Il Paesaggista
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- Scritto da Andrea Vitali
Andrew Grant, fondatore di Grant Associates, racconta il suo approccio progettuale alle sfide ambientali e il suo impegno a riconnettere le persone alla natura attraverso l'architettura del paesaggio.
Andrew Grant, fondatore e direttore di Grant Associates, è un punto di riferimento nell'architettura del paesaggio, grazie alla sua capacità di affrontare le sfide ambientali con creatività e sostenibilità. Dal 1997, anno in cui ha fondato il suo studio a Bath, nel Regno Unito, Grant ha sviluppato una visione che mira a riconnettere le persone alla natura, rispondendo a crisi come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Il suo studio, che si è espanso fino a Singapore, è diventato un laboratorio di idee innovative, dove ogni progetto integra soluzioni ecologiche e tecnologiche.
Uno dei progetti più celebri di Grant è Gardens by the Bay a Singapore. Questo parco urbano, inaugurato nel 2012, è diventato un'icona globale dell'architettura del paesaggio. Con strutture come il Supertree Grove e le serre Flower Dome e Cloud Forest, il parco fonde sostenibilità ed estetica. L'integrazione di tecnologie verdi, come la raccolta dell'acqua piovana e la produzione di energia solare, ha fatto di Gardens by the Bay un modello di come le città possano diventare più verdi e vivibili.
Il progetto non è solo un'opera d'arte paesaggistica, ma un esempio di sostenibilità applicata all'urbanistica. Per Grant, questo parco rappresenta la possibilità di portare la natura nei contesti urbani, migliorando la qualità della vita e sensibilizzando il pubblico sull'importanza dell'ecologia.
Grant adotta un approccio definito "ecologia creativa", che mira a trasformare il paesaggio non solo per conservarlo, ma per rigenerarlo. Ogni progetto è pensato per rispondere alle esigenze ecologiche e culturali del luogo. L’obiettivo è creare spazi che favoriscano la biodiversità e offrano alle persone un’esperienza immersiva nella natura.
Il Forest of Imagination a Bath è un esempio di questa visione. Si tratta di un'installazione temporanea che trasforma spazi urbani in luoghi di riflessione creativa, coinvolgendo comunità locali, artisti e scuole. Ogni anno, nuove installazioni aiutano a far comprendere l'importanza del contatto con la natura, anche in ambito cittadino.
Secondo Grant, il ruolo dell'architetto del paesaggio è quello di "guaritore". In un'epoca in cui il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità sono minacce reali, il paesaggista può guidare la rigenerazione degli ecosistemi e creare spazi che migliorano il benessere umano. Grant ritiene che la progettazione debba mirare non solo alla funzionalità, ma anche all’ispirazione e alla salute mentale e fisica.
L’iniziativa UK Landscape Architects Declare Climate & Biodiversity Emergency, di cui Grant è promotore, invita i professionisti a impegnarsi concretamente nella lotta contro le emergenze climatiche. Ogni progetto deve essere pensato per ridurre le emissioni di carbonio e favorire la biodiversità.
Grant sottolinea l'importanza della collaborazione tra diverse discipline. Gli architetti del paesaggio devono assumere un ruolo di leadership all'interno dei team multidisciplinari, lavorando con ingegneri, architetti e urbanisti per creare soluzioni integrate. Un esempio di questo approccio è il progetto Accordia a Cambridge, che ha vinto lo Stirling Prize nel 2008. In questo sviluppo residenziale, la natura e il paesaggio sono al centro della qualità della vita degli abitanti, dimostrando come il verde urbano possa trasformare i quartieri.
Grant crede fermamente nell'importanza dell'educazione. Attraverso il suo ruolo di Visiting Professor all'Università di Sheffield, ispira i giovani a impegnarsi per una progettazione paesaggistica che sia attenta alle esigenze ambientali e sociali. Progetti come Forest of Imagination coinvolgono attivamente le scuole e le comunità locali, mostrando come la progettazione possa essere uno strumento educativo potente.
Guardando al futuro, Grant vede l'architettura del paesaggio come una disciplina sempre più centrale nelle città moderne. Gli architetti paesaggisti dovranno trovare soluzioni per rendere le città più verdi e resilienti ai cambiamenti climatici. Per Grant, il futuro non riguarda solo la crescita numerica della professione, ma la sua capacità di influenzare positivamente il mondo, guidando il cambiamento con creatività e coraggio.Andrew Grant ha trasformato l'architettura del paesaggio in una pratica che affronta le sfide ambientali contemporanee, promuovendo la connessione tra uomo e natura. Progetti come Gardens by the Bay e Forest of Imagination dimostrano che il paesaggio può essere un potente strumento di cambiamento, capace di ispirare e migliorare il futuro delle città e delle persone che le abitano.
Il Paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Tom Massey è un nome sempre più noto nel mondo del design paesaggistico, con una reputazione costruita su progetti che uniscono sostenibilità, bellezza e innovazione. Fondatore del Tom Massey Studio, con sede a Londra, Tom ha trasformato il modo di concepire i giardini, creando spazi che non solo affascinano per la loro estetica, ma che rispettano e promuovono la biodiversità.
Tom Massey è nato e cresciuto nel sud-ovest di Londra, un luogo che ha influenzato profondamente la sua sensibilità verso la natura e il paesaggio. Le sue prime esperienze di esplorazione nel Richmond Park e le estati trascorse sulla Roseland Peninsula in Cornovaglia hanno alimentato una passione innata per l'ambiente naturale, che si riflette oggi in ogni suo progetto di design.
Dopo aver completato una laurea in animazione presso l'Arts University Bournemouth, Tom ha intrapreso un percorso professionale variegato. Ha lavorato nel campo della pubblicità e degli eventi e si è cimentato nella ristrutturazione di un magazzino dismesso a Hackney, trasformandolo in uno spazio di co-working e caffetteria creativa. Tuttavia, il richiamo della natura è stato troppo forte per essere ignorato, e così Tom ha deciso di seguire la sua vera passione, iscrivendosi al London College of Garden Design, dove ha conseguito il diploma con distinzione.
Nel 2015, Tom ha fondato il Tom Massey Studio a Londra, uno studio di design che si è rapidamente affermato grazie alla sua capacità di creare giardini che combinano estetica, funzionalità e sostenibilità. Il suo approccio al design è profondamente influenzato dal rispetto per l'ambiente e dalla volontà di creare spazi che supportino la fauna locale e promuovano la biodiversità. "Ci ispiriamo a una vasta gamma di fonti e consideriamo sempre l'ambiente, la localizzazione e il contesto del sito," afferma Tom. Questa filosofia si traduce in giardini che non sono solo belli da vedere, ma che svolgono anche un ruolo attivo nel sostegno dell'ecosistema locale.
Il lavoro di Tom Massey è stato ampiamente riconosciuto e premiato. Il Tom Massey Studio ha progettato giardini per clienti privati e commerciali, oltre che per festival e mostre sia nel Regno Unito che all'estero. Questi progetti hanno valso a Tom numerosi riconoscimenti, tra cui essere inserito nella lista dei “Top 50 Garden Designers” di House & Garden, nei “20 Finest Landscape Designers” di Country & Town House e tra i “25 Most Influential” di Pro Landscaper.
Una delle caratteristiche distintive del lavoro di Tom è la sua capacità di spingersi oltre i confini tradizionali del design paesaggistico, cercando ispirazione in luoghi inusuali e spesso trascurati. Nel 2018, Tom ha viaggiato fino al campo di Domiz, nel Kurdistan iracheno, per parlare con persone sfollate dalle loro case. In quel contesto, ha voluto capire "giardiniere a giardiniere" l'importanza che il giardinaggio e le piante rivestivano in un ambiente così difficile. Questa esperienza ha avuto un impatto profondo su Tom e ha ispirato alcuni dei suoi progetti più toccanti e significativi.
Oltre a guidare il suo studio di design, Tom è anche un divulgatore appassionato. Torna regolarmente al London College of Garden Design come docente ospite e tiene conferenze su vari aspetti del design di giardini e sulla sostenibilità. Nel 2023, ha pubblicato il suo primo libro, "RHS Resilient Garden: Sustainable Gardening for a Changing Climate", scritto in collaborazione con il team scientifico della Royal Horticultural Society. Questo libro rappresenta una guida pratica per adattare gli spazi esterni agli effetti dei cambiamenti climatici, utilizzando un approccio che combina ricerca scientifica e innovazione nel design.
Il lavoro di Tom Massey si distingue non solo per l'estetica accattivante, ma anche per l'impegno a creare giardini che possano resistere e adattarsi alle sfide ambientali del futuro. La sua visione pionieristica e il suo rispetto per la natura lo collocano tra i paesaggisti più influenti, un professionista che continua a ridefinire i confini del design di giardini, sempre con un occhio attento al nostro pianeta.
Il Paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Sarah Price, rinomata paesaggista britannica, combina una solida formazione in belle arti con un approccio innovativo al design del paesaggio. I suoi giardini, noti per la loro estetica naturale e "pittorica", rappresentano un modello di equilibrio tra funzionalità e bellezza.
Sarah Price è una delle figure più influenti nel panorama del design paesaggistico britannico. Con un background in belle arti, Price ha saputo trasferire la sua sensibilità artistica al mondo del giardinaggio, creando spazi verdi che uniscono estetica e sostenibilità. La sua carriera, che include progetti di grande rilevanza come i giardini del Parco Olimpico di Londra 2012, è un esempio di come arte e natura possano integrarsi in maniera efficace e innovativa. Cresciuta in una famiglia con una forte connessione alla terra, Price ha sviluppato fin da giovane un profondo rispetto per la natura, influenzata dall'esempio del padre, un appassionato orticoltore. Questo legame personale ha trovato espressione nel giardino di famiglia in Galles, un luogo che ha rappresentato per Sarah un punto di partenza e un laboratorio creativo. L'eredità di questo giardino, con le sue memorie e la sua struttura vittoriana, ha rappresentato una sfida e un'opportunità per Price, che è riuscita a trasformarlo in uno spazio dove la tradizione e l'innovazione convivono armoniosamente. Il giardino di famiglia, situato a Abergavenny, è stato oggetto di un attento restauro e di una progressiva trasformazione. Price ha adottato un approccio graduale, rispettando la struttura esistente e integrando nuovi elementi che riflettono la sua visione moderna del paesaggio. La combinazione di ortaggi e piante ornamentali, ispirata ai giardini di Priona in Olanda, è un esempio di come la funzionalità possa essere integrata con l'estetica per creare spazi che siano allo stesso tempo produttivi e belli.
Un tratto distintivo del lavoro di Price è l'uso delle "specie tema", piante strutturali che vengono ripetute in diverse aree del giardino per creare continuità e coesione visiva. Questa tecnica consente di mantenere un equilibrio tra ordine e spontaneità, caratterizzando il giardino con una bellezza naturale che sembra emergere spontaneamente dal paesaggio. Il "giardino segreto", una delle aree più suggestive della proprietà, è un esempio della capacità di Price di lavorare con la natura in modo rispettoso e creativo. In questo spazio, Price ha scelto di intervenire con leggerezza, mantenendo l'atmosfera selvaggia e magica che lo caratterizza, limitandosi a piccoli interventi mirati per enfatizzare le forme naturali esistenti.
Oltre al suo lavoro sui giardini privati, Sarah Price ha portato la sua visione in progetti pubblici di grande rilievo. La sua partecipazione al progetto del Parco Olimpico di Londra 2012 e al giardino d'arte della Whitworth Art Gallery di Manchester dimostra la versatilità e la capacità di Price di lavorare su scale diverse, mantenendo sempre una forte identità progettuale.La sua carriera è stata riconosciuta con numerosi premi, tra cui le medaglie d’oro al RHS Chelsea Flower Show, e il suo contributo al mondo del design paesaggistico va oltre la progettazione, estendendosi all'insegnamento e alla divulgazione. Price è infatti una figura di riferimento nel campo della progettazione del paesaggio, contribuendo alla formazione delle nuove generazioni di paesaggisti attraverso lezioni e articoli per riviste specializzate.
In sintesi, Sarah Price è una paesaggista che unisce competenza tecnica, sensibilità artistica e un profondo rispetto per la natura. I suoi progetti rappresentano un modello di come il paesaggio possa essere progettato per essere al contempo funzionale e esteticamente appagante, offrendo spazi che rispondono alle esigenze contemporanee senza perdere il contatto con la bellezza intrinseca del mondo naturale.
Il Paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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Jacqueline Osty, paesaggista di fama internazionale, è nata in Marocco e si è formata a Parigi, rivoluzionando il concetto di paesaggio urbano. Grazie alla sua doppia formazione in architettura e paesaggio, Osty ha saputo creare spazi urbani che armonizzano natura e città, guadagnandosi prestigiosi riconoscimenti nel corso della sua carriera.
Cresciuta a Casablanca, Osty ha vissuto immersa in un ambiente che combinava modernità urbana e patrimonio naturale, influenzando profondamente il suo approccio al paesaggio. Trasferitasi a Parigi per studiare architettura all'École des beaux-arts e successivamente paesaggio all'École du paysage di Versailles, ha sviluppato una visione unica del "fare città" attraverso il paesaggio. Uno dei suoi progetti più celebri è il parco Saint-Pierre ad Amiens. Situato vicino agli orti della Somme, il parco rappresenta una fusione tra città e campagna, creando un dialogo tra paesaggio urbano e naturale. Questo progetto le ha valso il Premio dell'urbanistica nel 1994 e il Premio del paesaggio nel 2005, consolidando la sua reputazione come una delle principali paesaggiste europee. Il parco Saint-Pierre è stato concepito per riflettere la dualità del sito: da un lato, la città di Amiens e, dall'altro, il paesaggio agricolo degli hortillonnages. Osty ha disegnato un parco che funge da "cucitura" tra questi due mondi, sfruttando l'agricoltura orticola locale e trasformando il parco in un mosaico di lotti che sembrano galleggiare sull'acqua. Questo approccio ha migliorato la qualità della vita urbana, preservando e valorizzando il patrimonio agricolo della regione. La capacità di Osty di "cucire e tessere" la città è evidente anche in altri suoi progetti.
A Rennes, ha collaborato con l'architetto Loïc Josse per creare il quartiere Beauregard, una "città bocage" che integra spazi verdi e architettura in un'armonia visiva e funzionale. Un altro esempio significativo è il quartiere Baud-Chardonnet a Rennes, progettato con Bernard Reichen, che si sviluppa lungo il fiume e crea una "città al bordo dell'acqua". In entrambi i progetti, Osty ha dimostrato come il paesaggio possa diventare un elemento centrale della pianificazione urbana, contribuendo a creare spazi vivibili e sostenibili. L'atelier Jacqueline Osty et Associés, fondato da Osty, lavora attualmente su diversi progetti ambiziosi, tra cui una nuova fase di sviluppo dell'Île de Nantes. Questo progetto rappresenta una sfida significativa, richiedendo un'approfondita comprensione delle dinamiche urbane e un'abilità unica nel conciliare esigenze diverse e talvolta contrastanti. Due progetti parigini hanno avuto un impatto particolare sul suo percorso professionale: il parco Clichy-Batignolles e il parco zoologico del Bois de Vincennes. Il parco Clichy-Batignolles è stato creato con un forte accento sulla sostenibilità, utilizzando tecniche innovative per promuovere un paesaggio urbano funzionale ed ecologicamente responsabile. Il parco zoologico del Bois de Vincennes, invece, è stato concepito come una serie di "citazioni" di paesaggi naturali lontani, creando un ambiente in cui la natura esotica e gli animali selvatici possono essere ammirati dai visitatori. Un altro progetto significativo di Osty è l'ampliamento dell'ecomquartiere Flaubert a Rouen, che include la promenade dei quai che ha vinto il Premio del paesaggio nel 2018. Questo progetto mira a creare un nuovo tessuto urbano connesso all'esistente, realizzando nuovi spazi pubblici lungo il fiume e all'interno del quartiere stesso, creando un "grande paesaggio" che valorizza la geografia eccezionale della valle della Senna, promuovendo una gestione ecologica degli spazi pubblici.
Dal 2018, i progetti dell'atelier di Osty testimoniano una crescente domanda di natura nelle città. Interventi come la piazza Feydeau-Commerce a Nantes e la piazza Pradel-Tolozan, caratterizzati da una forte componente verde, promuovono biodiversità e interazione sociale. Un esempio significativo è il progetto delle Promenades de Reims, dove un'area destinata al traffico automobilistico è stata trasformata in un paesaggio di sottobosco aperto a nuovi usi. Un altro esempio è il recente concorso vinto a Angers per la riqualificazione di due piazze storiche, trasformate in spazi verdi fruibili dai cittadini. Osty si è sempre interrogata su cosa significhi essere un paesaggista e un urbanista. Questa riflessione ha guidato la sua carriera, portandola a sviluppare un approccio unico alla progettazione urbana che combina estetica, funzionalità e sostenibilità. Il suo lavoro non si limita a creare spazi verdi, ma cerca di tessere un legame profondo tra paesaggio e vita urbana, creando città belle, vivibili e sostenibili. La sua esperienza dimostra come la progettazione del paesaggio possa influenzare positivamente la qualità della vita urbana, rispettando l'ambiente e promuovendo il benessere dei cittadini. Il contributo di Osty alla paesaggistica urbana è inestimabile e continua a ispirare nuove generazioni di paesaggisti e urbanisti.
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Beatrix Farrand, nata a New York City il 19 giugno 1872, è una delle figure più influenti nella storia del paesaggismo americano. In un'epoca dominata dagli uomini, Farrand si è distinta per il suo talento e la sua visione, preferendo il titolo di "giardiniera paesaggista" a quello di architetto. La sua carriera, caratterizzata da oltre duecento commissioni, riflette il suo straordinario talento e la sua dedizione alla creazione di paesaggi che uniscono bellezza e funzionalità. Un momento cruciale nella formazione di Farrand fu il suo viaggio attraverso i giardini stranieri in Nord Africa e in Europa. Questo tour le permise di trarre ispirazione dalle diverse tipologie di giardini che incontrò lungo il percorso. Al suo ritorno negli Stati Uniti, era pronta a diventare una delle più influenti designer di giardini e paesaggi del suo tempo. Uno dei progetti più significativi di Farrand è stato il lavoro sui percorsi carrabili del Parco Nazionale di Acadia, in collaborazione con John D. Rockefeller Jr. Qui, Farrand ha dimostrato la sua abilità nel combinare piante autoctone in gruppi naturalistici, creando un paesaggio che sembra esistere da sempre. Questo approccio ha contribuito a preservare e abbellire il parco, rendendolo uno dei suoi lasciti più importanti.
Dal 1921, Farrand ha trasformato i terreni intorno alla villa in stile Georgian Revival di Dumbarton Oaks in giardini terrazzati che combinano elementi americani ed europei. Lavorando a stretto contatto con la proprietaria, Mildred Bliss, Farrand ha creato un paesaggio che evolve in armonia con i cambiamenti naturali, rappresentando uno degli esempi più noti del suo stile distintivo. Un altro progetto di rilievo è stato il giardino della First Lady per l'Ala Est della Casa Bianca, realizzato per Ellen e Edith Wilson. Questo spazio, successivamente reimmaginato da Jacqueline Kennedy nel 1962, è oggi conosciuto come il Giardino delle Rose. Farrand ha portato la sua visione estetica anche in questo contesto prestigioso, contribuendo a creare un'area di rappresentanza che fonde eleganza e natura. L'influenza di Farrand si estende anche a Rock Creek Park, dove il suo lavoro ha contribuito a preservare e valorizzare uno degli spazi verdi più amati di Washington, D.C. Qui, come altrove, il suo approccio alla progettazione ha enfatizzato l'uso di piante native e la creazione di paesaggi che rispettano e migliorano l'ambiente naturale.
Essere una donna in un campo dominato dagli uomini non è stato facile per Farrand. Come ha osservato l'architetto paesaggista Diane K. Maguire, Farrand non aveva le stesse opportunità dei suoi colleghi maschi, spesso relegata al lavoro su giardini privati piuttosto che su parchi pubblici. Tuttavia, la sua determinazione e il suo talento le hanno permesso di ottenere commissioni prestigiose e di lasciare un segno duraturo nel mondo del paesaggismo. Durante la sua carriera di cinquant'anni, Beatrix Farrand ha ricevuto riconoscimenti per la sua capacità di combinare estetica e funzionalità nei suoi progetti. La sua eredità include non solo i giardini privati per le élite della Costa Est, ma anche il suo lavoro come consulente paesaggistico per università e parchi pubblici. La sua dedizione alla manutenzione e alla cura dei suoi progetti ha assicurato che molti di essi sopravvivessero nel tempo, offrendo ancora oggi spazi di bellezza e riflessione. Beatrix Farrand ha trasformato l'arte del giardinaggio paesaggistico, portando una sensibilità unica e un'attenzione ai dettagli che continuano a ispirare. I suoi progetti, da Acadia a Dumbarton Oaks, dalla Casa Bianca a Rock Creek Park, testimoniano la sua straordinaria visione e il suo impegno per creare paesaggi che celebrano la natura e migliorano la vita di chi li vive. Oggi, il lavoro di Farrand continua a essere una fonte di ispirazione per paesaggisti e amanti del verde in tutto il mondo.
Il paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin