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Barrile direttore generale Confagricoltura con Giansanti

Barrile succede a Postorino, che va in pensione. Giansanti le chiede di declinare le politiche di Confagricoltura in un’ottica di condivisione ed efficienza.

 
Dopo sette mesi da vicedirettore insieme al predecessore Francesco Postorino, Annamaria Barrile è il nuovo direttore generale di Confagricoltura. L’insediamento è avvenuto ieri a Roma a Palazzo della Valle alla presenza dei direttori territoriali e del presidente nazionale Massimiliano Giansanti.
Francesco Postorino, salutato con affetto dalla Giunta dopo una lunga carriera nella confederazione, va in pensione. A lui Annamaria Barrile ha dedicato parole di riconoscenza per «averle trasmesso competenza agricola e soprattutto sindacale» nei mesi di affiancamento nel ruolo di vice (vedi).
Annamaria Barrile, 47 anni, siciliana, sposata e madre di due bambini, diventa così la prima donna direttore generale della storia confederale. «Assumo con orgoglio e determinazione questo incarico – è stata la sua prima dichiarazione -. E’ una grande sfida dare risposte adeguate alle imprese in questo momento delicato, ma sono convinta che insieme potremo farcela».
Il presidente Massimiliano Giansanti ha ricordato le parole d’ordine che hanno ispirato l’inizio del suo mandato: competenza, responsabilità, orgoglio, avanguardia, successo; e ha affidato al neo direttore generale il compito di declinarle in un’ottica di condivisione e circolarità, efficienza e territorio. Ma anche con ambizione e coraggio, ha aggiunto Giansanti, «che non mancano ad Annamaria Barrile».  
Nei prossimi mesi Annamaria Barrile girerà il territorio nazionale, le federazioni e le unioni provinciali: «dopo la pandemia, gli incontri in presenza sono necessari per recuperare il contatto diretto – ha detto -. Facendo squadra potremo affrontare meglio le difficoltà e guardare lontano».
 

Redazione

Agrinsieme agricoltura per l'energia rinnovabile

Al Senato Agrinsieme ha ricordato che dal settore agricolo viene l’8,5% della produzione elettrica da rinnovabili e il 13% del fotovoltaico. Come migliorare.

 
«I risultati raggiunti in agricoltura sulle rinnovabili consentono alle imprese di contribuire ad una produzione energetica più sostenibile e competitiva. Il settore agricolo concorre per l’8,5% della produzione elettrica da fonti d’energia rinnovabile (FER) di cui il 2,5% da fotovoltaico, contribuendo al 13% della produzione fotovoltaica». 
È quanto sottolineato ieri dal coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, intervenendo in audizione alla Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato.
«L’attuale contesto impone di accelerare sullo sviluppo della produzione di energia rinnovabile – sostiene Agrinsieme -. Le imprese agricole e le cooperative possono dare un contributo decisivo al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, fornendo risposte concrete alla grave emergenza, con azioni indicate nel RepowerEU. Le novità introdotte dall’art. 8 del DL Aiuti sono un passo in avanti con il superamento dell’autoconsumo. Ora occorre convincere la Commissione per riuscire ad applicare questa impostazione anche agli investimenti previsti nel PNRR a partire del Parco Agrisolare».
Tuttavia «il decreto, nel caso delle aziende agricole di produzione primaria - aggiunge Agrinsieme -, limita gli interventi precludendo la possibilità di realizzare impianti destinati anche alla vendita di energia» e «c’è anche il timore che nei periodi di picchi stagionali produttivi non si riesca nemmeno a soddisfare integralmente il fabbisogno di energia elettrica».
Tra le criticità segnalate, la possibile inammissibilità di alcuni tipi di strutture, nonché di comparti. Secondo Agrinsieme, è inoltre necessario affiancare la misura Parco Agrisolare con un percorso di incentivazione della produzione di energia, che accompagni gli investimenti al 2030.
«Per gli impianti fotovoltaici sui terreni - ha concluso Agrinsieme - occorre privilegiare l’agrovoltaico e le superfici non utilizzabili per la produzione agricola, prevedendo l’incentivazione di quelli realizzati e gestiti da imprese agricole, mettendo ordine tra le normative regionali e quelle nazionali, così da evitare difformità nel trattamento di aziende che operano in territori diversi».
 

Redazione

Dal 14 al 17 giugno in Olanda e Germania i Flower Trials con oltre 60 aziende fra ibridatori e produttori di piante in vaso e da aiuola. Due new entry italiane.

Ci saranno anche 9 nuove aziende florovivaistiche di sette differenti paesi europei a presentare i propri assortimenti di piante ai Flower Trials 2022, che tornano a un’edizione normale con presenza fisica dei visitatori.
L’appuntamento è dal 14 al 17 giugno nelle regioni di Westland e Aalsmeer (Olanda) e Renania-Vestfalia (Germania), dove oltre 60 aziende apriranno le porte in 29 location per mettere in mostra le loro ultime produzioni di piante in vaso e da aiuola a operatori professionali provenienti da tutte le parti del mondo. Un’occasione unica, che si ripete ogni anno, con l’eccezione degli anni funestati dalla pandemia, per entrare in contatto con il meglio a livello internazionale in questi comparti della floricoltura.
Come reso noto dagli organizzatori, per questa edizione dei Flower Trials è stata adottata una nuova identità visiva con l’intenzione di conferire al marchio un aspetto più fresco e moderno: i disegni stilizzati di ibridatori, visitatori e del loro assortimento di piante in colori accattivanti forniscono una nuova immagine di accompagnamento allo slogan “where plants meet people” (dove le piante incontrano le persone).

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«Le nostre nuove immagini sono uniche e si faranno davvero notare sia su carta che online – ha dichiarato Marjolein Kuyucu-Lodder, International Product Manager di Florensis e membro del consiglio direttivo di FlowerTrials -. Possono essere modificati ogni anno mantenendo lo stesso stile, consentendo alla nostra identità di marchio di rimanere unica e moderna, ma riconoscibile».

Presentazione delle 9 nuove aziende
Tra le new entry di questa edizione vi sono due aziende italiane. Lazzeri, che è un allevatore e fornitore di piante ornamentali per l'Italia, e Sentier, che alleva e coltiva ciclamini e altre giovani piante per il mercato locale ed europeo.
Poi vi sono la polacca Vitroflora, che è rinomata per il suo vasto assortimento di piante perenni, e Hortinno dal Belgio, specializzata in azalee da interno e camelie japonica e rododendri da esterno. Graff Breeding ha sede in Danimarca e offre Hibiscus, poinsettia e mandevilla. HiBreeding dai Paesi Bassi mostrerà gli ultimi sviluppi nell'allevamento innovativo di ortensie. Il tedesco Bruno Nebelung, proprietario del famoso marchio Kiepenkerl, alleva e distribuisce varietà di semi di fiori e ortaggi per i giardinieri casalinghi. Anche HM. Clause dalla Francia alleva varietà di ortaggi e fiori per gli appassionati di giardinaggio. Mentre la francese Voltz Horticulture (Graines Voltz) non offre solo sementi e giovani piante per il giardinaggio privato, ma anche per il mercato professionale in Europa.

Tutti gli altri espositori
ABZ Seeds, Agriom, AllPlant Young Plants, Anthura, Armada Young Plants, Beekenkamp Plants, Benary Samenzucht, Brandkamp, Cohen Propagation Nurseries, Danziger - Bongartz, Danziger – Imperial plants, Decock Plants, Dümmen Orange (Dutch & German location), Ebbing-Lohaus, Elsner pac Vertriebsgesellschaft, Endisch, Evanthia, Floranova, Florensis, Floricultura, Green Works, Gruppo Padana, Hassinger Orchideen, Hendriks Young Plants, Hem Genetics, HilverdaFlorist, Hishtil, Horteve Breeding, Jonge Planten Grünewald, Jaldety Plant Propagation Nurseries, Kientzler Jungpflanzen, KP Holland, Koppe Begonia, Marathon Plants, MNP / Suntory, Morel Diffusion, PanAmerican Seed, P. v.d. Haak handelskwekerij, Prudac, Queen® Genetics,  Royal van Zanten, Sakata, Schneider youngplants, Schoneveld breeding, Selecta one (Dutch & German location), Syngenta Flowers, Takii Europe, Van den Bos Flowerbulbs, Volmary, Westhoff.

Per ulteriori informazioni e le registrazioni, andare nel sito della manifestazione: flowertrials.com.

Redazione

A Pordenone dal 25 al 26 maggio NovelFarm, manifestazione di riferimento sulle nuove tecniche di coltivazione: fuori suolo e vertical farming. Espositori +25%.

Da oggi a domani presso Pordenone Fiere è di scena la terza edizione di “NovelFarm”, il più importante evento professionale italiano interamente dedicato alle nuove tecniche di coltivazione: fuori suolo e vertical farming. Una manifestazione che si svolge in contemporanea con AquaFarm e AlgaeFarm, all’insegna di tecnologia, innovazione ed eco-sostenibilità.
170x340 artigianferAl convegno di apertura di oggi intervengono il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, il vice presidene della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro e Stefano Zannier, assessore alle risorse agroalimentari della Regione Friuli Venezia Giulia. A riprova della sempre maggiore importanza che rivestono l'idroponica e le altre forme di coltivazione in serra. Del resto, come specifica la presentazione alla stampa di NovelFarm 2022, «dopo anni di sperimentazioni in Italia ormai sono operative diverse vertical farm e molte aziende offrono prodotti e servizi per la realizzazione di queste innovative serre idroponiche. Inoltre, un sempre maggior numero di aziende agricole specializzate nella verdura destinata alla IV Gamma e nei piccoli frutti sta convertendo a idroponiche le sue serre tradizionali. Le energie imprenditoriali, pur in assenza di un settore di capitale di rischio anche lontanamente paragonabile a quello esistente in altri Paesi, si stanno mobilitando».
Nella presente edizione l’area espositiva è più ampia, con un aumento numerico del 25% degli stand degli espositori e un incremento ancora maggiore quanto ad area occupata rispetto al 2020. Di grande interesse al solito il programma di incontri. Su temi che vanno dalle iniziative normative di finanziamento europee ed italiane a confronto, al controverso programma Farm2Fork della UE, alle sempre apprezzate sessioni sui fattori che influenzano le caratteristiche dei prodotti idroponici e sulle tecnologie delle farm. Senza dimenticare il panel sui mercati dei prodotti idroponici, con la partecipazione dei protagonisti della produzione e della distribuzione/GDO. Planet Farms fornirà i vegetali freschi per gli show cooking per far gustare la qualità dei prodotti.
Nel corso della fiera si terrà la riunione preparatoria su invito connessa con la costituzione di ANIFUS (Associazione Nazionale Imprese Fuori Suolo), un’associazione di scopo che punta a riunire tutti i soggetti interessati al settore e al suo sviluppo e affermazione (vedi). L’associazione accetterà soci tra i coltivatori, i fornitori di attrezzature, sementi e consumabili, gli agronomi e i consulenti, gli accademici e i ricercatori, le aziende della distribuzione e i trasformatori.
Come ricordano gli organizzatori, NovelFarm dal prossimo anno si staccherà dal connubio con AquaFarm fissando l’appuntamento al 23 e 24 marzo 2023, sempre a Pordenone Fiere. NovelFarm verrà affiancata da AlgaeFarm, che si occupa di industria e ricerca industriale sulla coltivazione di microalghe in Italia. Già quest’anno AlgaeFarm, organizzata con il supporto di AISAM (Associazione italiana per lo studio e le applicazioni delle microalghe), ha un’identità propria, dopo una storia come programma distinto di conferenze nell’ambito di AquaFarm, sin dalla prima edizione.
Per partecipare gratuitamente è necessario registrarsi e scaricare il biglietto qui.
Per ogni ulteriore informazione: novelfarmexpo.it

Redazione

Il nuovo presidente di Cia è Cristiano Fini

Cia–Agricoltori Italiani ha scelto il nuovo presidente: il produttore di vino modenese Cristiano Fini, che ha avuto la meglio su Brunelli e succede a Scanavino.

 
Nell’elezione del nuovo presidente di Cia – Agricoltori Italiani, avvenuta oggi a Roma, l’emiliano Cristiano Fini ha avuto la meglio sul toscano Luca Brunelli. Sarà lui, già presidente di Cia Emilia-Romagna e precedentemente di Cia Modena, a succedere al piemontese Dino Scanavino alla guida della confederazione per i prossimi 4 anni.
Cristiano Fini, 50 anni, agrotecnico di Castelfranco Emilia, titolare di un’azienda agricola e vitivinicola con 13 ettari investiti a vigneto biologico, è stato scelto dall’VIII Assemblea elettiva, riunita presso il Teatro Eliseo e composta da 399 delegati in rappresentanza dei quasi 900 mila iscritti in tutt’Italia.
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«Stiamo attraversando una fase davvero complicata: la pandemia, la guerra, i rincari eccezionali delle materie prime, il rischio di una crisi energetica e alimentare, i cambiamenti climatici – ha dichiarato Cristiano Fini -. Eppure il nostro settore, con tutte le difficoltà resta uno dei cardini dell’economia nazionale. Il valore aggiunto dell’agricoltura italiana, pari a 33 miliardi circa, resta il più elevato dell’Ue. Il sistema agroalimentare, nel suo insieme, fa il 15% del Pil. Ecco perché possiamo e dobbiamo lottare, rimettendo al centro le nostre priorità, le nostre battaglie». 
Fra le azioni prioritarie, da attuare su larga scala, Fini elenca: una politica energetica nazionale ed europea per calmierare i costi, sostegno alle filiere produttive, ma soprattutto la redistribuzione del valore lungo la filiera con l’obiettivo di un reddito equo per gli agricoltori; e poi investimenti in ricerca per avere strumenti innovativi contro il cambiamento climatico, tecnologie digitali, apertura alle tecniche di miglioramento genetico in ottica sostenibile; invasi per l’accumulo di acqua, assicurazioni a fondo mutualistico.
«Resta urgente – ha aggiunto Fini - il problema della manodopera nei campi, dal punto di vista sia dei costi che della reperibilità. Così non siamo più competitivi. Occorre più flessibilità, come sperimentato con i voucher. Cambiamo la parola se non ci piace, ma è lo strumento che serve. E ancora: accesso alla terra e al credito per il ricambio generazionale; valorizzazione delle donne del settore che sono ormai il 30%; pensioni giuste per chi ha passato tutta la vita nei campi e ora prende poco più di 500 euro». 
Altri punti prioritari sono il rilancio delle aree interne, zone svantaggiate che hanno un’importanza strategica per tutto il sistema Paese, attraverso defiscalizzazione, connessione e lotta allo spopolamento. La tutela degli agricoltori dalla fauna selvatica con la riforma della legge 157 e il salvataggio degli allevamenti suinicoli dal rischio PSA.
«Ci attende una nuova stagione, più inclusiva e innovativa - ha detto Fini - dentro l’organizzazione e nei rapporti con la società civile e con le istituzioni, con tutte le altre rappresentanze agricole, agroalimentari ed economiche del Paese. Dobbiamo essere per e non contro. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Servizi alle imprese e al cittadino, grandi imprese e piccole aziende, Nord e Sud, agricoltura biologica e convenzionale, tutto questo non è in opposizione. Le diversità si devono tradurre in un valore aggiunto. Le sfide da affrontare sono di una portata enorme e serve responsabilità e nuova coesione per traguardarle». 
«C’è bisogno di un patto con tutte le componenti del sistema, a cominciare dai consumatori - ha continuato il neo presidente di Cia - e il miglior veicolo per spiegare quello che facciamo sono gli agriturismi, la vendita diretta, l’agricoltura sociale, le fattorie didattiche. Dobbiamo far capire a tutti che l’agricoltura non è quella che inquina, che tratta male gli animali e sfrutta i lavoratori, ma il settore che custodisce il territorio, che difende l’ambiente e le persone, che fa crescere l’economia e la società». 
 

Redazione