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Giunto alla sua quinta edizione, il Festival ha quest’anno come tema le “Fantasie vegetali in giardino”: la vera sfida sarà realizzare un giardino in uno spazio ridotto. Ortogiardino, il Salone dedicato al giardinaggio e alla floricultura, torna dal 05 al 13 marzo 2016 alla Fiera di Pordenone. Dopo le numerose adesioni da parte di giovani e affermati progettisti alla selezione per i migliori allestimenti a verde dedicati al tema, sono arrivati i nomi i quattordici finalisti.
Gli allestimenti-giardino finalisti saranno realizzati per la quinta edizione del Festival dei Giardini presso la 37° edizione di Ortogiardino. I quattordici progetti selezionati saranno dunque visibili e visitabili dal pubblico all'interno dei padiglioni fieristici: un’occasione unica di disporre di una vetrina prestigiosa come questa, visitata da più 65000 persone, provenienti anche dalla vicina Slovenia e Croazia. I progetti, scelti dalla commissione giudicatrice, si sono distinti per la loro creatività e per aver proposto soluzioni particolari attuate direttamente sulla materia viva del giardino. Alberi, arbusti e fiori, creeranno durante il salone ambientazioni e suggestioni diverse. I giovani e affermati progettisti vengono da professionalità diverse: agronomi, architetti, vivaisti o periti agrari. I progetti selezionati sono “NaturART” degli arch.tti Massimiliano Dellamaria e Arianna Dorissa, dott.ssa Ester Baruffaldi, Gola Hundun artista, agr. Nicola Van den Borre con Vivai Francesco Van den Borre. “Bolle di colore” degli arch.tti Sara Pezzutti ed Enrico Busato con Az.agr. Fortunato Filippetto. “Il giardino che non c'è” del gruppo J&B (arch.tti Ivana Boccalon ed Isabella Janes con Vivai Piante La Gardenia). “Magia e fantasia” dell'Associazione Italiana Giardinieri Professionisti. “Dentro un fiore...”dell'arch. Maria Cristina Tullio con Vivai Rasconi. “Harmony” di agr. Daniele Fecchio con Studio Viridis. “Viaggio verso il verticale” del dott. for. Giulia Fava e Tarcisio Celebrin con Verde Verticale by Celebrin. “Wow” del dott.for. Andrea Moro con Vivai Pivetta. “Sensazione Sospensione” dell'arch. Sabrina Varroto con Vivai Varroto. “Il giardino degli eroi folli” di Stradivarie arch.tti associati con Piller Roner Costruzioni ed Emporio Agrario. “Punti di vista” dell' arch. Stefano Chiocchini dell' Istituto Italiano di Design con Vivai Pivetta. “Wonderwood” del dott.agr. Roberto Bonutto, dott. arch.tti del paesaggio Eleonora Ceschin e Luca Dorbolò con Vivai Stanislao Barbazza. “Fantasie oniriche” di arch. Marisa Giantin con Tecnoverde e Vivai D'Andreis. “Giardino di ferro” di Bortolus Gnoato architetti associati con Bacco SpA.
Redazione Floraviva
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Coldiretti ha condotto un blitz al porto di Bari per verificare lo stato delle importazioni di grano saraceno di provenienza straniera. L’allarme lanciato dall’associazione dei coltivatori diretti, è che un pacco di pasta su tre e circa la metà del pane venduto in Italia vengono prodotti con farine di grano straniero, il tutto senza che i consumatori lo sappiano “perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta”.
L’analisi è stata presentata dalla Coldiretti in occasione di una mobilitazione organizzata dagli agricoltori pugliesi al porto di Bari, i quali volevano raggiungere le navi provenienti dall’estero e trasportanti materie prime di origine straniera al fine di difendere il Made in Italy “dal campo alla tavola”.
Alla manifestazione era presente anche il governatore pugliese Michele Emiliano, che ha sottolineato come “attorno al grano è cresciuta un’intera civiltà, che non è fatta solo di economia e gastronomia, ma è la storia di un intero mondo”. Pur non contestando l’economia globale, Emiliano ha espresso la necessità di operare una distinzione tra i prodotti, così che il consumatore possa essere informato di cosa va ad acquistare quando compra un pacco di pasta. “Chi vuole pasta italiana, deve sapere che compra merce controllata – ha aggiunto Emiliano – che ha particolare qualità e che è stata prodotta da persone per bene.”
Il risultato diretto delle importazioni di materie prime straniere si riflette sul calo dei prezzi del grano duro, che nel 2016 sono già crollati del 31% rispetto allo scorso anno, rendendo la produzione nostrana sempre più in pericolo, visto che i costi di produzione superano quelli di vendita. A rischio sono oltre trecentomila aziende agricole che coltivano grano, ma anche un territorio di circa due milioni di ettari che potrebbe addirittura desertificare, secondo Coldiretti. Che passa all’attacco diretto di chi nel tempo ha operato “scelte poco lungimiranti” e “ha preferito fare acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da spacciare come pasta o pane Made in Italy”.
Nel corso del 2015, il nostro Paese ha importato circa 4,8 milioni di tonnellate di frumento tenero, pari a circa la metà del fabbisogno necessario alla nostra produzione di pane e biscotti, mentre le tonnellate di grano duro importate ammontano a 2,3 milioni, corrispondenti al 40% del fabbisogno per la produzione della pasta.
Redazione Floraviva
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Quando inizia una delle settimane più impegnative dell’anno, la cooperativa olandese di produttori di piante e fiori dichiara che i 50 milioni di fiori normalmente commercializzati nel corso dell'anno, durante la settimana di San Valentino, si raddoppiano. FloraHolland presenta anche uno studio condotto sui ragazzi a scuola che dimostra come le classi che ospitano piante e fiori hanno risultati migliori.
Rose e tulipani sono i principali protagonisti delle aste olandesi, sia fisiche che virtuali. Si parla infatti di 100 milioni di rose e di 120 milioni di tulipani. I clienti di FloraHolland si prevede che compreranno altri 100 milioni di fiori e circa 20 milioni di piante d’appartamento sulla piattaforma internazionale. Circa il 75% delle rose è poi esportato dagli stessi clienti di FloraHolland in tutto il mondo: San Valentino è infatti una festa molto diffusa, e soprattutto in Francia, Germania e Inghilterra il bouquet di fiori resta uno dei regali più apprezzati. Una percentuali di vendita simile all’estero è applicata anche per altri tipi di fiori: crisantemi, gerbere, anemoni, fresie e alstroemerias sono una parte importante negli assortimenti disponibili, come anche una serie di tipici fiori primaverili, quali narcisi e giacinti. Se in Olanda e Germania i bouquet che si regalano per la festa degli innamorati sono composti da un mix di fiori, per Inghilterra e Francia la rosa resta la protagonista del giorno di San Valentino. FloraHolland ricorda inoltre ai suoi clienti che i fiori possono rendere la giornata del 14 febbraio non solo un felice momento, ma essi possono contribuire anche a migliorare la loro salute. Uno studio condotto dalla TNO (organizzazione olandese per la ricerca scientifica applicata) ha dimostrato infatti che gli alunni in una classe con molti fiori o piante ottengono punteggi più alti e nell’aula si registra una qualità dell’aria migliore.
Redazione Floraviva
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Presentato alla Fieragricola di Verona il progetto Life-AgriCarE per introdurre tecniche innovative di agricoltura di precisione e pratiche di coltivazione conservativa che riducono le emissioni di anidride carbonica. E’ realizzato da Enea con Veneto Agricoltura, Maschio Gaspardo e l’Università di Padova.
Anche in agricoltura la riduzione delle emissioni climalteranti è un obiettivo sentito. Intanto perché anche il settore primario contribuisce alle alterazioni del clima rilasciando in atmosfera elevate quantità di gas serra: secondo stime dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) attualmente la quota delle emissioni climalteranti attribuibili all’agricoltura, in aumento, è pari a circa il 15% del totale. E poi perché gli agricoltori sono fra le prime vittime dei cambiamenti climatici, specialmente nei Paesi in via di sviluppo.
Un progetto che punta a introdurre in agricoltura tecniche più green di coltivazione, per proteggere il suolo e ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti delle aziende agricole, è stato presentato la settimana scorsa durante Fieragricola a Verona. Si chiama AgriCarE (Introducing innovative precision farming techniques in AGRIculture to decrease CARbon Emissions) ed è un progetto finanziato dal programma europeo LIFE+ per la salvaguardia dell’ambiente che l’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sta realizzando insieme all’azienda regionale Veneto Agricoltura, nel suo ruolo di coordinatore, alla multinazionale di attrezzature agricole Maschio Gaspardo e all’Università degli Studi di Padova.
Nello specifico, le tecniche innovative alla base del progetto sono l’agricoltura di precisione e le pratiche di coltivazione conservativa. L’agricoltura di precisione consiste in una gestione agricola basata sull’osservazione per mezzo di nuove tecniche di misurazione e monitoraggio, che permette di modulare l’uso di nutrienti, acqua e pesticidi secondo le specifiche esigenze delle colture e del suolo. Le pratiche di coltivazione conservativa sono invece basate su lavorazione a strisce, semina su sodo e minima lavorazione.
“L’Enea – spiega il ricercatore Enea Nicola Colonna - sta portando avanti azioni di comunicazione e di diffusione dei risultati in particolare nelle aree agricole italiane considerate più adatte per l’applicazione delle tecniche di agricoltura di precisione. Una realtà in forte ascesa che mira all’applicazione variabile degli input in base all’effettiva esigenza della coltura e alle proprietà chimico-fisiche e biologiche del suolo e che si basa sulla possibilità di dotare le macchine agricole di sistemi, come quelli di guida automatica che utilizzano mappe di prescrizione georeferenziate, in grado di modificare le modalità operative in relazione ad esempio alle caratteristiche del suolo”.
Per dimostrare la validità̀ e la sostenibilità di queste tecniche da un punto di vista produttivo, economico e ambientale sono in corso sperimentazioni su colture in rotazione e tecniche di coltivazione di mais, soia, colza e frumento tenero presso l’azienda pilota Vallevecchia di Veneto Agricoltura a Caorle (Venezia). I risultati saranno successivamente valutati per una possibile replicabilità su altri sistemi agricoli italiani ed europei.
Il progetto prevede, inoltre, di valutare il grado di conoscenza di queste nuove pratiche agricole da parte dei coltivatori e di realizzare attività̀ di divulgazione e formazione abbinate a nuovi strumenti informatici. In questo ambito l’ENEA svilupperà un software user friendly e open access per permettere agli agricoltori di calcolare i benefici in termini di consumi energetici, bilancio economico e riduzione delle emissioni, derivanti dall’introduzione di tecniche più green di coltivazione.
Redazione Floraviva
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