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Rischio frane in montagna, sono pronti 4 milioni e 520 mila euro per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
Nell'ambito delle attività del commissario governativo Enrico Rossi per le opere che rientrano nel maxi accordo di programma da 106 milioni firmato il 4 novembre scorso per proteggere Firenze e la Toscana dal rischio idraulico, il Ministero dell'ambiente ha finanziato 3 milioni e 100mila euro che si aggiungono al cofinanziamento regionale di 1 milione e 420mila euro per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.
Con il decreto ministeriale che è destinato prettamente ai comuni montani, sono stati finanziati interventi in sei comuni che avevano progetti urgenti e cantierabili in Garfagnana, in Lunigiana e sull'Appennino pistoiese.
In particolare: a Minucciano, per la messa in sicurezza della frana di Pugliano (1 milione e 410mila euro); a Giuncugnano per la stabilizzazione del versante sotto la RSA di Magliano (1 milione e 560mila euro); a Zeri, per il consolidamento delle frane che interessano l'abitato di Patigno Alta (500mila euro); a Castelnuovo Garfagnana per stabilizzare il versante compreso tra le località di Palazzetto e Fosso Canalaccio (290mila euro); a Pescia, per i lavori di sistemazione e messa in sicurezza del dissesto idrogeologico in frazione di Vellano (425mila euro) e a Cutigliano per interventi di consolidamento della strada comunale La Cornia (336mila euro).
A questo seguirà un ulteriore stralcio di interventi che rientrano nel Piano Nazionale che al momento è in fase di istruttoria del Ministero dell'Ambiente, la Regione e la struttura #Italiasicura della Presidenza del Consiglio.
"Accogliamo questa notizia con soddisfazione – ha detto l'assessore regionale all'ambiente e alla difesa del suolo Federica Fratoni - perché all'interno delle attività del Piano nazionale siamo riusciti in tempi ragionevoli a dare una prima risposta anche ai territori montani. Il governo ha premiato la Toscana che aveva un parco progetti pronto con interventi immediatamente cantierabili. Auspichiamo di raccogliere prossimamente i frutti dell'importante lavoro che la Regione ha svolto e sta continuando a svolgere insieme alla struttura di #Italiasicura".
Redazione Floraviva
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E' stato approvato dalla Giunta e successivamente pubblicato sul Burt (il 13 gennaio) il bando per "Servizi di accompagnamento al lavoro per persone disabili e soggetti vulnerabili" che si avvale di finanziamenti del POR-FSE 2014-2020 pari a 14,7 milioni.
Questi i punti chiave:
Finalità. Il bando, che scade il 31 marzo 2016, intende promuovere la realizzazione su tutto il territorio regionale di un sistema diffuso e articolato di servizi per l'accompagnamento al lavoro di persone disabili e soggetti vulnerabili in carico ai servizi socio-sanitari territoriali. I progetti che concorreranno al bando dovranno dunque sviluppare percorsi di sostegno per l'inserimento socio-terapeutico e socio-lavorativo delle persone disabili o vulnerabili. La loro durata non potrà superare i 24 mesi dalla data di avvio.
Soggetti ammessi. Alla presentazione dei progetti sono ammesse imprese e cooperative sociali, e soggetti pubblici e privati che operano nel recupero socio-lavorativo di soggetti svantaggiati.
I progetti devono però essere obbligatoriamente presentati ed attuati da una Associazione Temporanea di Scopo (ATS), costituita o da costituire a progetto e finanziamento approvato.
In ogni ATS dovrà essere presente almeno un Ente pubblico tra quelli che hanno funzioni di programmazione e gestione dei servizi e degli interventi per gli ambiti territoriali di riferimento dei progetti. All'interno dell'ATS gli Enti pubblici possono assumere sia il ruolo di soggetto capofila-proponente che quello di partner.
Destinatari. I destinatari dei progetti sono persone non occupate, in carico ai servizi socio-assistenziali, sanitari e/o socio-sanitari che siano in condizione di disabilità certificata ai sensi della L. 68/1999, oppure certificate per bisogni inerenti la salute mentale. Tutti i progetti dovranno prevedere obbligatoriamente la partecipazione di entrambe le tipologie di destinatari. Il numero di destinatari coinvolti nei progetti dovrà essere pari, complessivamente, ad almeno 1510 persone.
Modalità di elaborazione dei progetti. Tutti i soggetti che intendono partecipare al bando devono prima rispondere agli "Avvisi di manifestazione d'interesse alla co-progettazione" che saranno emanati dalle Società della salute oppure - nelle zone-distretto dove queste non sono costituite - dal soggetto pubblico individuato dalla Conferenza zonale dei sindaci. Per ogni zona distretto dovrà essere attivata una sola procedura di evidenza pubblica.
Importi minimi e massimi dei progetti. Per ciascuna zona-distretto (o per più zone-distretto in caso di aggregazione) potranno essere presentati uno o più progetti per importi non inferiori a 100.000 euro e non superiori a 1,5 milioni. Nel caso in cui due o più zone distretto decidano di aggregarsi le risorse assegnate complessivamente disponibili sono pari alla somma delle risorse previste per ciascuna zona. Le proposte di progetti elaborate nelle varie zone-distretto nell'ambito dei processi di co-progettazione saranno poi presentate alla Regione Toscana dalle ATS (costituite o da costituirsi a progetto approvato). Gli interventi sono finanziati al 100 per cento con fondi FSE, senza cofinanziamento del soggetto beneficiario.
Ripartizione risorse per zone-distretto. La ripartizione dei 14,7 milioni del Fondo sociale europeo tra le 34 zone-distretto è stata effettuata sulla base di tre indicatori: da un lato la popolazione complessiva della zona-distretto 18/65 anni (anno 2013), dall'altro il numero delle persone disabili 18/65 anni, certificate sulla base della legge 68/1999, e quello delle persone 18/65 anni in carico ai Servizi di salute mentale, presso ciascuna zona-distretto (anno 2013). Importi aggiuntivi sono stati riconosciuti alla zona-distretto dell'isola d'Elba, per l'oggettiva difficoltà geografica e logistica ad aggregarsi con altre zone, e a quelle dell'Alta Val di Cecina, Amiata senese e Valdorcia, Amiata grossetano per raggiungere la soglia minima dei 100.000 euro.
Tipologia di interventi finanziabili. Le tipologie di attività che dovranno obbligatoriamente essere incluse nelle proposte progettuali sono, tra quelle indirizzate alla persona:
l'accesso e presa in carico, con valutazione della possibilità di inserimento nei percorsi di accompagnamento al lavoro (di competenza dei soggetti pubblici territoriali); la valutazione del livello di occupabilità dei partecipanti; l'orientamento dei partecipanti (finalizzato alla comprensione delle competenze potenziali ed espresse); la progettazione personalizzata (predisposizione dei progetti individuali e pianificazione delle attività specifiche rivolte a ciascun partecipante); l'accompagnamento in azienda per i partecipanti.
Tra le attività indirizzate al processo di occupabilità si collocano lo "scouting"delle imprese interessate ad accogliere i partecipanti in stage; il "matching" tra domanda/offerta di lavoro; il sostegno di un tutor in azienda per i partecipanti.
Indennità di partecipazione. I destinatari dei progetti potranno ricevere una indennità connessa alla partecipazione ai percorsi di accompagnamento al lavoro, inclusi gli eventuali percorsi formativi e stage in azienda (o altro soggetto ospitante). Tale indennità – tra i 400 e i 150 euro lordi mensili - sarà proporzionale alle ore realmente effettuate. La partecipazione a tali esperienze è da intendersi all'interno di un progetto personalizzato mirato all'inclusione sociale e lavorativa.
Redazione Floraviva
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L'assessore ha ribadito come il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana punta in maniera importante sugli interventi forestali aumentando di circa il 17% i fondi e portando a 143 milioni di euro la dotazione finanziaria delle misure destinate al settore.
In particolare due bandi destinati al settore sono ancora aperti e il termine per le domande scade il 25 gennaio prossimo. Si tratta dei bandi relativi alla Sottomisura 8.3 "Prevenzione dei danni alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici"; e alla Sottomisura 8.4 " Sostegno per il ripristino dei danni alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici".
"Queste misure – ha concluso l'assessore – danno attuazione ad altrettanti impegni del programma di governo dell'attuale legislatura (Più sicurezza idrogeologica - Interventi per la manutenzione dei boschi e dei fiumi, e Fiumi mai più a briglia sciolta - Interventi di manutenzione delle briglie dei fiumi".
Il bando relativo alla sottomisura 8.3 (prevenzione danni da incendi e altre calamità naturali) ha una dotazione di 12 milioni di euro, con una riserva di 7.5 milioni per gli interventi eseguiti dai consorzi di bonifica lungo i corsi d'acqua localizzati nei boschi. Il bando della sottomisura 8.4 mette a disposizione risorse per il ripristino dei danni causati ai boschi dal vento del 5 marzo 2015 e ha una dotazione finanziaria 15 milioni di euro. Gli interventi riguardano il taglio e l'esbosco degli alberi abbattuti o danneggiati, e il rimboschimento necessario a garantire la continuità del bosco nelle province di Firenze, Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Prato e Pistoia.
Redazione Floraviva
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"Non si possono fare sconti a chi fa caporalato, a chi sottomette e sfrutta le persone. La presa di posizione è ferma e netta, i valori della Toscana sono da sempre quelli dell'accoglienza, della solidarietà, del rispetto dei diritti." Così l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, che oggi ha partecipato a Grosseto al convegno organizzato da Fai Cisl (la federazione agricola, alimentare, ambientale, industriale) sul tema " Caporalato e lavoro nero: una macchia da estirpare per un lavoro a misura d'uomo e per un'agricoltura di qualità."
"Dobbiamo contrastare in ogni modo – ha ribadito Remaschi - il lavoro nero e il caporalato. E' un fenomeno che riguarda la Toscana in maniera molto minore rispetto ad altre zone italiane, ma dobbiamo comunque tenere presente che esiste. E' un fenomeno che richiede grandissima attenzione – ha aggiunto ancora - da parte delle istituzioni e della politica, ma anche da parte delle organizzazioni datoriali e dei sindacati. Un fenomeno che danneggia i lavoratori che vengono sfruttati ma crea anche concorrenza sleale nei confronti delle aziende che rispettano le regole e i contratti." Quanto ai rimedi Remaschi ha sollecitato l'attenzione a livello europeo, oltre che nazionale. "Questi fenomeni – ha osservato – si acutizzano durante i periodi di crisi, periodi nei quali la globalizzazione mette le aziende, sopratutto quelle più piccole, in difficoltà, facilitando il ricorso a mezzi non legali come il lavoro nero. Per questo si deve agire a livello europeo e nazionale, predisponendo meccanismi di premialità che vadano a vantaggio delle aziende virtuose e puniscano quelle che invece violano le regole."
Redazione Floraviva
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Martina: 6 miliardi di Euro in 3 anni per far crescere investimenti e occupazione. Intesa introduce anche percorso formativo per imprese agricole e di consulenza. Gli obiettivi del Protocollo di intesa ha come obiettivo principale quello di semplificare l’accesso al credito per le aziende dell’agroalimentare italiano. L’intento è quello di incrementare l’internazionalizzazione e valorizzare gli investimenti nelle filiere produttive, con un primo ambito di azione relativo al settore zootecnico e a sistema lattiero-caseario nazionale.
Le misure previste dall’accordo sono finalizzate a sostenere inoltre investimenti su temi chiave per il futuro del comparto come l’innovazione tecnologica, favorendo la nascita di start up, la digitalizzazione e l’e-commerce. I numeri sono: 6 miliardi di euro in 3 anni di credito dedicato per l’agroalimentare, 10 miliardi di euro di investimenti potenzialmente attivabili, 70mila nuovi posti di lavoro stimati
Ieri alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il Ministro Maurizio Martina e il Consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina è stato firmato un Protocollo di intesa finalizzato a dare risposte concrete e specifiche alle aziende dell’agroalimentare sul fronte dell’accesso al credito.
L’accordo prevede innanzitutto l’attivazione di un plafond di investimenti dedicato da 6 miliardi di euro in tre anni per il finanziamento di imprese e filiere produttive oltre a servizi finanziari ad hoc per le esigenze dell’attività agroalimentare. Con il Protocollo sono inoltre potenziati gli strumenti di garanzia e si istituisce un programma formativo per gli imprenditori agricoli. Attraverso una filiera creditizia dedicata, un team centrale e una rete di specialisti territoriali di Intesa Sanpaolo, con il sostegno del Mipaaf, delle associazioni e degli enti locali, si garantisce poi il supporto finanziario e consulenziale alle imprese agricole.
“Dopo un 2015 molto positivo – ha dichiarato il Ministro Martina -, l’agroalimentare italiano può ancora accelerare. Vogliamo sostenere la crescita delle imprese e la creazione di nuova occupazione e per questo servono investimenti, credito e un rapporto più semplice tra banche e imprese. L’accordo che presentiamo oggi con Intesa Sanpaolo rappresenta un tassello importante della strategia a sostegno di un settore che si sta dimostrando sempre più centrale per l’economia italiana. È significativo che uno dei principali istituti bancari del Paese metta a disposizione, nei prossimi 3 anni, 6 miliardi di euro di credito dedicato per le aziende del settore. Un’iniezione di liquidità e fiducia che può contribuire al raggiungimento di obiettivi concreti come l’aumento degli occupati, la crescita dell’internazionalizzazione, il supporto agli investimenti soprattutto sul fronte dell’innovazione e per il ricambio generazionale. Si tratta di un modello di lavoro che rilancia anche la specializzazione del credito agrario e che vorremmo rafforzare ancora, estendendolo nei prossimi mesi ad altri istituti. Il Governo continua il suo impegno al fianco delle imprese dell’agroalimentare, dopo aver approvato la Legge di stabilità più agricola degli ultimi anni, con 800 milioni di euro di investimenti del Governo e un taglio di tasse di oltre il 25% che non ha precedenti negli ultimi anni ”.
Redazione Floraviva