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Brilla la Stella d’Italia che nelle prevendite 2019 ha già segnato il tutto esaurito per le prenotazioni. Stella d’Italia, la poinsetta sostenibile coltivata con sistemi bio, dopo il lancio avvenuto nel 2018 ha raggiunto le 150.000 piante vendute e per il 2019 fa segnare subito un altro record con il soldout delle prenotazioni. Il marchio delle stelle di natale italiane può essere personalizzato dai garden center e dai negozi di fiori o di articoli da regalo con le proprie insegne. I produttori di poinsettie licenziatari consegneranno le piante con vari materiali pubblicitari, fra cui i cartellini col marchio Stella d’Italia sul fronte e il retro per gli auguri a scelta del punto vendita.

Un marchio privato e volontario che valorizza le stelle di natale coltivate in Italia con metodi sostenibili, cioè adottando sistemi produttivi basati sulla piena applicazione della lotta integrata.
Il nome del marchio, contraddistinto visivamente da stelline e fiocchi di neve rossi stilizzati su uno sfondo dorato, è “Stella d’Italia”, accompagnato dallo slogan “fai un regalo sostenibile” riferito al “Natale 2019”. diADE adv è licenziataria del marchio, ha lanciato il brand con tanto di cartellini per le piante personalizzabili e altro materiale pubblicitario sia per il punto vendita che per il web. ha studiato il marketing e progettato la comunicazione. Il cuore della proposta, che intende riposizionare il prodotto vegetale simbolo delle feste natalizie, è il cartellino/biglietto d’auguri double face: sul fronte il marchio Stella d’Italia e sul retro libera scelta ai garden center o fiorai e negozianti, che hanno scelto di richiedere ai produttori di stelle natale licenziatari di diADE cartellini con la propria insegna oppure no, oltre al consueto spazio per il messaggio di auguri del consumatore finale.

Da diADE adv fanno sapere che i produttori e i retailer che hanno deciso di adottare “Stella d’Italia” sono raddoppiati rispetto allo scorso anno e altre nuovi iniziative per la prossima campagna natale sono già pronte. I produttori interessati a diventare licenziatari del nuovo marchio e i garden center o negozi di fiori o di articoli da regalo desiderosi di avere nei propri punti vendita poinsettie “Stella d’Italia” o che comunque ne vogliono sapere di più possono contattare 0572 040204.

Redazione

A Berlino 10mila agricoltori hanno protestato contro il pacchetto ambiente che riduce del 75% l’utilizzo delle sostanze chimiche.
  

Sono diecimila gli agricoltori tedeschi che ieri mattina si sono ritrovati di fronte alla Porta di Brandeburgo, a Berlino, per protestare contro il "pacchetto ambientale" approvato nelle scorse settimane dal governo. Gli agricoltori hanno anche mobilitato più di duemila trattori che sono entrati nell’area della città che ospita i ministeri, causando grosse difficoltà alla circolazione.
Il "pacchetto ambientale" del governo prevede, tra l'altro, un giro di vite nell'uso di prodotti chimici in agricoltura e il bando del glifosato alla fine del 2023. L'obiettivo finale, ha dichiarato la ministra dell'agricoltura, Julia Klockner, è quello di ridurre del 75% l'utilizzo delle sostanze chimiche, anche per accrescere la protezione della biodiversità.
Il governo tedesco ha anche previsto il varo di un nuovo sistema di etichettatura, per certificare il rispetto delle norme in materia di benessere animale. Inoltre, è stato annunciato che nel 2020 il trasferimento di fondi dal primo pilastro della Pac – che comprende gli aiuti diretti agli agricoltori e le misure di gestione dei mercati – alle iniziative agroambientali salirà dal 4,5 al 6 per cento. Di conseguenza, i trasferimenti ai produttori si ridurranno di circa 70 milioni.
Secondo l'organizzazione degli agricoltori tedeschi (Dbv), il piano del governo «è tossico» per le imprese del settore, in quanto si tradurrà «in una perdita di competitività associata ad una contrazione dei redditi». In una nota la ministra dell'ambiente, Svenia Schulze, ha annunciato la propria disponibilità ad incontrare i rappresentanti degli agricoltori, per discutere sull'applicazione delle nuove regole previste dal pacchetto ambientale. «In ogni caso – ha aggiunto – dovranno fare la propria parte per una più efficace protezione delle risorse naturali». Anche la cancelliera Angela Merkel ha fatto sapere che ha messo in programma una riunione con i vertici della Dbv all'inizio di dicembre.

Redazione

Sabato 23 novembre alle ore 9.30 presso il centro Mati 1909 è in programma l'Open Day di Accademia Italiana del Giardino per presentare l’offerta formativa per la stagione 2019/2020.

Saranno presenti l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, l’assessore all’istruzione del Comune di Pistoia, Alessandra Frosini, i consiglieri regionali Massimo Baldi e Marco Niccolai, il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani, Luca Magazzini e rappresentanti degli ordini professionali. Al termine dell’evento, intorno alle 11, è previsto un incontro con i rappresentanti dei media locali per la presentazione del calendario dei corsi.
Sabato 23 novembre alle ore 9.30 presso il centro Mati 1909 in via Bonellina 49 Accademia Italiana del Giardino di MATI 1909 apre le porte al pubblico per presentare la nuova offerta formativa 2019/2020. Corsi per amatori e professionisti, seminari e incontri sui temi del verde e della natura in programma per la nuova stagione. Un ricco catalogo in grado di rispondere alle esigenze di chi desidera specializzarsi per inserirsi nel mondo del lavoro, per coloro che vogliono aggiornarsi o per chi, semplicemente, ha da sempre una grande passione per il verde e spinto dalla curiosità vuole avvicinarsi a questo mondo. Federico Di Cara, Direttore dell’Accademia, presenterà i corsi in programmazione e le nuove partnership oltre ad approfondire i contenuti dei corsi prossimi alla partenza. L’evento si completerà con la cerimonia conclusiva del Corso IFTS “Smart Agri 4.0” e con la consegna dei diplomi di Manager di Vivaio ai 20 corsisti.
Il Corso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore “Smart Agri” è stato organizzato da Accademia Italiana del Giardino di MATI 1909 e dalla Fondazione Et Labora ed è riconosciuto e finanziato dalla Regione Toscana. Il corso prevedeva 20 posti, 800 ore di lezione in aula e di tirocini formativi, ed era rivolto a giovani e adulti, neodiplomati in tutte le discipline, neo laureati e persone in cerca di occupazione. Grazie al finanziamento previsto dai progetti Smart Agri della Regione Toscana il corso è stato completamente gratuito. Al termine del percorso formativo i corsisti hanno ottenuto la qualifica di Responsabile delle Produzioni Agricole-Manager di Vivaio e data la rispondenza della qualifica alle esigenze del settore vivaistico, alcuni ragazzi hanno  già trovato impiego in aziende del territorio. 
Nell’occasione sarà presentato un Libro Bianco sul Vivaismo pistoiese scritto dai corsisti come tesina finale che sarà consegnato alle principali autorità del territorio e ai rappresentanti del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia e dell’Associazione Vivaisti Italiani.
All’evento sono stati invitati a partecipare le aziende vivaistiche del distretto che hanno collaborato con i corsi e ospitato gli stage, le associazioni di categoria, i media locali, l’Università di Firenze, i Presidi degli Istituti Superiori.

Redazione

Il Consorzio Chianti ha definito le modifiche al disciplinare di produzione: aumenta la gradazione, certificazione anche per i vini sfusi. Ora la parola passa alle Istituzioni.

L'assemblea dei soci del Consorzio Chianti ha approvato la proposta di modifica al disciplinare di produzione: qualità e semplificazione sono le parole d'ordine che hanno guidato gli amministratori del Consorzio nella revisione delle regole alle quali devono attenersi i produttori e gli organismi di controllo. La revisione messa a punto dal Cda, è stata approvata dai soci del Consorzio e potrà quindi iniziare l'iter di approvazione da parte di Regione Toscana, Ministero dell'Agricoltura e Commissione Europea che si stima richiederà circa due anni. Le proposta di modifica agli 8 articoli del disciplinare di produzione del vino Chianti è stata approvata con percentuali favorevoli tra l'89% e il 99%. Il totale dei voti espressi in assemblea rappresentava il 70% dell'intero corpo sociale.
Con il nuovo disciplinare nasce il Chianti Gran Selezione, il top della qualità dei vini Chianti. Colore rosso rubino intenso, tendente al granata con l'invecchiamento, odore speziato e persistente", il Chianti Gran Selezione avrà una gradazione alcolica minima più elevata (13 gradi), e un invecchiamento di almeno 30 mesi. In particolare si guarda al mercato cinese e americano. E' vietato il fiasco. Il vino Chianti Gran Selezione potrà essere prodotto in tutto il territorio di produzione della Denominazione vino Chianti docg.
"L'iter di approvazione del nuovo disciplinare durerà circa due anni - spiega il direttore del Consorzio Marco Alessandro Bani -  ma si chiederà che il provvedimento abbia efficacia retroattiva: per questo motivo, chi vorrà potrà iniziare già adesso a produrre Chianti con i criteri dettati per la Gran Selezione e immettere le prime bottiglie sul mercato nell'arco di tre anni. La Gran Selezione offrirà il massimo della qualità e sarà un prodotto di nicchia".
Con il nuovo disciplinare nasce anche la menzione geografica aggiuntiva o più comunemente chiamata “sottozona”  Chianti Terre di Vinci, relativa ai territori dove già si produce vino Chianti docg, compresi nel Comune di Vinci e Capraia e Limite - al di fuori della sottozona già ricompresa nel Chianti Montalbano - e nei Comuni di Cerreto Guidi e Fucecchio. 
"Inoltre - prosegue Bani - con le nuove regole, sale la gradazione alcolica minima delle uve destinate a produrre vino chianti docg, nonché del prodotto finito, destinato all’immissione al consumo, come vino Chianti docg, innalzata a 12 gradi. Il Chianti sfuso dovrà ottenere la certificazione di idoneità, prima di uscire dalle cantine: è un modo per alzare l'asticella della qualità, fare chiarezza sul mercato e  aggredire eventuali zone grigie".
"Il lavoro che il Consiglio ha fatto sul disciplinare è stato lungo e accurato, volto ad una revisione complessiva che ha avuto come obiettivi lo svecchiamento delle regole, la semplificazione a vantaggio di produttori e organismi di controllo, l'innalzamento della qualità - commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - Abbiamo innalzato la gradazione e introdotto una grande novità come la Gran Selezione per aumentare la competitività dei nostri prodotti su mercati strategici come quello cinese e americano. Adesso attendiamo il prima possibile l'avvio l'iter delle autorizzazioni ministeriali e comunitarie. Siamo certi che questa revisione darà una ulteriore spinta al successo commerciale dei nostri vini, anche a livello internazionale".

Redazione

Il vice presidente di Confagricoltura Pistoia sul percorso avviato con l’intesa fra Avi e Regione. Soddisfatto Vannino Vannucci, vice presidente di Confagricoltura Pistoia, del protocollo d’intesa sulle buone pratiche vivaistiche e della «sensibilità» dimostrata dai vertici della Regione per il settore. Dice: «si va, più velocemente, nella stessa direzione presa da noi vivaisti in autonomia, perché sul riciciclo delle acque e sui nuovi sistemi di pacciamatura siamo già all’avanguardia internazionale. Bene, ma è un percorso che deve essere graduale e va accompagnato». Apprezzamento anche per la disponibilità del presidente dell’Europarlamento Sassoli a raccogliere le istanze del distretto in sede europea. Vannucci: «siamo a disposizione per sperimentare fitofarmaci alternativi al glifosate e chiediamo aiuti per riconvertire gli impianti vecchi, dove attualmente non si possono introdurre i nuovi sistemi di pacciamatura che consentono di evitare il glifosate».  

«Questo protocollo d’intesa mi sembra positivo, un buon accordo che va nella direzione che i vivaisti hanno già preso nelle loro aziende da mesi, qualche azienda da anni. Ovviamente si tratta di un’iniziativa che deve essere gestita, nel senso che ci vorranno i tempi giusti e non si può fare tutto dall’oggi al domani. Però l’intesa dimostra da parte dei vertici della Regione Toscana una sensibilità verso il nostro settore che ci fa molto piacere. Così come ci fa piacere che ieri il presidente dell’Europarlamento David Sassoli nella sua visita al Nursery Camp ci abbia detto che ci aspetta a Bruxelles in primavera per raccogliere le nostre istanze sul tema delle alternative al glifosate e dell’eco-sostenibilità delle colture, ma anche su altre questioni molto delicate quali le nuove regole fitosanitarie».
A dichiararlo è il vice presidente di Confagricoltura Pistoia Vannino Vannucci a due giorni dalla firma dell’intesa per la diffusione di buone pratiche vivaistiche e la massima riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari fra cui in particolare il glifosato da parte di Regione Toscana e Associazione vivaisti Italiani in rappresentanza del Distretto vivaistico ornamentale pistoiese. E a poco più di una settimana dalla decisione della Regione di puntare all’eliminazione del glifosate entro il 2021.
«Non siamo all’anno zero, però non possiamo mettere a rischio la tenuta dei conti – sottolinea Vannucci -. Le aziende stanno già attuando queste buone pratiche agronomiche per diminuire l’utilizzo del glifosate, in attesa che la ricerca e l’industria farmaceutica elaborino prodotti fitosanitari più ecologici contro le erbe infestanti. Ad esempio stiamo attuando forme alternative di pacciamatura con il doppio telo negli impianti di vasetteria nuovi del distretto. Rimangono però gli impianti preesistenti che devono essere trasformati nel tempo e lì noi ci aspettiamo anche un sostegno da parte della Regione o magari a livello comunitario. Perché queste trasformazioni delle vasetterie richiederanno degli investimenti importanti che, se arriveranno aiuti pubblici, saranno meno impattanti per le aziende, che, ricordiamolo, devono restare competitive per affrontare una concorrenza spietata in Europa e nel resto del mondo».
«Da sempre facciamo le cose in maniera oculata – aggiunge Vannucci - e ricordiamo che a Pistoia ci sono 5 mila ettari di piante che sono un polmone verde. Quindi partiamo da qui e dal fatto che abbiamo avuto dei dati negativi d’inquinamento sostanzialmente per le acque superficiali e da lì abbiamo avviato questo percorso che adesso viene incanalato e accelerato dall’accordo con la Regione Toscana».
Anche sull’uso delle acque nel distretto, Vannucci ricorda che il vivaismo pistoiese è da questo punto di vista «ai livelli più alti sul piano internazionale, paragonabile a Israele, con riferimento a risparmio idrico e recupero di acqua». E non si sta parlando solo dei grandi vivai, ma anche di moltissimi medi e piccoli vivaisti che hanno i propri laghetti di recupero con filtraggio e riciclo delle acque reflue, utilizzano le acque piovane messe da parte durante l’inverno e toccano pochissimo, a volte mai, le acque dei pozzi.

Redazione