Notizie

edizione primaverile della fiera Plantarium|GROEN-Direkt
Dopo il debutto dello scorso agosto (vedi), l’edizione primaverile della fiera professionale Plantarium|GROEN-Direkt, con oltre 150 stand di coltivatori in esposizione, darà il via alla nuova stagione del comparto delle piante da giardino. 
L’appuntamento è martedì 7 e mercoledì 8 febbraio 2023 nei Paesi Bassi, presso l'International Trade Centre di Hazerswoude/Boskoop, e lo spazio per gli espositori è quasi esaurito, hanno comunicato alcuni giorni fa gli organizzatori, anche se qualche posto è tuttora disponibile per chi fosse interessato.
Inoltre è ancora possibile partecipare al “Concorso delle novità” che vedrà protagoniste in esposizione durante i due giorni di fiera una selezione di 15 piante nominate dagli organizzatori. Saranno poi i visitatori professionali della fiera a votare la novità più interessante, con l’annuncio del vincitore alle ore 14 dell’8 febbraio. È possibile registrarsi a questo concorso fino al 25 gennaio.
Ulteriori informazioni si possono trovare nel sito web della manifestazione. 
 

Redazione

Regolamento su Carbon Farming - Confagricoltura

Sì di Confagri alla proposta normativa della CE per certificare gli assorbimenti di carbonio. Da noi le foreste assorbono CO2 pari al 10% dei gas serra emessi.

                                                       
«Nel 2020 il mercato del carbon farming ha riguardato circa 190 milioni di tonnellate di CO2. Quantità che si punta a moltiplicare di 15 volte entro il 2030».
Lo ha ricordato ieri l'altro Confagricoltura accogliendo con favore l’adozione da parte della Commissione Europea della «proposta per l’istituzione di un primo quadro volontario europeo di certificazione del carbonio trattenuto nei terreni». Vale a dire di un regolamento «per certificare, in modo affidabile e su base volontaria, gli assorbimenti di carbonio di alta qualità», come ha scritto ieri Agrisole.
In attesa dell’inizio della discussione del documento in Parlamento e nel Consiglio europei, Confagricoltura valuta positivamente questo «primo passo verso la creazione di un mercato regolamentato, basato sullo scambio delle quote stoccate dell’elemento chimico responsabile del surriscaldamento terrestre».
In particolare Confagricoltura condivide gli obiettivi della proposta di regolamento: «quantificare, monitorare e verificare il risparmio in atmosfera di carbonio». Giudicata positivamente pure la previsione di «norme per la verifica indipendente della veridicità dei crediti emessi e per l’indicazione di sistemi di certificazione attendibili e conformi al quadro UE». Ok anche al «riferimento al Fondo per l’innovazione, al Fondo di sviluppo regionale, al programma LIFE e al programma Horizon Europe, quali fonti di finanziamento delle attività di carbon farming». «Solo con sostegni economici di medio-lungo periodo – chiosa la nota di Confagricoltura - si può sostenere la diffusione di pratiche ad hoc per lo stoccaggio di lungo periodo del carbonio dalla biomassa e nel suolo. È opportuno, peraltro, sottolineare che il finanziamento del carbon farming non deve sottrarre fondi alla Pac».
Inoltre Confagricoltura valuta con favore «il riferimento al riconoscimento della capacità di stoccaggio per materiali edili a base legnosa. Un aspetto, questo, che sostiene il ruolo che le aree boschive e forestali, insieme agli altri comparti agricoli, devono avere nell’attività di carbon farming. Le foreste, infatti, assorbono ogni anno circa 40 milioni di tonnellate di CO2: una quantità (pari al 10% dei gas a effetto serra emessi in Italia) che supera di circa 10 milioni/t le emissioni totali del settore agricolo».
«Solo con regole certe e condivise – conclude Confagricoltura, che chiede da tempo la regolamentazione e certificazione del settore del carbon farming - le aziende agricole possono fare la propria parte nel raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali fissati nel Green Deal europeo».
 

Redazione

Sono cinque i ricercatori del CREA che ricopriranno ruoli di rilievo nel nuovo direttivo della Società Ortoflorofrutticoltura Italiana, che si è recentemente insediato e che ha come neo presidente generale dai primi di novembre Antonio Ferrante.
Ma vediamo i nomi dei ricercatori del CREA nel Consiglio direttivo della più importante società scientifica per l’orticoltura, il florovivaismo e la frutticoltura in Italia. Nella sezione “orto-florovivaismo” sono stati eletti come presidente della sezione Daniele Massa, direttore del CREA Orticoltura e Florovivaismo (OF), come segretaria Sonia Cacini (CREA-OF di Pescia - PT) e come membro del direttivo Catello Pane (CREA-OF Pontecagnano Faiano - SA). Emilia Caboni (CREA-Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura di Roma) è stata eletta invece come membro della sezione “Frutticoltura”. Infine Barbara Ruffoni (CREA-OF di Sanremo IM) come revisore dei conti.

Redazione

Con bando finanziato da risorse UE, la Regione aiuta gli agricoltori a investire in agricoltura di precisione: contributi del 75%, domande dal 20 gennaio 2023.
                                                      

«Un bando al passo coi tempi, per ridurre gli sprechi di risorse e l’impatto sull’ambiente».
Così la vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi ha lanciato ieri il bando “Miglioramento della redditività e della competitività delle aziende agricole” (in attuazione della misura 4.1.1 del PSR 2014-2022) che destina oltre 8 milioni per rendere più efficiente e sostenibile il processo produttivo in agricoltura grazie a strategie di gestione dell’attività agricola basate sulla raccolta ed elaborazione di dati tramite adeguate e moderne strumentazioni capaci di guidare il processo decisionale su come e quando intervenire in campo (vedi anche qui).
«La Toscana, tra le prime regioni a scommettere sulla precision farming al punto da investirci oltre 8 milioni, - ha continuato l’assessora Saccardi - da tempo è allo studio di questa strada che permette di ridurre drasticamente, anche del 30%, gli input esterni come agrofarmaci, fertilizzanti e combustibili, consentendo una gestione “smart” delle coltivazioni e degli allevamenti e mantenendo alti, anzi, migliorando gli standard di qualità». «Le nostre imprese agricole in questo modo – ha aggiunto la vicepresidente - possono ottimizzare sforzi, ridurre consumi e sprechi, aumentare la produttività dei terreni. Anche per questo abbiamo deciso di elevare molto la percentuale di contribuzione a chi parteciperà al bando, andando oltre il consueto 40-50%. Ci auguriamo che gli imprenditori agricoli rispondano numerosi perché è con l’innovazione che la nostra agricoltura e l’ambiente possono guardare con più fiducia alle sfide del futuro».
Il bando, promosso nell’ambito di Giovanisì, prevede contributi, in conto capitale, «rivolti agli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP) o soggetti ad essi equiparati che intendono realizzare investimenti, materiali e immateriali». L’intensità del sostegno è pari al 75% per tutti gli investimenti, incluse le spese generali. Può salire al 90% in caso di riconoscimento di specifiche maggiorazioni. Non sono ammesse domande di aiuto con un contributo minimo richiesto/concesso inferiore a 15.000 euro.
La domanda di aiuto deve essere presentata, a partire dal 20 gennaio 2023 ed entro le ore 13 del 6 marzo 2023, esclusivamente mediante procedura informatizzata impiegando la modulistica disponibile sulla piattaforma gestionale dell’anagrafe regionale delle aziende agricole gestita da ARTEA, raggiungibile dal sito artea.toscana.it.
La dotazione finanziaria è pari a 8.250.000 € interamente finanziati attraverso le risorse messe a disposizione dallo strumento dell’Unione Europea per la ripresa (EURI – European Recovery Instrument) del Next Generation UE (NGEU), istituito dall’UE nel 2020 anche con l’obiettivo di far fronte all’impatto della crisi COVID-19 e alle sue conseguenze per il settore agricolo e le zone rurali dell’Unione.
Più nel dettaglioi beneficiari ammessi a presentare domanda sono i seguenti soggetti: «imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti, anche a titolo provvisorio, nell’anagrafe regionale toscana degli imprenditori agricoli professionali (IAP) riconosciuti, anche a titolo provvisorio, da altre Regioni o Province autonome; gli equiparati all’imprenditore agricolo professionale (IAP) ai sensi dell’art. 20 della legge regionale 27 luglio 2007, n. 45 (aziende degli enti pubblici che esercitano in via esclusiva attività definite agricole dall’art. 2135 del C.C. e dalle leggi statali speciali)».
È  possibile ricevere un anticipo fino al 50% del contributo ammesso a finanziamento a seguito della presentazione di richiesta da parte del beneficiario. L’anticipo è erogato solo successivamente all’inizio delle attività oggetto di contributo ed a seguito di presentazione di garanzia fideiussoria rilasciata a favore di ARTEA.
La graduatoria si forma in questo modo: le domande sono ordinate in un elenco in base ai punteggi derivanti dai criteri di selezione come dichiarati dai richiedenti. La domanda di aiuto deve aver ottenuto un punteggio di almeno 4 punti per poter entrare in graduatoria. Il punteggio massimo attribuibile ad una singola domanda di aiuto è pari a 29 punti.

Redazione

mirtillo a Macfrut International Blueberry Days
Crescono la produzione e l’acquisto di mirtilli, con un incremento dei consumi in Italia nell’ultimo anno del 9,7%. Questo piccolo frutto in ascesa sarà il protagonista dal 3 al 5 maggio di Macfrut 2023, sia come frutto simbolo della 40esima edizione della fiera internazionale dell’ortofrutta di Rimini sia con il focus dedicato agli “International Blueberry Days”: «quattro giorni con i massimi esperti tecnico scientifici, i global player e gli opinion leader internazionali del mirtillo». 
Un evento organizzato da Macfrut, con il coordinamento del Professor Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche insieme al presidente di NCX Drahorad Thomas Drahorad, che si aprirà mercoledì 3 maggio con un simposio sui principali aspetti scientifici riguardanti la coltivazione di questa pianta: genetica, vivaismo, tecniche colturali, aspetti nutrizionali e biomedici; e che si chiuderà venerdì 5 maggio con visite in un campo prova allestito presso l’area dinamica in fiera, “Blueberry On Field”. 
«Lo sviluppo e la diffusione di nuove varietà e l’introduzione di nuove tecniche di coltivazione stanno promuovendo l’ampia diffusione della coltivazione del mirtillo in diversi areali del mondo, aumentando l’interesse dei consumatori attratti da una qualità migliore e da offerte per periodi continui dell’anno – spiega Bruno Mezzetti -. La corsa al mirtillo di qualità non è però così semplice da perseguire, in quanto servono conoscenza e capacità tecnica. La “Blueberry school” e i “Blueberry Days” al Macfrut hanno l’obbiettivo di creare un momento unico di confronto tra ricercatori, tecnici e operatori del settore su tutti gli aspetti che riguardano la filiera di produzione del mirtillo nel mondo». 
«Negli ultimi 5 anni sono mutati profondamente da un lato la mappa internazionale dei paesi produttori e i calendari di fornitura, e dall'altro la spesa procapite e la distribuzione geografica dei consumi - aggiunge Thomas Drahorad, direttore responsabile di Italian Berry -. Il nuovo panorama è composto da nuovi produttori, nuovi consumatori e nuovi mercati che si stanno muovendo grazie a un incisivo rinnovo varietale, verso qualità organolettiche, shelf-life e caratteristiche agronomiche superiori».
 

Redazione