Il Paesaggista
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- Scritto da Andrea Vitali
Céline Baumann, architetto paesaggista francese, porta avanti un approccio intersezionale che crea spazi aperti dinamici, ispirandosi alla stranezza e alla diversità delle piante.
Céline Baumann (1984, FR) è un'architetta paesaggista francese che sta ridefinendo il concetto di progettazione del paesaggio. Con il suo studio omonimo con sede a Basilea, in Svizzera, Baumann opera nell'ambito dell'urbanistica, dell'architettura del paesaggio e delle mostre, puntando a creare spazi aperti dinamici attraverso un approccio intersezionale che considera l'ecologia interattiva tra persone e natura. Il suo lavoro si basa su un profondo impegno per la ricerca, che le permette di esplorare il valore collettivo della natura e il suo impatto sugli individui.
Secondo Baumann, le piante sono le nostre maestre più antiche e offrono una vasta gamma di conoscenze e storie da condividere. Una delle lezioni fondamentali che possiamo imparare dal mondo botanico è l'ubiquità della stranezza. Indipendentemente da dove guardiamo nella natura, troviamo forme di vita straordinarie e affascinanti. Baumann si è interessata in particolare alla diversità dell'espressione di genere e del comportamento sessuale nelle piante, raccogliendo esemplari, illustrazioni, immagini e storie che mettono in evidenza questa varietà.
Ma il lavoro di Baumann va oltre il semplice riconoscimento della diversità delle piante. La sua ricerca mira a trasmettere che questa conoscenza può essere applicata per creare spazi abitabili e accoglienti per tutti. Baumann crede che il terreno su cui viviamo, che sia un ambiente domestico, urbano o nazionale, possa essere reso "poroso e permeabile", offrendo un'ospitalità inclusiva a tutte le persone.
Attraverso il suo approccio intersezionale e la sua ricerca innovativa, Céline Baumann sta aprendo nuovi orizzonti nella progettazione del paesaggio. La sua visione audace e il suo impegno per l'ecologia interattiva offrono spunti interessanti per una nuova generazione di paesaggisti conceptual, che si ispirano alla natura e alla stranezza per creare spazi aperti che riflettono la diversità e l'inclusività.
Non perdere l'opportunità di conoscere meglio il lavoro di Céline Baumann e lasciati ispirare dalla sua visione innovativa del paesaggio!
Il paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Scopri il talento e la visione unica di Erik Dhont, l'architetto paesaggista che crea giardini raffinati e suggestivi. Esplora le sue opere che fondono estetica, funzionalità e armonia con l'ambiente circostante.
Erik Dhont, rinomato architetto paesaggista con sede a Bruxelles, Belgio, è ammirato per la sua abilità di trasformare i giardini in vere e proprie opere d'arte. La sua visione unica e il suo talento creativo si riflettono nella sua vasta esperienza e nella rete di clienti che si estende in Europa e oltre.
Attraverso un portfolio eclettico, Dhont ha realizzato una varietà di progetti, compresi giardini, cortili, progetti di sviluppo urbano e restauri paesaggistici in diverse località, tra cui Belgio, Svizzera, Francia, Germania, California e Azzorre. Ogni creazione di Dhont è caratterizzata da un'estetica raffinata che si fonde armoniosamente con la funzionalità e l'ambiente circostante.
Il Garden Design per Dhont è un'arte che va oltre l'aspetto visivo, offrendo spazi che ispirano e trasmettono emozioni. Attraverso l'utilizzo di elementi del passato e soluzioni innovative, Dhont crea giardini che non solo sono belli da ammirare, ma offrono anche un ambiente di crescita e guarigione. Ogni progetto è concepito con attenzione alle esigenze degli utenti e all'impatto ambientale.
Nel corso degli anni, Dhont ha sviluppato uno stile personale e distintivo, rendendo le sue opere immediatamente riconoscibili. I suoi design organici e scultorei si evolvono nel tempo, riflettendo il fluire mutevole delle stagioni e della vita stessa. Le creazioni di Dhont catturano l'essenza dell'esperienza umana e trasformano i giardini in spazi di bellezza e armonia.
Il paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
Scopri la straordinaria eredità di Elsie Reford, una donna visionaria che ha trasformato una foresta in un'opera d'arte botanica.
Elsie Reford, un nome che risuona di passione, audacia e un amore innato per la natura. Questa straordinaria donna ha trascorso più di 30 anni a trasformare una foresta di abeti rossi in un vero e proprio santuario delle piante. Ma la sua eredità va ben oltre la creazione dei Giardini di Métis. Il suo lavoro è stato un punto di riferimento nell'orticoltura, ispirando artisti, artigiani e scrittori di tutto il mondo.
Situati a Grand-Métis, nel Quebec, Canada, i Giardini di Métis sono un luogo magico sulla sponda meridionale del fiume San Lorenzo. Qui Elsie Reford ha dato vita a un'autentica sinfonia di piante e paesaggi, unendo la sua passione per l'arte e la natura in un'unica creazione straordinaria.
Nonostante la sua mancanza di conoscenze orticole iniziali, Elsie ha sfidato le regole convenzionali e si è dedicata anima e corpo alla trasformazione di terreni inospitali in un giardino mozzafiato. Ha sperimentato, ha creato microclimi favorevoli e ha introdotto piante provenienti da tutto il mondo, senza lasciarsi fermare da dubbi o ostacoli.
Il suo impegno e la sua determinazione hanno creato un giardino da collezione unico nel suo genere, dove le piante sono raggruppate per specie e varietà. Ogni angolo dei Giardini di Métis è un invito alla contemplazione e alla meraviglia, un'oasi di bellezza che Elsie ha plasmato con amore e intuito.
Oggi, l'eredità di Elsie Reford continua a vivere e a ispirare. I Giardini di Métis sono un luogo dove si può immergersi nella natura, ammirare opere d'arte tra le piante e sentire l'energia creativa che permea l'aria. Un luogo che riflette l'anima di Elsie, un'anima fragrante, intima, audace e creativa.
Scopri di più sulla straordinaria vita di Elsie Reford e la sua creazione senza tempo nei Giardini di Métis.
Il paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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- Scritto da Andrea Vitali
"Esploriamo il lavoro di Martha Schwartz Partners (MSP), uno studio di design internazionale che si impegna nella rigenerazione di siti naturali e centri urbani, creando paesaggi urbani sostenibili che promuovono la vitalità e la connessione."
Martha Schwartz Partners (MSP) è uno studio di design paesaggisti di fama internazionale che si dedica all'attivazione e alla rigenerazione di siti naturali e centri urbani. Un mix tra architettura del paesaggio, urban design e considerazioni climatiche specifiche del sito, che con 40 anni di esperienza MSP mette nella progettazione e realizzazione di piani di sviluppo su larga scala, progetti di rigenerazione urbana, piazze cittadine, parchi, paesaggi istituzionali, sedi aziendali, installazioni e giardini.
Con sedi a Londra, New York e Shanghai, MSP è coinvolto in progetti in tutto il mondo, avendo lavorato in oltre 40 paesi e su sei continenti. Il team di professionisti di MSP è composto da paesaggisti, urbanisti, architetti, esperti di giardinaggio e project manager senior, provenienti da diverse esperienze. Questa diversità di discipline e background consente a MSP di lavorare su diverse scale e culture, offrendo flessibilità e comprensione anche nei contesti urbani e sociali più sfidanti. Inoltre, MSP collabora intensamente con rinomati architetti e consulenti esterni, ampliando la portata dello studio e garantendo una risposta efficace a qualsiasi problema di pianificazione o design.
MSP comprende il paesaggio urbano come piattaforma in cui gli ambienti umani e naturali possono trovare un equilibrio armonico. L'engagement delle persone, attraverso la creazione di gioia e giocosità nella vita urbana, è fondamentale nel processo di progettazione dello studio. L'obiettivo di MSP è creare luoghi amati e utilizzati dalle persone, favorendo il bisogno umano di connessione, identità e piacere. La creazione di spazi umani può avere un impatto positivo sulla sostenibilità, sostenendo la densità e i benefici ottenuti attraverso la vita urbana.
Il lavoro di MSP è stato riconosciuto a livello internazionale con numerosi premi, tra cui l'ASLA Landmark Award, l'ASLA Honour Award, il British Association of Landscape Industries Award nella categoria Rigenerazione, il Chicago Athenaeum Award per il Miglior Nuovo Design Globale, il Cooper-Hewitt National Design Award e l'Urban Land Institute Award for Excellence.
Il processo di lavoro di MSP riflette la comprensione globale delle realtà dei paesaggi urbani contemporanei e del territorio pubblico. Questo richiede uno spirito di collaborazione e la capacità di incoraggiare il dialogo tra diverse prospettive, in modo da mediare le diverse esigenze che devono essere considerate nella progettazione.
Il paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin
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Raffinatezza e discrezione: il talento di Madison Cox
Madison Cox è un virtuoso delle piante, un paesaggista che ha conquistato i cuori dei ricchi e famosi di tutto il mondo. I suoi giardini sono opere di grande raffinatezza, che sembrano essere lì da sempre. Nonostante il suo successo, Cox è una persona discreta e modesta, che rifugge la pubblicità.
Nel 2012, il Wall Street Journal lo ha definito "il progettista di giardini più importante di cui non hai mai sentito parlare". La sua fama si è diffusa tra gli ambienti più esclusivi, dove ha realizzato giardini di alto livello. Ciò che distingue il suo approccio al paesaggio è l'assenza di prevedibilità e banalità. Il suo lavoro trasuda sofisticatezza e un incanto intimo.
Per comprendere la vita e il lavoro di Madison Cox, non basta visitare il suo sito web. Basta conoscere il suo indirizzo a New York e ammirare una foto che ritrae un dettaglio del giardino di 400 ettari della miliardaria Anne Bass. Cox non cerca pubblicità: il Wall Street Journal ha dovuto cercarlo per tre anni prima di poterlo incontrare. Nomade per scelta, trascorre la sua vita in aereo, tra il suo ufficio a New York, la sua casa a Tangeri e i suoi cantieri sparsi per il mondo.
Le foto dei suoi giardini sono rare perché, come i suoi clienti incredibilmente ricchi, Cox ama la riservatezza. Tra i suoi committenti ci sono personaggi illustri come Michael Bloomberg, Marella Agnelli, Henry Kravis, Sting e Pierre Bergé. Ma non sono attratti dallo stile spettacolare di Cox, bensì dalla sua capacità di adattarsi a ogni sito e di tenere conto dei gusti dei suoi sponsor. Il suo talento risiede nella capacità di creare molteplici universi all'interno di un singolo giardino, spesso arricchiti da specchi d'acqua, e di collegarli attraverso sentieri, vicoli e prati, creando una sorta di poesia visiva. Ne risulta una sensazione di raffinatezza discreta, come se quei giardini fossero sempre appartenuti a quel luogo.
Maestria nei dettagli e competenza botanica
La maestria di Madison Cox è il risultato della sua attenzione ai dettagli, della sua profonda conoscenza della storia dei giardini e della sua competenza in botanica. Cox si è ispirato all'inglese Russell Page, uno dei più rinomati paesaggisti del XX secolo, per il quale "l'apprendimento dei giardini non può essere né accademico né teorico: bisogna conoscere le piante, la pietra, l'acqua e la terra, sia con le mani che con la mente". Grazie a questa filosofia, Cox può scegliere tra 140 varietà di rose per il giardino di Anne Bass, creare incantevoli orti, far prosperare la vegetazione o inventare un boschetto di bambù illuminato da un fico. Con lui, l'imprevisto si trasforma sempre in un'armonia perfetta e le "dichiarazioni di intelligenza" sono evitate.
Questo virtuoso delle piante di San Francisco si trasferì a Parigi nel 1978 per studiare paesaggio. Fu lì che stringe amicizia con Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, entrando a contatto con numerosi artisti e imparando i costumi del jet-set. Il suo primo contratto importante fu la co-creazione dei Jardins du Nouveau Monde presso il Château de Blérancourt (Aisne), seguito dalla realizzazione di un giardino sperimentale per il Chelsea Flower Show di Londra. Da quel momento in poi, Cox accumulò clienti privati e ottenne contratti per hotel di lusso come il Delano a Miami, il Gramercy Park a New York e il Sanderson a Londra, affinando sempre di più la sua arte fino a raggiungere l'aura che lo circonda oggi. Nel 2011 è diventato vicepresidente della Fondazione Pierre Bergé-Yves Saint Laurent, responsabile del lussureggiante giardino Majorelle a Marrakech, acquistato dalla coppia nel 1980. Inoltre, ha preceduto il libro "The Gardener's Garden", che presenta 250 dei giardini più belli del mondo, e ha pubblicato opere come "Giardini degli artisti" (1993) e "Majorelle, un'oasi marocchina" (1999).
Infine, Cox ha ideato un programma di apprendimento del giardinaggio per bambini svantaggiati a Mumbai, in India, un gesto modesto ma significativo per passare il testimone alle nuove generazioni.
Nel 2019, Madison Cox è stato insignito de "La Rosa d'oro" a Palermo, un prestigioso riconoscimento ideato e istituito nel 1984 da Jorge Luis Borges, che conferma l'influenza e il talento di questo straordinario paesaggista.
Il paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin