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Semplificazione vincoli paesaggistici nei boschi: ruolo ddl Made in Italy

Presidente Orlandini: "Grazie al sottosegretario La Pietra, finalmente un provvedimento che semplifica le autorizzazioni e agevola la filiera foresta-legno"


Il settore forestale riceve una buona notizia con l'approvazione del Ddl Made in Italy, che prevede importanti modifiche per semplificare il procedimento di autorizzazione degli interventi colturali nei boschi vincolati. Questa novità, tanto attesa e auspicata, è stata resa possibile grazie all'interessamento del sottosegretario alle politiche agricole, Patrizio La Pietra.

Sandro Orlandini, presidente di Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro, sottolinea l'importanza di questa revisione normativa. Il testo dell'accordo tra i ministeri della cultura e delle politiche agricole prevede uno snellimento delle autorizzazioni, che porterà un concreto alleggerimento delle pratiche quotidiane nel settore forestale. Inoltre, il ddl Made in Italy contribuirà a potenziare l'approvvigionamento di materia prima per la filiera foresta-legno nazionale entro un termine massimo di 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.

La proposta di semplificazione era stata sottoposta al sottosegretario La Pietra, che si è dimostrato attento e disponibile verso il settore, sostenendo la modifica della normativa vigente. L'obiettivo è rimuovere le autorizzazioni paesaggistiche anche nelle aree sottoposte a vincolo diretto, quando l'oggetto della tutela non riguarda specificamente il bosco stesso. Le autorizzazioni paesaggistiche, soprattutto nei tagli cedui, rappresentano un ostacolo burocratico gravoso per le imprese, e questa semplificazione contribuirà a ridurre tale onere.

Grazie al ddl Made in Italy e all'impegno del sottosegretario La Pietra, si apre la strada a un processo di semplificazione e agevolazione per il settore forestale, consentendo una gestione più efficiente e snella delle attività colturali nei boschi vincolati.

Redazione

nel Dl Siccità sperimentazione in campo delle Tea

Nelle Commissioni 8 e 9 del Senato sì unanime all’emendamento al Dl Siccità che apre alla sperimentazione in campo delle Tea. Ok di Crea, Cia e Confagricoltura.

 
Con il via libera tre giorni fa nelle commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente del Senato all’emendamento al Dl Siccità che rende possibile la sperimentazione in campo aperto delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea), l’Italia apre al miglioramento genetico in agricoltura. Miglioramento tramite tecniche, fra cui Genome Editing e Cisgenesi, che consentono di correggere il Dna delle piante e quindi di selezionare caratteri specifici utili per il settore primario che difficilmente sarebbero ottenibili con altri metodi (vedi).
Come riferito dall’Ansa, il primo ad annunciare l’approvazione è stato il presidente della Commissione Industria, agricoltura e produzione agroalimentare Luca De Carlo, primo firmatario dell'emendamento, che l’ha descritta come «una svolta epocale per il mondo agricolo». Soddisfazione anche dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, per il quale simile apertura «ci pone all'avanguardia in Europa». 
Molto positive anche le reazioni del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e di due importanti associazioni agricole quali Cia – Agricoltori italiani e Confagricoltura. 
«Per il mondo della ricerca, e per il Crea in particolare, l’approvazione della norma che autorizza la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute mediante le tecniche di evoluzione assistita – ha dichiarato il presidente del Crea Carlo Gaudio - rappresenta un momento decisivo, perché le attività di ricerca già svolte nei laboratori dei nostri Centri hanno dimostrato risultati straordinari che ora possiamo mettere “alla prova” in campo». «La ricerca – ha aggiunto Gaudio - è vitale per il progresso, per l’innovazione e per lo sviluppo della conoscenza, e mai come ora in agricoltura, in uno scenario di cambiamenti climatici così preoccupante, l’innovazione genetica è indispensabile a garantire la competitività e la sostenibilità delle produzioni agricole nazionali». 
«Una svolta storica per il mondo agricolo italiano – ha dichiarato Cia – Agricoltori italiani - necessaria a sviluppare piante più green e resistenti ai cambiamenti climatici e alle malattie, tutelando sia la produttività che la sostenibilità del settore». Come affermato dal presidente di Cia Cristiano Fini «il settore primario ha bisogno di accrescere la quantità e la qualità delle produzioni, assicurare un reddito agli agricoltori e, al contempo, realizzare la transizione verde e far fronte alla crisi climatica. D’altra parte, solo nell’ultimo anno gli eventi estremi sono raddoppiati, tra siccità, gelate, alluvioni, con un aumento di cinque volte delle perdite di raccolto di frutta e verdura e, ormai, i fattori climatici da soli spiegano tra il 20% e il 49% delle fluttuazioni del rendimento agricolo». Per rispondere a tutto questo, ha affermato Fini, «è indispensabile cogliere la strada della ricerca e dell’innovazione genetica in particolare. Ringraziamo, quindi, i tre primi firmatari delle proposte di legge sulle Tea, Raffaele Nevi, Luca De Carlo e Gian Marco Centinaio, grazie ai quali l’Italia può tornare protagonista delle biotecnologie agricole, diventando il primo Paese in Europa ad avviare la sperimentazione in campo delle Tea. Contemporaneamente, è un segnale forte che diamo a Bruxelles per accelerare sulla proposta di regolamento in materia, altrimenti si corre il rischio di bloccare l’iter del provvedimento».
Sulla stessa linea d’onda la reazione di Confagricoltura che per bocca del presidente Massimiliano Giansanti ha parlato di «grande passo avanti per la ricerca scientifica e per l’agricoltura, che mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico», aggiungendo però che «senza un inquadramento europeo, le Tea resteranno a livello sperimentale». Come messo in evidenza da Giansanti, «ora è necessario lavorare per la presentazione della proposta di regolamento sulle tecniche genomiche da parte della Commissione UE, prevista per fine giugno, e per la successiva approvazione in tempi brevi da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, altrimenti si rischia di bloccare l’iter del dossier. Eventuali slittamenti fermerebbero infatti la procedura di adozione per un ulteriore anno, in considerazione delle elezioni europee del 2024 per il nuovo Parlamento e dell’insediamento della Commissione». Le tecniche di evoluzione assistita, sottolinea Confagricoltura, sono una risposta efficace all’emergenza climatica e alla richiesta di cibo, permettendo di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire la produttività necessaria per rispondere alla popolazione in crescita. E sullo stato dell’arte delle Tea si parlerà a Roma a Palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura, il prossimo 7 giugno in un convegno con le personalità di riferimento del mondo politico e della ricerca.
 

Redazione

Premio per l’innovazione in agricoltura di Confagricoltura
Particolare attenzione alla transizione ecologica, energetica e digitale nella 4^ edizione del “Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura”.
L’edizione 2023 del premio, che è promosso da Confagricoltura, ha preso il via il 1° giugno e sarà aperta alle candidature fino al 15 luglio. Possono candidarsi «le imprese agricole che, in forma singola e associata, hanno introdotto negli ultimi 3 anni innovazioni di prodotto, di processo, di organizzazione o marketing riguardanti l’azienda o il rapporto tra questa e altri soggetti della filiera, inerenti prettamente alla dimensione agricola oppure alla sua connessione con quella urbana, culturale, artistica e sociale».
Con questa iniziativa Confagricoltura intende «valorizzare la varietà di soluzioni tecnologiche, manageriali e organizzative delle realtà del settore primario, con l’obiettivo di enfatizzare il ruolo centrale degli imprenditori agricoli come promotori di sviluppo economico».
I principali ambiti delle innovazioni che saranno valutate sono «la lotta ai cambiamenti climatici, la gestione della risorsa idrica e del suolo, il carbon farming, la riduzione dei costi, l’efficientamento dei processi produttivi, le energie rinnovabili, l’agricoltura di precisione, il miglioramento della qualità dei prodotti, la comunicazione e il marketing aziendale».
Le domande di partecipazione possono essere presentate - fino al 15 luglio 2023 - tramite email, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. La valutazione, da parte di una commissione composta da rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale e accademico, avverrà nel mese di ottobre e la premiazione entro la fine dell'anno.
Ulteriori informazioni per la partecipazione sono disponibili nella sezione “Premio nazionale per l’innovazione nel settore dell’agricoltura” del sito di Confagricoltura qua
 

Redazione

Myplant & Garden: iniziato il percorso verso l’edizione del 2024

Dopo la presenza del 27 maggio scorso a Monopoli alla XV “Giornata nazionale del vivaismo mediterraneo” (vedi) la partecipazione di domani al I “Congresso nazionale del fiore” organizzato da Coldiretti con Assofloro e Affi (Associazione floricoltori e fioristi italiani) a Leverano (1-2 giugno) e a seguire al festival “Leverano in fiore”, in cui è prevista la 9^ edizione del concorso di composizioni floreali “Arteflorando”, con un’installazione botanica a cura della Bloom’s Accademy di Patrizia di Braida.
È iniziato in Puglia il percorso di preparazione e avvicinamento di Myplant & Garden – International Green Expo, il maggiore salone del florovivaismo e del verde italiano, alla prossima edizione, che si terrà dal 21 al 23 febbraio 2024 a Milano.
Toccherà poi al Lazio, per un meeting a Latina con le aziende del comparto, organizzato insieme al Consorzio Myplant, formato da imprese del settore il cui scopo è condividere idee e progetti a favore di tutta la filiera, dalla produzione, alla distribuzione, alla vendita, e coinvolgere quante più realtà del comparto a far parte della comunità di Myplant. Sempre con il Consorzio, a luglio si svolgeranno gli incontri coi produttori toscani a Viareggio e successivamente in Sicilia e Veneto a settembre.
Nel frattempo, a giugno visite in Kenya, Olanda (per cui è prevista anche una seconda tappa a novembre) e Germania (sia a giugno che a ottobre). In calendario pure due trasferte in Francia (settembre e dicembre) e, nel mezzo, una “tre-giorni” in Spagna e la partecipazione all’assemblea generale annuale della International Federation of Landscape Architects (IFLA) Europe a Napoli, ospitata dall’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (AIAPP): un’occasione straordinaria per parlare di verde, paesaggio e territorio.
Tornando in Italia, a metà ottobre, Myplant sarà partner del Meeting internazionale di Arte Floreale a San Marino.

Redazione

Giornata del vivaismo mediterraneo premio Capitanio

Focus sul florovivaismo italiano alla Giornata del vivaismo mediterraneo di ANVE il 27 maggio. Presenti i vertici d’AIPH. Premio a tesi dell’Università di Pisa.

 
Due tesi di laurea di studenti dell’Università di Pisa, una sull’uso dei fanghi di cartiera come ammendanti e l’altra sulla valutazione fitostatica degli alberi, si sono aggiudicate il Premio di laurea “Stefano Capitanio” in occasione della “XV Giornata nazionale del vivaismo mediterraneo” a Monopoli in Puglia. 
Al centro della Giornata, organizzata il 27 maggio scorso dall’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori (ANVE) presso i Vivai Capitanio, un convegno sul tema “Florovivaismo italiano: un’eccellenza da promuovere e sostenere”. Convegno moderato da Charles Lansdorp al quale è intervenuta, dopo i saluti del presidente di ANVE Luigi Pagliani e del suo predecessore Leonardo Capitanio, padrone di casa nonché presidente dell’International Association of Horticultural Producers (AIPH), l’associazione internazionale dei florovivaisti, la senatrice Vita Maria Nocco (membro della 5° Commissione di programmazione economica e bilancio), la quale ha parlato del Ddl delega sul florovivaismo presentato il 18 maggio scorso al Ministero dell’agricoltura, che, oltre a impostare un sistema efficace di promozione e programmazione, introdurrà un sistema per la raccolta dei dati di settore.
Brunella Saccone, dirigente dell’Ufficio Agroalimentare e Vini dell’Agenzia ICE, ha illustrato le attività passate ed in essere, fra cui l’implementazione del sito phytoweb.it a supporto dell’export e la promozione internazionale del comparto attraverso la stampa e webinar per i progettisti del verde dei Paesi in via di sviluppo. Mentre Tim Briercliffe, segretario generale AIPH, ha offerto una panoramica su quanto la sua associazione fa per promuovere il florovivaismo mondiale e riferito sulle prossime importanti Expo che coinvolgeranno il florovivaismo, tra cui Doha-Quatar 2023, Chengdu-Cina 2024, Izmir 2026 e Yokohama- Giappone 2027. Quindi sono intervenute, per le due maggiori fiere italiana del settore florovivaistico, Valeria Randazzo (Brand Manager di Myplant & Garden – V Group) e Gloria Oppici (Brand Manager di Flormart – Fiere Parma).
Poi è stata la volta dell’assegnazione del Premio di Laurea “Stefano Capitanio”, istituito per ricordare l’opera e il lavoro del socio fondatore e rivolto a giovani laureati. «Quest’anno, nonostante le valutazioni siano state particolarmente difficili a causa della bontà ed interesse di tutti gli elaborati ricevuti – come sottolineato da Barbara De Lucia, membro della giuria tecnica e professore dell’Università di Bari - l’Università di Pisa ha fatto l’en plein». A vincere la categoria “laurea triennale” è stata Alice Vezzosi del Corso di laurea in Scienze Agrarie con una tesi intitolata “Da rifiuto a risorsa: valorizzazione dei fanghi di cartiera come ammendante in floricoltura e infrastrutture verdi”. Nella categoria “laurea magistrale”, Edoardo Raccosta, proveniente dal Corso di Laurea in Progettazione e gestione del verde urbano e del paesaggio, ha appassionato la giuria con l’elaborato “Valutazione fitostatica degli alberi a dimora sul Viale delle Piagge di Pisa”.
 

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