte funzioni.
La Toscana è stata la prima Regione a dotarsi di una legge di riordino per risolvere il nodo del riassorbimento delle funzioni e del personale delle Province. Lo ha fatto in due tempi, rispettando la scadenza del 31 ottobre. E' stata anche la prima Regione a firmare una convenzione con il Ministero del lavoro per la gestione dei centri per l'impiego ed è stata trovata pure una soluzione per la polizia provinciale, che conta in tutta la Toscana circa 170 guardie, che non sarà sciolta e si occuperà di controlli sulla viabilità provinciale e regionale e su altre materie (sempre adesso regionali) come caccia, pesca e agricoltura.
Cosa cambia
Formazione, agricoltura e difesa del suolo sono tra le competenze di cui la Regione tornerà ad occuparsi direttamente. Si occuperà anche di caccia e pesca. Avrà competenze in materia di rifiuti, difesa del suolo, tutela della qualità dell'aria e delle acqua. Si occuperà ancora di inquinamento acustico ed energia, dell'osservatorio sociale e delle autorizzazioni come Aia, Vas, Via e Aia, delle aree protette e, in parte, delle sale dei centri operativi antincendio boschivo. Il Genio Civile sarà presente nei territori e competente per progettazione, manutenzione e polizia idraulica. Quanto alle strade regionali, progettazione e realizzazione di opere strategiche saranno regionali mentre la manutenzione rimarrà alle Province. Sono 1003, ad oggi, i dipendenti che arriveranno in Regione: ne erano stati annunciati 1014 a fine ottobre, poi qualcuno ha ottenuto il trasferimento presso uffici di altri enti o dello Stato, c'&e grave; stato anche un decesso e così il numero si è ridotto. Di questi 20 sono dirigenti. Altre funzioni passeranno invece dalle Province ai Comuni e Unioni di Comuni, come il turismo o la forestazione. E con loro 214 dipendenti.
Qualche esempio
Di fatto la Regione scriverà le leggi ma rilascerà anche le autorizzazioni, chiudendo un cerchio ideale. A tutto vantaggio di una semplificazione delle burocrazia. E' il caso dell'ambiente e dell'energia. Dal primo gennaio un imprenditore che volesse richiedere una qualsiasi autorizzazione ambientale avrà lo stesso modulo da compilare, una stessa procedura da seguire, stessi tempi e stesse modalità di risposta, in qualsiasi luogo della Toscana si trovi. Senza che per i cittadini cambi il riferimento sul territorio, che sarà sempre lo sportello Suap. Entro il 2016 l'intero processo sarà anche informatizzato e per i cittadini sarà sufficiente collegarsi ad un portale web per ricevere comodamente a casa l'autorizzazione richiesta. Per i parchi e le aree protette una gestione unitaria in capo alla Regione garantirà invece una visione d'insieme importante per la difesa della biodiversità. Un alt ro esempio virtuoso arriva dalla difesa del suolo. Torna in Regione la progettazione e realizzazione delle opere idrauliche di seconda e terza categoria, la manutenzione e anche i controlli. Questo dovrebbe aiutare a velocizzare la realizzazione delle opere e lo stesso accadrà per la viabilità regionale.
Redazione Floraviva