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Fabrizio Tesi ancora presidente di Coldiretti Pistoia
Il vivaista Fabrizio Tesi è stato confermato all’unanimità presidente di Coldiretti Pistoia, che ha rinnovato il consiglio direttivo per metà dei componenti. Un terzo del direttivo è costituito adesso da donne.
Lo ha riferito ieri sulla propria pagina Facebook Coldiretti Pistoia con un post in cui si legge anche che il legale rappresentante di Giorgio Tesi Group è in carica come presidente dal 2017 e avrà altri 5 anni di mandato.
Ecco l’elenco dei consiglieri eletti dall’assemblea di Coldiretti Pistoia, che, come sottolineato dal direttore Francesco Ciarrocchi, rappresentano equamente tutto il territorio provinciale pistoiese. 
Nuovi eletti: Marini Sara, Pagliai Daniela, Attucci Serena (Coldiretti Giovani Impresa), Pagni Giuseppe, Remo Chiostri (associazione Pensionati), Andreini Guido.
Confermati: Giorgi Paolo, Massaro Alessandro, Marchini Alfio, Ferroni Simone, Niccolai Paolo e Nieri Michela (Coldiretti Donne Impresa). 
Parteciperanno ai lavori del Consiglio anche Don Luciano Tempestini, Consigliere ecclesiastico, e Giuseppe Corsini, presidente agriturismi di Terranostra Pistoia.
 

Redazione

rete nazionale boschi vetusti

Pubblicato il 15 giugno il decreto che istituisce la "Rete nazionale dei boschi vetusti": sono 166 per oltre 4 mila ettari. Ministero dell’agricoltura: l’Italia è la prima in Europa a crearla.                             

 
La prima “Rete nazionale dei boschi vetusti” europea è quella dell’Italia. Lo rende noto oggi il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste annunciando che il 15 giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto istitutivo della Rete. 
Si tratta di un nuovo strumento per la valorizzazione della biodiversità degli ecosistemi forestali previsto dal Testo Unico delle foreste. «I boschi vetusti – ha dichiarato il ministro Francesco Lollobrigida - costituiscono importantissimi scrigni di biodiversità e sono di fondamentale importanza per lo studio delle dinamiche naturali che caratterizzano i boschi e quindi per lo studio della sostenibilità della gestione forestale, che deve rappresentare un elemento trainante per la valorizzazione delle aree interne della nazione». 
In Italia sono stati censiti 166 boschi vetusti, per una superficie complessiva di oltre 4.000 ettari. Devono essere estesi almeno 10 ettari, non utilizzati dall'uomo da oltre 60 anni e presentare tutti gli stadi di evoluzione naturale degli alberi: dalle piantine giovani agli alberi adulti, dagli alberi morti in piedi a quelli atterrati, con una profonda lettiera e ampi spazi arbustivi ed erbacei.
Tutti i boschi vetusti riconosciuti e identificati come tali dalle singole Regioni saranno inseriti nella Rete nazionale, alla cui gestione, monitoraggio e aggiornamento provvederà la Direzione generale delle foreste del Masaf, sul modello operativo già adottato con successo per la tutela degli alberi monumentali d'Italia. 
Le foreste vetuste d'Italia iscritte nella Rete nazionale saranno georeferenziate sul sito web del Masaf e mappate nella futura Carta forestale d'Italia, anch’essa in corso di realizzazione da parte della Direzione foreste, del CREA e dell'Università di Firenze. 
Nella rete nazionale dei boschi vetusti saranno inserite, in una sezione a parte, anche le 13 faggete vetuste primordiali riconosciute dall'Unesco come Patrimonio mondiale dell'umanità, per un'ulteriore superficie complessiva di 2.150 ettari.
Ecco il link in Gazzetta Ufficiale al testo del decreto.
 

Redazione

decreto Parco Agrisolare via libera dell'Europa

La Commissione Europea ha detto sì al secondo decreto di attuazione della misura Parco Agrisolare presentato dal Governo. Contributi a fondo perduto fino all’80% e superato (con limitazioni) il vincolo dell’autoconsumo.                               

 
La Commissione Europea ha dato il via libera al nuovo decreto del bando Agrisolare. Lo ha annunciato oggi il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ricordando che questa misura del Pnrr ha un fondo di 1 miliardo di euro e «prevede finanziamenti a fondo perduto fino all'80% per la realizzazione di impianti fotovoltaici. Una percentuale che, in alcuni casi, risulta raddoppiata rispetto al precedente provvedimento» (vedi).
«Il decreto che ho firmato e che a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale - spiega il ministro Lollobrigida - istituisce il nuovo regime di aiuti per interventi su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. L'obiettivo è favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e la riduzione dei costi di produzione delle imprese. Le spese per l'approvvigionamento energetico, infatti, in media rappresentano oltre il 20% dei costi variabili a carico delle aziende. La possibilità di autoprodurre energia da fonti rinnovabili utilizzando i propri fabbricati, e quindi senza alcun consumo di suolo, è non solo un grande passo verso la sostenibilità del comparto ma anche un'occasione per abbassare le spese di produzione e, allo stesso tempo, di crescita, in competitività, della nostra Nazione».
I punti del decreto:
- 80% di contributo a fondo perduto per le imprese agricole di produzione primaria su tutto il territorio nazionale nei limiti dell'autoconsumo, con la nuova fattispecie dell’«autoconsumo condiviso». Dotazione finanziaria pari a circa 700 milioni di euro;
- fino all'80% di contributo a fondo perduto e possibilità di vendita dell'energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli. Dotazione finanziaria pari a circa 150 milioni di euro;
- 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell'energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese agricole di produzione primaria. Dotazione finanziaria pari a circa 75 milioni;
- 30% di contributo a fondo perduto (con maggiorazioni per piccole e medie imprese e per aree svantaggiate) e possibilità di vendita dell'energia prodotta sul mercato, senza vincolo di autoconsumo, per le imprese della trasformazione da agricolo in non agricolo;
- raddoppio della potenza massima installabile che passa da 500 kw/p a 1.000 kw/p;
- raddoppio della spesa ammissibile per accumulatori che passa da 50.000 euro a 100.000 euro;
- raddoppio della spesa ammissibile per dispositivi di ricarica che passa da 15.000 euro a 30.000 euro;
- raddoppio della spesa massima ammissibile per beneficiario che passa da 1.000.000 di euro a 2.330.000 euro incluse le spese accessorie (es. rimozione amianto).
 

Redazione

Inaugura il più grande parco agrivoltaico con colture floro-vivaistiche

L'impianto di Mazara del Vallo, in Sicilia, unisce la produzione di energia verde alle colture floro-vivaistiche di piante aromatiche, officinali e foraggiere, rappresentando un modello sostenibile per l'agricoltura.

ENGIE ha annunciato l'inaugurazione del più grande parco agrivoltaico in Italia, situato a Mazara del Vallo, in Sicilia. Questo innovativo impianto combina la produzione di energia rinnovabile alla coltivazione di piante aromatiche, officinali e foraggiere, creando una sinergia unica tra le due attività.

Il parco agrivoltaico di Mazara del Vallo, che si estende su una superficie di 115 ettari, ha una capacità installata di 66 MW e produrrà energia rinnovabile per la rete nazionale italiana, oltre ad alimentare le attività di Amazon. Ciò rappresenta un importante passo avanti verso la transizione energetica e la riduzione delle emissioni di CO2.

170x340 artigianferL'impianto utilizza tecnologie all'avanguardia, come pannelli solari bifacciali montati su inseguitori monoassiali, che consentono di catturare sia la luce diretta che quella riflessa, aumentando l'efficienza nella produzione di energia. Nel parco agrivoltaico verranno coltivate principalmente piante aromatiche, officinali e foraggiere, garantendo la salvaguardia del paesaggio rurale e della biodiversità.

Questa combinazione di energia rinnovabile e agricoltura sostenibile contribuirà a preservare l'ambiente, generando benefici per le comunità locali e per il settore agricolo. ENGIE conferma così il suo impegno nella produzione di energia pulita e nella promozione di pratiche agricole sostenibili.

L'inaugurazione del parco agrivoltaico è stata presenziata dalla CEO di ENGIE Italia, Monica Iacono, e dal Direttore delle Categorie del Largo Consumo per Amazon in Europa, Giorgio Busnelli. La presenza del Vice Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Vannia Gava, ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa per la transizione energetica del Paese.

ENGIE si conferma come un leader nel settore delle energie rinnovabili, promuovendo la sostenibilità ambientale e la salvaguardia delle risorse naturali. Il parco agrivoltaico di Mazara del Vallo rappresenta un esempio concreto di come sia possibile unire l'energia pulita alla produzione di piante aromatiche, officinali e foraggiere, creando un futuro più sostenibile per l'agricoltura.

Redazione

Rinnovati i vertici di Assoverde: Sgaravatti confermata presidente
Nei giorni scorsi Assoverde, associazione italiana dei costruttori del verde, ha rinnovato il consiglio direttivo nazionale e confermato alla presidenza Rosi Zuliani Sgaravatti, con vicepresidente Paolo Iacheri. Confermati anche Luca Ugliano revisore dei conti e Stefania Pisanti segretario generale.
I nuovi consiglieri eletti dall'assemblea sono Carlo Antonio Barretta, Davide Canepa, Carlo Caramori, Giuseppe Goi, Salvatore Liddo, Onofrio Mazzarelli e Giuseppe Stroppa.
Come dichiarato dopo il rinnovo dei vertici, gli obiettivi di Assoverde sono rafforzare il verde “made in Italy” tramite sinergie fra le varie componenti della filiera green e potenziare i servizi a supporto delle aziende puntando su formazione e ricerca.
«Queste scelte condivise tra le varie nostre componenti, manutentori e realizzatori, produttori, professionisti, fornitori di prodotti, materiali e attrezzature, - ha sottolineato la presidente Rosi Sgaravatti - contribuiranno a diffondere una sempre maggiore conoscenza e consapevolezza sulla salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e del suolo. Servono interventi professionali di pianificazione integrata, di progettazione mirata, di realizzazione e di cura a garanzia di una corretta e continua manutenzione delle aree verdi».
Nelle città le aree verdi rappresentano solo l’8% e i cambiamenti climatici spingono alla salvaguardia della natura: investire nel verde non ha solo valore estetico, ma pure ricadute positive sull’ambiente e sul benessere futuro dei cittadini. «Ci impegniamo ad innestare e far diventare la realizzazione di aree verdi, la cura e la manutenzione professionale – ha concluso Sgaravatti –  un processo virtuoso e naturale nelle aree urbane e periurbane».
 

Redazione