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Lo ha detto il presidente di Confagricoltura il 4 ottobre a Pistoia all’incontro “ConfAgri_Coltura innovativa”. I presidenti del Distretto vivaistico pistoiese e dall’Associazione Vivaisti Mati e Magazzini hanno ricordato che i vivaisti innovano da anni e stanno avviando un Piano integrato di distretto da 10 milioni di euro (Vivaismo per un futuro sostenibile), ma c’è bisogno di più supporto alla ricerca. A cominciare dai Pid stessi, su cui l’assessore Remaschi (dopo aver ricordato che il vivaismo pistoiese vale 750 milioni di euro all’anno e 5 mila occupati) ha annunciato una proroga a metà novembre. L’assessore Fratoni ha detto che l’intesa per la riduzione dell’uso del glifosato sarà accompagnata da un manifesto sulla sostenibilità del Distretto ma anche sul suo ruolo d’interlocutore privilegiato delle Pa che puntano sul verde. Giansanti, che ha visitato i vivai di Innocenti & Mangoni, Vannucci e Mati, e le Cantine Bonacchi, ha dichiarato: «sì alla sostenibilità ambientale, ma non può prescindere da quella economica». Il georgofilo Vieri, che ha parlato di un progetto a Pistoia per macchine che riducano i dosaggi di diserbanti, ha detto che l’agricoltura 4.0 richiede tecnici specializzati altrimenti sarà solo uno «tsunami di dati» per gli agricoltori. Il ricercatore del Crea of di Pescia Prisa ha presentato, fra le varie linee di innovazione, una serra high tech in esposizione da cui scegliere i moduli utili a ciascuna azienda agricola, da ordinare ai produttori di serre partner del progetto.  

«Io credo che l’agricoltura 4.0, la terza rivoluzione agricola dopo la meccanizzazione e la chimica, debba essere il mantra per noi agricoltori degli anni a venire. Dobbiamo chiedere tutti noi insieme alle istituzioni di essere accompagnati in questa transizione tecnologica. Confagricoltura si impegnerà affinché avvenga nel minor tempo possibile, individuato un percorso per portarla nelle aziende. Ma c’è bisogno di strumenti legislativi ad hoc». E sulla sostenibilità ambientale, «a volte si chiede agli imprenditori di fare l’impossibile. Confagricoltura crede nella sostenibilità e anche negli obiettivi impossibili ma la sostenibilità ambientale e sociale non può prescindere da quella economica». Il glifosato in agricoltura? «Se ci saranno prodotti alternativi, saremo i primi a usarli, per noi al momento è uno dei mezzi usati per essere sempre più sostenibili, produttivi e rispondere alle esigenze di un ciclo sicuro. Confagricoltura crede in scienza e ricerca». L’importante è il suo uso corretto e il contenimento e va ricordato che «il 99% dei prodotti alimentari italiani risultano sani ai controlli sanitari», e non sempre si può dire lo stesso per i prodotti esteri. Se poi pensiamo alla produzione vivaistica pistoiese, «ha un bilancio complessivo estremamente positivo in termini di contribuzione ambientale» e il «green new deal delle smart cities» (con i piani di rinverdimenti e forestazione urbana) è un’opportunità storica per questo settore che porterà benefici a tutti i cittadini.
Questi i punti chiave dell’intervento finale del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e delle sue dichiarazioni a margine dell’incontro “ConfAgri-Coltura Innovativa – generazione 4.0” tenutosi il 4 ottobre nella sala maggiore del palazzo comunale. Incontro che si è aperto con l’introduzione del presidente di Confagricoltura Pistoia Roberto Orlandini, che ha rivolto un pensiero a Lidiano Zelari, scomparso nei giorni scorsi, e ha sottolineato l’importanza dell’analisi dei dati forniti dalle tecnologie digitali e del continuo rapporto con le università. Nel suo saluto il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi ha ricordato il lavoro che il Comune sta facendo insieme a Regione Toscana e organi di Distretto per diffondere pratiche sempre più sostenibili in modo da rendere il vivaismo pistoiese un modello da imitare.
L’assessore all’agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi ha rimarcato l’importanza dei settori vinicolo e vivaistico nell’ambito dell’agricoltura toscana, che dal 2008 a oggi ha retto meglio di altri settori, rallentando la perdita di superficie agricola (“solo” -5% negli ultimi 10 anni, contro oltre il 20% negli anni precedenti) e riducendo sì dal 2006 a oggi il numero di aziende (da 80 mila a 70 mila), ma con aumento delle dimensioni medie (da 9 a 10,5 ettari). Sui 3,2 miliardi di valore aggiunto del sistema agroalimentare regionale, la filiera vinicola è al primo posto e il vivaismo toscano, che rappresenta il 54% della produzione nazionale, vanta nel Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia 750 milioni di euro di valore, 7 mila ettari di coltivazioni da parte di 1500 aziende che danno lavoro a circa 5 mila persone. Remaschi ha tra l’altro annunciato che il termine per partecipare al bando sui Progetti integrati di distretto, che intende favorire il rilancio dei distretti rurali dopo il cambio della normativa regionale, è stato prorogato a metà novembre, per dare spazio a tutti e che sta cercando di aumentare i finanziamenti disponibili.
Dopo di lui sono intervenuti i vertici del Distretto vivaistico pistoiese: il presidente Francesco Mati e Luca Magazzini, presidente del soggetto referente distrettuale, l’Associazione vivaisti italiani. Francesco Mati ha detto che «i vivaisti pistoiesi fanno innovazione da anni, ma abbiamo bisogno di ricerca e di supporto sulla ricerca». Inoltre, rivolgendosi idealmente a chi li accusa di inquinare, ha replicato «il 90% dei vivaisti vive nei propri vivai. Appena l’Arpat ci ha comunicato dati negativi di residui sulle acque di superficie, da distinguere da quelle di falda, abbiamo subito preso di petto la questione e la stiamo affrontando insieme alla Regione». Luca Magazzini, dopo aver detto che i vivaisti stanno innovando anche in direzione ecologica assai più di quanto richiesto dalla normativa e che ci sono state accelerazioni incredibili ad esempio sul fronte pacciamature sostenibili (+400% sul 2018 già ora prima della fine dell’anno), ha evidenziato che il Pid “Vivaismo per un futuro sostenibile” portato avanti come capofila dall’Associazione vivaisti sta registrando una partecipazione oltre le aspettative, con un progetto che vale investimenti per 10 milioni dedicati a innovazione e sostenibilità, per cui si spera che i fondi regionali siano all’altezza di tale sforzo.
L’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni ha invece informato che «stiamo andando a sottoscrivere un accordo per la riduzione dell’uso del glifosato. Questo protocollo sarà accompagnato da un manifesto in cui Regione Toscana e Distretto prendono l’impegno di porre la sostenibilità ambientale come una propria base fondante. Non solo, nel manifesto verrà sottolineato il ruolo di interlocutore privilegiato del Distretto vivaistico pistoiese sulle nuove politiche pubbliche per il verde in Regione. Questa è la direzione». 
Riguardo agli interventi a carattere tecnico-scientifico dell’incontro, il prof. Marco Vieri, accademico dei Georgofili e docente di “Scienze e tecnologie agrarie” e “Viticoltura ed enologia” dell’Università di Firenze, ha spiegato in che senso l’agricoltura 4.0 sia un’evoluzione dell’agricoltura di precisione in cui si passa dal concetto di massima produttività dei terreni a quello di efficienza orientata alla sostenibilità, come richiesto dalla Commissione europea. Sensori, raccolta dati digitale, droni, flotte di robot, software che aiutano dosare e mirare il consumo di acqua e agrofarmaci (questi ultimi possono essere ridotti anche del 70%). Tutte attività e funzioni che richiedono consulenti preparati nel selezionare quelli utili alle varie aziende e di tecnici (dagli agroinformatici agli agrostatistici fino a tecnici in grado di riparare i sistemi), perché altrimenti gli agricoltori rischiano di essere solo travolti da «tsunami di dati». Un esempio di innovazione? Un progetto a Pistoia, con il supporto dell’Accademia dei Georgofili, portato avanti da Vannucci Piante e ‘Pazzaglia macchine agricole per il vivaismo’ di Pistoia, una delle più importanti al mondo in questo segmento, «per riuscire a fare diserbi e trattamenti con quantitativi minori di prodotti antiparassitari e quindi realizzare delle macchine che riescano a fare trattamenti di precisione con le nuove tecniche di micro dosi e dosaggi mirati».
Domenico Prisa, ricercatore dell’unità di Pescia del Centro ricerche Crea-Of per colture ortive e ornamentali istituito nel 2017 all'interno del Consiglio per la ricerca ed economia agraria, specializzato in Biotecnologie vegetali e microbiche, ha illustrato brevemente alcune linee di ricerca innovative nell’ortoflorovivaismo che stanno portando avanti. Fra queste ricerche sull’uso di droni per il monitoraggio e l’analisi multispettrale degli stress delle piante, su matrici organiche da mettere nei vasi per il controllo delle erbe infestanti, la riduzione della chimica con l’utilizzo di microorganismi, ecc. Inoltre ha parlato di una serra high tech realizzata a Pescia caratterizzata da tecnologie all’avanguardia quali i materiali con cui è costruita, i sensori, i metodi di disinfezione speciali e i sistemi di raffreddamento di cui è dotata, e le tipologie di coltivazioni che consente: fuori suolo, idroponica e vari tipi di bancali speciali. Si può visitare e rivolgendosi alle imprese produttrici di serre che hanno curato il progetto in partnership con il Crea-of si possono richiedere solo i moduli che interessano per la propria azienda.

Le aziende di Confagricoltura Pistoia visitate da Giansanti e Postorino
L'incontro è stato preceduto da una visita del presidente Giansanti e del direttore generale Francesco Postorino nel corso della mattina a 4 aziende associate a Confagricoltura Pistoia, che costituiscono delle vere eccellenze e rappresentano al meglio l’agricoltura pistoiese: tre vivai della piana e un’azienda vinicola con sede centrale nelle colline del Montalbano.



In ordine cronologico, i vertici di Confagricoltura hanno visitato prima Innocenti & Mangoni Piante, azienda innovativa che produce 2 milioni di piante ornamentali di circa 1500 varietà e tipologie su 300 ettari, con cicli produttivi da 3 a 7 anni (che diventano 20 anni per le nuove cultivar) esportando il 95% della produzione.



Poi è stata la volta delle Cantine Bonacchi, con sede centrale nella parte collinare di Quarrata: 3 milioni di bottiglie (tra i 2,9 e i 3,2 milioni) prodotte ogni anno su circa 90 ettari se si considerano, oltre ai 40 ettari di Chianti Montalbano, i siti produttivi a Montalcino e a Castelnuovo Berardenga. Questa azienda ha una densità di viti che supera i 5.000 ceppi per ettaro e dispone di modernissimi impianti di vinificazione e imbottigliamento, destinando la produzione soprattutto ai supermercati italiani e agli importatori esteri.



La terza tappa è stata all’azienda leader del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, Vannucci Piante: azienda che ha tra i punti di forza la capacità di diversificare l’offerta a seconda del cliente e del paese di riferimento, poiché non ci sono procedure standard nella cura del dettaglio. Con i suoi 560 ettari traina il mercato del 40% delle aziende vivaistiche locali, dando occupazione a più di 400 persone. In catalogo oltre 3000 varietà e tipologie di piante. La voce export, verso 60 paesi, vale il 98% del fatturato.
Infine, dopo l’incontro, Giansanti e Postorino hanno visitato l’azienda Mati 1909, che ha come titolari Francesco Mati, il presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, e i suoi fratelli, e il cui padre Miro è stato recentemente premiato alla Serata del Vivaismo 2019. I vivai di Mati sono tra i più attivi nel ricercare modelli aziendali contemporanei e sostenibili e recentemente hanno fatto misurare il proprio impatto ambientale, con il bilancio C02 risultato nettamente positivo (più anidride carbonica sequestrata di quella generata dai processi produttivi) grazie alle piante da esterno (dato che, secondo le proiezioni del Cesaf, vale per tutto il distretto). Importante anche l’attività di progettazione di spazi verdi.

Redazione

Il presidente nazionale di Confagricoltura sarà a Pistoia il 4 ottobre. La mattina visite ai maggiori vivai e a un’azienda vinicola. Nel pomeriggio in Comune all’incontro “ConfAgri-Coltura Innovativa – generazione 4.0”, dove interverrano, oltre ad esperti di tecnologie agrarie come Marco Vieri e di biotecnologie vegetali come Domenico Prisa, i vertici di Confagricoltura e del Distretto vivaistico di Pistoia, il sindaco Tomasi, gli assessori regionali all’agricoltura Remaschi e all’ambiente Fratoni. La sera in montagna al Dynamo camp.


Il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il direttore generale Francesco Postorino  visitano Pistoia e gli agricoltori pistoiesi li accolgono con un incontro (aperto a tutti) su uno dei temi forti di questa associazione agricola: l’innovazione.
Venerdì 4 ottobre, alle 15,30, Confagricoltura Pistoia organizza, dopo una serie di visite in forma privata nel corso della mattina presso i più importanti vivai del Distretto pistoiese e un’azienda vinicola associati a Confagricoltura, un incontro in Sala Maggiore del Comune di Pistoia (piazza Duomo 1, ingresso libero) sul tema “ConfAgri-Coltura Innovativa – generazione 4.0”.
Dopo gli interventi introduttivi del sindaco Alessandro Tomasi e di Roberto Orlandini, presidente di Confagricoltura Pistoia, e un saluto del prefetto Emilia Zarrilli, introdurranno il tema dell’innovazione dal punto di vista tecnico-scientifico, ma con occhio attento all’applicazione concreta nei contesti aziendali, due grandi esperti quali il prof. Marco Vieri, docente di “Scienze e tecnologie agrarie” e “Viticoltura ed enologia” dell’Università di Firenze, che parlerà di agricoltura digitale e connettività per una nuova agricoltura d’impresa, e Domenico Prisa, ricercatore del Crea specializzato in Biotecnologie vegetali e microbiche, che illustrerà brevemente alcune linee di ricerca innovative nell’ortoflorovivaismo in corso presso il Crea-Of.
Poi la parola sull’argomento, dal punto di vista delle imprese e in particolare di quelle del settore principale dell’agricoltura pistoiese, passerà ai presidenti del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Mati e dell’Associazione Vivaisti Italiani Luca Magazzini. Subito dopo sono previsti gli interventi degli assessori regionali della Toscana all’agricoltura Marco Remaschi e all’ambiente Federica Fratoni. Gli interventi conclusivi sono riservati al direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino e al presidente nazionale Massimiliano Giansanti. A moderare l’incontro Andrea Vitali, responsabile comunicazione di Confagricoltura Pistoia.
In tarda serata Giansanti salirà nella montagna pistoiese, dove sarà ospite il giorno successivo del Dynamo Camp.

Redazione

I nomi dei vincitori degli altri principali premi del 70° Salone del florovivaismo, architettura del paesaggio e infrastrutture verdi di Padova: dai Premi Flormart 2019 ai riconoscimenti del 2° Premio Internazionale EcoTechGreen.

C’è anche un raggruppamento fra 3 imprese toscane e una genovese tra i vincitori del Premio Flormart 2019. E’ il Raggruppamento Fast Italia (Empoli, FI), Nuovo Verde (Agliana, PT), System Turf (Genova) e Marchini Abeti (Pescia, PT), che ha fornito un bell’abete per l’esposizione. Questo gruppo di aziende si è aggiudicato, con un sistema di ancoraggio sotterraneo e subirrigazione attiva per alberi, il premio della sezione “Green Innovation Hub” sia «per l’originale presentazione della filiera legata al tutoraggio e alla coltivazione delle piante ornamentali» nello stand, che per la capacità di «ottimizzare l’uso della risorsa idrica» e l’efficacia nell’«impianto di grandi alberi».
Gli altri riconoscimenti per le aziende che si sono distinte per la qualità del prodotto o del servizio proposto, consegnati il 26 settembre durante la serata di apertura del 70° Salone del verde della Fiera di Padova dalla giuria formata da Alberto Manzo del Ministero delle politiche agricole, Renato Ferretti di Lineaverde e Cristiana Bertero, project manager di Flormart, sono stati i seguenti:
- nella sezione “Vivaismo e floricoltura” ha vinto Masaro Vivai di Legnaro (Padova), «per la ricerca di nuove soluzioni ornamentali per gli alberi da frutta e l’originale presentazione dei prodotti nello stand». Menzione speciale a Minier di Beaufort en Valleè (Francia).
- nella sezione “Tecnologie e prodotti tecnici” ha vinto Peruzzo di Curtarolo (Padova), per le trinciatrici (una ibrida e una completamente elettrica) innovative sia sul piano motoristico che per la possibilità poi di comandarle a distanza e operare in sicurezza anche in terreni in forte pendenza e terreni sconnessi. Menzione speciale a Gea di Sona (Verona).
- nella sezione “Green Innovation Hub”, già citati i vincitori toscani, la menzione speciale è stata per la Compagnia del Lago Maggiore di Verbania (Verbania Cusio Ossola).
- nella sezione “Architettura e progettazione sostenibile” ha vinto Serranova di Perugia (che ha vinto anche il Flormart Future Village: vedi nostro articolo), mentre la menzione è andata a Green Habitat di Marmorta (Bologna).

PREMI DI ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO
Ma nel corso di Flormart sono stati assegnati anche i riconoscimenti della 2^ edizione del Premio Internazionale EcoTechGreen, promosso dl Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e Paysage con la rivista Internazionale Topscape, in collaborazione con Padova Fiere, in occasione della decima edizione del Forum Internazionale EcoTechGreen.
Il primo premio per la categoria “Verde Tecnologico e Infrastrutture Verdi” è stato assegnato ad Agri.te.co Ambiente Progetto Territorio con il progetto “Piano delle misure di compensazione, conservazione e riqualificazione ambientale dei siti di interesse comunitario e della zona a protezione speciale della laguna di Venezia”.
Nella categoria “Green wall & visual identity” per la sezione “Green Wall” premio ex aequo allo studio Ottaviani Associati per l’ampliamento di Bplace Hotel a Roma, e a AG&P greenscape per Cascate vegetali – Hotel Viu Milan a Milano. Nella stessa categoria per la sezione “Visual Identity” primo premio a Prysmian Headquarters presentato da Maurizio Varratta.
Nella categoria “Hi-tech city landscape” vince il progetto Groupe Scolaire Aimé Césaire a Nantes, presentato da Mabire/Reich e phytolab.
Per la sezione “Verde tecnologico e shopping mall” il primo premio è andato al progetto Green Tech for Green Store – Alì supermercati a Onè di Fonte (Treviso) dello Studio Associato di Architettura Michieletto Morelli.
Nell’ambito del “Verde Tecnologico e Ricettività” lo studio 3lhd studio za arhitekturu i urbanizam ha ricevuto il primo premio per i progetti Grand Park Hotel Rovinj a Rovigno e L’acquario d’acqua dolce e museo a Karlovac.
Infine, nella sezione “Studi, ricerche, brevetti, tesi, prototipi relativi al verde high-tech” sono stati numerosi i riconoscimenti a partire dai due premi speciali assegnati al progetto Clever Cities presentato dal Comune di Milano e al progetto Life Asap presentato da Piero Genovesi dell’Ispra.

L.S.

Dal 26 al 28 settembre alla Fiera di Padova la 70^ edizione del Salone del florovivaismo registra oltre 300 espositori e propone 60 eventi di aggiornamento professionale. Tra le novità, il focus sulle erbe officinali “Erbale Forum” e “Future Village”, con il premio alle startup. A ECOtechGREEN ospite Jean Louis Missaka, vicesindaco di Parigi che presenterà il nuovo parco sotto la Torre Eiffel. L’elenco di tutte le aziende toscane in fiera.

Ammonta a circa il 10% degli espositori il drappello di aziende della filiera florovivaistica toscana a Flormart 2019, in programma da giovedì 26 settembre a sabato 28 settembre alla Fiera di Padova. Sono produttori di piante e fiori, ma anche agrarie e aziende di accessori, tecnologie e servizi di vario genere per il florovivaismo. Ben 21 arrivano dalla provincia di Pistoia, patria del Distretto rurale vivaistico ornamentale pistoiese e della floricoltura e vivaismo olivicolo pesciatino. Le altre 9 aziende sono equamente distribuite fra le provincie di Arezzo (3), Firenze (3) e Siena (3).
Pure quest’anno il salone internazionale del florovivaismo, dell’architettura del paesaggio e delle infrastrutture verdi padovano, giunto alla 70^ edizione, proporrà piante e macchinari, innovazioni chimiche e ricerca sulla sostenibilità, paesaggio e città sostenibili, imprese innovative. E per la prima volta si metteranno a fuoco nuove filiere per le erbe officinali. Nei sei padiglioni della Fiera di Padova dedicati all’evento troveranno posto oltre 300 espositori – dato in crescita rispetto al 2018 – che presenteranno il meglio della produzione florovivaistica italiana ed internazionale, alberi e gli arbusti ornamentali, le piante da interni verdi e fiorite e tutto il necessario per la costruzione di parchi e giardini, le attrezzature per la produzione florovivaistica ma anche quelle per la costruzione del verde, i mezzi e i materiali per la coltivazione delle piante e infine un’ampia gamma di servizi e di attività di ricerca e sperimentazione. Oltre 80 i buyer ospitati da 18 Paesi, grazie alla preziosa collaborazione di Promex, azienda speciale della Camera di Commercio di Padova per l’internazionalizzazione: Albania, Algeria, Azerbaigian, Croazia, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Germania, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Olanda, Oman, Qatar, Romania, Tunisia, Ungheria, Kazakhstan.
Ma Flormart è anche cultura, aggiornamento professionale, ricerca e innovazione: oltre 60 gli eventi, i workshop, gli incontri e i premi in programma nelle tre giornate, tra cui 12 convegni con più di 200 relatori. A partire da «Verde e Salute. Le piante per il benessere delle città», organizzato in collaborazione con il Comune di Padova e l’Associazione italiana direttori e tecnici pubblici giardini, che inaugura la manifestazione giovedì alle 9. Seguirà un convegno sul nuovo regolamento fitosanitario dell’Unione Europea (giovedì alle 14), organizzato in collaborazione con Anve (Associazione nazionale vivaisti esportatori), che vedrà la presenza dell’Associazione Europea dei Florovivaisti (Ena) e di AIPH – Associazione Internazionale Florovivaisti. E poi quello sui Criteri ambientali minimi (Cam) per il verde pubblico (venerdì alle 11), promosso da GPP LAB. Mentre venerdì alle 14, in un seminario, avrà luogo una “sfida” tra giardini orizzontali e verde verticale, con l’Associazione italiana giardinieri professionisti (Aigp) e il Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf).
La partnership con Anve prevede, oltre alla collaborazione per organizzare il convegno sulla nuova normativa fitosanitaria europea, la presenza con un suo spazio espositivo. Sono stati sottoscritti inoltre accordi di partecipazione con il Distretto Altolombardo e con Confvivai di Catania che saranno presenti con collettive delle loro realtà produttive. Vi saranno anche gli Ordini professionali dei Dottori agronomi e Dottori forestali con un proprio stand, così come quello degli Architetti, e non mancherà l’Associazione italiana Direttori e tecnici pubblici giardini, presente in varie attività della fiera.
Il 27 e 28 settembre si terrà il Forum Internazionale ECOtechGREEN, importante e consolidato appuntamento organizzato da Paysage - Promozione e sviluppo per l’architettura del paesaggio in collaborazione con Flormart. I temi del forum vanno dalla tecnologia del verde ai paesaggi urbani fino alla mobilità ecologica. Il vicesindaco di Parigi Jean Louis Missaka presenterà il nuovo parco sotto la Torre Eiffel.
A Flormart si terrà anche la prima edizione di “Erbale Forum”: un fitto programma di incontri, coordinato da Demetrio Benelli, tra esperti, ricercatori e rappresentanti di progetti ed esperienze innovative sulle piante officinali per conoscerne gli aspetti tecnico-scientifici, normativi e di mercato, e una rassegna espositiva mirata, volta a favorire networking e scambi di prodotti e servizi tra i diversi attori della filiera. Dai fiori eduli, sempre più usati e non solo in cucina, alla fitoterapia veterinaria.
Flormart Future Village, altro esordio promosso con Blum, mette al centro l’innovazione. Otto startup, selezionate tramite un bando, si contenderanno il Flormart Future Village Award. Altrettante le aziende presenti con prodotti innovativi, mentre quattro sono i centri di ricerca. Tutti coinvolti in una serie di incontri per delineare i futuri sviluppi del settore. Sabato mattina le premiazioni.
Il programma degli eventi si può leggere sul sito: https://flormart.it/it-IT/events
Le aziende provenienti dalla Toscana sono le seguenti:
- Agraria Checchi Silvano spa (PT)
- Agri Vivai srl (PT)
- Aib All Insurance Broker srl (PT)
- Azienda agricola Astrit Haka (PT)
- Azienda agricola Busdraghi Massimo (PT)
- Azienda agricola Cinelli Luca (PT)
- Azienda agricola Vivai Piante Chiti Gian Piero (PT)
- Big Blu (SI)
- Buongiovanni Vivai Piante (PT)
- Consorzio Ortovivaisti Pistoiesi (PT)
- Dimensione Verde (FI)
- Euroambiente (PT)
- F.I.P.P.O. Federazione Italiana Produttori Piante Officinali (AR)
- Floramiata srl soc. agricola (PT)
- Florinfo snc (FI)
- Gea Greentech (FI)
- Margheriti Piante di Margheriti Enzo e David s.s. soc. agr. (SI)
- Olea Rete Impresa agricola (PT)
- Pazzaglia spa (PT)
- Peverini Piante soc. agr. (PT)
- Pistoia Flor (PT)
- Romiti Giampaolo Vivai Piante (PT)
- Soc. Sempl. Agr. Ammazzini Piante di Gianluca e Massimo (PT)
- Soc. Agr. Giorgio Tesi Vivai (PT)
- Soc. Agr. Nannini Vasco & F.lli s.s. (PT)
- Triangolo Verde di Pisciotta Gianni (AR)
- Vera Luciani Biolaghi (SI)
- Verdealbero di Baggiani soc. sempl. S.s. (AR)
- Vivai Piante Agostini Stefano (PT)
- Vivai Piante Angelo Bani (PT)

Redazione

L’Associazione Vivaisti Italiani ha premiato anche i giovani Emiliano e Lorenzo Carlesi per dei sistemi di gestione delle irrigazioni tramite cellulare e Umberto Alunni, già direttore della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia. Il presidente Luca Magazzini: «il Servizio fitosanitario prima era il nostro spauracchio, ora sono compagni di lavoro: va rafforzato perché la nostra crescita va di pari passo con la loro». A premiare Miro Mati, figura di primo piano della storia del vivaismo pistoiese, suo figlio Francesco, presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia.

Un vivaista di spicco, fra i più innovativi e con maggiore proiezione fuori dai confini del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, quale Miro Mati. E un soggetto pubblico a carattere tecnico-scientifico che costituisce un punto di riferimento costante ed essenziale per le attività vivaistiche.
Sono due dei protagonisti della premiazione della “Serata del vivaismo 2019”, organizzata venerdì 20 settembre sera nel Salone Folchi dell’Antico Convento Park Hotel et Bellevue di Pistoia dall’Associazione Vivaisti Italiani, soggetto referente del distretto pistoiese. Cerimonia di premiazione, condotta da uno dei due vicepresidenti dell’Associazione, Gilberto Stanghini, durante la quale è stato premiato anche Umberto Alunni, ex direttore della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, oggi Banca Intesa SanPaolo, che è stato per tanti anni un interlocutore competente e appassionato delle imprese vivaistiche del territorio pistoiese. Un altro premio è stato assegnato ai giovani Emiliano e Lorenzo Carlesi, della Società Agricola Carlesi Vivai, per le innovazioni che hanno introdotto in azienda, fra cui una loro app per gestire gli impianti di irrigazione con il cellulare.
A consegnare il premio a Miro Mati, figura di primissimo piano della storia del vivaismo pistoiese, per l’impegno, la passione e la creatività messa in campo in tanti anni di attività, è stato suo figlio Francesco, il presidente del Distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia. Come ha detto quest’ultimo, dopo aver confessato un certo imbarazzo a premiare suo padre, «Miro ha portato la sua inventiva nel vivaismo pistoiese vincendo in tantissimi concorsi internazionali e anticipando i tempi in vari ambiti, dall’uso della plastica sino alla progettazione di spazi verdi. I molti premi li ha vinti in manifestazioni internazionali in cui ha progettato il verde in rappresentanza del vivaismo toscano». «Ha lavorato su alcune varietà botaniche di quercia e di robinia – ha aggiunto Francesco Mati - e ha persino studiato sistemi per conservare grandi alberi fuori terra e poterli piantare anche a distanza di uno o due anni di tempo».
E’ stato invece il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Luca Magazzini, a premiare il Servizio fitosanitario regionale, il cui lavoro «rappresenta un importante tassello per il settore al fine di garantire in ogni luogo la qualità delle produzioni». E non ci si è limitati al dirigente del settore, Dott. Lorenzo Drosera, ma sono stati premiati anche tutti i suoi collaboratori: Domenico Rizzo, Giovanni Vettori, Tommaso Bruscoli, Paolo Ciuti, Paolo Farina, Emanuele Frediani, Luca Galligani, Monica Guastini, Saverio Magrini, Paolo Marseglia, Flavia Ciampi, Roberto Giuliani, Giovanni Cappellini, Lorenzo Marziali. «In passato erano il nostro spauracchio, ora la nostra generazione li vive come compagni di lavoro – ha affermato Luca Magazzini -. Noi senza di loro non possiamo lavorare domattina, non fra un mese, quindi bisogna far di tutto affinché questo organismo, questa struttura sia rafforzata, perché la crescita del settore non può che andare di pari passo a una crescita del Servizio fitosanitario regionale».

Redazione