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"Il tavolo che già nell'incontro di ieri avevamo convocato per il 12 novembre sarà dedicato esclusivamente alla Vita Indipendente. Metteremo in fila tutte le tematiche e cercheremo di trovare soluzioni per tutto". L'ha assicurato stamani l'assessore al diritto alla salute, sociale e sport Stefania Saccardi, incontrando davanti alla sede della giunta regionale in piazza Duomo una delegazione dell'associazione Vita Indipendente, che per protesta aveva minacciato uno sciopero della fame.
Stefania Saccardi ha ascoltato le proteste e le richieste dei disabili. "Sono qui ad ascoltarvi e a cercare di trovare soluzioni ai problemi che ponete - ha detto - Avevo saputo di questa vostra manifestazione e proprio per questo avevo convocato un incontro per ieri, incontro al quale hanno partecipato tante associazioni. Ieri ci siamo riconvocati per il 12 novembre: alla luce delle cose che mi state dicendo, ritengo sia opportuno dedicare l'intero incontro del 12 ai temi della Vita Indipendente. Chiameremo tutti i funzionari, faremo tutti gli aggiustamenti necessari, daremo indicazioni precise a tutte le Società della Salute. Il tema dei 65 anni (età oltre la quale i disabili gravi non ricevono più il contributo per la vita indipendente, ndr), per esempio, lo affronteremo e lo correggeremo: è rigido e non risponde alle reali necessità". L'assessore ha ricordato anche che "proprio per garantire la prosecuzione del progetto Vita Indipendente e non rischiare interruzioni, la giunta regionale, con largo anticipo, ha approvato una delibera che destina alla Vita Indipendente 9 milioni per il 2016 - ha aggiunto - Stiamo facendo bandi per il Fondo sociale europeo, finalizzati a progetti sulla disabilità".
L'appuntamento è per giovedì 12 novembre alle 10, a Novoli: la sede è stata richiesta dai disabili per la migliore accessibilità.
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
“Serve un impegno forte per sfruttare le opportunità che si sono create grazie a Expo. Ci stiamo già occupando del ‘dopo-Expo’ facendo tesoro di questi sei mesi di intenso lavoro. Expo, per Confagricoltura, non è stata solo una vetrina ma anche l’occasione di incontri d’affari delle aziende con buyer internazionali, di definire uno sviluppo multisettoriale”. Lo hanno detto il vicepresidente di Confagricoltura Ezio Veggia ed il direttore generale Luigi Mastrobuono, incontrando a Palazzo Italia ed al Padiglione Vino una delegazione di parlamentari delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato.
Confagricoltura ha ricordato come, non a caso, “Coltiviamo capolavori” sia stato il claim della presenza di Confagricoltura ad Expo, valorizzato dal Cubo multimediale e dalle tante iniziative svolte alla Casa degli Atellani – Vigna di Leonardo, dove il meglio dell’imprenditoria agricola del nostro Paese ha incontrato altre realtà simbolo dei saperi italiani.
“La carta vincente di Expo non è tanto l'orgoglio agricolo, ma l'universalità dell’agricoltura come questione di base di assetti economici molto più complessi – ha osservato il direttore generale Mastrobuono -. Temi che non si affrontano mettendo in mostra le curiosità dei prodotti, o soffermandosi solo sulla difesa del made in Italy. L'universalità del tema agricolo ci restituisce la responsabilità di lavorare dentro i meccanismi delle politiche economiche e non solo di quelle agricole”.
“L'attuale assetto della rappresentanza – ha proseguito il vicepresidente Veggia - non è in grado di raccogliere l'eredità dell'Expo se non trova ragioni di forte integrazione; serve una cooperazione su tutti gli aspetti che hanno trainato la manifestazione: alimentazione, paesaggio, risparmio energetico, uso delle risorse, consumo del suolo, innovazione tecnologica. Se l'agricoltura riuscirà a riportare le sue tematiche all’interno di un ragionamento di filiera, quindi in un’ottica di politiche economiche e non solo agricole, si riuscirà a cogliere quanto di diverso abbiamo letto in Expo. L'invito che rivolgiamo alle Commissioni parlamentari è di favorire una nuova visione del settore che si muove in un’ottica integrata”.
Redazione Floraviva
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I progetti nascono in ambito universitario e nella ricerca e, grazie al premio, ricevono l’aiuto per trasformarsi in aziende capaci di affrontare il mercato. Nonostante il grande valore delle dieci finaliste e, dunque, la difficoltà nella scelta, le vincitrici ad alto contenuto tecnologico sono state tre: i sistemi di sorveglianza portuale con sensori radar; i microcontrollori che rendono più concreto l’ “internet delle cose”, interagendo con persone e cose, e gli pneumatici intelligenti che monitorano lo stato di usura.
Il premio StartCup Toscana 2015 è stato organizzato dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa con le Università di Pisa, Firenze, Siena e la Scuola Normale Superiore di Pisa, con il supporto finanziario della Regione Toscana e in collaborazione con il Premio nazionale per l'innovazione. Alla premiazione, tenutasi oggi nell’auditorium di Santa Apollonia a Firenze, erano presenti Monica Barni, vicepresidente e assessore regionale all’università e ricerca, Marco Bellandi, prorettore al trasferimento tecnologico dell’Università di Firenze, e Pierdomenico Perata, rettore della Scuola Superiore Sant’Anna. L’assessore Barni ha sottolineato l’importanza della manifestazione, capace di confermare l’attenzione che la Regione dedica “ai giovani, al loro impegno inventivo nella ricerca e al loro diritto di trovare adeguato spazio di lavoro nella società “. Inoltre, per Monica Barni, StartCup Toscana ha il pregio di dimostrare “la capacità del sistema universitario toscano di raccogliere la sfida dello sviluppo attraverso la creazione di una filiera virtuosa tra università, centri di ricerca e imprese. E di saper affrontare l'impegno che gli obiettivi europei affidano per i prossimi anni al sistema della formazione”. La premiazione ha visto quest’anno una quarta premiazione eccezionale, ex aequo, suddivisa fra Laborplay, startup dell'Università di Firenze, grazie alle sue soluzioni informatiche per incrementare il benessere in azienda, e G999, con la sua idea di macchine smart per la realizzazione di tessuti di alta tecnologia (iniziativa che ha mosso i suoi primi passi a Prato).
Redazione Floraviva
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- Scritto da Andrea Vitali
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato oggi dal Senato il provvedimento sulla tutela della biodiversità, che ora torna alla Camera per la terza lettura. La legge istituisce un Sistema nazionale della biodiversità agraria e alimentare, con 4 strumenti operativi: l’Anagrafe della biodiversità, dove saranno indicate le risorse genetiche a rischio di estinzione; il Comitato permanente, che garantisce il coordinamento delle azioni tra i diversi livelli di governo; la Rete nazionale, che si occuperà di preservare le risorse genetiche locali; il Portale nazionale, composto da un sistema di banche dati contenenti le risorse genetiche presenti su tutto il territorio italiano.
La legge prevede l’avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e istituisce un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori. Viene anche stabilito che il piano triennale di attività del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria debba prevedere interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria e alimentare, sulle tecniche necessarie per favorirla, tutelarla e svilupparla.
“L’Italia possiede un patrimonio unico di biodiversità, che rappresenta un valore non solo da difendere ma anche da valorizzare. La legge sulla tutela della biodiversità rappresenta un passo fondamentale in questo senso: l’obiettivo è quello di salvaguardare la distintività delle nostre ricchezze naturali, vegetali e animali. Con questo provvedimento, infatti, riconosciamo il ruolo attivo che gli agricoltori svolgono come custodi del paesaggio e della biodiversità, per la conservazione dei nostri territori”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina.
“Sono particolarmente soddisfatto per l’approvazione in Senato di questa legge – ha dichiarato il vice ministro Andrea Olivero - e confido che nelle prossime settimane possa concludersi l’iter legislativo che mette a disposizione strumenti efficaci per la tutela della biodiversità, come l'istituzione di un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare, ha dichiarato il Vice Ministro Andrea Olivero “occorre dedicarsi con passione e determinazione alla tutela dell’immenso patrimonio di questo Paese”.
Redazione Floraviva
Fallimento di Floramiata: la Regione chiede rapidità nella domanda di cig in deroga e nella cessione
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- Scritto da Andrea Vitali
Il consigliere per il lavoro di Rossi, Gianfranco Simoncini, ha annunciato che incontrerà questa settimana il curatore fallimentare dell’azienda florovivaistica Floramiata e i sindacati. Intanto la Cgil di Siena e zona Amiata, inizialmente pessimista sulle sorti di azienda e lavoratori, apprezza le ultime mosse della Regione, ma chiede trasparenza nelle modalità di assunzione dei 50 lavoratori per l’esercizio provvisorio e garanzie di risorse strategiche a sostegno di eventuali piani di rilancio industriale.
La Regione Toscana si muove per aiutare a risolvere la crisi di Floramiata, azienda florovivaistica di Piancastagnaio dichiarata fallita il 9 ottobre dal Tribunale di Siena, che ha però disposto l’esercizio provvisorio dell’attività di impresa sotto la guida del curatore fallimentare.
La settimana scorsa è arrivata la notizia che la Regione ha già valutato come accoglibile la cassa integrazione in deroga per i circa 200 dipendenti rimasti senza lavoro e ammortizzatori sociali, visto che per 52 di essi è stato deciso il rientro al lavoro, nel contesto dell’esercizio provvisorio, per il mantenimento della piante già in produzione (fra cui le stelle di Natale). E il consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, l’ex assessore Gianfranco Simoncini, ha convocato per mercoledì 21 ottobre un incontro con il curatore fallimentare dell’azienda nel quale chiederà «certezze sui tempi del percorso per la cessione dello stabilimento Floramiata» e rapidità nella «presentazione della domanda per la cassa integrazione in deroga per i lavoratori». La Regione si auspica infatti che si tenga conto del peso fondamentale di Floramiata nell’economia del territorio, che rende questa vertenza di rilevanza nazionale, e che in ragione di ciò i tempi per l’apertura del bando e per espletare le pratiche di gara per l’individuazione dei possibili acquirenti e investitori siano i più brevi possibili.
Dopo l’incontro con il curatore e le amministrazioni del territorio, Simoncini si confronterà con i sindacati per verificare il percorso intrapreso per salvare Floramiata ed insieme a ciò verificare gli strumenti di protezione sociale attivabili per i lavoratori che ad oggi non possono rientrare al lavoro.
In una nota stampa della Cgil di Siena e dell’Amiata uscita il 15 ottobre sulla rassegna sindacale “rassegna.it”, all’indomani della dichiarazione di fallimento di Floramiata, si leggeva: «si chiude così la più grande azienda florovivaistica italiana a causa di una dissennata gestione imprenditoriale, ma anche per una sottovalutazione della condizione in cui versava l’impresa e, per questo, è una dura sconfitta per tutto il territorio amiatino. Tuttavia questo è il momento di un grande senso di responsabilità collettiva evitando di esternare ingannevoli promesse di rioccupazione basate sul nulla, come purtroppo abbiamo visto in questi giorni nella stampa locale». «Bisogna prendere atto – continuava la nota - che Floramiata Servizi è fallita e che un nuovo futuro produttivo per l'azienda non è né certo né scontato. Per questa ragione, a partire dalle istituzioni locali, tutti i soggetti coinvolti devono contribuire al fine di creare le condizioni per un reinsediamento imprenditoriale di prospettiva che si ponga come obiettivo il recupero dei posti di lavoro ad oggi perduti. Per questo non possiamo illuderci né illudere nessuno con false promesse: prendiamo atto che ci aspetta un periodo problematico che dovremmo affrontare con determinazione e responsabilità. Facciamo appello alle istituzioni e agli enti coinvolti nel consentire un primo urgentissimo approdo di questa vicenda: trovare risorse per forme di sostegno al reddito così da evitare che la perdita dei posti di lavoro si trasformi in vero dramma sociale per molte famiglie e in perdita delle professionalità del territorio».
Nelle ultime ore invece, a seguito delle mosse annunciate dalla Regione Toscana, Cgil Siena e Amiata è uscita con una nota stampa più positiva, che sembra correggere un po’ il tiro rispetto al pessimismo precedente. «Diamo atto alla Regione Toscana – si legge su rassegna.it - di aver riconfermato grande attenzione ed operato velocemente per mettere a disposizione della procedura concorsuale della Floramiata Servizi l'ammortizzatore sociale che altrimenti non sarebbe stato possibile utilizzare. Si tratta di capire a questo punto il grado di copertura che verrà messo a disposizione con questo strumento, ma non abbiamo mai dubitato del fatto che la Regione avrebbe messo il massimo impegno per non lasciare soli i lavoratori e il territorio amiatino. Le nostre richieste e le sollecitazioni delle istituzioni locali hanno trovato una rinnovata attenzione nell'ente regionale che ora impegna gli organi della procedura fallimentare in un rapido lavorio diretto a presentare le richieste di intervento necessarie».
«La questione quindi – continua però il sindacato alludendo anche alle polemiche sorte tra i lavoratori rimasti fuori quando sono stati scelti i 52 che sono stati fatti rientrare in azienda per la fase di esercizio provvisorio – rimane concentrata sulla stessa procedura anche in ordine ai criteri con cui si stanno facendo e si faranno le assunzioni nel periodo di transizione definito necessario per provare a trovare una soluzione imprenditoriale futura per Floramiata. Chiediamo massima trasparenza per quelle assunzioni e fin da ora rivendichiamo la necessità che qualsiasi eventuale soluzione imprenditoriale che si dovesse palesare possa essere conosciuta e se ne possa apprezzare il piano industriale in particolare per verificarne le ripercussioni occupazionali. Chiediamo a tutte le istituzioni di vigilare anche perché vengano garantite quelle risorse strategiche per lo sviluppo che possono fare la differenza per la soluzione di questa vicenda».
Redazione Floraviva