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Ferrini e Mancuso - Mostra mercato di piante e fiori di Firenze
Saranno la conferenza d’apertura del prof. Ferrini e quella di chiusura del prof. Mancuso, entrambe riguardanti gli alberi e moderate da Alberto Giuntoli, a contraddistinguere il programma culturale della prossima Mostra mercato primaverile di piante e fiori della Società Toscana di Orticultura, in programma dal 25 aprile al 1 maggio nel Giardino dell’Orticoltura di Firenze (ingresso libero e gratuito, orario 9-19,30).
Martedì 25 aprile, alle ore 11, nell’Area Talk Loggetta Bondi, il prof. Francesco Ferrini, ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso l’Università di Firenze nonché presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, presenterà, insieme al coautore Ludovico del Vecchio, il suo libro Alberi e gente nuova per il pianeta (Elliot 2022). Mentre lunedì 1 maggio, alle ore 11, nel Tepidario Roster, il prof. Stefano Mancuso, ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso l’Università di Firenze nonché responsabile della ricerca del Linv – Laboratorio di neurobiologia vegetale, parlerà del suo libro La tribù degli alberi (Einaudi 2022). 
Come ogni anno questa mostra storica di oltre 170 anni ospiterà stand di piante e fiori ricchi di varietà insolite, locali e da collezione, di espositori provenienti da tutta Italia (quest’anno 75). Dai corsi ai laboratori, molte le attività divulgative, rigorosamente gratuite, per grandi e piccini. Tra queste anche corsi specialistici su orchidee, piante acidofile, piante d’aria, rose, piante grasse e succulente e molti altri a cura di esperti.
Durante tutta la manifestazione sarà visitabile Cocoon, «un’opera immersiva sensoriale che gioca con l’armonia del Tepidarium», «un percorso artistico interattivo» a cura di Sara del Bene.
Ulteriori informazioni, dal programma completo all'elenco dei florovivaisti espositori, si trovano qua.
 

L.S.

Confagricoltura: ok al decreto che incentiva gli impianti agrivoltaici

Sì del MASE al decreto del PNRR per impianti agrivoltaici avanzati. Confagricoltura apprezza i 300 MW su 1.04 GW per impianti fino a 1 MW di imprese agricole.


Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) Gilberto Pichetto ha approvato la proposta di decreto per promuovere la realizzazione di impianti agrivoltaici innovativi.
È quanto comunicato il 14 aprile dal MASE con una nota in cui è specificato che l’obiettivo dell’intervento, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è installare almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici entro il 30 giugno 2026 e che il testo è ora stato trasmesso alla Commissione Europea, dalla quale si dovrà attendere il via libera per l'effettiva entrata in vigore.
«Oggi – ha dichiarato il ministro dell’ambiente Pichetto - la sfida, che questo decreto interpreta con grande attenzione, è far coesistere nei campi l’eccellenza agricola con soluzioni nuove per generare energia pulita, aprendo opportunità di crescita del settore nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente. Assieme alle Comunità Energetiche questo è probabilmente uno dei provvedimenti più qualificanti per cambiare dal territorio il paradigma energetico del nostro Paese e guardare al futuro». 
Immediato il feedback positivo di Confagricoltura che il giorno stesso ha espresso soddisfazione per la firma del decreto. Esso consentirà, ha affermato il presidente della federazione nazionale di prodotto Bioeconomia Alessandro Bettoni, di «supportare nuovi investimenti nella produzione di energia fotovoltaica in impianti realizzati su terreni agricoli, secondo modelli innovativi, su cui viene mantenuta e monitorata l'attività agricola».
Il decreto ministeriale, come specifica la nota del MASE, prevede in particolare il riconoscimento di un incentivo composto da un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Ad essere sostenute saranno principalmente soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.
Allo scopo di promuovere la realizzazione degli interventi fra gli imprenditori agricoli, per l’accesso alle procedure sono previsti due distinti contingenti di potenza: un primo contingente di 300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW e un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.
Ed è proprio il primo contingente ad essere apprezzato nella nota di commento di Confagricoltura: tale novità rispetto allo schema di decreto preannunciato nel giugno 2022, ha detto Alessandro Bettoni, «conferma il ruolo prioritario che assumono le imprese agricole nella produzione di energia rinnovabile e nella decarbonizzazione».
Come illustrato dal MASE, altro elemento fondamentale della misura, per garantire la realizzazione di progetti che generino benefici concorrenti agricoltura/energia e valutarne gli effetti nel tempo è il sistema di monitoraggio. È previsto infatti che queste installazioni garantiscano la continuità dell’attività agricola e pastorale sottostante l’impianto per tutto il periodo di vita utile degli impianti e che siano monitorati il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.
Il PNRR, viene ricordato dal MASE, attribuisce a questo investimento risorse finanziarie pari a quasi 1 miliardo e 100 milioni di euro. Gestore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore Servizi Energetici (GSE).
Ad ogni modo Confagricoltura attende di conoscere maggiori elementi in ordine al livello di incentivazione dell'energia immessa in rete, che si integrerà con l'aiuto in conto capitale al 40% annunciato dal ministro, per esprimere valutazioni più puntuali da parte delle imprese. Inoltre, coglie l'occasione per sollecitare la definizione della disciplina sulle aree idonee allo sviluppo delle FER [Fonti Energetiche Rinnovabili, ndr], sottolineando che molte aziende agricole ricadono in aree soggette a vincoli di diversa natura che impediscono la realizzazione di impianti fotovoltaici, benché funzionali ai processi produttivi. «Un tema, questo, – ha concluso Bettoni - su cui occorre fare una riflessione profonda se vogliamo che il settore agricolo raggiunga la propria indipendenza energetica».

L.S.

Registro dei crediti di carbonio agroforestali - CREA - Commissione Agricoltura del Senato

Approvata in Senato la norma voluta da De Carlo per istituire al CREA il Registro pubblico dei crediti di carbonio su base volontaria del settore agroforestale.

 
«L’istituzione del Registro pubblico dei crediti di carbonio del settore agroforestale nazionale consentirà di calcolare in modo scientifico e ufficiale l’ammontare dei singoli crediti detenuti da ciascun titolare di attività forestale o agricola», così potranno «essere monetizzati e garantire ai territori più svantaggiati nuove risorse».
Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Agricoltura del Senato Luca De Carlo il 13 aprile scorso a margine della conferenza stampa da lui organizzata in Senato sul tema “Tea e crediti di carbonio agroforestali, due esempi di agricoltura sostenibile”, a cui hanno partecipato anche il ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e Stefano Vaccari, direttore generale del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria (CREA), presso il quale sarà istituito il Registro dei crediti di carbonio agroforestali.
«La definizione di uno standard nazionale per quantificare i crediti di carbonio derivanti dalle attività agroforestali è una priorità per l’agricoltura italiana – ha affermato il direttore del CREA Vaccari -. In un momento in cui le strategie europee verso il settore impongono scelte dure e non sempre condivisibili sotto il profilo della sostenibilità socioeconomica, la norma promossa dal presidente De Carlo e approvata dal Senato, che istituisce presso il CREA il Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale, è molto importante per consentire agli agricoltori italiani di creare un vero mercato di crediti di carbonio».
«Per il CREA – ha aggiunto Stefano Vaccari - si tratta di una grande sfida scientifica e operativa: costruire insieme al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste un sistema di qualità volontario che, in linea con gli schemi varati nel novembre scorso dalla Commissione europea, consenta alle imprese agricole di quantificare il loro apporto in termini di assorbimento aggiuntivo di Co2, registrare nel nuovo registro tali crediti e poter commercializzare gli stessi».
«La norma – ha concluso Stefano Vaccari - consente al settore agricolo di riappropriarsi di un pezzo importante delle politiche sulla gestione sostenibile dei suoli coltivati, in un momento in cui la Commissione europea ha dimostrato di voler ridurre il peso, non solo economico, della politica agricola comune».
Plauso di Confagricoltura, che il 14 aprile ha accolto con entusiasmo «l’approvazione dell’emendamento che prevede l’istituzione del Registro dei crediti di carbonio agroforestali presso il CREA». Una iniziativa che per Confagricoltura «valorizza la capacità delle imprese agroforestali di “imbrigliare” la CO2 attraverso i servizi ecosistemici svolti nella gestione del patrimonio agro-forestale nazionale», poiché «mira a definire il modo in cui le quantità di carbonio immagazzinato verranno certificate e trasformate in crediti da scambiare su un mercato unico e condiviso».
 

L.S.

Macfrut, fiera dell’ortofrutta sempre più internazionale

A Rimini dal 3 al 5 maggio alla 40esima Macfrut 1100 espositori, 30% di operatori esteri, 1500 buyer da tutto il mondo. L’ortofrutta italiana vale 15 miliardi.

 
Il Padiglione Sudamerica, gli stand nazionali dell’Arabia Saudita e dell’Egitto, il ritorno della Cina e la Calabria quale regione partner. 
Sono alcune delle novità della 40esima edizione di Macfrut, la fiera internazionale business-to-business dell’ortofrutta in programma dal 3 al 5 maggio 2023 al Rimini Expo Centre. Un’edizione con numeri record, fanno sapere gli organizzatori: 1100 espositori in rappresentanza dell’intera filiera (produzione, tecnologie, packaging, logistica e servizi), un’area espositiva aumentata del 35% (due padiglioni in più), 30% di operatori esteri con il raddoppio della presenza internazionale, 1500 top buyer internazionali. 
A tutto ciò vanno aggiunti i saloni tematici sui trend del momento (Biosolutions, International Blueberry Days, Spezie ed Erbe Officinali, Pomodoro, Vivaismo), un doppio campo prova con le novità tecniche e tecnologiche del settore, un centinaio di eventi ospitati nel corso della fiera. Insomma, tutto quello che serve alla crescita del comparto ortofrutticolo. 
Un comparto chiave dell’agroalimentare italiano, come ribadito dai dati Ismea diffusi in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2023 avvenuta a Roma il 13 aprile presso l’Agenzia Ice. L’ortofrutta rappresenta infatti un quarto della produzione agricola nazionale con 1,2 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura, per 300 mila aziende coinvolte. Nel 2022 l’Italia ha prodotto circa 25 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli dato sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Il valore della produzione ortofrutticola alla fase agricola ammonta a circa 15 miliardi di euro, mentre le esportazioni nel 2022 hanno superato i 10 miliardi di euro (freschi e trasformati). Il saldo della bilancia commerciale è di +2.762 milioni di euro. Se consideriamo non solo la produzione ma tutta la filiera, come tecnologie, packaging e servizi collegati - e Macfrut è una fiera rappresentativa di tutti gli anelli che vanno dal campo alla tavola -, il valore complessivo del settore raddoppia. Sui consumi, nel 2022, l’acquisto procapite di ortofrutta è stato di 126 kg con una spesa di 313 euro. Gli acquisti al dettaglio hanno registrato una flessione del -2,7%.
 
Una fiera sempre più internazionale
A contraddistinguere l’edizione 2023 di Macfrut, sottolineano gli organizzatori, è la sua maggiore internazionalità. Ciò grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) attraverso l’Agenzia Ice, che si è concretizzato in 50 presentazioni internazionali di Macfrut nel mondo (20 in presenza, 30 in streaming) e in una promozione della fiera senza precedenti. 
Tra le novità in fiera dunque un Padiglione interamente dedicato al Sud America. In quest’area da segnalare new entry come il Messico (12 aziende) ed El Salvador (6 imprese), insieme a Perù, Cile, Venezuela, Costarica, Brasile, Cuba, Repubblica Dominicana e Colombia con una ventina di aziende. Mentre altri Paesi del Sud America (Honduras, Haiti, ecc.) saranno presenti nello stand istituzionale di IILA (Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana) e nel “Foro PYMES”, promosso dalla stessa IILA per consolidare i rapporti tra le piccole e medie imprese italiane e latino americane, dedicato alle filiere agroalimentari. Ad oggi sono già 120 le imprese di quest’area che hanno aderito.
Un altro Padiglione è dedicato all’Africa, da sempre ampiamente rappresentata a Macfrut. Sono 19 i Paesi presenti, alcuni dei quali con un nutrito numero di imprese al seguito come nel caso di Ghana (30 aziende), Egitto (22), Nigeria (10), Algeria (10). Un’altra novità è lo stand nazionale dell’Arabia Saudita, per la prima volta a Macfrut, area nella quale nel settembre scorso era stata presentata la 40esima edizione della fiera, mentre una presenza importante l’avrà anche la Turchia. Di rilievo è il ritorno della Cina, alla kermesse con 30 imprese. 
 
I saloni tematici
Macfrut è articolata in aree tematiche suddivise per contenuti, ognuna delle quali è coordinata da un esperto. 
A cominciare dall’International Blueberry Days che farà di Macfrut la capitale mondiale del mirtillo, frutto simbolo dell’edizione 2023 (vedi qua). Aperto da una giornata di studi all’Università Politecnica della Marche (Ancona), il Forum ospiterà il Simposio (3 maggio) con i più grandi studiosi e ricercatori del blueberry (Gran Bretagna, Australia, Turchia, Portogallo, Cina, Stati Uniti, Cile, Polonia e Italia), i top player del settore di tutto il mondo (Perù, Cile, Usa, Sud Africa, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Portogallo), visite in campo condotte da tecnici ed esperti. In fiera ci sarà anche un’esposizione dedicata al mirtillo che riproduce un moderno scaffale della Gdo con tipologie di prodotto, packaging, cartellini prezzi. Il salone è coordinato dal Prof. Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche insieme a Thomas Drahorad di NCX Drahorad. 
Il Salone internazionale del vivaismo e dell’innovazione varietale è una delle grandi novità, punto d’incontro internazionale e specializzato per vivaisti, breeder, produttori, tecnici e ricercatori in un settore strategico per lo sviluppo della moderna frutticoltura (vedi qua e qua). Nel corso dell’evento sono previsti workshop su cinque tipologie di prodotti (Actinidia, Uva da Tavola, Melo, Ciliegio, Fragola), e due “tavole calde” su temi d’attualità come la pirateria varietale e le nuove biotecnologie. In Fiera sarà presente un campo prova, una mostra pomologica sulla fragola e saranno presentati 50 programmi di miglioramento genetico da tutto il mondo. A coordinare il salone il Dott. Stefano Lugli di SL Fruit Service. 
In fermento anche Spice & Herbs Global Expo, il primo salone in Europa dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche, che in fiera si presenta con una sessantina di aziende rappresentative di tutta la filiera, con una spiccata presenza oltreconfine (50%). Spices&Herbs si compone di tanti momenti: percorsi sensoriali, workshop tecnici con esperti di rilevanza internazionale, aperitivi aromatici, show cooking, esposizione di macchine professionali, un campo prova. L’area è coordinata da FIPPO, Erboristeria Domani e Cannamela.
Numeri decisamente in crescita per Biosolutions International Event, il salone dedicato ai prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante: raddoppiata l’area espositiva con la presenza di 51 di aziende. Tante le proposte in fiera: Biosolutions International Congress con i top player mondiali del kiwi per parlare di novità per la sostenibilità della coltura, tavoli tecnici, Biosolutions Innovation Award dedicato all’innovazione, Incontri one to one con gli esperti. A coordinare l’area è Agri2000 NET di Bologna. 
Dedicato alla filiera del pomodoro è il Pianeta Rosso, che farà incontrare gli attori del settore, dalle imprese sementiere ai responsabili della distribuzione moderna. Il Salone propone momenti di incontro tra operatori della filiera, un’area espositiva, e la presentazione di una ricerca di mercato. A coordinare il format è il Prof. Roberto Della Casa dell’Università di Bologna.
Infine, è una vera e propria vetrina dedicata all’innovazione l’area dinamica che raddoppia la proposta (2800 mq) e si articola per la prima volta su due padiglioni. Di scena le ultime novità in tema di risparmio idrico, vivaismo, sensori, tecniche di intervento in campo, ricerca, breeding e tanto altro. I settori coinvolti sono il Vivaismo (kiwi, ciliegio, uva da tavola, melo, fragola, e la new entry del castagno), Spezie, erbe aromatiche e officinali, Mirtillo, Pianeta Rosso. Posto di rilievo per Acquacampus, in collaborazione con ANBI e CER, dedicato alle innovazioni e alle nuove tecnologie irrigue. L’area è coordinata dal Dott. Luciano Trentini, esperto del settore. 
 
Calabria Regione partner
Il sistema ortofrutta è centrale in questa regione conosciuta per le tante produzioni d’eccellenza. Il settore in Calabria “pesa” 946 milioni di euro, pari a un terzo del comparto agricolo regionale. La Calabria, che vede oltre il 30% delle sue superfici agricole in regime biologico, è prima in Italia nella produzione di clementine (tra le quali il clementino Igp) e di recente si è affermata anche nella coltivazione dei kiwi, in particolare di quello a polpa gialla. Tipologie produttive strettamente connesse agli areali di pianura e costieri, con circa 35.000 ettari dedicati agli agrumi, altre decine di migliaia riservati a pesche e nettarine, 3.000 ai kiwi (e di questi poco più di 700 ai kiwi gialli). Seguono coltivazioni orticole di grande importanza, come il finocchio Igp di Isola Capo Rizzuto, la patata della Sila e la principessa, dell’ortofrutta, la Cipolla rossa di Tropea, senza dimenticare il settore della trasformazione, dove spiccano succhi d’arancia di rara squisitezza e produzioni di nicchia come le bucce candite: il 95% di quelle che impreziosiscono i panettoni di matrice italiana provengono proprio dalla Calabria.
 
Redazione

attuazione PNRR - ministro Lollobrigida
Il 13 aprile il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, intervenendo alla prima riunione del Tavolo del Partenariato sullo stato di attuazione del PNRR, ha dichiarato che «tutti i target e milestones di competenza del Masaf, fissati dalla Commissione Europea per il PNRR al 31 dicembre 2022 e l'interim step previsto per il 31 marzo 2023 sono stati raggiunti». 
Il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste è titolare di 4 misure: Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, Parco Agrisolare, Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare, Investimenti nella resilienza dell'agro-sistema irriguo.
Gli interventi ammontano complessivamente a 3,68 miliardi di euro, che arrivano a 4,88 miliardi di euro considerando anche il Piano Nazionale Complementare (PNC). Fino a oggi sono stati pubblicati bandi per oltre 3 miliardi di euro e sono stati individuati migliaia di soggetti beneficiari.
«La pianificazione che fu fatta all'epoca, prima dello scoppio della guerra in Ucraina – ha detto il ministro Lollobrigida -  ha delle criticità oggettive che sono state rilevate anche al tavolo e che stiamo tentando di risolvere». Nei prossimi mesi saranno emanati nuovi bandi che conterranno diverse modifiche che sono state apportate venendo incontro alle esigenze avanzate dagli operatori del settore e che interesseranno il Parco Agrisolare, l'Innovazione e Meccanizzazione - Frantoi e l'Innovazione e Meccanizzazione - Macchine.
 

Redazione