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Il 53° Congresso mondiale dell’Ifla (International federation of landscape architects) si è aperto oggi a Torino con il ‘Sir Geoffrey Jellicoe Award’ all’autore del Parco Dora di Torino. Il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni ha auspicato che il dibattito sul tema del congresso, “Tasting the Landscape” (assaporare il paesaggio), dia una spinta alle Camere per l’approvazione della legge sul contenimento del consumo di suolo. Vannucci Piante di Pistoia ha donato una magnolia alla città di Torino.
«Un tema affascinante e complesso, trasversale alle differenti culture, orografie, storie, coltivazioni, popoli che rendono ogni sito speciale, semplice e complesso al tempo stesso e che richiede interventi ponderati, specifici e lungimiranti. “Tasting the Landscape” è al tempo stesso un’esortazione, un invito e un imperativo a nutrirsi, assaporare, condividere e partecipare alla costruzione dei paesaggi del nostro pianeta».
Così la presidente di Aiapp (l’Associazione italiana di architettura del paesaggio), Anna Letizia Monti, ha introdotto il filo conduttore tematico del 53° Congresso mondiale dell’Ifla (International federation of landscape architects) che si è aperto oggi a Torino, presso il Centro Congressi Lingotto. Si tratta del più importante appuntamento internazionale dedicato al paesaggio e raccoglie oltre 1.000 architetti del paesaggio provenienti da 60 paesi. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il sottosegretario alle Attività culturali e turismo Ilaria Borletti Buitoni, il sindaco di Torino Piero Fassino, il presidente mondiale di Ifla Kathryn Moore e il presidente di Aiapp Anna Letizia Monti.
Ilaria Borletti Buitoni ha dichiarato: «questo Congresso ha l’obiettivo, da me pienamente condiviso, di rimettere il paesaggio, la sua tutela e la sua trasformazione, al centro del dibattito ambientale e culturale in Italia. In questo senso desidero richiamare anche in questa sede, per la sensibilità che sul tema ha da sempre dimostrato l’Aiapp, la proposta di legge sul contenimento del consumo di suolo il cui percorso parlamentare appare molto accidentato. Innovazioni normative di questa portata – che sono in primo luogo rivoluzioni culturali – non possono infatti avvenire senza il sostegno della società civile. Il mio auspicio è che, anche raccogliendo il dibattito di qualità che qui abbiamo registrato, così come la sensibilità su questo tema sempre più diffusa e oramai trasversale in Italia, le Camere sappiano raccogliere tali istanze e metterle a frutto nella discussione parlamentare in atto».
Nel corso della cerimonia è stato assegnato il premio ‘Sir Geoffrey Jellicoe Award’, la più alta onorificenza dell’architettura del paesaggio, all’architetto tedesco Peter Latz, che ha ricevuto il premio dalle mani della Presidente internazionale di Ifla Kathryn Moore. Tra i numerosi progetti di Latz anche il Parco Dora di Torino.
Piero Fassino si è complimentato con l’architetto «Voglio inoltre esprimere la mia soddisfazione e fare i miei complimenti a Peter Latz, architetto paesaggista che oggi è stato insignito del premio Sir Geoffrey Jellicoe il più alto riconoscimento che Ifla - Federazione internazionale degli architetti del paesaggio, assegna ogni anno all'architetto del paesaggio vivente i cui lavori abbiano avuto un impatto decisivo sul benessere della società e l'ambiente. Proprio a Torino Latz ha realizzato uno dei suoi lavori più interessanti, Parco Dora, uno dei simboli della trasformazione della città capace di coniugare il fascino e l'importanza del passato post-industriale con un futuro dalle molte vocazioni. Oggi Parco Dora è per tutti: luogo di svago, di incontri culturali, di aggregazione. Uno spazio inclusivo che rappresenta perfettamente la vocazione di Torino». Riguardo al Congresso più in generale, il sindaco ha aggiunto che “il paesaggio torinese è un paesaggio unico. È una delle città europee con una maggiore dotazione di aree a verde, con oltre ventuno milioni di metri quadrati di aree destinate a parchi, giardini e aree per il gioco, e 160mila alberi. Questo patrimonio va difeso, curato, merita la nostra attenzione e il nostro investimento: negli ultimi vent'anni abbiamo speso energie e risorse per riqualificare ampi spazi della città: interi pezzi della città industriale sono stati riconvertiti in nuovi quartieri, altri in nuove costruzioni per la ricerca e la formazione di eccellenza. Altri ancora si sono trasformati in parchi, che hanno disegnato un nuovo, più ricco paesaggio. Abbiamo scelto di porre il tema della sostenibilità al centro tutte le nostre scelte strategiche per il futuro; una scelta che ci investe di una grande responsabilità di coerenza che è al centro della nostra azione di governo della città».
All’ingresso i partecipanti sono stati accolti da una grande magnolia di 20 anni alta oltre 7 metri donata da Vannucci Piante di Pistoia alla città di Torino. Il bellissimo esemplare rappresenta l’eredità di Ifla2016 e sarà collocato in uno spazio pubblico della città con una cerimonia “inaugurale”.
L.S.
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L’assessore Remaschi è riuscito a far aumentare alla Giunta regionale la dotazione finanziaria della misura 11 (agricoltura biologica) del Psr di 5 milioni all’anno. Cia e Anabio ringraziano perché le 97 aziende che rischiavano l’estromissione riceveranno sostegno e tutte le 2059 aziende ammesse in graduatoria saranno finanziate.
La Regione Toscana dà sempre più spazio all’agricoltura biologica e accoglie la richiesta di finanziare tutte le aziende agricole che avevano fatto domanda che è stata avanzata venerdì 15 aprile dal presidente di Cia Toscana Luca Brunelli al termine dell’assemblea regionale della Confederazione italiana agricoltori (vedi nostro articolo). L’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi è stato di parola ed è riuscito a convincere la Giunta regionale a mettere sul piatto quei 5 milioni all’anno che mancavano a colmare il gap tra la dotazione finanziaria stabilita in un primo tempo e le risorse necessarie per accontentare le richieste delle 2059 aziende ammesse in graduatoria nel bando del 2015 della misura 11 (per l'introduzione e il mantenimento dell'agricoltura biologica) del Programma di sviluppo rurale: lo stanziamento iniziale era di 17 milioni di euro, mentre le domande pari a 23 milioni. Nell’ultima seduta della Giunta regionale è stato deciso di aumentare di 5 milioni all’anno per i prossimi cinque anni il finanziamento all’agricoltura biologica, per un totale di 25 milioni di euro.
«Una decisione assunta in considerazione del fatto che la valorizzazione dell'agricoltura biologica – ha affermato ieri l'assessore Remaschi - ha un ruolo fondamentale per favorire e incentivare un processo di cambiamento delle pratiche agricole, puntando come obiettivo sulla conservazione della biodiversità a livello di agroecosistema, sulla conservazione dei paesaggi, sulla riduzione dell'inquinamento delle risorse idriche, sul contenimento dell'erosione e della perdita di fertilità dei suoli, contribuendo anche alla riduzione dell'emissione dei gas serra». «In Toscana – ha aggiunto Remaschi - sono circa 4.500 le aziende biologiche che fanno parte del sistema agricolo regionale e che contribuiscono quindi all'immagine della regione quale territorio attento al vivere sano, alla cultura e alla tutela del paesaggio. Di qui l'impegno della Regione a incentivarle e sostenerle, in quanto valore aggiunto del settore».
Oggi è subito arrivata la risposta soddisfatta dei vertici toscani di Cia e di Anabio, l’associazione che si occupa di biologico creata da Cia. «La Regione Toscana ci ha dato ascolto – ha commentato Luca Brunelli - la decisione sul biologico è un successo dell’iniziativa della Cia». È così finita l’incertezza per le 97 aziende impegnate da un anno a coltivare col metodo biologico migliaia di ettari, che rischiavano di restare escluse dal sostegno del Psr. Mentre il coordinatore regionale di Anabio, Piero Tartagni, ha detto: «l’agricoltura biologica è parte essenziale del futuro dell’agricoltura, positiva la scelta della Regione».
«La decisione di aumentare le risorse per l’agricoltura biologica – ha aggiunto Brunelli - rappresenta un risultato importante che rafforza la strategia della valorizzazione della qualità e sostenibilità dell’agricoltura toscana». Piero Tartagni ha sottolineato che «la delibera adottata ieri dalla Giunta regionale avrà un impatto significativo, con migliaia di ettari in più coltivati secondo il metodo biologico in Toscana; un valore aggiunto per la nostra agricoltura, per l’ambiente, per il contrasto al cambiamento climatico».
Redazione
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“La mobilitazione si svolgerà il 5 maggio in 20 piazze d’Italia, come ha annunciato oggi all’assemblea di Cia Toscana il presidente nazionale Dino Scanavino, che nel suo intervento ha toccato vari temi caldi: prezzi in calo, risoluzione dell’embargo della Russia prima della stagione estiva dell’ortofrutta, modifica dell’articolo 1 della legge 157 (protezione della fauna selvatica e prelievo venatorio), progetto sul sistema agroalimentare italiano basato sulla biodiversità, bandi Psr e norme adeguate alla realtà delle piccole imprese agricole”.
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«Certo che stiamo attenti ai fitofarmaci, ma non chiediamo norme più severe né la convocazione dell’Osservatorio del vivaismo»
Il presidente Sandro Orlandini risponde: «Wwf ha scambiato una nota informativa alle aziende su come adeguarsi alle norme sull’uso dei fitofarmaci e non correre rischi nei (troppi) casi incerti per una fantomatica “moral suasion” ad andare oltre le previsioni del Pan». La posizione di Cia Pistoia prevede invece: semplificazioni normative a tutti i livelli e Testo unico regionale; apertura a prodotti fitosanitari (sia di sintesi che naturali) non pericolosi e già autorizzati in altri ambiti; discutere queste questioni nel Distretto vivaistico (non nell’Osservatorio).
«Il Comitato per il Wwf di Pistoia e Prato non ci strumentalizzi in maniera scorretta per dare peso alle sue polemiche con il Comune di Pistoia e la Regione Toscana. Certo che Cia Pistoia è attenta ai fitofarmaci e non li considera “acqua fresca” e che in generale è attenta ai principi di tutela dell’ambiente. Ma il testo a cui Wwf si è ispirata per cucirci addosso, con tanto di immotivato apprezzamento, una del tutto inventata nostra presa di posizione sull’uso dei fitofarmaci è chiaramente soltanto un testo diretto a spiegare alle aziende agricole cosa fare per adeguarsi alle norme esistenti sull’uso dei fitofarmaci e non correre rischi nei (troppi) casi incerti o difficili, vuoi per scarsa chiarezza normativa vuoi per sovrapposizioni di fonti. Altro che fantomatica “moral suasion” della Cia “ad anticipare le previsioni del Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Pan)”! Per non parlare della perla finale in cui Wwf arriva ad attribuire a noi la sua richiesta al Sindaco di convocare l’Osservatorio del vivaismo».
Questa la replica del presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini al comunicato del Comitato per il Wwf di Pistoia e Prato riportato fra ieri e oggi da varie testate cartacee e online. Cia Pistoia coglie l’occasione per precisare che la sua nota informativa illustrava alle aziende i «nuovi adempimenti introdotti dal Pan e già in vigore» e non anticipava, né tanto meno chiedeva, norme o regolamenti ulteriori rispetto a quelli esistenti. Al contrario, metteva in guardia le aziende su una normativa particolarmente difficile da interpretare. E, riguardo alle distanze di utilizzo dei prodotti fitosanitari in aree potenzialmente frequentate dalla popolazione, affermava in primo luogo che «secondo la normativa nazionale è vietato l’utilizzo di determinati prodotti fitosanitari a distanze inferiori a 30 metri (che possono scendere a 10 metri qualora vengano adottate misure di contenimento della deriva che garantiscano in modo assoluto la “non contaminazione” delle sostanze utilizzate dei luoghi frequentati dalla popolazione)» e che «la determinazione dei prodotti per i quali è previsto l’obbligo di mantenere una distanza di 30 metri può essere fatta solo dopo l’analisi (prodotto per prodotto) dell’etichetta e il suo confronto con la normativa vigente».
In positivo, la posizione di Cia Pistoia in materia di uso di fitofarmaci può essere così riassunta.
E’ necessario semplificare drasticamente le norme e le prescrizioni a tutti i livelli (nazionale, regionale, locale), visto che attualmente si sovrappongono tra loro creando non pochi dubbi interpretativi, soprattutto per le aziende che estendendosi su più Comuni devono fare i conti con prescrizioni locali differenti. In tal senso è auspicabile prima di tutto un Testo unico o regolamento unitario a livello regionale.
Pur condividendo le finalità del Pan di ridurre l’utilizzo di prodotti fitosanitari di sintesi in agricoltura allo scopo di ridurre drasticamente le sostanze tossiche, non tutti i mezzi di lotta alternativi permessi nel vivaismo sono applicabili (o sufficienti) sul piano dell’efficacia o della sostenibilità economica. Pertanto Cia Pistoia propone di allargare la gamma di prodotti fitosanitari utilizzabili nel vivaismo a prodotti già utilizzati in altri ambiti, in quanto non pericolosi per la salute umana.
Fra queste alternative da introdurre, Cia Pistoia include sia certi prodotti di sintesi, sia alcuni prodotti di origine naturale, che non sono al momento autorizzati nel vivaismo. Ad esempio, alcuni fitofarmaci di sintesi consentiti in comparti dell’agroalimentare quali orti e foraggere. Oppure diserbanti naturali quali l’acido acetico o l’acido pelargonico, che sono consentiti per uso hobbistico o per il trattamento di aree extra agricole.
Redazione Floraviva
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Si terrà martedì 19 aprile, alle ore 17.00, in Sala Valiani – CNA Pistoia, l’incontro che fornirà a imprenditrici e aspiranti tali le fondamentali informazioni legali e finanziarie per la guida di un’azienda. Grazie al Comitato Impresa Donna di CNA sarà fornita una panoramica sulle opportunità e le agevolazioni creditizie legate alla nascita e allo sviluppo di un’azienda gestita da una donna.
“Il nostro Paese ha bisogno di donne nel mondo del lavoro ed in particolare nel mondo dell’impresa. La nostra missione come Comitato Impresa Donna di CNA è quella di dare loro tutti gli strumenti necessari a gestire al meglio la propria azienda e fornire le informazioni fondamentali per accedere al sistema bancario. Il convegno che abbiamo organizzato va esattamente in questa direzione”, così commenta Debora Spagnesi, presidente CNA Impresa Donna Pistoia. Oltre a lei, parteciperanno al convegno di martedì 19 aprile Elena Calabria, presidente di CNA Pistoia, Rossana Pugnalini, presidente Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana, Annalisa Cipriani, responsabile Caf della CNA di Pistoia, Chiara Mazzeo, consigliera Provinciale di Parità di Pistoia e Antonella Gabbriellini, presidente CNA Impresa Donna Toscana. Si parlerà dunque di come far crescere nelle donne la consapevolezza e la capacità di fare impresa attraverso utili e dettagliate informazioni sulle questioni finanziarie e legali inerenti la nascita e la gestione di un’azienda. L’incontro avverrà in Via E. Fermi, 2 a Pistoia, a partire dalle ore 17.00, nella sala Valiani.
Redazione Floraviva

