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L’AIPV organizza il 20 gennaio a Capannori (LU) “Prati fioriti – istruzioni d’uso” e dal 24 al 26 gennaio a Lombriasco (TO) “Rain Garden, drenaggio urbano”.


Verso la fine di questo gennaio le delegazioni della Toscana e del Piemonte dell’Associazione Italiana Professionisti del Verde (AIPV) organizzano due appuntamenti di formazione su due temi green di grande attualità.
Il primo, intitolato “Prati fioriti – istruzioni d’uso”, lo organizza la delegazione Toscana di AIPV la mattina del 20 gennaio 2023, a partire dalle 9, a Capannori in provincia di Lucca. L’evento, che verrà avviato al raggiungimento di un numero minimo di 20 iscrizioni (10 € per i soci AIPV, 20 € per i non soci), prevede le seguenti relazioni:
- 10,15 Elisa Tomat – Garden Design
“Cosa sono i prati fioriti (tipologie di realizzazione) – Come, quando, cosa seminare – Composizione del miscuglio – Come fare la manutenzione e le epoche di sfalcio”
- 10,45 Stefano Benvenuti – Università di Pisa
“Criticità dei prati fioriti – Dormienza dei semi ed effetti della qualità del suolo – Ruolo delle false semine e dell’eliminazione delle infestanti a ciclo perenne”
- 11,15 Francesca Bretzel – CNR IRET
“Modelli ecologici naturali, habitat analoghi, siti adatti e valorizzazione della vegetazione erbacea spontanea con tecniche agronomiche (semine, trapianti, gestione mirata)”
- 12 Domande e dibattito
Il secondo evento formativo, intitolato “Rain Garden, drenaggio urbano”, lo organizza la delegazione Piemonte di AIPV, da martedì 24 a giovedì 26 gennaio 2023, a Lombriasco (provincia di Torino) presso la Scuola Agraria Salesiana e prevede il rilascio di crediti di formazione professionale per gli Agronomi e dottori Forestali (50 € per i soci di AIPV, 200 € per i non soci). Ecco il programma:
24 gennaio
- 8,50 saluto della presidente di AIPV Daria Bosio
Dott. Anacleto Rizzo – Studio Iridra:
9-12,30 “Inquadramento generale sul tema del drenaggio sostenibile, scale di applicazione e tecniche di SuDS (Sustainable Drainage Systems)”
13,30-17,30 “Applicazioni del drenaggio urbano sostenibile – Valenza multiobiettivo del SuDS – Presentazione e discussione di recenti esempi progettuali”
25 gennaio
Ezio Orcese Lenzi – Alimon Verde Pensile e Piscine – socio AIPV
- 9-11,15 “Il ruolo del giardino pensile nella captazione, filtrazione e assorbimento delle acque meteoriche – Logistica di cantiere e normativa vigente sul verde pensile”
- 11,15-13 “Presentazione sistema Capillary Hydroponics a energia solare per la gestione tecnologica di un substrato di coltivo a tappeto erboso”
Mario Mariani e Matteo Boccardo – Vivai Central Park
- 14-16 “Scelta, caratteristiche agronomiche e ornamentali e necessità colturali della vegetazione da rain garden”
- 16,15-17,30 Test di comprensione dell’argomento
26 gennaio
Dott. Marco Allocco – socio Seacoop
- 9-12 “Panoramica del percorso progettuale di un rain garden e delle vasche di infiltrazione”
- 15-17,30 Visita al Rain Garden di Collegno (spostamento con mezzi propri).
Per ulteriori informazioni su entrambi gli eventi: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Redazione

Il 21 e 22 dicembre approvati i 3 decreti con le graduatorie per l’accesso ai sostegni per aziende di logistica agroalimentare, mercati all’ingrosso e porti.

Altro obiettivo legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) raggiunto dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF): mercoledì 21 e giovedì 22 dicembre sono stati approvati i tre decreti che contengono le relative graduatorie per l’accesso alle agevolazioni previste dal PNRR a sostegno della logistica agroalimentare. 
I tre decreti si riferiscono ad altrettanti filoni di investimenti: per le imprese che operano nella logistica agroalimentare (500 milioni di euro a disposizione), per i mercati agroalimentari all'ingrosso (150 milioni di euro) e per le Autorità di sistema portuale (150 milioni di euro). I progetti saranno finanziati, nell'ordine di cui alla graduatoria, fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, nel rispetto della riserva del 40% da destinare a progetti localizzati nelle regioni del Mezzogiorno. E, nel caso del decreto per le aziende di logistica, le risorse sono suddivise in due sezioni: 350 milioni di euro per le aziende del settore primario e per le aziende di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; 150 milioni di euro per le aziende attive negli altri settori e per i progetti di ricerca e sviluppo eventualmente associati ai progetti principali.
Inizia ora la fase di verifica tecnica, per arrivare poi ai provvedimenti di concessione delle risorse, che terranno conto della riserva del 40% da destinare a progetti localizzati nelle regioni del Sud. 
«Anche questo altro passo avanti nell'iter di assegnazione delle risorse del PNRR rappresenta un risultato soddisfacente – ha dichiarato il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida -. Quello della logistica è un altro ambito dove a nostro avviso occorrono dei perfezionamenti, da ottenere attraverso interventi mirati per migliorare il PNRR. Ad esempio, la misura a favore delle imprese per la realizzazione di progetti di logistica agroalimentare ha registrato un grande interesse tra gli operatori del settore, e dunque merita di essere rifinanziata. Stessa situazione per quanto riguarda i mercati all'ingrosso: anche qui la domanda supera la dotazione economica. In relazione alla logistica nelle aree portuali, poi, la misura appare chiaramente sottodimensionata, se il fine è quello di rendere più moderno ed efficiente il sistema strategico della portualità italiana. Il nostro impegno è quindi continuare a lavorare affinché questi interventi siano sempre più adeguati alle reali esigenze del settore». 

I 3 decreti
- 21 dicembre 2022: decreto con n. di prot. 656013 di approvazione della graduatoria per l'accesso alle agevolazioni a sostegno degli investimenti delle imprese nella logistica agroalimentare, nell'ambito della Misura M2C1, Investimento 2.1 "Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo" del PNRR. (Vedi qua)
- 22 dicembre 2022: decreto n. di prot. 657897 di approvazione della graduatoria per l'accesso alle agevolazioni a sostegno degli investimenti per i mercati agroalimentari all'ingrosso nella logistica agroalimentare, nell'ambito della Misura M2C1, Investimento 2.1 "Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo" del PNRR. (Vedi qua)
- 22 dicembre 2022: decreto n. prot. 658834 di approvazione della graduatoria per l'accesso alle agevolazioni a sostegno degli investimenti delle Autorità di sistema portuale nella logistica agroalimentare, nell'ambito della Misura M2C1, Investimento 2.1 "Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo" del PNRR. (Vedi qua)

Redazione

Si avvicina la scadenza del concorso internazionale “Spazi creativi” per la progettazione e realizzazione di giardini a tema nel contesto della prossima edizione di Orticolario, il garden show che si svolge ogni anno a Villa Erba sul lago di Como.
L’ultima data utile per iscriversi è il 9 gennaio 2023 e i progetti dovranno ispirarsi al contesto e al tema di Orticolario 2023, che è il “Paesaggio d’Acqua”, inteso «sia come contesto naturale, sia come scenario urbano, che contempla la presenza di parchi e giardini con fontane e vasche».
Al centro della prossima edizione «piante per un giardino sostenibile: dalla vegetazione igrofila dei giardini acquatici alle xerofile dei giardini secchi, a basso fabbisogno idrico e ridotta manutenzione, in cui le piante resistono alla scarsezza o alla mancanza di acqua». Nella convinzione che «questi due aspetti, apparentemente contrastanti, permettono invece ai progettisti di rappresentare il connubio tra acqua e natura, sia valorizzando veri e propri giardini acquatici, sia giardini con giochi d'acqua, sia il loro contrario, ovvero giardini attenti al consumo idrico ed alla sostenibilità». «In ogni caso – puntualizza il regolamento - paesaggi che fanno dell’elemento acqua la priorità centrale del progetto».
Tutte le informazioni necessarie alla partecipazione al concorso e più in generale alla prossima edizione dell’esposizione Orticolario 2023 si trovano qua da dove si può accedere al Bando e Regolamento, alla mappa dei giardini/installazioni e ai moduli per l’iscrizione e descrizione dei progetti.

Redazione

Il 21 dicembre emanato decreto con l’elenco delle aziende ammesse al contributo della misura PNRR Parco Agrisolare. Lollobrigida: «ora ripensare l’autoconsumo».

Con il superamento del 30% delle risorse assegnate entro il 2022 e della quota minima di capacità solare che sarà installata, sono stati raggiunti i primi due target della misura del PNRR “Parco Agrisolare”, che supporta la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, ma anche interventi di riqualificazione dei fabbricati ai fini del miglioramento dell'efficienza energetica delle strutture, quali la rimozione e lo smaltimento dell'amianto dai tetti, la realizzazione dell'isolamento termico degli edifici e la realizzazione di un sistema di areazione.
Lo hanno comunicato il 22 dicembre scorso il Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste (MASAF) e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), soggetto attuatore della misura, annunciando che il giorno precedente è stato emanato il decreto ministeriale contenente l’elenco delle aziende ammesse al finanziamento: in tutto 5.253 beneficiari per un totale di risorse concesse pari a 451.300.836,59 euro e nuova capacità solare installata al completamento degli investimenti di 565.484 kw.
Come ricordato infatti nel comunicato del GSE, «il progetto “Parco Agrisolare" prevede quattro specifici target, ossia che le risorse assegnate siano almeno pari al 30% entro il 2022, almeno pari al 50% entro il 2023 e al 100% entro il 2024 e inoltre che i progetti finanziati includano l’installazione di almeno 375 MW di nuovi impianti fotovoltaici». Per cui «grazie alla efficace sinergia operativa fra il Ministero e il GSE, sono stati raggiunti sia il primo che il quarto target».
«Per il MASAF e per il Governo Meloni questa è senz'altro una buona notizia – ha commentato il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida -, al tempo stesso però ci sono degli aspetti su cui occorre un cambio di prospettiva. In seguito al conflitto russo-ucraino, infatti, sono emerse carenze energetiche che ci devono indurre a ripensare il vincolo di autoconsumo. Ciò dipende dal fatto che nella fase in cui il PNRR venne progettato le condizioni erano radicalmente diverse da quelle attuali. Oggi l'esigenza è concentrarsi sulla massima produzione possibile da immettere nella rete. Per questo motivo, il MASAF ha proposto un meccanismo per consentire alle imprese agricole o agroalimentari dotate di impianti fotovoltaici di conservare "virtualmente" l'energia prodotta in eccesso riutilizzandola nei periodi di maggiore richiesta energetica delle proprie attività».
Le imprese beneficiarie riceveranno dal GSE una comunicazione individuale utile a conoscere i dettagli relativi al contributo concesso, in relazione alla domanda presentata. Il GSE, terminata questa prima fase istruttoria, proseguirà con l’esame delle altre domande pervenute, comunicandone gli esiti ai proponenti e al Ministero.
Sul sito del MASAF, a partire da qua, si può consultare il testo del Decreto con l’Allegato 1 contenente l’elenco di tutti i beneficiari. Ulteriori informazioni nella sezione Servizi > Attuazione Misure PNRR > Parco Agrisolare  del GSE.

L.S.

Annuario agricoltura italiana CREA - agroalimentare

Il 75° Annuario dell’agricoltura italiana presentato il 22 dicembre: agroalimentare a 549 mld (15% dell’economia) grazie a +7,6% alimentare e +6,4% agricoltura.

 
«La sempre più pressante emergenza climatico-ambientale, l’uscita dalla pandemia, un nuovo conflitto bellico, l’emergere di nuove forme di povertà, ricollocano l’agricoltura e l’agro-alimentare al centro dell’interesse pubblico, del dibattito tecnico-scientifico e, quindi, dell’agenda politica mondiale». 
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) Carlo Gaudio giovedì 22 dicembre alla presentazione dell’Annuario dell’Agricoltura italiana 2021, guida autorevole e completa sullo stato di salute del settore in Italia realizzata dal CREA con il suo Centro Politiche e Bioeconomia. L’Annuario, giunto alla 75^ edizione, ha aggiunto Gaudio, «dal 1947, analizza l'andamento e l’evoluzione del sistema agro-alimentare nazionale. Così come 75 anni fa il I° Volume rifletteva il momento straordinario affrontato dal Paese dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, allo stesso modo anche quest’ultimo, dedicato al 2021, restituisce un’immagine vitale dell’agricoltura nazionale, di fronte alle molte sfide di questo millennio». 
Dunque nel 2021 l’intera filiera agroalimentare ha rappresentato il 15% del fatturato globale dell’economia nazionale. La crescita, rispetto al 2020, del fatturato complessivo dell’agroalimentare si deve alle buone performance sia dell’agricoltura (+6,4%) sia, soprattutto, dell’industria alimentare (+7,6%), in aumento anche rispetto ai livelli pre-pandemia (+2,5% sul 2019).
La nostra filiera agroalimentare, ha dichiarato il direttore generale di CREA Stefano Vaccari, è «un sistema che anche nel 2021 ha dimostrato straordinaria vitalità e che nel complesso fattura oltre 549 miliardi di euro. A livello europeo l’Italia agricola cresce, ma meno di altri Paesi e perde la leadership del valore aggiunto che deteneva da 8 anni. Rimane comunque elevata la capacità delle aziende agricole italiane di produrre valore: delle quattro maggiori agricolture europee, Francia, Italia, Germania e Spagna, un ettaro italiano continua a produrre  più del doppio del valore aggiunto di tutti gli altri Paesi. Straordinario rimane l’apporto delle attività connesse agricole, che con oltre 12,5 miliardi di euro nel 2021 si confermano strategiche per l’intera agricoltura nazionale, costituendo un quinto dell’intera produzione lorda vendibile italiana».
Dal punto di vista strutturale, spiega il CREA, da un lato, c’è stata una massiccia fuoriuscita di aziende dal settore (-30%), in particolare di piccola e piccolissima dimensione: in calo quelle sotto un ettaro (rappresentano circa il 21% del totale nel 2020 contro l’oltre 30% del decennio precedente) mentre aumentano quelle da 50 ettari in su (dal 2,8% a oltre il 4,5%); dall’altro, invece, la crescita della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) media aziendale da 8 a 11 ettari (1,2 milioni ettari). [Dati 7° Censimento agricoltura 2020 ISTAT]. 
Come si compone la catena del valore del sistema agroalimentare italiano nel 2021? Il 27,7% dei 549 miliardi di euro sono attribuibili al segmento “Intermediazione e commerci all’ingrosso dei prodotti alimentari”, al 27,6% si attesta il comparto “Industria alimentare, bevande e tabacco”, al 25,3% è il “Commercio al dettaglio dei prodotti alimentari”, all’11,2% “Agricoltura, caccia e pesca” e all’8,1% la “Ristorazione”. Invece, riguardo alla produzione agricola, che ha un valore corrente pari a 60,34 miliardi di euro, il 53,1% è attribuibile a coltivazioni agricole, il 28% agli allevamenti zootecnici e il 18,9% a servizi e attività secondarie. La produzione agricola italiana, seconda in Europa, vale il 13,5% di quella dell’Ue a 27 paesi. Nel contesto della produzione italiana, le colture vegetali valgono un po’ oltre i 32 miliardi di euro (+5,7% sul 2020, ma con aumento dei prezzi di materie prime, logistica e trasporti del 9,8% sul 2020).
Sul fronte degli scambi agroalimentari con l’estero, nel 2021 le esportazioni hanno superato per la prima volta il valore dei 50 miliardi di euro (+11,3% a 50,5 miliardi di euro) e si è confermato positivo il valore del saldo commerciale (2,2 miliardi di euro), ma molto meno che l’anno precedente (il saldo si è ridotto di oltre il 22% rispetto al 2020), per via di un aumento del 13,6% delle importazioni (salite a 48,3 miliardi).
L’Italia continua a detenere all’interno dell’UE il primato dei prodotti di qualità certificata DOP/IGP, che contano 316 prodotti agroalimentari e 526 vini, con risultati record in termini di valore della produzione e delle esportazioni, che hanno raggiunto rispettivamente gli 8 miliardi di euro (+9,7%) e la cifra record di 4,4 miliardi (+12,5%). Inclusi i vini, il valore supera i 19 miliardi di euro rappresentando il 21% sul fatturato dell’agro-alimentare nazionale. 
Primato anche per il biologico con 2,2 milioni di ettari coltivati, che collocano l’Italia tra i primi paesi produttori in Europa: 17,4% della SAU nazionale a fronte del più contenuto 9,1% della media UE. 
Dal punto di vista ambientale, le emissioni agricole rappresentano l’8,6% del totale delle emissioni nazionali (+4,2% rispetto al 2019), ma nel lungo periodo (1990-2020) si è registrata una diminuzione delle emissioni del settore superiore all’11%. Nel 2021 si segnala un aumento sia del numero degli impianti di biogas che dei metri cubi prodotti di biogas e biometano in Italia (circa 2 miliardi di standard metri cubi di biometano e oltre 40 milioni di tonnellate di biomasse agricole). 
Stabile al 20% il peso delle attività di diversificazione dell’agricoltura sul valore della produzione con un contributo pari a 12,52 miliardi di euro nel 2021, in netta ripresa dopo le grandi difficoltà legate alla pandemia. Le aziende diversificate sono circa il 5,7% del totale e l’attività più diffusa si conferma l’agriturismo (che interessa quasi il 38% delle aziende con attività connesse), seguita dal contoterzismo attivo (14,5% del totale delle aziende con attività connesse). La produzione di energia da fonti rinnovabili fa segnare una crescita del 200% delle aziende in dieci anni. 
Si conferma rilevante la spesa pubblica per il settore agricolo: poco superiore ai 12 miliardi di euro (+10,8% rispetto all’anno precedente). Dall’UE provengono i due terzi (67%) di questo sostegno, mentre i fondi nazionali coprono il 19% e quelli regionali il restante 14%.
«L’Annuario dell’Agricoltura italiana, il Rapporto sul commercio con l’estero e "Itaconta" sono le storiche pubblicazioni istituzionali del Centro CREA PB – ha ricordato Alessandra Pesce, direttrice del CREA Politiche e Bioeconomia – emblemi di una tradizione di studio e analisi del settore agroalimentare che ha contribuito in maniera determinante al disegno delle politiche di sostegno al settore, come ha dimostrato anche il supporto dato alla recentissima elaborazione del Piano Strategico della PAC, il più consistente strumento di programmazione in favore della filiera agroalimentare, con una dotazione di oltre 37 miliardi di euro in cinque anni».
 

Redazione